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  • Qual è la soluzione?
  • Svegliatevi! 1978
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  • L’origine del matrimonio
  • Il problema fondamentale
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Svegliatevi! 1978
g78 8/5 pp. 6-8

Qual è la soluzione?

OGNI anno milioni di persone si sposano perché credono che il matrimonio recherà loro la felicità desiderata. Tuttavia spesso le loro speranze vanno deluse. Così divorziano, nella speranza che questo risolva i loro problemi e apra la porta della felicità.

Ma il divorzio è l’unica soluzione? C’è qualche alternativa all’istituzione tradizionale del matrimonio?

L’origine del matrimonio

Nel caso delle invenzioni umane, sufficiente riflessione e sperimentazione portano quasi sempre al perfezionamento. Se dunque il matrimonio è di origine umana, la risposta è: “Sì, sarebbe appropriato fare esperimenti e cambiamenti per giungere forse a un’istituzione migliore”.

Che dire allora dell’origine del matrimonio?

L’Encyclopedia Americana del 1977, alla voce “Matrimonio, Storia del”, fa rilevare: “Alcuni studiosi vorrebbero fare risalire l’origine del matrimonio agli accoppiamenti di animali inferiori all’uomo. Gli studi rivelano che un’associazione più o meno permanente . . . caratterizza le scimmie antropomorfe, essendo l’associazione degli scimpanzé monogama e duratura”.

Pertanto, comunemente si crede che il matrimonio abbia avuto origine fra creature subumane. Tuttavia, non esiste nessuna vera prova a conferma di questa opinione. L’Encyclopedia Americana ammette addirittura che “queste associazioni più o meno permanenti fra animali diversi dall’uomo non sono matrimoni, poiché gli animali non hanno una società che li sanzioni”.

Questa pubblicazione afferma ulteriormente: “Sebbene la forma originale del matrimonio si perda nell’oblio dell’età preistorica, si può dire senza esagerare che nei tempi storici qualche forma di matrimonio è stata presente in ogni società. . . . le forme principali di matrimonio sono la poliginia [un uomo ha più di una moglie], la poliandria [una donna ha più di un marito] e la monogamia [uomini e donne hanno rispettivamente un solo coniuge]”.

È dunque un fatto che sono già state sperimentate varie forme di matrimonio, sia in passato che al presente. Tuttavia, l’Encyclopedia Americana osserva: “La forma prevalente di matrimonio fra tutti i popoli d’oggi, e probabilmente fra le persone di tutti i tempi, è stato un qualche tipo di monogamia, o l’unione di un solo uomo con una sola donna. . . . essa sembra più favorevole alla cura e all’educazione dei figli”.

Perché l’unione fra un uomo e una donna è sempre stata la forma di matrimonio generalmente accettata? È possibile che sia perché tale matrimonio è di origine divina piuttosto che umana? Notate ciò che disse Gesù Cristo sull’origine del matrimonio quando fu interrogato sui motivi di divorzio:

“Non avete letto che colui che li creò dal principio li fece maschio e femmina e disse: ‘Per questo motivo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne’? Così che non sono più due, ma una sola carne. Perciò, quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi”. (Matt. 19:3-6; Gen. 2:21-24) No, “la forma originale del matrimonio” non si perde nel cosiddetto “oblio dell’età preistorica”.

Ma forse chiedete: Se il matrimonio è veramente di origine divina, perché tante unioni coniugali sono infelici? Non potremmo aspettarci risultati migliori da qualcosa che Dio creò?

Il problema fondamentale

C’è una ragione fondamentale per cui tanti matrimoni sono infelici o falliscono. Facciamo un esempio: Quando un fabbricante produce un articolo, non ne fornisce di solito le istruzioni d’impiego? Ma cosa accade se le istruzioni sono ignorate? Il prodotto, anche se di qualità perfetta, può rompersi e smettere di funzionare se non è usato debitamente.

Col matrimonio avviene la stessa cosa. L’Onnipotente Dio diede origine al matrimonio, stabilendo che le coppie si sposassero e generassero figli nell’ambito dell’istituzione familiare. Dio fornì istruzioni anche in merito alla vita familiare. Ma quando tali istruzioni sono trascurate, il matrimonio, pur essendo un’istituzione perfetta, può recare infelicità a tutti gli interessati e l’esperienza ha mostrato che questo accade spesso.

