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  • g80 8/3 pp. 5-7
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  • Hanno ragioni valide?
  • Svegliatevi! 1980
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  • Abbiamo un bisogno emotivo di Dio?
  • E intellettualmente?
  • L’evoluzione può sostituire la credenza in Dio?
  • Perché molti accettano l’evoluzione?
    Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione?
  • Contrasti sull’evoluzione: perché?
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  • L’evoluzione mina la fede
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  • Che cosa sta accadendo all’evoluzione?
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Altro
Svegliatevi! 1980
g80 8/3 pp. 5-7

Hanno ragioni valide?

CREDETE che l’uomo possa andare avanti senza tener conto di Dio? Forse cerca di andare avanti in questo modo. Ma ci riesce?

Quello che accade oggi nel mondo è il risultato dei tentativi dell’uomo di fare a meno di Dio. È vero che alcuni capi del mondo si dichiarano credenti; ma il filosofo francese Voltaire una volta osservò correttamente: “Quasi tutti i grandi uomini di questo mondo si comportano come se fossero atei. . . . La conoscenza di un Dio, della sua presenza e della sua giustizia non ha la minima influenza sulle guerre, sui trattati, sulle ambizioni, sugli interessi o sui piaceri che li tengono interamente occupati”.

Qual è stato il frutto di questo ‘comportarsi come se fossero atei’? Fame, oppressione, delitti, malattie e infelicità. L’esistenza umana è resa misera dall’inquinamento e dalla sovrappopolazione. Un articolo di giornale in data 6 marzo 1979 elencava alcuni paesi con popolazioni equivalenti complessivamente a un quarto dell’umanità che, in quel particolare giorno, erano coinvolti in attività terroristiche, insurrezioni civili o vera e propria guerra.

La Bibbia insiste che l’uomo non può governarsi bene senza Dio. Infatti Geremia 10:23 dichiara: “L’uomo non è padrone della sua via, non è in potere di chi cammina il dirigere i suoi passi”. (Versione della C.E.I.) Gli avvenimenti odierni confermano la veracità di queste parole. Tuttavia, la Bibbia ci dice che chi desidera veramente la guida di Dio può trovarla nella sua Parola.

Abbiamo un bisogno emotivo di Dio?

Gli atei ritengono che l’uomo possa “dal lato . . . emotivo . . . andare avanti senza tener conto di Dio”. È proprio così?

I fatti mostrano che l’uomo è religioso per natura. Ogni civiltà della storia ha escogitato qualche sistema di adorazione.

E cosa accade quando si resiste a ciò che è definito “bisogno di credere”? Si comincia ad adorare il denaro, il potere, la scienza, i dogmi politici o se stessi. Anche l’ateismo può diventare una religione. Lo psichiatra Stafford-Clark dice dei sostenitori dell’ateismo: “La passione con cui lo difendono . . . è un’ulteriore viva prova della necessità emotiva di credere”.

E intellettualmente?

Non è forse vero che l’uomo può spiegare l’esistenza delle cose senza tener conto di Dio? Questo è quello che cerca di fare. Si vuole sempre più relegare Dio nell’ombra.

Condividete questo punto di vista? In tal caso, riflettete per un momento. Fino a che punto è dovuto al vostro modo di pensare? E quanto è dovuto all’influenza del “clima intellettuale” esistente nel mondo odierno?

Il filosofo Leslie Dewart, citato nel libro Religion in a Secular Age, dice che “gli uomini contemporanei . . . sono plasmati dalla cultura scientifica dell’epoca, come gli uomini del medioevo furono plasmati dalla cultura teologica di quell’epoca”. Nel medioevo, quasi tutti credevano in Dio. Era la società che esisteva allora. Inoltre, spesso era pericoloso non crederci! Però molte loro credenze erano irragionevoli e superstiziose. Talvolta la “cultura teologica” di quei giorni tendeva a ostacolare il progresso della scienza. Quindi, allorché Galileo espose le sue scoperte rivoluzionarie, i capi religiosi dell’epoca cercarono di farlo “ritrattare” (anche se, in effetti, ciò che aveva scoperto non contraddiceva in alcun modo quello che dice la Bibbia).

Di questi tempi, la situazione si è capovolta. C’è quasi tanta pressione a non credere in Dio quanta ce n’era a credere in lui. Perfino gli ecclesiastici rinnegano parti della Bibbia per accettare teorie moderne come quella dell’evoluzione. Alcuni respingono addirittura le norme bibliche sulla moralità e approvano omosessualità e fornicazione.

Si può dire che queste due situazioni, quella medievale e quella moderna, siano corrette? Il fatto che il superstizioso concetto medievale fosse sbagliato non rende giusto il materialistico concetto moderno. Per esempio, il dott. Wernher von Braun, rinomato esperto americano di missilistica, disse: “Mi è difficile capire lo scienziato che non riconosce la presenza di una razionalità superiore dietro l’esistenza dell’universo, come mi è difficile comprendere il teologo che nega i progressi della scienza”.

