Da dove hanno origine?
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Rhodesia
‘ERA scritto sul muro’. ‘È scampato con la pelle dei denti’. Queste espressioni della lingua inglese sembreranno strane a molti.
Le espressioni idiomatiche e metaforiche rendono senz’altro la lingua più pittoresca e significativa. Per descrivere l’abbondanza, è certamente appropriato dire che in un paese ‘scorrono latte e miele’! E com’è significativa l’espressione ‘essere fra l’incudine e il martello’ per intendere uno che si trova in un dilemma. Anche l’inutilità di un’impresa può essere paragonata a ‘portare acqua al mare’.
Dire che si sono allegati i denti significa più che dire semplicemente d’avere avuto un’esperienza irritante. E la persona sleale è ben descritta come uno che ‘tiene il piede in due staffe’.
Avete mai fatto la sgradevole esperienza di procurarvi guai da voi stessi? Ebbene, subire le conseguenze delle proprie azioni è ben descritto dalle parole ‘scavarsi la fossa con le proprie mani’.
Sapendo che Gargantua era un gigante fiabesco che, all’età di un giorno, aveva bisogno del latte di 17.913 mucche, si può capire il significato dell’espressione ‘appetito gargantuesco’. E che dire di Damocle? Secondo la leggenda greca, era un cortigiano di Dionisio che spesso lodava questo re per la sua ricchezza e felicità. Un giorno, per far capire a Damocle quanto era precaria tale felicità, il re lo invitò a un banchetto. Damocle era seduto a tavola, ma aveva sopra la testa una spada appesa a un crine di cavallo. Quindi, l’espressione ‘spada di Damocle’ viene usata per descrivere la situazione di chi si trova in imminente pericolo di perdere la vita, o come minimo in una posizione molto incerta.
Vi siete mai chiesti quale sia l’origine di varie espressioni insolite? Sapendolo si è spesso aiutati a capirne il profondo significato.
Il contributo della Bibbia
Molti saranno sorpresi apprendendo che gli avvenimenti biblici hanno lasciato un profondo segno sulle lingue. Per esempio, la miracolosa scrittura che apparve sul muro del palazzo di re Baldassarre segnò la condanna della potente Babilonia. (Dan. 5:1-6, 17-31) L’espressione ‘scampare con la pelle dei denti’ fa venire in mente al lettore della Bibbia le parole dette dal devoto Giobbe, che ebbe molte penose esperienze e disse: “Io scampo con la pelle dei miei denti”. (Giob. 19:20) Giobbe fu così vicino alla morte che poté dire veramente d’essere scampato con la pelle dei suoi denti. Fatto interessante, gli scienziati si sono resi conto che lo smalto che ricopre i denti non è un semplice rivestimento morto. Essi ne parlano invece come di una “superpelle” prodotta dalle cellule epiteliali (cutanee).
Parlando di denti viene in mente come il libro biblico di Ezechiele illustrò appropriatamente il fatto che il popolo dell’antico Israele soffriva per i peccati dei suoi antenati. Infatti, mediante il profeta Ezechiele, Geova Dio citò il detto proverbiale: “I padri mangiano l’uva immatura, ma ai figli si allegano i denti”. — Ezec. 18:1, 2.
Salomone, saggio re dell’antico Israele, parlò della ‘mosca nell’olio del profumiere’ per indicare l’effetto nocivo che ha “un po’ di stoltezza” sulla persona nota in precedenza “per sapienza e gloria”. (Eccl. 10:1) La Bibbia indicava pure che ‘chi risparmia la verga vizia suo figlio’. (Prov. 13:24) Essa parla ‘dell’uccellino che dice il segreto’. (Eccl. 10:20) E il profeta Geremia scrisse che ‘un leopardo non può cambiare le sue macchie’, come i malvagi non possono migliorare la propria personalità. — Ger. 13:23.
A volte gli Inglesi dicono che i comici fanno ‘crollare la casa’ con le risa fragorose dell’uditorio (in italiano diremmo che ‘fanno morire dal ridere’). Ebbene, il giudice israelita Sansone fece questo in modo letterale mentre stava divertendo i Filistei che si facevano beffe di lui. Sansone, essendo cieco, fu condotto da un ragazzo alle due colonne principali del grande edificio brulicante di migliaia di spettatori. Poi, al culmine della festa, Sansone fece crollare la casa esercitando pressione sulle colonne con la forza datagli da Dio e causando morte e rovina. — Giud. 16:25-30.