Tuttavia si tratta di un’istituzione buona in se stessa, con reali possibilità di rendere felici, come ammettono anche certuni il cui matrimonio è fallito. Un uomo d’affari 47enne del New Jersey (U.S.A.), dopo una separazione legale di due anni, ricominciò a corteggiare la moglie, spiegando: “Mi mancava qualcosa a costruire la quale c’era voluta una vita. Mi bastava uno sguardo, mezza frase, per sapere esattamente quello che pensava mia moglie. E lei è l’unica che mi capisce veramente . . .

“Mi dispiaceva molto non poter più accompagnare i ragazzi a scuola tutte le mattine. Li portavo fuori a pranzo varie volte la settimana, ma non era la stessa cosa. La spontaneità e la naturalezza della nostra relazione erano sparite. La gente ha bisogno di stabilità. Per molti anni viene insegnato ad apprezzare la casa e la famiglia e all’improvviso si pensa di poter gettare via tutto, ma non si può. Io non ho potuto”.

L’unica vera soluzione

Quindi il segreto di un matrimonio felice è quello di seguire le norme del Creatore del matrimonio, Geova Dio. Qualcuno però può avere dei dubbi al riguardo. Nondimeno, resta il fatto che i consigli della Bibbia hanno aiutato molte coppie a vivere insieme felicemente. Purtroppo, pochi conoscono gli ottimi insegnamenti che la Bibbia offre ai mariti e alle mogli, e ancor meno sono quelli che li seguono.

Considerate dunque per un momento solo una parte dei consigli che la Bibbia dà alle coppie: “Mariti, trattate con riguardo le vostre mogli, perché il loro corpo è più debole, e rendete loro onore perché partecipano con voi della grazia della vita”. “Anche voi, ciascuno da parte sua, ami la propria moglie come se stesso”. — 1 Piet. 3:7; Efes. 5:33, La Bibbia di Gerusalemme.

Sì, i mariti devono essere i primi ad avere riguardo per la moglie. Sono loro ad avere la maggiore responsabilità delle condizioni familiari. La Bibbia mostra perché, dicendo: “Il marito è capo della moglie”. (Efes. 5:23) Queste parole possono suonare sgradevoli a molte donne nel mondo femminista. Ma devono proprio esserlo? Non se l’autorità è esercitata in modo appropriato, amorevole, e il marito tiene conto delle opinioni e dei gusti di sua moglie, dandole anche la preferenza quando non si tratta di questioni di principio. In questo modo egli segue il consiglio biblico di avere riguardo per la moglie.

La Bibbia esorta pure: “Le mogli siano sottoposte ai loro mariti”, e: “La moglie abbia profondo rispetto per il marito”. (Efes. 5:22, 33) Dio si propose che la moglie lavorasse a fianco del marito, servendogli da aiuto, da complemento. (Gen. 2:18, 24) Che ottima disposizione può essere questa, specie quando ciascun coniuge segue quest’altro consiglio biblico: “Rivestitevi dei teneri affetti di compassione, benignità, modestia di mente, mitezza e longanimità. Continuate a sopportarvi gli uni gli altri e a perdonarvi liberalmente gli uni gli altri”! — Col. 3:12, 13.

Quando le coppie riconoscono che il matrimonio è un’istituzione divina e cercano e seguono la guida di Dio, il matrimonio può recare ai mariti e alle mogli vera felicità per tutta la vita. Comunque, i problemi coniugali non si possono mai risolvere col divorzio?

In teoria, la risposta dovrebbe essere no. Tuttavia può sorgere una situazione in cui il marito o la moglie violano la santità dell’istituzione matrimoniale e hanno relazioni sessuali con qualcuno che non è il proprio coniuge, o addirittura con un animale. Tale condotta era chiamata dai Greci porneia, o immoralità sessuale. E nel testo greco Matteo 19:9 dice che porneia è il solo motivo per cui i cristiani possono giustamente ottenere il divorzio e risposarsi.

Purtroppo, oggi i consigli di Dio spesso non vengono seguiti, molte volte perché gli individui non li conoscono. Allora sorgono di solito difficoltà. Possiamo imparare dall’esperienza altrui. Vi invitiamo pertanto a leggere il seguente articolo che narra la storia di una giovane donna e del suo divorzio.

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