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  • Cosa sono i “diritti dell’uomo”?

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  • Cosa sono i “diritti dell’uomo”?
  • Svegliatevi! 1979
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Svegliatevi! 1979
g79 8/12 pp. 3-5

Cosa sono i “diritti dell’uomo”?

“IN TUTTO il mondo odierno, nelle nazioni libere come nei paesi totalitari, si discute sul soggetto della libertà e dei diritti dell’uomo”. Così afferma Patricia Dering, della Sezione per i Diritti dell’Uomo e per gli Affari Umanitari del governo statunitense.

Certo oggi si fa un gran parlare dei diritti dell’uomo. Una recente conferenza di avvocati di 140 nazioni ha proclamato: “Il rispetto per i diritti dell’uomo è una garanzia indispensabile, ed è fondamentale per la realizzazione della principale missione dell’uomo: creare un mondo di pace con giustizia e uguaglianza per tutti”. Quindi questi avvocati hanno rivolto ai capi del mondo l’invito a “rispettare la dignità dell’uomo . . . ponendo fine a qualsiasi privazione e violazione dei fondamentali diritti dell’uomo nella nazione affidata loro”.

Mentre si discute sul tema dei diritti dell’uomo su un così elevato piano internazionale, nell’ambito delle nazioni anche singoli individui e gruppi lottano per quelli che ritengono siano i loro diritti. Così leggiamo di vecchi che rivendicano il “diritto al lavoro”, di altri che combattono per “la parità dei diritti della donna”, di anti-abortisti che lottano per il “diritto alla vita” dei nascituri. Leggiamo anche di persone affette da mali incurabili che rivendicano il “diritto di morire”, e di omosessuali che chiedono “i loro diritti”.

Sommersi da questa ondata di pubblicità sui cosiddetti diritti, forse vi siete chiesti: “Cosa sono i ‘diritti dell’uomo’? Perché sono chiamati così? Chi decide quali sono tali diritti? Saranno mai veramente garantiti?”

Cosa sono i diritti dell’uomo?

I diritti dell’uomo, secondo un’enciclopedia (Encyclopædia Britannica), sono quei “diritti che si pensa ogni uomo abbia in base alla legge naturale come conseguenza del fatto che è una persona umana”. In altre parole, ognuno di noi ha diritto di aspettarsi certe norme e certe libertà per il semplice fatto che siamo nati come esseri umani.

È stato spesso discusso perché l’individuo debba avere questi diritti. Alcuni pensano sia solo a motivo della tradizione. Altri sostengono faccia parte della “natura”, della “natura umana”. Almeno un filosofo ha affermato che i diritti dell’uomo, o diritti naturali, sono una conseguenza dei comandi di Dio. Per esempio, Dio comanda all’uomo di non uccidere il prossimo. Quindi tutti gli uomini hanno il diritto di non essere uccisi.

Una delle definizioni più complete di quelli che sono considerati diritti dell’uomo si trova nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo adottata dalle Nazioni Unite nel 1948. Dopo aver menzionato che tutti gli uomini hanno diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona, il documento prosegue citando in modo particolare la libertà dalla schiavitù, dalla tortura e dalla punizione degradante; l’uguaglianza davanti alla legge; la tutela contro interferenze nella vita privata; la libertà di pensiero, di coscienza e di religione; e il diritto a un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere dell’uomo e della sua famiglia. Questi sono soltanto alcuni dei diritti enunciati in quel documento.

I diritti dell’uomo e il governo

Leggendo l’elenco, vengono in mente certi problemi indicanti che il soggetto dei diritti dell’uomo non è una cosa semplice. Ad esempio, quasi nessuno potrebbe beneficiare di questi diritti se non fossero garantiti da un’autorità superiore, un governo centrale investito di sufficienti poteri.

Nella storia, tutte le volte che è venuto a mancare un governo forte e umanitario, i deboli in genere sono stati oppressi dai forti, e si è verificata la situazione descritta una volta dal filosofo olandese Spinoza che disse: “Ognuno ha diritti uguali ai suoi poteri”. Un governo forte e umanitario può creare un ambiente pacifico e in cui la legge sia rispettata, dove tutti abbiano la ragionevole possibilità di beneficiare di alcuni diritti definiti nella Dichiarazione Universale.

Si afferma che oltre 70 nazioni hanno documenti in cui sono enunciati i diritti dei cittadini. Ma significa questo che esista nella maggioranza dei paesi quel tipo di governo? Recentemente un funzionario governativo ha osservato: “Carte dei diritti, dichiarazioni dei diritti dell’uomo, costituzioni e statuti sono il più delle volte l’enunciazione di ciò cui si aspira anziché la descrizione di una realtà tangibile”. In altre parole, spessissimo questi documenti dichiarano semplicemente l’ideale degli uomini politici, mentre ciò che accade effettivamente nel loro paese è tutt’altra cosa.

I diritti dell’uomo e la comunità

Un altro punto da ricordare è che non si può essere così interessati ai propri diritti da trascurare i diritti altrui. Per esempio, la Dichiarazione Universale proclama la libertà di opinione e di espressione. Ma cosa accade quando un uomo si avvale di questo diritto per calunniare un altro uomo? Egli calpesta i diritti del suo prossimo.

In India c’era l’usanza religiosa di bruciare viva la vedova sul rogo funebre del marito defunto. A motivo delle usanze matrimoniali, talvolta la vedova era una bambina di 10 anni! Vietare questa usanza equivalse a interferire nella libertà religiosa; ma le potenziali vedove furono senz’altro molto felici quando fu proibita. Ciò dimostra che ci vuole equilibrio nel rispettare i diritti di diversi gruppi. Ci vogliono un’autorità o un governo per decidere quale dev’essere tale equilibrio.

Infine, anche le condizioni sociali possono influire sui diritti dell’uomo. Jose Leviste, uomo politico filippino, ha fatto questo commento: “La Dichiarazione Universale attribuisce quasi la stessa importanza [al diritto d’avere abbastanza da mangiare che] al diritto all’inviolabilità della corrispondenza. Il fatto è che la maggioranza di coloro che hanno problemi con la corrispondenza non hanno problemi alimentari, mentre i milioni di persone . . . che ogni sera vanno a letto con la fame probabilmente non hanno nessuno che interferisca con la loro corrispondenza se pure ne ricevono. Questo ribadisce il fatto che non tutti i diritti umani sono di immediato interesse per tutti in ogni tempo”.

Pertanto il problema dei diritti dell’uomo è una cosa complessa. Tuttavia gli uomini pensano d’avere certi diritti, e, quando il tenore di vita diventa più alto, esigono sempre più diritti. Molti la pensano come il dott. Keith D. Suter, presidente di un Comitato delle Nazioni Unite per i Diritti dell’Uomo in Australia, che ha detto: “La necessità di tutelare i diritti dell’uomo è stata riconosciuta. Ed è un’idea che non svanirà”.

È proprio così? I diritti dell’uomo saranno mai garantiti in questo sistema di cose? Sarà istruttivo fare un breve passo indietro nella storia e vedere cos’è stato fatto nel corso dei secoli in merito ai diritti dell’uomo.

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