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  • Unità internazionale mediante la fede: Montreal ’78
  • Svegliatevi! 1979
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  • Un po’ di storia
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Svegliatevi! 1979
g79 8/1 pp. 9-11

Unità internazionale mediante la fede: Montreal ’78

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Canada

ERA il 1960. E il giorno? Il 1º settembre. A Montreal, nel Canada, stava per aver luogo un avvenimento memorabile. Nel sobborgo di Verdun stava per cominciare la prima assemblea di distretto dei testimoni di Geova del Quebec, tutta in lingua francese.

Cosa c’era di così insolito nel fatto che i Testimoni tenessero nel Quebec un’assemblea di distretto interamente in francese? Negli anni precedenti, specie dal 1945 e 1946 fino agli anni cinquanta, le loro attività cristiane avevano avuto molta opposizione dalle autorità. Il primo ministro Maurice Duplessis, noto oppositore, aveva dichiarato “guerra senza misericordia contro i testimoni di Geova”. E guerra fu! Le battaglie furono combattute soprattutto nei tribunali del paese.

Un po’ di storia

Per oltre 30 anni, i testimoni di Geova del Quebec avevano lottato per ottenere la libertà di predicare la buona notizia del regno di Dio. Dapprima erano in pochi. Per esempio, nel 1945, al culmine della persecuzione, c’erano in tutto il Quebec solo 300 Testimoni circa. La maggioranza si trovava a Montreal, allora la più grande città del Canada. Costituivano solo il 4 per cento dei testimoni di Geova nel Canada, e la maggioranza era di lingua inglese, anche se il Quebec è prevalentemente di lingua francese. L’opposizione era grande per sole 300 persone. Molti di essi furono arrestati più volte dietro le false accuse di libello sedizioso e vendita ambulante senza licenza. Furono molestati in molti modi. Gli atti di violenza delle turbe, istigati spesso dal clero, erano una cosa comune. Migliaia di processi attendevano d’essere dibattuti.

Entro il 1960, comunque, la Corte Suprema del Canada aveva emanato cinque importanti sentenze a favore dei Testimoni, dimostrando infondate le accuse mosse contro di loro. In seguito a ciò le cause pendenti furono praticamente risolte. Con questi precedenti legali, si capisce come fu possibile tenere nel 1960 la prima assemblea di distretto francese del Quebec. Anche se c’era del pregiudizio, dato che le sentenze della Corte Suprema non potevano cancellarlo, lo zelo e la determinazione dei Testimoni furono benedetti dallo spirito di Dio, e l’assemblea si tenne. Al discorso pubblico ci furono 3.219 presenti, un grande incoraggiamento per quei cristiani, poiché 1.000 dei presenti non erano Testimoni. Anche se piccola, quell’assemblea fu una pietra miliare.

Dall’opposizione alla cooperazione

Ma questo avveniva nel 1960. Che dire di oggi? C’è stato un notevole cambiamento sotto molti aspetti. Al Congresso Internazionale dei Testimoni di Geova “Fede Vittoriosa”, tenuto a Montreal dal 5 al 9 luglio 1978, ci furono 80.008 presenti! Per accogliere tale moltitudine fu necessario usare tutti gli impianti dell’Olympic Park, incluso l’immenso Stadio Olimpico. Naturalmente i congressisti non venivano tutti dal Quebec, poiché era un’assemblea internazionale. Ma si notava un netto contrasto rispetto al convegno del 1960. Questa volta circa 10.000 volontari armati di stracci e secchi pulirono a fondo gli impianti.

Come fu accolta dagli abitanti del Quebec la notizia di questo congresso? C’erano pregiudizi da parte delle autorità e del pubblico o difficoltà a ottenere cooperazione? L’organizzatore del congresso rispecchiò i sentimenti di tutti i suoi collaboratori quando disse prima dell’assemblea: “In tutti i congressi che ho organizzati, non mi era mai capitato di ricevere una simile eccellente cooperazione dalle autorità civiche, dal sindaco in giù. Per esempio, volevamo avere proprio al centro di Montreal un parcheggio per roulotte di 40 ettari che potesse ospitare ben 12.000 persone attese lo stesso giorno. Occorre un’enorme quantità di lavoro per realizzare una simile impresa, e, naturalmente, si devono soddisfare leggi e regolamenti. Gli ingegneri del comune ci hanno dato la massima cooperazione in un’impresa di proporzioni senza precedenti in questo paese, sia per noi che per loro”.

Un Testimone, che aveva assistito all’assemblea di distretto del 1960, rimase sbalordito per la cortesia, la cooperazione e l’interesse manifestati dalle autorità cittadine e dai dirigenti dell’Olympic Park. “Che differenza dai giorni di Duplessis e del dominio della Chiesa”, disse.

Durante i lavori precongressuali l’organizzatore del congresso riassunse la cosa con queste parole: “Ogni giorno che passa mi convinco che il comune ci vuole realmente”. Potete essere sicuri che questo era anche il desiderio di ciascuna delle 110 congregazioni di Testimoni di lingua francese e delle 32 congregazioni di lingua inglese del Quebec. Lo stesso poteva dirsi delle sei congregazioni italiane, e delle congregazioni di lingua greca, spagnola e portoghese di Montreal.

