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  • g77 22/11 pp. 9-11
  • Una delle più insolite biblioteche del mondo

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  • Una delle più insolite biblioteche del mondo
  • Svegliatevi! 1977
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Svegliatevi! 1977
g77 22/11 pp. 9-11

Una delle più insolite biblioteche del mondo

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Corea

VI PIACE leggere? Nell’epoca della radio e della televisione, in molte parti della terra la lettura è spesso considerata “un’arte abbandonata”. Ma è ancora uno dei migliori mezzi d’apprendimento. Da che si inventarono i caratteri mobili nel quindicesimo secolo, ‘al fare molti libri non c’è stata fine’, e la conoscenza è stata alla portata di molti. (Eccl. 12:12) Le biblioteche contengono milioni di libri su ogni argomento immaginabile. Comunque, desideriamo invitarvi a visitare, per mezzo della pagina stampata, una biblioteca veramente insolita nell’Estremo Oriente. È un’antica biblioteca religiosa, che si trova nell’area di un tempio.

Iniziamo il nostro viaggio da Daegu, la terza città della Corea in ordine di grandezza. In corriera ci vuole circa un’ora e mezzo per raggiungere il monte Gaya, nella provincia del Gyongsang Namdo. La biblioteca si trova in questa zona montuosa, uno dei più bei luoghi della Corea. Il tempio buddista, con la biblioteca annessa, si chiama Haein-Sa ed è situato a mezza costa sul monte Gaya. Mentre saliamo su per il monte Gaya vediamo molte donne anziane danzare cantando antichi canti popolari coreani. Ci invitano a unirci a loro, ma noi proseguiamo la nostra gita. Passando per tre grosse porte di legno entriamo nell’area del tempio, con i suoi tredici eremi, nove per gli uomini e quattro per le donne.

Uno dei monaci che vivono qui si offre gentilmente di farci da guida. Per prima cosa dirige la nostra attenzione al tempio stesso, alle mura esterne ornate di dipinti dai colori vivaci. La nostra guida spiega che ogni dipinto ha un significato, poiché ciascuno descrive un episodio della storia di Budda e del buddismo. Per esempio, uno raffigura Budda che abbandona il suo precedente modo di vivere per scoprire perché esistono malvagità e sofferenza. Sì, lasciò perfino la moglie e il figlio primogenito. Un altro illustra come il buddismo fu introdotto in Corea dal suo luogo d’origine in India: attraverso la Cina giunse in Corea e quindi in Giappone. Il monaco ci spiega che il buddismo fu introdotto in Corea circa 1.600 anni or sono. Quindi, poiché il buddismo è più antico qui che in Giappone, molti Giapponesi devoti vengono qui ad adorare.

Sul retro del tempio vi è un’altra mostra di dipinti che raffigurano alcune delle dottrine e filosofie del buddismo. Una attira particolarmente i nostri sguardi. Raffigura le anime dei malvagi tormentate in un inferno ardente. Questo è interessante perché conferma il fatto che la falsa dottrina del fuoco dell’inferno ha un’origine non cristiana.

L’insolita biblioteca

Dietro il tempio saliamo alcuni gradini di pietra raggiungendo due lunghi edifici di legno, più grandi del tempio stesso. Tali edifici ospitano questa strana biblioteca piena non di libri, ma di oltre 80.000 blocchi di legno per stampare. È la più antica e più completa collezione del canone pali del buddismo, con i suoi tre Pitaka, o “canestri”. Il primo contiene sermoni, il secondo regole di disciplina, e il terzo un compendio delle dottrine. La nostra guida narra l’interessante storia di questi blocchi.

Quando i Mongoli invasero la Corea nel tredicesimo secolo molti antichi cimeli culturali e religiosi coreani furono distrutti. I Mongoli incendiarono il tempio dov’era custodita la versione originale del canone pali, incisa due secoli prima. Ogni sutra, legge e trattato buddista inciso su lastre di legno fu distrutto. Il re fuggì nell’isola di Ganghwa, a nord del porto di Incheon. Poiché le scritture erano considerate essenziali alla sopravvivenza fisica e spirituale del regno, il re ordinò immediatamente l’incisione di una nuova copia.

Stabilita la sede della produzione nell’isola di Ganghwa, l’opera di incisione ebbe inizio. Duro legno bianco di betulla fu tagliato in blocchi, tutti della misura di 67 centimetri per 23, con uno spessore di 3 centimetri. Per tre anni i blocchi furono immersi in acqua marina, quindi accuratamente asciugati all’ombra. Poi furono esposti al vapore dell’acqua salata e di nuovo accuratamente asciugati. Questo rese il legno abbastanza morbido per il delicato lavoro di incisione. Dopo che ciascun blocco fu inciso da entrambi i lati con circa 300 caratteri cinesi, venne verniciato per proteggerlo dagli insetti.

Ci vollero quasi sedici anni per completare l’incisione. Iniziata nel 1236 E.V., l’opera fu ultimata nel 1251, e in tutto furono incisi 84.000 blocchi. È interessante che le dottrine e gli insegnamenti buddisti si dice siano proprio 84.000. I blocchi conservati in un tempio sull’isola in seguito furono trasferiti a Seoul, e poi, verso la fine del quattordicesimo secolo, furono trasportati a Haein-Sa. Degli originali 84.000 blocchi, 81.340 sono sopravvissuti al trasporto e all’usura degli elementi e sono conservati in due sale del quindicesimo secolo, progettate in modo speciale per conservare la dovuta umidità, temperatura e ventilazione. L’Enciclopedia Coreana ne conta 81.258, ma i monaci e coloro che lavorano nell’area del tempio di Haein-Sa sostengono che sono 81.340, secondo il calcolo più recente. Ogni blocco pesa tre chili e mezzo. Questa è indubbiamente una testimonianza della grande abilità e perizia dei Coreani.

Grazie a questa biblioteca, Haein-Sa è divenuto un centro di pellegrinaggi e studi buddisti. I blocchi servirono da testo per la prima letteratura buddista in coreano, quando furono tradotti dai caratteri cinesi classici nella scrittura fonetica coreana. Questi blocchi vecchi di settecento anni sono serviti per stampare libri. Circa 7.000 volumi sono stati stampati, ciascuno comprendente l’intero contenuto dei blocchi esistenti. Alcune copie sono state inviate in altri paesi a scopo di ricerca e studio.

Nel buddismo, viene insegnato di non uccidere, di non mentire, di non rubare, di non commettere adulterio e di evitare l’ubriachezza, in se stessi buoni princìpi. Eppure il buddismo non è riuscito a inculcare questi princìpi nei suoi devoti. E, parlando con molti che credono nel buddismo, è davvero chiaro che questa religione non dice come affrontare i numerosi problemi che assillano l’umanità in questo ventesimo secolo. In realtà, gli scritti del buddismo non offrono nessuna vera speranza per il futuro del genere umano.

Tuttavia esiste un libro che offre una luminosa speranza per il futuro dell’umanità. Quel libro è la Bibbia, distribuita in miliardi di copie e, per intero o in parte, in circa 1.600 lingue. La sua origine è molto più antica di quella degli altri libri religiosi, e ha il potere di trasformare la personalità perché non è la filosofia di un uomo in cerca della verità. Proviene dalla stessa Fonte della vita e di tutte le cose materiali, dal Creatore. Probabilmente avrete una copia della Bibbia nella vostra biblioteca personale. Consultatela per avere una vita più ricca ora e una speranza di vita eterna avvenire.

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