Dominatrici degli abissi
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Australia
LA SUPERFICIE dell’oceano è liscia e tranquilla. All’improvviso c’è un’esplosione d’acqua e di spruzzi. Un bestione nero di 40 tonnellate sembra stia per slanciarsi in aria. Esita un attimo al culmine dell’impennata. Poi, con un rumore fragoroso, scompare sott’acqua.
È qualcosa di indimenticabile. Abbiamo avuto il privilegio di vedere una delle più grandi creature della terra, una balena, sollevarsi sopra l’acqua per prendere una boccata d’aria.
Per centinaia d’anni la balena ha suscitato meraviglia nell’uomo, il quale un tempo credeva che la sua comparsa vicino alle coste o alle spiagge presagisse importanti avvenimenti. Sebbene le superstizioni sulle balene siano in gran parte scomparse, questo non può dirsi della meraviglia e dello stupore che suscitano. Uno sguardo ravvicinato alla forma e alle abitudini di questo gigante mostrerà perché.
Che cos’è una balena?
Non è un pesce ma un mammifero cetaceo a sangue caldo. Respira aria, allatta i piccoli ed è munita anche del pelo esterno così tipico dei mammiferi. Tuttavia, la sola volta che la balena esce dall’acqua è per lanciare in aria uno zampillo di vapore acqueo e per inspirare altra aria che le è indispensabile per stare in vita.
A differenza di altri mammiferi acquatici, le balene non possono sostare presso i litorali. Per alcuni dei cetacei più grossi, rimanere anche temporaneamente arenati significa morte sicura. Se non c’è l’acqua per sostenere quell’enorme mole, le costole cedono e ne segue la morte per soffocamento.
I cetacei si dividono in due gruppi fondamentali, i misticeti (muniti di fanoni al posto dei denti) e gli odontoceti (muniti di denti). Forse l’esemplare più conosciuto dei misticeti è la balenottera azzurra, lunga una trentina di metri e del peso di 134 tonnellate. Il libro Whales, di E. J. Slijper, dice che il loro peso equivale a quattro brontosauri o 30 elefanti, o 200 mucche, o 1.600 uomini! Certo questa dominatrice degli abissi è la più grossa creatura, esistente o scomparsa, che a quanto si sa sia vissuta sul pianeta Terra.
Il fanone è una lamina cornea, orlata di peli sfilacciati che pendono dalla mascella superiore del cetaceo. È di una sostanza simile a quella dei capelli e delle unghie dell’uomo e cresce e si consuma continuamente. C’è una fila di queste lunghe lamine affusolate da ciascun lato della bocca ed esse creano un grande setaccio che separa il plancton, elemento essenziale nella dieta di questo tipo di cetaceo, dalle enormi quantità d’acqua.
Gli odontoceti invece non sono fatti per prendere il minuto plancton, ma si nutrono soprattutto di pesci, calamari e altri mammiferi acquatici. Gli odontoceti variano in grandezza dalle focene lunghe un metro e venti ai ben noti delfini e alle orche, fino al capodoglio che può raggiungere la lunghezza di 18 metri.
Sorprendenti capacità
Un tempo si pensava che l’agilità della balena nel nuoto sfidasse le leggi fisiche. Come può un animale così enorme solcare l’oceano a velocità che si avvicinano a quelle di un sommergibile nucleare? Gli studi mostrano che il corpo della balena è flessibile, a differenza del rigido sommergibile. Uno strato di grasso impedisce l’attrito e riduce al minimo la turbolenza.
Un’altra proprietà della balena è la capacità di produrre una serie di rumori che vanno da grida e strilli a stridi e fischi penetranti. Lo scopo di questi suoni sembra sia duplice: aiutano a tenere uniti i gruppi familiari e costituiscono anche un tipo di sonar, che permette alla balena di localizzare il cibo e “vedere” al buio.
Caccia spietata
Il corpo colossale di questi cetacei è da molto tempo considerato fonte di ogni sorta di cose buone. In origine erano cacciati per la carne, utilizzata come alimento, e per il grasso, da cui si ricava l’olio. Oggigiorno dalle balene si ricavano lubrificanti per cambi automatici, candele, concimi e anche rossetti.
Non si sa con certezza chi cominciò a dare la caccia alle balene. I primi a fare le cose sul serio furono evidentemente i baschi delle coste spagnole. In seguito Inghilterra e Olanda divennero i principali paesi dediti alla caccia alla balena. Quindi entrò in lizza l’America e l’isola di Nantucket al largo della costa del Rhode Island divenne la base di una delle più grandi flotte di baleniere del mondo.
Anche se nella caccia sistematica alla balena si impiegano arpioni con teste esplosive, oltre ad altri metodi spaventosamente efficienti per cacciare e uccidere i grossi mammiferi, ci sono sempre stati sistemi più primitivi. Ad esempio, gli abitanti delle Isole Aleutine, armati di lance con punta velenosa, attaccavano le balene servendosi di kayak monoposto. Quando gli indiani dell’America del Sud arrivavano vicino a una balena, facevano salire un uomo sul dorso del cetaceo per conficcargli un palo appuntito nello sfiatatoio.
Forse il metodo più insolito di caccia alla balena fu impiegato nel non lontano 1929 in una località di Eden, tranquilla cittadina costiera nella parte meridionale del Nuovo Galles del Sud, in Australia. Per quanto sembri strano, i balenieri del posto avevano un branco di un centinaio di orche addestrate. Le megattere, un tipo di cetaceo, dopo avere trascorso l’estate nell’Antartico, al loro ritorno venivano radunate in una baia da un gruppo di queste orche addestrate. Le orche ostruivano l’ingresso della baia, impedendo la fuga. Un altro gruppo di orche diguazzava rumorosamente vicino alla riva per attirare l’attenzione degli uomini a terra nell’eventualità che non si fossero accorti di nulla.
La balena sopravvivrà?
Qual è il futuro della balena? L’estinzione? Sono stati fatti alcuni passi per assicurare la sopravvivenza delle balene. La Commissione Internazionale per la Caccia alla Balena (IWC) è un organismo privato formato di rappresentanti di 17 nazioni interessate alla caccia alla balena. Dal 1946 la Commissione ha stabilito norme e fissato quote sul numero delle prede catturabili. Ma la sua efficienza e i suoi veri motivi sono stati criticati da gruppi di amanti della natura. Questa Commissione non ha accolto l’invito delle Nazioni Unite, degli Stati Uniti e degli amanti della natura a sospendere per 10 anni la caccia alla balena. Quindi i critici affermano che la Commissione faccia gli interessi dell’industria, anziché difendere quelli delle balene.
Resta da vedere se gli sforzi di salvare la popolazione delle balene avranno successo. Benché gli uomini abbiano ricevuto da Dio il diritto di cacciare gli animali per nutrirsene, inclusa la balena, devono anche ricordare che questo non li autorizza a far strage delle creature viventi fino al punto di estinguerle. — Gen. 9:1-3.