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  • g79 8/4 pp. 29-31
  • Uno sguardo al mondo

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  • Uno sguardo al mondo
  • Svegliatevi! 1979
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  • Il cuore dell’astronauta
  • Il gioco non vale la candela
  • “Una generazione terremotata”
  • Microonde: sono inquinanti?
  • Insolita cura per i calcoli renali
  • Imparano dalle lucciole
  • I guai della ricreazione
  • I ragazzi e il fumo
  • Problemi di occupazione
  • Una nuova scienza e il Creatore
  • Elettricità dalla luce solare
  • Forme di vita che vanno scomparendo
  • È tempo di migrare
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    Svegliatevi! 1981
Altro
Svegliatevi! 1979
g79 8/4 pp. 29-31

Uno sguardo al mondo

Il cuore dell’astronauta

◆ I recenti esperimenti spaziali americani e russi hanno permesso di osservare gli effetti sull’uomo della prolungata permanenza nello spazio, in particolare la sua capacità di resistenza nei confronti di due caratteristiche dell’ambiente spaziale: lo stato di imponderabilità (assenza di peso) e il flusso continuo di radiazioni. Ha permesso anche di osservare la condizione psicologica degli astronauti messa a dura prova dal ristretto abitacolo in cui vivono.

Gli specialisti sovietici hanno notato, secondo quanto riferisce il Corriere della Sera del 14 ottobre 1978, “una perdita di peso e una riduzione sensibile del volume del cuore. Si è osservato, infatti, che in assenza di gravità il flusso del sangue si riduce ad un terzo rispetto al normale, per cui il muscolo cardiaco ha indubbiamente meno da lavorare. Da qui una sua parziale atrofizzazione. In genere, però, le conseguenze si risentono al ritorno perché allora il sangue fatica ad arrivare al cervello (i primi astronauti al rientro erano talvolta soggetti a degli svenimenti) mentre facilmente affluisce, proprio per la gravità, verso le gambe”.

Per quanto riguarda l’effetto della continua esposizione alle radiazioni solari e cosmiche (dalle quali sulla terra l’uomo è protetto grazie all’atmosfera), si è osservato che essa causa la distruzione dei neuroni, o cellule nervose. I protagonisti dei lunghi voli spaziali affermano inoltre di averne risentito psicologicamente, in quanto il loro umore è divenuto via via più nero e instabile e hanno sensibilmente perso l’interesse per le cose da fare.

Il gioco non vale la candela

◆ Gli automobilisti che cercano di “risparmiare tempo” andando a forte velocità e correndo altri rischi in mezzo al traffico non ci guadagnano molto e possono perdere di più. Nella Repubblica Federale di Germania, in un esperimento in cui sono stati percorsi circa 1.600 chilometri, due macchine identiche sono state munite di strumenti che hanno registrato ogni particolare relativo alla guida. A un automobilista è stato detto di guidare fino al limite delle sue capacità e di compiere il viaggio più in fretta possibile. Al secondo automobilista è stato dato ordine di fare il viaggio con calma, evitando i rischi e seguendo il traffico. L’automobilista “veloce” è arrivato solo 31 minuti prima dell’altro. Aveva usato i freni 1.339 volte, incluse quattro fermate di emergenza. L’automobilista “lento” aveva frenato solo 652 volte, senza fare fermate di emergenza. L’automobilista veloce aveva consumato 38 litri di benzina in più, e la sua macchina aveva freni, sospensioni, motore e trasmissione più consumati. Anche il suo sistema nervoso ne aveva risentito. Un osservatore concluse: “Rallentando renderete un buon servizio a voi stessi e al vostro veicolo. E perderete solo pochi minuti o secondi”. Inoltre, poiché la forte velocità è una delle principali cause di decessi e ferite dovute al traffico, il tentativo di “risparmiare tempo” può invece costare caro.

