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  • g82 22/12 pp. 12-14
  • Come posso resistere alle pressioni dei compagni?

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  • Come posso resistere alle pressioni dei compagni?
  • Svegliatevi! 1982
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Altro
Svegliatevi! 1982
g82 22/12 pp. 12-14

I giovani chiedono...

Come posso resistere alle pressioni dei compagni?

A QUATTORDICI anni Karen faceva già un forte consumo di droga e aveva frequenti rapporti sessuali. A quindici anni Michelle fu arrestata per atti di vandalismo e accusata di possesso di droga. A diciassette anni Jim era alcolizzato e conduceva una vita immorale. Ma tutt’e tre ammisero di non essere veramente soddisfatti della vita che conducevano e delle cose che facevano.

“La coscienza mi rimordeva di continuo”, confessò Michelle. Perché allora lei e gli altri si comportavano così? “Tutti quelli che frequentavo facevano queste cose e ciò ebbe un grande effetto su di me”, narrò Karen. Jim ne convenne e disse: “Non volevo perdere gli amici essendo diverso”.

Il potente comune denominatore che li spinse verso l’alcool, la droga, la delinquenza e il sesso era l’influenza dei compagni. Ma l’influenza che i compagni esercitano è sempre cattiva? Non può essere buona? Cosa induce molti a cedere ad essa?

Chi o che cosa determina le norme dei vostri coetanei?

Man mano che crescono, i ragazzi sono sempre più sensibili ai compagni e alle loro norme. Il desiderio d’essere popolari e accettati dai loro coetanei esercita una forte influenza nella loro vita; lo stesso dicasi del timore d’essere respinti. Giacché i genitori influiscono sempre meno sulla condotta e sulle scelte dei giovani, questi diventano particolarmente vulnerabili lasciandosi plasmare dai loro coetanei. E il vuoto che può essere eventualmente lasciato viene rapidamente riempito da cinema, televisione, musica e pubblicità. Queste cose incoraggiano l’idea che l’attività sessuale sia necessaria se l’individuo vuole essere accettato e amato. Alcuni studi compiuti in America rivelano che a diciannove anni il 90 per cento dei giovani hanno già avuto rapporti sessuali.

Ma la dottoressa Corinne Devlin, che dirige una clinica della McMaster University (Medical Centre Reproductive Regulation Clinic), dichiara esplicitamente che ciò che molti realmente desiderano non sono i rapporti sessuali. In un articolo del Toronto Star, essa ha detto: “Quando gli adolescenti hanno rapporti sessuali spesso è per ragioni che non hanno niente a che vedere col sesso: essere considerati ‘normali’ o avere la risposta a qualche domanda importante per l’adolescente, come: ‘Ti piaccio? vuoi stare un po’ con me?’ Viene diffuso un messaggio chiarissimo: Se vuoi bene a qualcuno, glielo dimostri non con l’onore, il rispetto, la compagnia. Glielo dimostri avendo rapporti sessuali”.

Gli adolescenti sentono ripetere questo messaggio da ogni parte.

È lo stesso messaggio presente nella musica e nei dischi di maggior successo diretti ai giovani. Questo, oltre alla condotta dei cantanti famosi, determina in parte il comportamento seguito dai giovani. “Il gruppo che frequentavo aveva la sua musica e i suoi idoli”, narra Karen, che si ritrova ora a dover allevare un figlio da sola, “e così ascoltavo i dischi che piacevano ai miei amici. Non mi accorgevo, però, di quanto fossi influenzata dalla musica, non solo nel fare uso di droga e nell’avere rapporti sessuali, ma anche nel nutrire dei risentimenti verso i miei genitori e chiunque occupasse un posto di autorità”.

Pure determinante è il fatto che i giovani sono facile preda della sensualità e delle emozioni. Con l’inizio della pubertà comincia per gli adolescenti tutta una serie di nuove esperienze e sentimenti che prima non conoscevano. E con il crescente rigetto delle vecchie norme morali, molti si ritrovano a seguire una condotta che personalmente non li soddisfa.

