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  • g77 8/11 pp. 24-25
  • La tigre, solitaria predatrice della notte

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  • La tigre, solitaria predatrice della notte
  • Svegliatevi! 1977
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Può uccidere l’uomo
  • Vita domestica
  • Un animale in pericolo
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    Svegliatevi! 1996
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Altro
Svegliatevi! 1977
g77 8/11 pp. 24-25

La tigre, solitaria predatrice della notte

UNA creatura di eccezionale bellezza e forza, un capolavoro di scultura dinamica: questa descrizione si addice alla tigre. Le strisce nere rendono più caratteristico il suo manto di colore variabile dal bruno giallastro al rosso arancione. Queste strisce nere servono anche molto bene a mimetizzarla, poiché si fondono magnificamente con l’erba alta o con l’alternarsi di luci e ombre della foresta e della giungla. In contrasto con la colorazione generale dell’animale sono le parti biancastre: il ventre, la gola, la parte interna delle zampe e le macchie sulla testa.

La tigre è imparentata così strettamente con il leone che i due animali sono stati accoppiati con successo negli zoo. La progenie di una tigre maschio e di una leonessa viene chiamata tigone. La ligre è la progenie di un leone e di una tigre femmina.

Coda compresa, il maschio adulto della tigre può raggiungere i tre metri di lunghezza e pesare da 180 a oltre 220 chilogrammi. La femmina è una trentina di centimetri più corta e pesa una quarantina di chili in meno. Oltre che per le dimensioni, il maschio adulto si distingue dalla femmina per un collare di lunghi peli che ha sulle guance.

Eccellenti nel nuoto, le tigri stanno in acqua volentieri nelle giornate calde. In certe circostanze, una tigre può percorrere una bella distanza da un’isola all’altra in cerca di preda.

La forza delle tigri è semplicemente sorprendente. In certi casi hanno trascinato carcasse di oltre due quintali. Questa creatura, inoltre, è un’eccezionale saltatrice. In un balzo, la tigre può coprire una distanza di quasi cinque metri. Si narra che una tigre superò una barriera di due metri e afferrò un uomo. Poi, con la vittima in bocca, l’animale saltò di nuovo lo steccato senza difficoltà.

Di solito le tigri cacciano da sole la notte. Assaliranno tori selvatici, cinghiali, cervi, antilopi e a volte anche i piccoli dell’elefante. Non si limitano però alle prede più grosse. La tigre può includere nel suo menu anche scimmie, pesci, rane, tartarughe e locuste.

La predilezione di questi animali per gli istrici a volte causa loro gravi danni. Se ha degli spini di istrice conficcati nelle zampe la tigre non può abbattere e uccidere le prede più grosse. Quando gli spini le penetrano nelle mascelle, la tigre è condannata a morire di fame.

Per soddisfare il loro bisogno di cibo, le tigri devono cacciare parecchio. Anche gli animali in gabbia negli zoo consumano grandi quantità di carne. Sebbene possa solo camminare su e giù nella gabbia, una tigre ha bisogno di quasi cinque chili di carne al giorno.

Benché siano predatrici solitarie, le tigri non sono ostili verso gli animali della propria specie. Due di loro si saluteranno strofinando la testa l’una contro l’altra e poi continueranno ognuna per la propria strada.

Può uccidere l’uomo

Salvo rare eccezioni, le tigri evitano l’uomo. The International Wildlife Encyclopedia dice: “Le tigri nutrono per l’uomo un rispetto e un timore difficili da spiegare. Benché molestata da uomini curiosi o da cacciatori, di solito la tigre non reagisce finché la sua pazienza non giunge al limite. Normalmente l’uomo può camminare nell’habitat della tigre senza timore né ostacoli”. — Vol. 18, pag. 2416.

È interessante notare che il normale timore della tigre verso l’uomo è in armonia con quanto dichiara la Bibbia in Genesi 9:2: “Il timore di voi e il terrore di voi continuerà su ogni creatura vivente”. Quindi il timore e il rispetto verso l’uomo è insito nella natura stessa degli animali selvatici, tigri incluse.

Alcune tigri, naturalmente, hanno ucciso degli uomini. Ma c’è la prova che la colpa era soprattutto dell’uomo. Un tassidermista, esaminando il cranio di una cinquantina di tigri che avevano ucciso uomini, scoprì che quaranta di esse avevano ferite di pallottole. Inoltre, la caccia o altre attività svolte dall’uomo hanno fatto ridurre le prede normali della tigre costringendola ad assalire l’uomo e i suoi animali domestici. La tigre che comincia a predare l’uomo può costituire una minaccia molto seria. Si sa di una tigre che uccise 127 persone; di un’altra che ne abbatté 436.

Vita domestica

Nella stagione dell’accoppiamento, il maschio e la femmina stanno insieme per un tempo comparativamente breve, meno di due settimane, secondo alcuni naturalisti. Dopo un periodo di gestazione di poco più di tre mesi, nascono da tre a quattro piccoli. Sono ciechi e piccolini, pesando solo da un chilo a un chilo e mezzo. Due settimane dopo la nascita aprono gli occhi.

A due anni i tigrotti sono di solito lasciati a sé. Nel frattempo la madre ha insegnato loro a cacciare. A questo scopo, può azzoppare un animale e poi lasciare che i piccoli lo uccidano. Il numero dei tigrotti che sopravvivono, comunque, non è molto elevato. È possibile che una metà non sopravvivano al primo anno di vita.

Un animale in pericolo

Nel suo ambiente, se l’uomo non la molesta, la tigre svolge una funzione essenziale per mantenere l’attuale equilibrio della vita animale. Tristemente, però, l’esistenza di questo bell’animale è minacciata. L’uomo ha ridotto le normali prede della tigre e invaso il suo ambiente naturale. Si afferma che sei delle otto varietà di tigri siano in via di estinzione.

I naturalisti sono giustamente preoccupati. Non vogliono veder sparire questo capolavoro di scultura dinamica dal suo ambiente naturale. Allo stesso modo coloro che apprezzano le creazioni di Dio non vogliono veder estinguersi né la tigre né alcun altro animale.

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