L’evoluzione può sostituire la credenza in Dio?

Prima che Darwin divulgasse la teoria dell’evoluzione, la maggioranza supponeva che doveva esserci un Dio, dato che non c’era altro modo di spiegare l’esistenza delle cose. Ma accettando la teoria dell’evoluzione, molti pensarono evidentemente che non c’era più bisogno di credere in Dio.

Ma se credete nell’evoluzione, vi interesserà conoscere i commenti pubblicati in un recente numero della rivista Harper’s su ciò che modellò il pensiero darwiniano. Era veramente basato su un’obiettiva analisi degli organismi viventi e della testimonianza dei fossili? Stephen J. Gould, professore di biologia presso l’Harvard University, avrebbe detto: “Il gradualismo filogenetico fu un concetto aprioristico sin dall’inizio: non fu mai ‘visto’ nelle rocce; espresse i pregiudizi culturali e politici del liberalismo del diciannovesimo secolo”. In altre parole, il pensiero di Darwin fu condizionato dalla società in cui viveva. Karl Marx avrebbe detto: “È sorprendente come Darwin riconosce fra gli animali e le piante la sua società inglese con le sue divisioni della classe operaia, la competizione [ecc.]”.

Oggi molti scienziati dubitano seriamente della validità delle teorie enunciate a sostegno dell’evoluzione. Perché allora si incoraggia ancora a credere nell’insegnamento di Darwin? L’articolo prosegue dicendo: “Alcuni sostengono che l’abbandono del meccanismo evoluzionistico porterebbe inevitabilmente a dubitare che l’evoluzione sia avvenuta. Questa è senz’altro la ragione per cui Darwin è ancora difeso così risolutamente . . . perché [i suoi sostenitori] sono materialisti”.

Ma la loro riluttanza a considerare un’alternativa non significa che l’evoluzione debba esser giusta, non vi pare?a Non più di quanto l’ostinazione dei capi religiosi al tempo di Galileo significasse che egli aveva torto. Sentimenti e pregiudizi possono accecare gli scienziati con la stessa facilità con cui possono accecare i capi religiosi.

Il fatto è che, nonostante tutte le pressioni del “modernismo”, che mira a far smettere di credere in Dio, o almeno a relegarlo nell’ombra, molti sono fermamente convinti dell’esistenza di Dio. E l’accresciuta conoscenza scientifica del nostro tempo non fa che rafforzare la loro convinzione.

[Nota in calce]

a Per avere ulteriori informazioni su questo soggetto, si veda il libro L’uomo è venuto per mezzo dell’evoluzione o per mezzo della creazione?

[Riquadro a pagina 5]

“Nel medioevo, quasi tutti credevano in Dio. Era la società che esisteva allora. . . . Di questi tempi, la situazione si è capovolta”.

[Riquadro a pagina 6]

GLI SCIENZIATI SOLLEVANO DUBBI

Gli scienziati accettano l’evoluzione all’unanimità? Questo è ciò che molti sono stati indotti a credere. Tuttavia, solo negli Stati Uniti letteralmente migliaia di rispettabili scienziati non credono all’evoluzione o la mettono in dubbio per motivi scientifici, e gli stessi scienziati evoluzionisti ammettono spesso che la teoria ha grandi lacune. Notate le osservazioni di alcuni di essi:

“Negli ultimi decenni le interpretazioni sulle possibili origini dell’uomo sono cambiate tanto che bisogna andare cauti a dire da dove venne l’uomo e quando. Un mucchio di scienziati riflettono semplicemente la linea del partito. Ma ci sono sufficienti motivi per mettere in dubbio l’evoluzione senza alcun presupposto religioso”. — Wayne F. Friar, biologo del King’s College.

“È dogmatismo, non scienza. Non ha senso se ci basiamo sull’odierna conoscenza scientifica”. — John N. Moore, professore di scienze naturali presso l’Università statale del Michigan.

“Devo rammentare al lettore che alcune delle più vecchie e più sconcertanti domande sull’evoluzione dell’uomo restano senza risposta. . . . Come in passato, gli attuali propugnatori di varie ipotesi potrebbero sbagliarsi proprio sui punti in cui sono più che mai sicuri d’aver ragione. . . . tutte le idee sull’evoluzione umana sono costruite su fatti apparenti il cui grado di attendibilità varia notevolmente”. — Sherwood L. Washburn, professore di antropologia fisica presso l’Università californiana di Berkeley.

Una qualsiasi forma microscopica di vita che apparentemente si evolve da qualcosa di inanimato potrebbe riprodursi?

“È particolarmente appropriato precisare che l’eminente fisico teorico Eugene P. Wigner, in una pubblicazione poco conosciuta, ha fornito un’eccellente e accurata prova basata sulla teoria dei gruppi, che la probabilità che un’unità di qualsiasi specie che si riproduce possa venire all’esistenza spontaneamente è zero”. — Edward A. Boudreaux, professore aggregato di chimica presso l’Università di New Orleans.

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