“Una generazione terremotata”

◆ Così definisce la nostra generazione Geo Malagoli, giornalista del Piccolo, nel numero dell’8 ottobre 1978. In seguito al recente terremoto di Tabas, in Turchia, che ha fatto 20.000 vittime, egli ha osservato: “I fenomeni tellurici gravi stanno diventando sempre più frequenti lungo la dorsale euroasiatica: è un aumento preoccupante, forse dovuto al fatto che tale dorsale, che lambisce gran parte del Mediterraneo e dell’Italia, subisce, a causa degli spostamenti di immensi strati di crosta terrestre, tensioni fortissime. . . . la nostra generazione vive in un periodo di elevata pericolosità sismica, come dimostrano le statistiche. Infatti, in un periodo di 1.059 anni (dall’856 al 1914) fonti attendibili elencano solo 24 grandi terremoti, con 1 milione 973.000 morti. Ma confrontando queste cifre con un’altra lista parziale, troviamo che 1 milione 600.000 persone morirono in soli 63 anni, in 43 terremoti, verificatisi dal 1915 al ’78. . . . È un aumento drammatico, questo, che conferma un dato di fatto scontato: la nostra generazione è vissuta e vive in un’era poco felice. Non solo a causa dell’accresciuta attività sismica”.

Microonde: sono inquinanti?

◆ “Qualcuno l’ha definito ‘smog elettromagnetico’”, ha affermato il periodico Panorama del 22 agosto 1978, riferendosi all’inquinamento “prodotto da trasmettitori televisivi, stazioni radio, cavi ad alta tensione, radar, perfino dai forni a microonde e dai baracchini dei CB”. Il periodico aggiunge che “molti scienziati non lo considerano ancora un rischio, ma, secondo altri, radio e microonde, anche in piccole dosi, sono già un pericolo insidioso e invisibile, capace di causare diversi tipi di malattie o disturbi, dalla sterilità al cancro”. Il biofisico Allan Frey ha osservato: “Se soltanto ottant’anni fa avessimo guardato la Terra dallo spazio con un telescopio sensibile alle microonde avremmo visto un disco nero. Oggi invece ci apparirebbe qualcosa di fiammeggiante. Ormai ci siamo dentro fino al collo”. Si suppone che gli effetti del campo elettromagnetico, generato ad esempio dai cavi dell’alta tensione, sulla salute siano, immediatamente sotto i cavi, ritardo della crescita; alterazioni del sangue e del battito cardiaco, alla distanza di 100-150 metri; modificazioni del comportamento, alla distanza di 300 metri.

Insolita cura per i calcoli renali

◆ I medici della Clinica dell’Università di Monaco, nella Repubblica Federale di Germania, dicono che chi soffre di calcoli renali potrà presto essere in grado di eliminarli in modo indolore e senza intervento chirurgico per mezzo degli ultrasuoni. È stato messo a punto un dispositivo che concentra le onde ultrasonore sui calcoli renali per mezzo di uno speciale riflettore. Il suono frantuma finemente i calcoli in un millesimo di secondo. Si afferma che i tessuti adiacenti non ne siano danneggiati. Il paziente è quindi sottoposto ai raggi X, e qualsiasi grossa particella restante del calcolo è eliminata con un secondo trattamento. Si spera che l’apparecchio potrà essere impiegato per curare circa metà di quelli che hanno calcoli renali.

Imparano dalle lucciole

◆ Perché le lucciole emettono luce? Accade quando nel loro corpo un enzima detto luciferasi viene a contatto con un’altra sostanza detta luciferina. Le molecole della luciferina si eccitano, liberando l’energia in eccesso sotto forma di luce. Questa luce è detta ‘luce fredda’ perché non emana calore, come l’emanano il fuoco e l’elettricità. Gli scienziati cercano di imitare il processo, sebbene al presente sia troppo difficile sintetizzare la luciferasi. È stato prodotto un bastoncino luminoso che produce una luce fredda giallo-verde. È un tubo di plastica contenente due liquidi, uno dei quali si trova in una fiala di vetro interna. Quando si piega il tubo a sufficienza la fiala si rompe, e il suo liquido si mischia con quello contenuto nel tubo. Le sostanze reagiscono e producono molecole eccitate che emanano luce visibile. Ma solo il 16 per cento di queste molecole emanano luce, in paragone con l’88 per cento nel caso delle lucciole. Tuttavia, il bastoncino luminoso emana sufficiente luce da poter leggere per tre ore e si può usare come segnale o spia luminosa per circa 12 ore.

I guai della ricreazione

◆ Milioni di americani sono divenuti ‘atleti del fine settimana’, e si sforzano di tenere il peso basso e il corpo in forma dedicandosi a varie attività come ad esempio il footing. Tuttavia, molti di questi sono avanti con gli anni e chiedono troppo, e troppo in fretta, a un corpo che non è in forma. Il numero delle ferite riportate in seguito a queste attività ricreative è in costante ascesa: nel 1963 ce ne furono circa 12 milioni; nel 1971, circa 17 milioni; nel 1977, circa 20 milioni e molti dovettero essere ricoverati in ospedale. Alcuni morirono per attacchi cardiaci. L’ortopedico B. Berson di New York dice: “La gente deve capire che a 30 o 40 anni e oltre non si può chiedere al corpo quello che gli si poteva chiedere a 20 anni”. A chi ha passato i 35 anni si raccomanda un esame fisico completo prima di intraprendere un qualsiasi programma di esercizi.

