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  • g78 22/2 pp. 16-19
  • Vi piacerebbe avere l’hobby della cinematografia?

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  • Vi piacerebbe avere l’hobby della cinematografia?
  • Svegliatevi! 1978
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  • Per evitare le immagini sfocate
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  • Un hobby da tenere sotto controllo
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Svegliatevi! 1978
g78 22/2 pp. 16-19

Vi piacerebbe avere l’hobby della cinematografia?

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Germania

QUALCHE tempo fa fummo invitati a passare la serata a casa di certi nostri amici, i Miller. La piccola Tina ci accolse col suo fascino infantile. “Questa sera vedremo un film”, disse. “Ci sono anch’io! Papà l’ha fatto tutto da solo”.

Eravamo impazienti di vedere il film. Quando infine fu proiettato era pieno di colore, sì, veramente pieno di colore. Dapprima pensammo si trattasse di arte moderna: tante macchie colorate passarono rapidamente sullo schermo. “Questo era il nostro congresso di due settimane fa”, spiegò Heinz Miller. Senza la sua spiegazione, non l’avremmo mai capito.

Poi lo schermo si fece molto scuro; nessuno sapeva con certezza cos’era accaduto. “Peccato”, disse Heinz. “Era già tardi quella sera quando ripresi la nonna”. Nessuno l’aveva riconosciuta.

Ma poi sullo schermo apparve l’incantevole, smagliante sorriso di Tina, ripresa a grandezza naturale. “Sono io”, gridò. La spiegazione era superflua, poiché era proprio Tina, una bella inquadratura. Poi si videro altre persone in giardino. Ma prima di poterle identificare, comparve la scena successiva. Le scene si susseguirono rapidamente le une alle altre, avanti e indietro, su e giù; a volte veniva quasi il mal di mare. Ogni tanto si vedeva un cane. Ah, stavano giocando nel giardino, un pazzo inseguimento! La cosa andò avanti per tre minuti e diciassette secondi. La prima bobina era finita. Tutti applaudirono e convennero che ogni cosa agli inizi è difficile.

Vi è familiare questo? Più d’uno ha visto questo genere di film o li ha girati egli stesso. Una volta qualcuno disse: “Non ammiro la sua capacità ma il suo coraggio di far vedere un film del genere”.

Ma non bisogna prendere la cosa troppo seriamente. Bisogna imparare per evitare gli errori. Non occorre gettar via quel primo film. È un bel ricordo e un metro per misurare qualsiasi miglioramento futuro.

Che cosa ci vuole per fare buone riprese? Se l’obiettivo e il meccanismo della cinepresa sono buoni, un fotografo esperto può girare film migliori con una macchina economica che un principiante con l’apparecchiatura più sofisticata e costosa. Per fare buoni film, quindi, è necessario migliorare le proprie capacità. Non ha senso cercar di sostituire la mancanza di abilità tecnica con apparecchi migliori.

Per evitare le immagini sfocate

Una cosa da evitare sono le immagini sfocate. Sapete senz’altro che se muovete la macchina fotografica mentre fate delle istantanee, le foto usciranno indistinte e sfocate. Se non tenete ferma la cinepresa quando filmate, anche queste immagini verranno mosse. Con una cinepresa, si riprendono diciotto immagini al secondo, quindi se muovete l’apparecchio per cinque secondi avrete novanta immagini sfocate. Perciò dovete tenere la cinepresa immobile. Non cercate di sostituire la mancanza di movimento di fronte alla cinepresa muovendo l’apparecchio. Salvo alcune eccezioni, questa è una regola fondamentale.

Un’altra cosa da ricordare è che il tempo è più importante quando si filma che quando si fa una semplice foto. La nostra mente ha bisogno di tempo per registrare impressioni coscienti. Quando premete il pulsante di scatto dell’otturatore, pensate primariamente al vostro futuro uditorio, non alla quantità di pellicola che usate (i principianti vogliono sempre risparmiare). Considerate quanto tempo ci vuole per riprendere la scena. Questo dipende da quello che c’è da vedere o da quello che accade. La regola più semplice è questa: Quando c’è molto da vedere, o c’è molto movimento, la scena dev’essere più lunga. Se c’è poco da vedere e non c’è molto movimento, la scena deve essere più corta. Sì, deve. Altrimenti sarà noiosa.

Possono essere sufficienti da due a dodici secondi. Quando premete lo scatto dell’otturatore, contate i secondi: ventuno, ventidue, ventitré, ecc. (Se filmate un testo, leggetelo due volte da cima a fondo mentre filmate; questo basta). Non fate mai scene troppo brevi. Se sono un po’ troppo lunghe, potete sempre accorciarle durante il montaggio del film.