Origini diverse
Interessante è l’espressione usata dagli Inglesi “hocus-pocus”, che spesso indica parole o azioni usate per nascondere un inganno. Alcuni ritengono che derivi dalle parole latine usate dai sacerdoti cattolici durante la consacrazione dell’Eucaristia. Mentre il sacerdote sollevava il pane al di sopra della sua testa, diceva “Hoc est corpus”, che significa “questo è il corpo”. La Chiesa Cattolica Romana insegna che nel momento in cui il pane è sollevato al di sopra della testa ha luogo un miracoloso cambiamento, e il pane diventa letteralmente il corpo carnale di Gesù Cristo. Evidentemente, alcuni ravvisarono l’inganno e lo definirono “hocus-pocus”. — Confronta Luca 22:19.
Le parole “Uncle Sam” (“Zio Sam”) sono divenute un simbolo del governo americano. Come mai? Un uomo di nome Elbert Anderson identificò una volta i suoi negozi sul fiume Hudson con le lettere E.A.—U.S. (Elbert Anderson — United States). Nello stesso tempo, un ispettore governativo di nome Samuel Wilson era divenuto noto col nome di “Uncle Sam”. Un giorno fu chiesto a un dipendente il significato di “U.S.” e scherzando egli rispose “Uncle Sam”. Una semplice origine, ma il nome rimase!
La lingua inglese è stata arricchita dall’espressione irlandese “Blarney stone” (pietra di Blarney). Nel 1602 Cormack Macarthy occupava il Castello di Blarney, ma stipulò un armistizio con il lord presidente Carew, a patto di consegnare il forte alla guarnigione inglese. Ogni giorno Carew aspettava l’adempimento dei patti, dovendosi invece accontentare del protocollo e di discorsi lusinghieri finché divenne lo zimbello dei ministri della regina Elisabetta. La parola “blarney” ha finito per acquistare il significato di discorsi melliflui e senza senso intesi al conseguimento di qualche secondo fine. Nel castello c’è una lastra incisa, e fino a questo giorno centinaia di visitatori vanno lì tutti gli anni a baciare la pietra di Blarney, e almeno qualcuno è convinto di ottenere la facoltà dell’eloquenza e della persuasiva adulazione.
L’Africa lascia il segno
Anche l’italiano ha adottato alcune parole nuove dai dialetti africani. Certune sono divenute di largo impiego: safari, ad esempio. Safari è una parola swahili che significa ‘fare una partita di caccia’. Di solito indica una spedizione a piedi nella fitta giungla, su strade polverose e accidentate, sotto il caldo sole tropicale. Tuttavia, anche in Italia oggi potete visitare un ‘safari park’ viaggiando comodamente con un moderno mezzo di trasporto su strade asfaltate, per vedere gli animali in bei parchi”.
“Mumbo Jumbo” era il nome di una divinità dell’Africa Occidentale, ma in alcune lingue ha acquistato il significato di discorso privo di senso. D’altra parte, “Jumbo” era il nome di un elefante, ma ora viene usato in inglese per intendere qualsiasi cosa colossale.
In Italia potreste andare a un banchetto all’aperto, ma qui in Africa sareste invitati a un braaivleis. È una festa in cui bistecche succose o polli interi vengono cotti sulla graticola sopra un fuoco all’aperto. Una voce speciale del menù è il boerwors, una salsiccia ben stagionata fatta in casa. Forse vi inviteranno anche ad assaggiare una bevanda, e un po’ di sadza e nyama, una zuppa di farina di granturco con carne arrostita, il tutto condito con una sostanziosa salsa di cipolle e pomodori. Sì, il vostro primo braaivleis sarà un’occasione memorabile.
Nuove espressioni
Le lingue acquisiscono sempre nuove espressioni. Per esempio, con il lancio dei veicoli spaziali russi Sputnik nel 1957, questa parola è entrata nell’uso popolare. Con la minigonna nacquero anche molte altre “mini”, come minicrisi, minibus e miniguerra. Ora alcuni stati indipendenti più piccoli, come Botswana, Swaziland e Lesotho, sono stati definiti ministati. La consapevolezza dell’inquinamento ha fatto nascere parole come ecologia, ecosistema, ecocidio, ecocrisi ed ecoattivista.
La lingua è veramente una cosa interessante ed è resa più pittoresca dalle espressioni idiomatiche e dai termini insoliti. Conoscendone le origini saremo aiutati a capire ciò che leggiamo, e scrivere e parlare in modo più espressivo. Sebbene abbiamo considerato l’origine solo di alcune espressioni insolite, forse vi chiedete come ebbero origine altre. Se non riuscite a vincere la curiosità, comunque, state attenti a non sprecare troppo tempo, perché la vostra ricerca potrebbe essere infruttuosa. Potreste cercare di “afferrare la luna nel pozzo”.
[Immagini a pagina 13]
L’uccellino che svela il segreto
Avete una “spada di Damocle” sospesa sopra la testa?
Chi risparmia la verga vizia suo figlio