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  • g77 22/8 pp. 12-15
  • C’è rimedio per le cateratte?

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  • C’è rimedio per le cateratte?
  • Svegliatevi! 1977
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Svegliatevi! 1977
g77 22/8 pp. 12-15

C’è rimedio per le cateratte?

ACCADE a più di un milione di persone l’anno. Il disturbo colpisce due volte di più le donne che gli uomini. Avviene di solito quando si è sulla sessantina, ma può accadere a qualsiasi età, anche prima della nascita. Di che cosa stiamo parlando?

Della perdita della vista a causa delle cateratte. Ne avrete sentito parlare spesso, ma sapete veramente cosa sono? Che cosa si può fare per riacquistare la vista una volta che si sono formate le cateratte? Cominciamo esaminando attentamente gli occhi.

Il bulbo oculare è una complessa macchina da presa per cinematografia tridimensionale a colori. Ha la forma di una sfera e, per la maggior parte, è pieno di una sostanza gelatinosa trasparente detta umor vitreo. Questa sostanza semiliquida è contenuta in un rivestimento a tre strati. Lo strato esterno è detto sclera, quello mediano è la coroide e quello interno è la retina. Ma nessuno di questi tre strati circonda interamente il bulbo oculare. Lasciano tutti uno spazio vuoto sul davanti.

Nella parte anteriore del bulbo oculare la sclera si fonde con un tessuto trasparente convesso detto cornea. Ha la forma di una piccola scodella posta davanti all’occhio con il fondo girato in fuori. Dietro la cornea c’è l’iride, una sottile cortina circolare di tessuto muscolare che costituisce la parte colorata dell’occhio. L’iride ha un foro al centro, detto pupilla. L’iride ha due serie di muscoli che possono variare la grandezza della pupilla, controllando la quantità di luce che vi entra. Lo spazio fra la cornea e l’iride è occupato da un liquido trasparente detto umor acqueo.

Vi rendete conto che in effetti gli occhi non ‘vedono’ nulla? Invece, essi rifrangono e mettono a fuoco i raggi di luce, che il nervo ottico (fissato alla parte posteriore del bulbo oculare) trasmette al centro visivo del cervello. Perché ciò avvenga, l’occhio ha un’altra parte importante.

Proprio dietro l’iride vi è il cristallino, trasparente e grande pressappoco quanto una compressa di aspirina. Il cristallino è biconvesso, cioè convesso sia davanti che di dietro. La cornea e il cristallino funzionano insieme per rifrangere e mettere a fuoco i raggi di luce in fondo al bulbo oculare sul più interno dei tre strati che lo circondano, la retina. Al cristallino è attaccata una serie di muscoli che ne cambiano la forma per permettergli di mettere a fuoco gli oggetti. Una sezione trasversale del cristallino rivela che, per mettere a fuoco un oggetto distante, esso assume una forma ovale. Quando l’occhio guarda una cosa da vicino, il cristallino appare più rotondo.

Senilità e cateratte

Le cateratte si formano nel cristallino. Esse lo fanno offuscare e possono estendersi finché l’intero cristallino perde la sua trasparenza. La parola “cateratta” viene da un termine latino che significa “cascata”. Questo perché i medici dell’antichità avevano l’impressione che un velo d’acqua opaca fosse sceso sul cristallino di coloro che avevano le cateratte.

Alcuni pensano che le cateratte siano qualcosa che si forma sul cristallino. Tuttavia, il dott. David K. Berler spiega: “Una cateratta non è qualcosa di nuovo che cresce sull’occhio; è solo un cambiamento nella trasparenza del cristallino normale”. Che cosa lo causa?

Le cause delle cateratte non sono ben conosciute. Ma un fattore quasi sempre presente è la senilità. Il cristallino dell’occhio non è duro come un pezzo di vetro, ma è un organo vivo che continua a crescere per tutta la vita. Come una cipolla, è formato di molti strati di cellule. Man mano che si formano nuovi strati, quelli che stanno sotto si comprimono, disidratandosi e irrigidendosi. Col passare del tempo le proteine del nucleo del cristallino possono subire cambiamenti che lo fanno diventare di un color giallo cupo, marrone o a volte quasi nero. Oppure le fibre dei molti strati di cellule che circondano il nucleo possono gonfiarsi o deformarsi, così che vengono a crearsi dei vuoti che si riempiono di liquido e di frammenti. Tutto questo fa disperdere la luce, oscurando la vista.

Altre cause

La senilità tuttavia non è l’unica causa delle cateratte. Può dipendere dall’incapacità del corpo di utilizzare lo zucchero. Secondo uno studio, i diabetici sono da quattro a sei volte più soggetti ad avere le cateratte rispetto ai non diabetici della stessa età e dello stesso sesso. Per quale ragione? Un articolo apparso su Scientific American del dicembre 1975 fece notare che il diabete fa elevare il livello del glucosio nell’umor acqueo dell’occhio. Ciò dà luogo a una reazione chimica che produce nel cristallino un tipo di alcool, il “sorbitolo”. Il conseguente aumento della pressione nelle fibre del cristallino fa in modo che esse assorbano acqua dall’umor acqueo e dall’umor vitreo. Di conseguenza, le fibre del cristallino si gonfiano e si rompono, ed esso perde infine la trasparenza.

Altre cause delle cateratte possono essere un drastico cambiamento nella dieta da cui conseguano carenze di certe vitamine o di altri elementi della buona nutrizione. Le cateratte traumatiche sono la conseguenza di un colpo subito dall’occhio o di perforazione dovuta a un oggetto acuminato, che sposta e danneggia il cristallino. Secondo il libro Living with Your Eye Operation, le cateratte possono essere dovute anche agli effetti di “luce ultravioletta, raggi X, (calore) infrarosso, e altri tipi di radiazione, tra cui microonde di forni, radar e diatermia”. Questa pubblicazione suggerisce perciò di mettere occhiali di protezione o da sole per filtrare i raggi nocivi quando si usano lampade a raggi ultravioletti o altri apparecchi che emettono radiazioni dannose agli occhi.

Si possono evitare difetti visivi prolungati?

Sebbene nessuno possa garantirvi che non vi verranno mai le cateratte, potete fare alcune cose affinché vi causino solo un danno minimo alla vista. In che modo?

Si è notato che in molti casi un’alimentazione ricca di vitamine A, B (specialmente B2, o riboflavina) e C è stata efficace per ritardare lo sviluppo delle cateratte. Potrebbe aiutare voi? Se soffrite di diabete, non trascurate la malattia. Curandovi bene il diabete potete evitare serie complicazioni da cui potrebbero conseguire le cateratte.

Quando siete prossimi all’età in cui è più probabile insorgano le cateratte, è sensato sottoporsi a regolari esami della vista. In un intervista pubblicata in U.S. News & Word Report, il dott. Carl Kupfer, direttore dell’Istituto Nazionale Oftalmico degli U.S.A., ha dato questo consiglio:

“Si suppone che ogni bambino sia sottoposto a un esame della vista alla nascita per scoprire difetti congeniti. Quindi sarebbe appropriato un esame fra i 3 anni e mezzo e i 4 anni e mezzo di età. Poi, se non ci sono problemi, aspetterei che il ragazzo entrasse nella pubertà.

“Dopo di che, se la persona non ha sintomi di malattia, non penso siano necessari esami regolari fino a 45 anni. Dopo quel tempo fin verso i 60 anni, sarebbe bene andare dall’oculista almeno ogni due anni, perché sarà necessario cambiare gli occhiali dato che da vicino ci si vede sempre meno”.

Vi siete fatti esaminare gli occhi di recente?

La più comune cura per le cateratte è l’asportazione chirurgica del cristallino opacato. Tuttavia, in certi casi è possibile rimandare per un po’ l’intervento pur conservando una buona vista. In rari casi, per esempio, la cateratta è molto piccola e vicina al centro del cristallino. Perciò il medico può prescrivere delle gocce per allargare la pupilla. In questo modo la luce può entrare dai bordi del cristallino, permettendo di ‘vedere’ attorno alla cateratta. In altri casi, pure molto rari, si formano cateratte attorno ai bordi del cristallino mentre al centro resta trasparente. In questa eventualità, occhiali o lenti a contatto speciali serviranno a dirigere più luce verso il centro del cristallino.

Ma che accade se il solo modo per restituirvi la vista è l’asportazione chirurgica del cristallino? È un’operazione pericolosa e dolorosa? Quali prospettive ci sono di riacquistare una buona vista?

“Riescono nel novantotto per cento dei casi”

“L’asportazione delle cateratte è la più riuscita operazione per prevenire la cecità”, fa notare il libro Living with Your Eye Operation, e aggiunge: “Oggi tali interventi riescono nel novantotto per cento dei casi. Il loro successo è attestato dalla sorprendente statistica secondo cui sono eseguite ogni anno negli Stati Uniti un quarto di milione di operazioni per le cateratte. . . . Circa l’ottantacinque per cento di tutti gli operati per cateratte ottengono una vista normale (20/30 o più)”.

In se stessa l’operazione non è molto dolorosa. Di solito è somministrato al paziente un leggero sedativo mentre viene portato in sala operatoria. È sveglio ma tranquillo. Quindi vengono fatte piccole iniezioni per anestetizzare i muscoli dell’occhio. Dopo di che il medico procede all’estrazione del cristallino opacato. Come fa?

Dopo avere allargato le palpebre, il medico pratica una piccola incisione ad arco nel punto in cui la parte bianca (sclera) dell’occhio si unisce alla parte superiore dell’iride. Quindi si può ripiegare la cornea, per arrivare al cristallino attraverso la pupilla. Alcuni chirurghi asportano anche una piccola sezione dell’iride. Si impiega uno speciale enzima per sciogliere le minute “zonule” che tengono fermo il cristallino, facilitandone l’estrazione.

Ci sono diversi metodi per asportare il cristallino. Alcuni chirurghi si servono di una specie di pinza. Altri impiegano il crioestrattore, una piccola sonda collegata a un’unità di congelamento che ne mantiene la punta a circa 9,5 gradi centigradi sotto zero. In questo modo il cristallino si congela e aderisce alla sonda e con delicatezza viene estratto tutto intero. Tolto il cristallino, il vuoto è riempito con una soluzione salina, che serve a mantenere l’occhio della giusta forma e le pressioni interne.

Un altro metodo per l’asportazione del cristallino consiste nell’impiego di una sonda speciale che perfora il cristallino. Il dott. Berler spiega: “Questa sonda compie circa 40.000 vibrazioni al secondo, frantumando la cateratta, che è poi aspirata in frammenti con un tubo sottilissimo. Con un secondo tubicino si inietta liquido nell’occhio, così che ci sia una circolazione costante di liquido che entra e di frammenti che escono”. Un vantaggio di questa tecnica è che occorre praticare solo una piccolissima incisione per inserire la speciale sonda vibrante. Basta un punto per chiuderla e il paziente potrà lasciare l’ospedale lo stesso giorno o poco tempo dopo.

Dopo l’operazione

Asportate le cateratte, però, l’occhio rimane senza cristallino per mettere a fuoco nitidamente le immagini sulla retina. Come si ovvia a ciò?

Occhiali speciali sono il mezzo più semplice per sostituire il cristallino mancante. Tuttavia, tali occhiali sono molto spessi. Oltre a essere pesanti, ingrandiscono ogni oggetto del 25 o 30 per cento, facendolo apparire più vicino di quanto non sia in realtà. E i margini vengono notevolmente deformati. Per guardare di lato o su e giù, chi porta questi occhiali deve imparare a girare la testa, anziché gli occhi soltanto.

Questo problema si risolve in gran parte con le lenti a contatto. Esse ingrandiscono molto di meno; e poiché aderiscono strettamente alla cornea, le lenti a contatto si muovono insieme agli occhi, eliminando la necessità di fare movimenti esagerati con la testa.

Alcuni ricercatori hanno prodotto un cristallino di plastica che viene inserito direttamente nell’occhio, sostituendo quello normale. Un tipo viene inserito nello stesso punto del cristallino originale. Un altro tipo viene messo di fronte all’iride. Tuttavia, il cristallino di plastica non può cambiare di forma per mettere a fuoco gli oggetti a varie distanze.

Vi si è offuscata la vista? Potrebbe dipendere dalle cateratte? In tal caso, un’operazione relativamente semplice e indolore insieme a lenti correttive vi restituirà probabilmente una buona vista. Non vale la pena di andare dall’oculista per saperlo?

[Diagramma/Immagine a pagina 13]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

IRIDE

CORNEA

CRISTALLINO

UMOR ACQUEO

UMOR VITREO

SCLERA

COROIDE

RETINA

[Diagramma/Immagine a pagina 14]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

INGRANDIMENTO DEL CRISTALLINO

Nucleo

Frammenti negli strati di cellule che circondano il nucleo

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