I testimoni di Geova del Quebec sono aumentati nel corso degli anni. Ora il Quebec ha il 15 per cento del totale dei Testimoni canadesi, invece del 4 per cento soltanto. Qui l’aumento numerico è stato del 200 per cento più rapido che nel resto del paese. I Testimoni di questa provincia sono zelanti e laboriosi. Un indice di ciò è il fatto che nel Quebec un Testimone su 11 è pioniere, cioè compie l’opera di evangelizzazione a tempo pieno.

L’Olympic Park e la gara della fede

Gli ottimi impianti dell’Olympic Park contribuirono certamente al successo dell’assemblea. Lo stadio ha circa 70.000 posti a sedere e vi si tennero le sessioni inglesi. Erano invitati ad assistere tutti i Testimoni del Canada orientale e di alcune parti degli Stati Uniti nordorientali. Le richieste di alloggio pervenute al comitato organizzatore dell’assemblea rivelano che giunsero centinaia di congressisti anche da altre parti del mondo. I congressisti di lingua francese, ad ogni modo, vennero soprattutto dal Quebec. Tuttavia, ci furono delegati di lingua francese che vennero anche da altri paesi, come Francia, Guadalupa e Martinica. Le sessioni francesi si tennero nel Velodromo, un altro vasto edificio dell’Olympic Park dotato di aria condizionata. Alle sessioni francesi assisterono circa 9.000 Testimoni. Certo questo avrebbe rallegrato il cuore di quei pochi Testimoni del Quebec nel 1945, se avessero potuto vedere ciò che aveva in serbo il futuro.

L’Olympic Park fu costruito appositamente per le Olimpiadi tenute a Montreal nel 1976. A quell’epoca vi bruciava la fiamma olimpica, simbolo che erano in corso i giochi. Gli atleti gareggiavano per l’onore della loro specialità sportiva e nella speranza di promuovere unità e comprensione fra le nazioni, uno degli obiettivi delle Olimpiadi. Un certo risultato ci fu. Ma è ovvio che c’è ancora molto cammino da fare sulla strada dell’unità. Fu udito questo commento: “Quando sento che alcune nazioni non mandano i loro atleti perché ci sono quelli di altre nazioni, mi vengono in mente i ragazzini che giocano nel parco vicino a casa mia. Ne ho sentito uno dire di un altro: ‘Se gioca lui, io me ne vado a casa’”. Sì, le nazioni bisticciano riguardo alle Olimpiadi. Anche se è ingiusto dubitare della sincerità e dell’integrità di tutti gli atleti partecipanti, si può concludere che le Olimpiadi hanno fatto ben poco per promuovere l’unità internazionale, se si considerano le grandi divergenze tuttora esistenti.

In contrasto, nel luglio del 1978 l’Olympic Park non fu teatro di bisticci fra gruppi nazionali. Anche i delegati del Congresso Internazionale “Fede Vittoriosa” avevano una fiamma, un fuoco, ma di natura diversa. Era come il fuoco nelle ossa di Geremia, il profeta di Geova, che non poté fare a meno di annunciare il messaggio di Dio. (Ger. 20:9) Uno zelo simile aveva mantenuto attivi in precedenza i Testimoni del Quebec nei momenti difficili. E furono lo stesso zelo e la stessa devozione che ne portarono migliaia a Montreal. Anch’essi sono impegnati in una gara. (2 Tim. 2:5) È la gara della fede. L’apostolo Paolo la paragonò a una corsa in cui è dato il premio della vita eterna. (1 Cor. 9:24-26) Quest’assemblea provvide l’addestramento, lo stimolo e il motivo che alimentano le fiamme della fede. Fornì l’istruzione spirituale che veramente unisce le nazioni. — 1 Cor. 1:10.

Unità mediante la fede

Al presente nel Quebec c’è un’importante controversia relativa all’unità nazionale che è oggetto di accese discussioni. Ma nel corso degli anni i testimoni di Geova, di lingua francese e inglese, sono rimasti uniti, a fianco a fianco. Hanno resistito alle critiche ingiustificate e hanno continuato ad amare i loro simili e perfino i loro nemici. Hanno mostrato la fede che può sormontare le barriere umane che ostacolano l’unità. La loro unità fu evidente al congresso internazionale, le cui sessioni furono tenute in francese, inglese, italiano, greco, spagnolo, portoghese, coreano, ucraino e arabo.

Montreal è una grande città con una popolazione di circa 3.000.000 di abitanti. La gente è amichevole e vuole mettervi a vostro agio. Specialmente le 55 congregazioni di testimoni di Geova di Montreal furono felici d’avere tanti visitatori. Essi avevano impiegato tanto tempo per prenotare stanze in alberghi, motel e case private affinché i congressisti avessero un alloggio decente. L’Olympic Park è proprio a Montreal ed è facilmente raggiungibile con la metropolitana.

Coloro che prima o dopo l’assemblea visitarono Montreal non furono delusi. La città ha un ricco passato storico e vi sono alcuni luoghi interessanti da vedere, ottimi ristoranti e bei centri d’acquisto.

Coloro che andarono all’Assemblea Internazionale “Fede Vittoriosa” a Montreal ne furono contenti, essendo testimoni e partecipi di questa manifestazione di unità internazionale mediante la fede.

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