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  • g82 22/11 pp. 9-10
  • Violenza carnale in casa

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  • Violenza carnale in casa
  • Svegliatevi! 1982
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Altro
Svegliatevi! 1982
g82 22/11 pp. 9-10

Violenza carnale in casa

La nuova moralità e i suoi frutti

Ora perfino l’incesto chiede a gran voce d’essere accettato

“OGNI bambino ha diritto a relazioni amorevoli, incluse quelle sessuali, con un genitore, un fratello, altri adulti responsabili o ragazzi”. — Articolo sette della “Dichiarazione dei diritti sessuali del fanciullo”, compilata dal capo del Circolo per la Sessualità Infantile.

In tutto questo tempo l’incesto, il reato di cui si parla poco, ha atteso con impazienza dietro le quinte, ma ora sta premendo per venire alla ribalta.

Negli U.S.A. sono denunciati ogni anno cinquemila nuovi casi, e gli esperti dicono che per ogni caso denunciato dieci o venti non lo sono. Il primario di una clinica dice: “Credo che in America l’incesto sia diffuso”. Un assistente sociale che si occupa di bambini dice che l’incesto è “più comune dello stupro, e denunciato meno di frequente”. Secondo alcuni, venticinque milioni di donne in America hanno subito l’incesto da bambine. I rapporti indicano che in altri paesi c’è lo stesso crescente problema. “L’ultima novità”, dice un nuovo libro sugli abusi subiti dai bambini, “sono i circoli per i rapporti sessuali tra padre e figlio”. “L’incidenza è così elevata”, ha detto una fonte, “da rendere assurdo il divieto”. Ovvero: se il reato è così diffuso, perché combatterlo? Strana logica, non vi pare?

La singolarità di quest’ultima dichiarazione si capisce quando si scopre la fonte. È uno dei molti argomenti proposti dal gruppo di manovratori favorevoli all’incesto. Nel numero di Psychology Today del marzo 1980 erano riportate alcune affermazioni di questo gruppo:

“Alcune esperienze incestuose appaiono positive e perfino utili”. “In alcuni casi l’incesto può essere un’esperienza salutare e positiva o, alla peggio, neutra e priva di significato”. “La paura dell’incesto ha un effetto agghiacciante sull’espressione del sentimento d’amore nell’ambito familiare”.

L’autore dell’articolo di Psychology Today non è d’accordo con questi argomenti in favore dell’incesto. Egli dice: “Essere amato per se stesso, per quello che può dare o che può diventare, è un bisogno così impellente per il bambino come il bisogno di nutrimento fisico. Ma pochi bambini conoscono dall’infanzia la differenza tra essere amati per se stessi ed essere usati . . . per soddisfare l’appetito sessuale dell’adulto”.

Anche la rivista Time del 7 settembre 1981 ha pubblicato del materiale propagandistico a favore dell’incesto, sul tema “Intimità dalla culla alla tomba”:

“Bambini molto piccoli dovrebbero essere autorizzati, e forse incoraggiati, a condurre una vita sessuale piena senza ingerenze da parte dei genitori e della legge”. “Gli esseri umani, come gli altri primati, hanno bisogno di un periodo di prova sessuale nei primi anni”. “I bambini sono in effetti una minoranza privata dei diritti civili. Dovrebbero avere il diritto di esprimersi sessualmente, il che significa che possono o meno avere contatti con persone più grandi di loro”. “Tali rapporti sessuali sono basilarmente innocui per il bambino”. “L’incesto può talora essere utile”. “Crediamo che i bambini debbano cominciare ad avere rapporti sessuali alla nascita. Il non praticare l’incesto suscita un mucchio di problemi”.

L’articolo della rivista Time termina con alcune dichiarazioni di psichiatri. Uno ha detto: “Il comportamento sessuale precoce tra bambini in questa società causa quasi sempre difficoltà psicologiche”. Un altro che si occupa di bambini è pervenuto a questa conclusione: “Sessualità infantile: è come giocare con una pistola carica”.

Anche il popolare motto — Fa come ti pare — è una pistola carica. Il protettore fa come gli pare, ma non è nell’interesse delle sue prostitute bambine. Il sodomita fa come gli pare, ma non è nell’interesse della sua giovane vittima. Il padre o la madre incestuosi fanno come pare a loro, ma non è certo nell’interesse del figlio. Il bambino dev’essere un bambino, al sicuro nella sua infanzia, amato da genitori sposati. Amare vuol dire pensare agli altri; fare come pare a sé vuol dire pensare a se stessi.

L’incesto è probabilmente la forma più egoistica e più biasimevole di abuso all’infanzia. È una grottesca violazione della fiducia del bambino. Colui che più dovrebbe proteggere il bambino gli si rivolta contro. E il bambino ne subisce il danno. “Non ho mai parlato consapevolmente a una vittima di incesto che fosse felice, equilibrata e serena”, ha detto la dottoressa Suzanne Sgroi, ex direttrice del Programma per il Trattamento dei Traumi Sessuali.

La dottoressa Judianne Densen-Gerber, direttrice dell’Odyssey Institute di New York, dice: “Nella mia professione i momenti più difficili che si possano immaginare sono quelli che incontro nella cura di questi bambini che soffrono a causa dell’incesto, ancor più dei bambini che sono picchiati, maltrattati, incendiati e frustati perché almeno quei bambini non confondono con l’amore ciò che viene fatto loro. Il genitore che usa sessualmente un bambino mentre gli dice: ‘Ti amo’, alleva un bambino che avrà paura a stabilire un rapporto intimo, di fiducia, con chiunque altro nella vita, anche con chi lo ha in cura, perché a differenza del bambino picchiato, egli non cerca, ma teme l’affetto e si isola enormemente”.

A pagina 129 del libro The Death of Innocence si legge: “Fra le prostitute, la frequenza di molestie sessuali nell’infanzia è del 92 per cento; il 67 per cento di loro aveva subito qualche forma di aggressione di natura incestuosa. . . . Almeno il 75 per cento delle ragazze che scappano di casa, nella media nazionale, fuggono per sottrarsi all’incesto. Le stesse cifre valgono per i casi di adolescenti che hanno il vizio della droga: circa il 70 per cento sono vittime di incesto”.

Come nel caso dell’omosessualità, così nel caso dell’incesto, la Bibbia lo considera un reato meritevole della pena di morte: “Non vi dovete avvicinare, nessuno di voi, ad alcun suo stretto parente carnale per scoprirne la nudità. Io sono Geova. Nel caso che qualcuno faccia alcuna di tutte queste cose detestabili, le anime che le hanno fatte devono essere stroncate”. — Levitico 18:6, 29.

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