I ragazzi e il fumo

◆ Sono efficienti le campagne contro il fumo? Si ammette che in genere esse incontrano grossi ostacoli di carattere psicologico, specialmente presso i giovani. La prof.ssa G. M. Zecca, direttore dell’Istituto di Psicologia presso la Facoltà Medica dell’Università di Genova, ne elenca alcuni: “Un ostacolo fondamentale è il modello che offre nel suo insieme la società adulta, per la quale il fumare non solo è un comportamento normale, ma molto spesso viene indirettamente collegato . . . a caratteristiche quali coraggio, spavalderia, sicurezza di sé, successo ecc. per cui viene ad assumere un connotato di intensa desiderabilità agli occhi dei ragazzi. . . . L’adulto fumatore (genitore, insegnante, medico) non può assumere un ruolo coerente e credibile [in quanto si offre come modello negativo]. . . . Non ultimo è da tenere presente la tendenza, accentuata rispetto al passato, al rifiuto, da parte dei giovanissimi, delle norme tradizionali e imposte: una campagna contro il fumo mal condotta può addirittura indurre nei giovanissimi l’effetto contrario”. — Italsider Tempo, ottobre 1978.

Problemi di occupazione

◆ L’Ufficio di Statistiche sul Lavoro negli Stati Uniti indica che circa un quarto dei laureati che cercheranno lavoro entro il 1985 dovranno accontentarsi di un impiego che tradizionalmente non richiedeva la laurea. In altre parole, circa 10.400.000 laureati concorreranno per ottenere i circa 7.700.000 impieghi per cui di solito ci vuole la laurea. Così 2.700.000 laureati dovranno cercare un altro lavoro.

Una nuova scienza e il Creatore

◆ L’urodinamica è una nuova scienza, ora all’avanguardia in Italia. Nasce dall’urologia, ma si diversifica da essa. Permette di approfondire la funzionalità dell’apparato urinario, in particolare della vescica e dell’uretra. È stata applicata dal prof. F. Brantley Scott, di Houston (Texas, U.S.A.) con l’invenzione di una protesi idraulica, “una specie di anello che automaticamente restringe o lascia libero il collo della vescica” e che serve a evitare le perdite involontarie di urina. Gli scienziati riconoscono che c’è un vero e proprio ‘sistema idraulico nell’uomo: un modello idrico costituito da condotti, serbatoi, giunzioni e valvole. Con l’urodinamica, salvo le proporzioni, vi intervengono le regole dell’idraulica e possono correggersi certe disfunzioni mediante un’ingegneria appropriata’. (Da La Provincia di Cremona del 24 giugno 1978) Tutto ciò dà enfasi al fatto che l’uomo non è il prodotto del cieco caso, ma del preciso disegno del grande Ingegnere e Scienziato, Geova Dio.

Elettricità dalla luce solare

◆ Si stanno facendo progressi nella generazione di elettricità dalla luce solare. New Scientist dice che le celle solari convertono ora in elettricità circa l’11 per cento della luce solare che vi cade sopra. Due anni fa, l’efficienza delle celle solari era solo del 4 per cento, e nel 1977 dell’8 per cento circa. Continuano gli esperimenti per produrre celle sempre più efficienti.

Forme di vita che vanno scomparendo

◆ Il Worldwatch Institute avverte che al presente ritmo di estinzione, centinaia di migliaia di piante e animali potrebbero essere scomparsi per la fine di questo secolo, modificando fondamentalmente la natura della vita sulla terra. Dal 1600 al 1950 scomparve in media una specie animale ogni decennio. Oggi la percentuale è di una all’anno. Le forme di vita vegetale si estinguono ora al ritmo di circa una al giorno. Si teme che entro 20 anni l’estinzione di specie vegetali e animali possa raggiungere il ritmo di una all’ora. Gli esperti incolpano l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, la distruzione degli ambienti naturali, la caccia eccessiva, la coltivazione di pochi tipi di messi dove prima esistevano molti tipi di piante e l’“esplosione” demografica che fa sorgere città, paesi, case e fabbriche in zone rurali.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
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