I lettori di scrivono
“Dungeons and Dragons”
Sono un accanito giocatore di “Dungeons and Dragons” e lo sono da tre anni e mezzo. Ho letto il vostro articolo (8 febbraio 1984) e l’ho trovato ottimo. È la più accurata relazione su questo gioco che abbia mai letto. Ma ho trovato delle esagerazioni. Dite che “non c’è partita in cui i giocatori non commettano assassinii, incendi dolosi, torture, stupri o rapine a mano armata”. Non è vero. “Questo gioco insegna l’avidità e il materialismo”. Questo vale solo per chi è avido e materialista. “Insegna il politeismo e il demonismo”. Credete che l’ignoranza renda felici? Anche la Bibbia insegna che la conoscenza è molto importante. Non è necessario giocare su un livello di avidità e materialismo. E poi non sempre questo gioco rende le persone egoiste e diffidenti. Si tratta solo di un livello o di uno stile del gioco.
P. S., Connecticut
Forse questo gioco non fa sempre leva su qualità cattive, ma spesso sì. La Bibbia non consiglia di cercar di conoscere il male e il demonismo. Invece dice: “Siate bambini in quanto a malizia; e divenite uomini fatti nelle facoltà d’intendimento”. (I Corinti 14:20) Inoltre: “Quale associazione ha la luce con le tenebre?” — II Corinti 6:14. — Ed.
I miei più vivi ringraziamenti per l’articolo su “Dungeons and Dragons”. Ero un accanito giocatore. Ci ho speso centinaia di dollari e vi ho dedicato migliaia di ore, e avevo lasciato che monopolizzasse completamente il mio tempo. Passavo le ore libere a escogitare nuovi sotterranei, nuovi mostri, nuovi modi di uccidere. Benché fossi sempre favorevole ai personaggi “buoni”, anche loro erano cattivi e ricorrevano alla violenza per perseguire buone mete. Desidero avvertire tutti i vostri lettori di non perdere tempo con questo gioco. Non solo incoraggia demonismo e spiritismo, per non parlare della violenza, ma porta via tempo che potremmo usare in maniera più produttiva.
D. H., Texas
Andare a scuola
Il vostro articolo intitolato “I giovani chiedono... Devo proprio andare a scuola?” (8 giugno 1984) fa notare che molti giovani non vogliono andare a scuola a causa delle pressioni cui sono sottoposti. Penso che i genitori cristiani dovrebbero essere più sensibili nei riguardi dei figli. Questi bambini hanno ulteriori difficoltà non partecipando alla celebrazione delle feste. Ciò li rende oggetto di scherni e potrebbe nuocere alla loro salute mentale. Ho visto molti bambini sconvolti a causa degli scherni, eppure non erano in grado di dirlo ai genitori perché questi non comprendevano i sentimenti dei loro figli.
L. L., Michigan
Sì, i genitori devono mostrare comprensione ed empatia e rafforzare i figli affinché siano in grado di superare i problemi del genere che incontrano a scuola. Ma non è saggio cercare di proteggere i figli da tutte le situazioni spiacevoli. È bene che i giovani imparino a difendere i giusti princìpi anche se per questo devono sopportare gli scherni. Saranno aiutati ad affrontare prove più grandi in futuro. Si vedano gli articoli “I giovani chiedono... ” intitolati “Perché i compagni non mi lasciano in pace?” (8 luglio 1984) e “Cosa posso fare perché i compagni smettano di punzecchiarmi?” (22 luglio 1984). — Ed.