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  • “Sarà un bambino”
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Svegliatevi! 1983
g83 8/1 pp. 22-23

“Sarà un bambino”

COME si sentono due genitori sapendo che il loro bambino appena nato presto morirà? C’è qualcosa che può alleviare il dolore di dover affrontare questa inevitabile tragedia?

Ecco come ha reagito una famiglia che si è trovata in una simile situazione. La madre narra:

“Quando nostro figlio morì, un conoscente disse: ‘Era volontà di Dio’. Come fummo lieti di poter rispondere che l’Iddio della Bibbia non ha mai voluto che accadessero tali cose. Morte e sofferenza non hanno mai fatto parte del suo originale proposito riguardo all’umanità, ma sono venute all’esistenza solo perché i primogenitori della famiglia umana decisero di ignorare i saggi comandi del Creatore.

“Come le leggi fisiche, così le leggi morali non si possono trasgredire impunemente, per cui, come dice la Bibbia in Romani 5:12, ‘per mezzo di un solo uomo il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché tutti avevano peccato’. Adamo ed Eva non poterono trasmettere ai loro figli la perfezione che avevano perduto a causa della loro disubbidienza. Così tutti noi abbiamo ereditato l’imperfezione, che ha causato tanti dolori, pene, sofferenze e la morte. La conoscenza del perché di tutto questo ha aiutato mio marito e me a non perdere la ragione durante quattro difficili anni.

“Lasciate che vi parli un po’ del nostro piccino. Sasha nacque nell’ottobre del 1975, e benché nascesse cinque settimane prima del previsto, sembrava piuttosto robusto. Gli volemmo subito molto bene. I medici sembravano un po’ preoccupati per Sasha, ma solo quando ebbe tre mesi il pediatra ci informò che era spastico, che era affetto cioè da una forma di paralisi cerebrale che gli rendeva estremamente rigidi i muscoli.

“Quando Sasha ebbe sei mesi, fu chiaro che i suoi disturbi erano gravi. Non aveva praticamente nessun controllo su alcuna parte del corpo eccetto la bocca, e non riusciva a tenere su la testa, né a stare seduto o afferrare alcuna cosa con le mani. Gli era molto difficile sorridere o fare quei piccoli balbettii che fanno di solito i bambini piccoli quando cercano di parlare. Aveva anche difficoltà a controllare i muscoli interessati alla deglutizione, per cui il mangiare gli andava facilmente di traverso o lo rigurgitava. Ma con molta attenzione e pazienza riuscivamo di solito a fargli tenere qualcosa. Ma il peggio fu apprendere che probabilmente era anche cieco.

“Inutile dirlo, la vita era molto difficile per noi, ma specie per il nostro bambino. Sono certa che si sentiva frustrato quanto noi per le sue limitazioni. Nei primi mesi di vita piangeva quasi ininterrottamente, o così sembrava. Ma pensavamo che sarebbe stato molto meglio a casa con noi che in un istituto, e ora siamo convinti che era così. La Bibbia dice: ‘L’amore non viene mai meno’. (I Corinti 13:8) Abbiamo riscontrato che è veramente così. L’amore di Geova e dei nostri fratelli e sorelle cristiane ci sostenne in molte difficili situazioni, e l’amore che avevamo per il nostro bambino gli diede una ragione di vita e lo aiutò ad andare avanti quando sembrava non gli restasse nient’altro.

“Alla fine del suo primo anno ci sorrise. Come ne fummo felici! Significò tanto per noi, dato che praticamente non aveva nessun modo per comunicare con noi eccetto che col pianto.

“Non siamo mai riusciti a sapere quanto capiva, ma cercavamo di spiegargli le cose in modo semplice, nella speranza che qualche informazione avesse senso per lui: cose come tuono, fiori, il canto degli uccelli, ciò che stavamo facendo, e perché. Cercavamo di rispondere alle domande che pensavamo avrebbe potuto fare se ne fosse stato capace.

“Ma cercammo particolarmente di aiutare Sasha a capire le cose spirituali. ‘Geova è il padre di tutti noi’, dicevo, ‘e ci ama tutti, come papà ed io amiamo te. Non vuole che alcuno si ammali o soffra, e un giorno non lontano farà in modo che le cose siano molto, molto migliori di adesso. