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  • Un programma di riabilitazione che ha successo
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  • Programma di insegnamento
  • Soddisfatte le esigenze
  • I primi successi
  • Notevole aumento
  • Di persona
  • L’elogio dei funzionari
  • L’assemblea
  • Un programma unico nel suo genere?
  • Come si può ottenere la riabilitazione dei detenuti?
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Svegliatevi! 1977
g77 22/9 pp. 5-11

Un programma di riabilitazione che ha successo

L’AEREO atterrò a Baton Rouge, nella Louisiana, il giovedì sera. Il mio amico venne a incontrarmi e in macchina raggiungemmo la sua casa nella vicina città di New Roads. Quella sera parlammo a lungo di quanto avveniva nella prigione di Angola.

Il mio amico fa parte di un gruppo di sei uomini cristiani che conducono un regolare programma di insegnamento all’interno del carcere. A turno, uno di essi va ogni settimana a tenere adunanze con i detenuti. In media sono presenti una quarantina di detenuti.

“In effetti, il programma ebbe inizio dentro la prigione”, spiegò il mio amico. Al principio del 1973 due detenuti, che leggevano la letteratura dei Testimoni di Geova, scrissero una lettera chiedendo d’essere visitati. Nel frattempo, questi detenuti parlarono delle cose apprese ad altri reclusi, e anche questi se ne interessarono.

Fu in ottobre del 1973 che si tenne la prima adunanza nella prigione, alla presenza di diciotto detenuti. Col passar del tempo, si tennero adunanze ogni mercoledì e ogni domenica. Il numero dei detenuti presenti cresceva finché, a volte, ce n’erano fino a sessanta e più. Che cosa aveva suscitato tale esteso interesse?

Programma di insegnamento

Il mio amico spiegò che le adunanze si tenevano e si tengono ancora basilarmente nello stesso modo che nelle Sale del Regno dei Testimoni di Geova. La domenica c’è un discorso biblico di un’ora, pronunciato di solito da un oratore di una congregazione vicina. Segue uno studio biblico basato su un numero recente della rivista Torre di Guardia.

Il mercoledì sera c’è la Scuola Teocratica, un corso di istruzione biblica che ha lo scopo di accrescere la conoscenza biblica dello studente, oltre che di migliorare le sue capacità oratorie. C’è anche l’Adunanza di Servizio in cui si considera come meglio presentare il messaggio biblico ad altri detenuti di Angola.

Fui sorpreso quando seppi come si danno da fare questi detenuti per parlare ad altri della loro nuova fede cristiana. Alcuni mesi hanno tenuto studi biblici settimanali con più di cinquanta altri detenuti. E solo l’anno scorso distribuirono all’interno della prigione quasi 5.000 copie della Torre di Guardia, di Svegliatevi! e di libri che spiegano i propositi di Dio.

L’entusiasmo di quei primi detenuti si trasmise a coloro coi quali tenevano studi, e ciò ha contribuito al successo del programma.

Soddisfatte le esigenze

Le adunanze si tengono in una sala dell’Edificio Culturale della prigione, che, mi dissero, somiglia molto a un’aula scolastica. Ma per assistervi il detenuto deve far mettere il suo nome su una particolare lista. In tal modo può lasciare il suo luogo di reclusione nell’immenso complesso carcerario e incontrarsi in questo punto centrale con il gruppo degli altri detenuti.

Fui meravigliato quando venni a sapere che sono i Testimoni a determinare chi può assistere alle loro adunanze in prigione. Non tutti possono andarci, e vi sono delle ragioni. Di solito, i detenuti si associano a qualche gruppo nella speranza d’essere aiutati in questo modo a uscire prima dalla prigione. Come fanno dunque i Testimoni di Geova a stabilire se un detenuto è sincero e quindi idoneo per assistere alle adunanze?

Anzitutto si tiene con lui uno studio biblico personale. Solo se manifesta sincero interesse viene messo in quella lista particolare. Ma se in un mese perde più di quattro adunanze, senza una buona ragione, come ad esempio per malattia, le autorità carcerarie sono informate e il suo nome è cancellato dalla lista. Quindi può tornare ad assistere alle adunanze solo se per un certo periodo di tempo dimostra il suo sincero interesse.

I primi successi

Sapevo dei primi successi di questo programma, essendone venuto a conoscenza dal servizio sulle assemblee di distretto uscito nel numero della Torre di Guardia del 15 ottobre 1974 [ediz. italiana del 15 aprile 1975]. Vi si leggeva:

“Una scena commovente si verificò all’assemblea di Baton Rouge, nella Louisiana. Per mesi i Testimoni di Geova avevano condotto studi biblici con detenuti del Penitenziario Statale di Angola, nella Louisiana. Molti di questi uomini avevano fatto progresso nella conoscenza biblica e sbalordito i funzionari della prigione per il loro radicale cambiamento di condotta. Fu pertanto concesso a otto di loro il permesso d’essere condotti all’assemblea di Baton Rouge. Fu un momento rallegrante quando questi uomini, con le catene alle caviglie e le manette, uscirono dalle auto e furono condotti ai loro posti per sedere con altri ed essere battezzati quel giorno”.

Notate che per essere battezzati come Testimoni di Geova è necessario soddisfare elevate esigenze scritturali. E le persone sono esaminate per essere certi che soddisfino i requisiti. Bisogna saper rispondere ad almeno ottanta domande bibliche basilari, incluse, ad esempio, quelle che seguono:

“Che cos’è il regno di Dio?” “Qual è il proposito di Dio circa la terra?” “Qual è l’unica base scritturale per il divorzio che rende liberi di risposarsi?” “Perché le bugie devono essere evitate?” “Qual è la veduta cristiana sull’ubriachezza?” “Che cosa dice la Bibbia di fornicazione, adulterio, relazioni sessuali con un’altra persona dello stesso sesso e altra condotta dissoluta? Può la persona dedita a tali pratiche essere battezzata?”

La risposta a quest’ultima domanda è No. Ma come sapete, anche chi non è dietro le sbarre di una prigione commette comunemente tali cose sbagliate e le considera giuste. Ma questi otto detenuti avevano adottato una norma morale superiore e la seguivano nella loro vita. Presto altri si unirono a loro.

Al principio dell’autunno del 1974, altri otto detenuti erano pronti per il battesimo. Il mio amico mi disse: “Pensammo che sarebbe stato bello fare il battesimo nella prigione, facendo venire visitatori da fuori”. La possibilità fu esaminata e le autorità carcerarie, così meravigliate dai risultati del programma di insegnamento, diedero il permesso. Il 5 ottobre 1974 si tenne quest’assemblea speciale. Notate la descrizione che ne fa Svegliatevi!:

“Quelli che venivano da fuori presentavano una vista insolita. Complessivamente, 337 persone si riunirono presso i cancelli della prigione. Era una folla di uomini, donne e fanciulli vestiti con semplicità, sia negri che bianchi. Alcuni avevano fatto un viaggio di ben 1.100 chilometri.

“Man mano che i loro nomi venivano spuntati sulla lista, erano fatti entrare dal cancello. In autobus percorsero oltre tre chilometri all’interno dell’immenso complesso carcerario. Scesi, entrarono in una grande sala oltrepassando porte d’acciaio”.

Avevo letto questo servizio di Svegliatevi! e mi era piaciuto molto. Ma sapevo poco degli ulteriori risultati del programma di riabilitazione. Così dopo pranzo ci mettemmo comodi e io ascoltai attentamente il padrone di casa che mi dava le ultime notizie.

Notevole aumento

“Quell’assemblea di ottobre diede un vero impulso al nostro programma”, spiegò il mio amico. “I quasi cento detenuti presenti furono molto colpiti dall’amore e dal calore manifestati dalle centinaia di visitatori”.

Come conseguenza, molti di questi detenuti si impegnarono con diligenza nello studio biblico e fecero ottimo progresso. “Ben presto”, continuò il mio amico, “alcuni altri fecero i cambiamenti necessari nella loro vita per essere idonei per il battesimo. Si dispose perciò di tenere un’altra assemblea, un’assemblea ancora più grande. Le autorità carcerarie diedero di nuovo la loro approvazione, concedendo stavolta l’uso dello Stadio del Rodeo della prigione. Così nelle prime ore di sabato mattina 26 aprile 1975, centinaia di auto cariche di Testimoni giunsero ad Angola”.

Questa volta fecero entrare le macchine proprio nella prigione. Al cancello d’ispezione fu chiesto solo: “Avete armi?” Poi le auto proseguirono fino ai campi del rodeo. Complessivamente, ci furono 2.602 visitatori! Il momento culminante del convegno fu il battesimo di dodici altri reclusi, fra i quali era un omicida detenuto nel braccio della morte, portato in catene per essere battezzato. Studiava da un anno con i Testimoni proprio lì nel braccio della morte.

I funzionari della prigione furono soddisfatti di come venne tenuta quest’assemblea di un giorno, oltre che dell’ottimo effetto sui reclusi. Quindi approvarono i progetti per tenere in autunno un’altra assemblea di un giorno. Questa volta, il sabato 29 novembre 1975, furono presenti 3.200 visitatori! E vennero battezzati altri otto detenuti.

“Sabato si terrà la nostra prossima assemblea speciale in prigione”, stava dicendo il mio amico. “Siamo molto lieti che ti sia stato possibile venire per essa”.

Adesso ero più ansioso che mai di visitare la prigione. Era una cosa stupefacente: già trentasei detenuti battezzati e altri sei sarebbero stati battezzati sabato! Il giorno dopo, venerdì, il mio amico mi avrebbe accompagnato ad Angola per fare conoscenza e parlare con alcuni funzionari.

Di persona

Partimmo in macchina dopo pranzo e per un’ora e mezzo viaggiammo attraverso una zona paludosa, quindi traghettammo il Mississippi. Poi, al di là di alcuni colli ondulati, giungemmo infine al cancello principale del carcere. Ovviamente, le guardie conoscevano il mio compagno, e scambiarono brevemente con lui alcune battute. Poi ci fecero segno di entrare nella prigione.

Mentre andavamo in macchina verso lo Stadio del Rodeo, la zona mi fece venire in mente una grande piantagione. Lungo i due lati della strada, per la maggior parte, c’era una palizzata di legno costruita di recente. Si vedevano campi coltivati. Appresi che i detenuti coltivano la maggior parte di quello che mangiano. Infine arrivammo nella parte maggiormente sorvegliata. Superammo vari cancelli ed entrammo nello Stadio del Rodeo dalla parte posteriore.

A un’estremità del campo stavano costruendo un palco. Alcuni Testimoni detenuti stavano dando gli ultimi tocchi al palco, incluso il lavoro di verniciare e ricoprire il pavimento con la moquette. Fu un piacere conoscerli. I quattordici uomini furono cordiali, amichevoli ed espansivi. Seppi che le autorità avevano concesso loro un permesso speciale affinché preparassero il posto per l’assemblea del giorno dopo.

Ervin St. Amand, un detenuto che ha preso una certa direttiva nel programma di insegnamento all’interno della prigione, aveva disposto che parlassi ai funzionari della prigione. Così ce ne andammo per rispettare gli appuntamenti. Mi sembrò strano che Ervin non potesse salire sulla nostra macchina, ma questo era il regolamento della prigione, e lo rispettammo. Egli camminava in fretta malgrado la gamba artificiale (aveva perso la sua anni prima in un tentativo di evasione) e ci venne incontro più avanti.

Parcheggiata l’auto, passammo davanti ad altri detenuti. Non potei fare a meno di notare la differenza fra questi e quelli che avevamo appena lasciati. Alcuni erano sdraiati indolentemente per terra, mentre altri guardavano fisso nel vuoto. Sembravano rassegnati alla loro sorte, con poca speranza per il futuro. Che contrasto!

L’elogio dei funzionari

Giunti al fabbricato dell’amministrazione, fummo introdotti nell’ufficio del maggiore Richard A. Wall (in seguito promosso tenente colonnello). Era un tipo socievole, ovviamente soddisfatto del nostro programma di insegnamento. Lavora da molti anni nel sistema carcerario, e conosce l’insuccesso di tanti programmi di riabilitazione. Tuttavia, non si stancava di lodare il valore del nostro programma.

Conoscevo il passato di Ervin: era stato un vero agitatore, e aveva creato seri guai. Così chiesi a Wall, a bruciapelo: “Si fida di quest’uomo?”

“Ho una fiducia assoluta in St. Amand”, disse di rimando. E aggiunse: “Mi piace la vostra organizzazione perché vi curate dei vostri aderenti. Se uno si mette su una strada cattiva, cercate di aiutarlo. Ma se insiste in una condotta errata, lo espellete dalla vostra organizzazione. Possiamo avere fiducia che farete quello che dite”.

Era evidente che i Testimoni detenuti avevano fatto un’impressione durevole su questo funzionario. Ma dovevamo muoverci.

La nostra successiva fermata fu la lavanderia della prigione, dove fummo presentati a Lawrence Watts, sorvegliante della lavanderia. Nel 1973 aveva acconsentito a sostenere il nostro programma all’interno della prigione. Egli mi disse: “Il buon esempio dei detenuti che avete aiutati è stato un po’ contagioso. Penso che, come risultato, la condotta dei detenuti in generale sia migliorata. So che è così!”

Egli ci disse chiaramente che apprezzava la nostra opera ad Angola. Dopo una piacevolissima chiacchierata, ritornammo in macchina ai campi del rodeo per salutare i detenuti. Dicemmo loro che ci saremmo rivisti il giorno dopo e ci avviammo verso casa.

L’assemblea

La mattina successiva faceva freddo. Arrivammo allo Stadio del Rodeo alle 7,30, due ore prima dell’inizio del programma. Volevo conoscere i sei uomini che dovevano essere battezzati. Parlando con loro, rimasi colpito dalla loro sincerità e dall’apprezzamento che mostrarono per la Parola di Dio.

Il tempo passò in fretta e il programma ebbe inizio. Alle 10 parlai sul tema “La volontà di Dio o la nostra?” Seguì il discorso sul battesimo, dopo di che gli uomini furono battezzati sotto gli occhi di 1.970 visitatori, in una vasca allestita vicino al palco. Man mano che ciascun detenuto usciva dall’acqua si udiva uno scroscio di applausi. Non dimenticherò mai il volto di un uomo, gocciolante d’acqua e con un largo sorriso che pareva dicesse: “Questo è il giorno più felice della mia vita!”

Dopo il battesimo ci fu un intervallo di due ore. La congregazione di New Roads aveva preparato da mangiare per tutti, e si poteva acquistare a un prezzo irrisorio. Alcuni volontari di tra l’uditorio aiutarono a servirlo. I detenuti non avevano il permesso di mangiare insieme a quelli venuti da fuori per cui furono serviti in una sezione vicino al palco.

Avevo libero accesso alla sezione dov’erano radunati i detenuti ed ebbi il piacere di parlare con alcuni che si interessavano dell’opera dei Testimoni di Geova. Uno mi disse: “Non avete bisogno di predicare i dogmi della vostra religione. Non dovete far altro che trattare amichevolmente una persona e a suo tempo la convertirete grazie alla vostra condotta e alla vostra cordialità”.

Le due ore passarono in fretta ed era tempo di riprendere il programma. Il discorso pubblico era intitolato “Il regno di Dio, una realtà vivente”. Dopo di che ci fu il riassunto della lezione della Torre di Guardia, fatto da detenuti battezzati. E come svolsero bene la parte!

Alle 16 ci furono il cantico e la preghiera conclusivi. Un mio amico, Testimone da tanti anni, espresse i sentimenti di molti di noi dicendo: “Il calore e l’amore che sentimmo a quest’assemblea furono più profondi che a qualsiasi altra avessimo assistito”.

The Angolite, una pubblicazione dei detenuti del Penitenziario Statale della Louisiana, osservò: “Questa è la quarta assemblea del genere tenuta dai Testimoni ad Angola, e ne sono in progetto altre per il futuro, perché i Testimoni proseguono nei loro sforzi di toccare il cuore di un numero crescente di reclusi. Tra tutti i gruppi religiosi il loro è quello che ha fatto lo sforzo maggiore per persuadere e aiutare i detenuti di qui a migliorarsi e condurre una vita più significativa”. — Novembre-dicembre 1976.

Un programma unico nel suo genere?

Per dire il meno, fui profondamente colpito da ciò che vidi e provai. Tornato a New York, mi misi a controllare le notizie e a scrivere lettere per vedere se potevo appurare qualcosa riguardo a simili programmi condotti in altre prigioni. E posso dirvi che quanto avviene ad Angola è eccezionale solo per la portata e per il maggior successo. Citerò solo alcuni esempi:

Ogni mercoledì un anziano dei Testimoni di Geova visita l’Istituto Correzionale di Chillicothe, nell’Ohio. Egli conduce uno studio biblico a cui assistono in media da otto a quattordici detenuti. Due sono stati battezzati, e altri due intendono fare il battesimo.

I Testimoni di Geova tengono quattro adunanze settimanali all’Istituto Correzionale di London, nell’Ohio, che ospita 1.700 detenuti. Queste adunanze si tengono da quasi due anni e sono stati battezzati tre detenuti. Un altro detenuto, pronto per il battesimo, è stato scarcerato il primo dell’anno.

Un programma molto riuscito viene tenuto nel Southern Ohio Correctional Facility di Lucasville. Ebbe inizio nell’autunno del 1972. In media ci sono stati ventidue presenti alle adunanze, e a un’adunanza speciale hanno assistito di recente trentatré detenuti. Nell’aprile del 1975 e nel marzo del 1976 sette detenuti furono battezzati in una vasca acquistata per le occasioni speciali.

Alla fine del 1973 ebbe inizio un ottimo programma nella Prigione Statale del Maryland. Ben presto si conducevano molti studi biblici con i detenuti e, a suo tempo, alcuni anziani dei Testimoni di Geova tennero adunanze regolari. Finora, sono stati battezzati otto uomini (nella vasca da bagno dell’ospedale della prigione).

A Rikers Island, New York, otto anziani fanno visite settimanali per condurre studi biblici con i reclusi. Vengono fatte visite anche in altre prigioni della città.

Significa questo che la soluzione degli enormi problemi carcerari e della delinquenza consista in questo programma d’insegnamento tenuto dai Testimoni di Geova? Niente affatto! Si ammette che il loro contributo alla soluzione del problema è minimo. Tuttavia, credo che essi forniscano un’indicazione per trovare la vera soluzione.

[Testo in evidenza a pagina 6]

“Le adunanze si tengono in una sala dell’Edificio Culturale della prigione”.

[Testo in evidenza a pagina 7]

“Fu chiesto solo: ‘Avete armi?’”

[Testo in evidenza a pagina 8]

“Possiamo aver fiducia che farete quello che dite”.

[Immagine a pagina 9]

I sei candidati al battesimo in piedi davanti all’oratore, con parte dell’uditorio in secondo piano, poco prima del battesimo

[Immagine a pagina 10]

Ancora gocciolante d’acqua, un detenuto è raggiante di felicità dopo il suo battesimo

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