La Corte riconosce il cambiamento avvenuto
PARECCHI anni fa, una giovane Canadese implicata nel traffico illegale di droga vendette inconsapevolmente della droga a un agente di polizia in borghese. Il mandato di cattura fu esteso a tutta la nazione, ma per oltre sette anni la polizia non riuscì a prenderla. Nel frattempo, essa cominciò a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova e quello che imparava le procurava dei rimorsi di coscienza. Infine decise di costituirsi alle autorità.
Tuttavia, un avvocato le consigliò di non dichiararsi colpevole dell’accusa, dato il tempo trascorso e l’assenza di testimoni. L’avvocato fu tanto turbato dall’insistenza della donna a voler essere onesta che si mise a descriverle le avvilenti condizioni esistenti nelle carceri femminili e le conseguenze del lasciare i figli senza madre.
Ma anziché scendere a compromessi, essa si rivolse a un altro avvocato, e la sua causa fu dibattuta dinanzi alla Corte Suprema di Alberta. La difesa presentò la testimonianza della sua completa riabilitazione avvenuta grazie all’associazione con i testimoni di Geova e spiegò quale parte avevano avuto gli studi biblici nel fortificare la sua coscienza. Benché solo circostanze uniche ed eccezionali impedissero alla Corte di ordinarne l’incarcerazione data la gravità del reato commesso, essa ricevette solo una condanna di sei mesi con la condizionale, senza multa né obbligo di presentarsi a nessun funzionario preposto alla vigilanza.