Come resistere alle pressioni dei compagni

I giovani cercano una guida e sentono il bisogno di parlare con qualcuno. I genitori perspicaci incoraggiano i figli a esprimersi liberamente sin dalla tenera età e si prendono il tempo di ascoltare i problemi e le tentazioni che si presentano loro. I giovani per lo più sono fortemente sensibili all’amore e alle attenzioni; bisogna rassicurarli che sono desiderati e compresi. Se non trova queste cose a casa, il giovane le cercherà altrove. Questo può renderlo vulnerabile all’influenza dei compagni.

Spesso i giovani cedono alle pressioni dei compagni perché non hanno fiducia in se stessi o perché si sentono insicuri. Se i genitori vi incoraggiano a sviluppare le vostre doti e le vostre capacità, riconoscetene il valore. “Gli adolescenti che sono bravi in qualcosa hanno motivo di sentirsi importanti”, dice Beth Winship, una consulente americana di adolescenti. “Non hanno bisogno dell’approvazione dei compagni per avere una buona opinione di sé”.

E se i genitori cercano di inculcare in voi buoni valori morali insieme a qualità tipiche degli adulti come fermezza e padronanza, non vi opponete. Una ragazza ha detto: “I miei genitori sono stati fermi con me. A volte non mi piaceva, ma sono lieta che abbiano puntato i piedi e limitato le mie compagnie”. Grazie a tale aiuto dei genitori, non ha ceduto alle pressioni che miravano a farle avere esperienze con la droga o con il sesso.

Dato che i vostri compagni influiranno su di voi e sulla vostra morale, dovete scegliere con cura gli amici. La compagnia di coloro che hanno norme sane e alti valori morali può essere una protezione contro il male. In tal modo l’influenza dei compagni può essere buona.

Quando però si scelgono con cura i compagni può darsi che il loro numero diminuisca. Come si può risolvere questo problema e vincere il senso di isolamento? Un’adolescente si è espressa in questi termini: “Poiché a volte non ero d’accordo con gli altri a scuola, con le loro idee sulla droga e sul sesso, ben presto mi lasciarono in pace. Anche se così ero meno spinta a conformarmi, in realtà mi sentivo un po’ sola. Allora mi guardai intorno finché trovai un’altra ragazza diligente nello studio che aveva valori morali simili ai miei e con cui potevo stare durante le ore di scuola. Questo mi fu di grande aiuto”.

Alcuni giovani saggi che non hanno i genitori con cui confidarsi hanno fatto amicizia con persone più grandi e più esperte che potevano dare loro sani consigli. Infatti la Bibbia dice: “Chi cammina con le persone sagge diverrà saggio”. — Proverbi 13:20.

Per resistere quando i compagni fanno pressione su di voi per indurvi a fare cose poco sagge, dovete avere forti convinzioni personali e un motivo abbastanza valido per attenervi a tali convinzioni. Come si possono avere? Ebbene, chi conosce la vita meglio del Creatore dell’uomo? Nella Bibbia egli ha fatto scrivere le norme per vivere in modo davvero soddisfacente. — Salmo 119:9-11, 105.

Imparando a conoscere Geova come amico, come qualcuno a cui ci si può rivolgere in qualsiasi momento del giorno o della notte mediante la preghiera personale, sincera, molti hanno trovato il coraggio d’essere diversi e la forza per resistere quando il mondo cercava di ‘farli entrare nel suo stampo’. (Romani 12:2, Phillips) “Il più grande aiuto che abbia trovato per resistere alle pressioni dei compagni e per non abbandonarmi a una vita di immoralità, droga e alcool è stato quello di stringere un’intima relazione con Geova Dio”, disse Michelle.

Molti giovani fra i testimoni di Geova hanno riscontrato che in genere sono rispettati e ammirati perché sostengono giusti principi. Sanno che, come dice Proverbi 29:25, “il tremare agli uomini è ciò che pone un laccio, ma chi confida in Geova sarà protetto”.

[Testo in evidenza a pagina 14]

“Gli adolescenti che sono bravi in qualcosa hanno ragioni per sentirsi importanti”, dice Beth Winship, una consulente americana di adolescenti. “Non hanno bisogno dell’approvazione dei compagni per avere una buona opinione di sé”

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