Dovete pure ricordare che il vostro occhio è molto diverso da quello della cinepresa. Quello della cinepresa è solo una scadente imitazione dell’occhio umano. Perciò non aspettatevi di vedere sullo schermo quello che avete visto coi vostri occhi. L’occhio umano può anche adattarsi e registrare contrasti di luce molto più grandi della cinepresa. Quando c’è ancora abbastanza luce per l’occhio, forse è troppo scuro per la cinepresa. D’altra parte, se c’è la neve e il sole è forte può esserci troppa luce per la cinepresa. Trattandosi di grandi contrasti, la cinepresa ha dei limiti. Per esempio, l’ombra di un albero su una spiaggia sabbiosa darà dei fastidi a una cinepresa. Nella maggioranza delle cineprese il tempo di posa viene regolato in modo del tutto automatico ma solo secondo valori medi. Per cui sullo schermo la sabbia apparirà troppo chiara o l’ombra troppo scura. Dato che la pellicola non può registrare entrambe correttamente e contemporaneamente, bisogna decidere qual è la cosa più importante per la scena.

A volte l’occhio umano dopo essere stato esposto alla forte luce del sole ha difficoltà ad abituarsi all’ombra. L’occhio ha bisogno di tempo per abituarsi al cambiamento. Anche l’esposimetro della cinepresa ha bisogno di tempo per registrare il cambiamento nelle condizioni della luce. Quindi, se volete filmare scene in cui c’è un grande contrasto, date all’esposimetro il tempo di registrarlo. Altrimenti, parte del film risulterà sovraesposta o sottoesposta. Certe volte è bene regolare il tempo di posa a mano, se è possibile.

Vi siete mai chiesti perché a volte le vostre immagini sono molto gialle o azzurre, sebbene tutte le condizioni siano normali? L’occhio umano funziona insieme al cervello. Come un computer, il cervello paragona le impressioni ricevute con l’esperienza e fa le necessarie correzioni. La cinepresa non può far questo. Perciò, se usate una pellicola per luce artificiale e riprendete scene alla luce del sole, esse appariranno molto azzurre. Una pellicola per luce diurna darà immagini gialle se filmate con la luce artificiale. Se usate una pellicola per luce artificiale quando filmate alla luce diurna, avrete bisogno di un filtro. Naturalmente, dovete togliere questo filtro quando fate riprese interne.

Se volete avvicinarvi all’oggetto da riprendere più di quanto non vi consenta l’obiettivo, dovete applicare alla cinepresa uno speciale dispositivo altrimenti l’immagine non sarà nitida. Nella maggioranza delle cineprese si deve regolare la distanza manualmente. Se la cinepresa ha l’obiettivo zoom e il telemetro incorporato, nella regolazione bisogna sempre usare la massima distanza focale.

Avrete senz’altro notato che alcuni hanno sempre immagini nitide. La spiegazione è molto semplice. Gettano sempre via le immagini sfocate, sovraesposte, sottoesposte o rovinate in altri modi.

Montaggio

Nonostante i vostri migliori sforzi, farete senz’altro errori, anche solo premendo lo scatto dell’otturatore senza accorgervene. Per questa ragione, se desiderate proiettare buoni film, avete bisogno di una giuntatrice e di una moviola. Le parti sovraesposte, ecc., si possono semplicemente tagliare.

Facendo il montaggio di un film bisogna anche predisporre le scene come si desidera e poi giuntarle secondo il tema scelto. È molto facile fabbricare un dispositivo per predisporre le scene. Prendete un listello e piantatevi dei chiodini alla distanza di due centimetri e mezzo circa l’uno dall’altro. Essendo la pellicola perforata, potete appenderla ad essi, e numerare i chiodini. Con l’aiuto dei numeri e di una breve nota sul contenuto di una particolare scena, potete facilmente classificare e disporre le strisce di pellicola in logica successione.

Questo è utile anche per accorciare le scene troppo lunghe e determinare se si devono filmare altre scene di collegamento. Per determinare la lunghezza delle singole scene, fatevi un righello. Basterà un listello di legno. Poi prendete diciotto fotogrammi da un pezzo di pellicola da gettar via e segnatene corrispondentemente la lunghezza sul righello. Poiché in un secondo si riprendono diciotto fotogrammi, ora avete il mezzo per determinare la lunghezza di una scena in secondi. Non costa nulla e può essere di grande aiuto.

Il proiettore

Naturalmente, il proiettore è una parte essenziale dell’apparecchiatura cinematografica. Dev’essere resistente, fornire abbastanza luce e non deve graffiare la pellicola. Inoltre, è preferibile un apparecchio silenzioso, poiché questo tipo permette di udire con più facilità l’eventuale commento o accompagnamento musicale durante la proiezione. Inoltre, è bene avere almeno una o ancor meglio due lampadine extra, di scorta. Spesso bisogna interrompere una buona proiezione perché non vi sono lampade di scorta.

Un hobby da tenere sotto controllo

L’hobby della cinematografia può essere molto istruttivo e interessante, ma solo se rimane tale. Non permettete che divenga la vostra seconda vocazione e un peso che vi faccia tralasciare le cose più importanti. Se tenuto al suo posto, l’hobby della cinematografia può rendere la vita più interessante ed educare l’occhio a divenire più osservatore. Può anche essere un ottimo mezzo per far vedere belle scene ai propri amici.

Attendiamo con ansia di vedere il prossimo film dai Miller. Ci sarà qualche miglioramento?

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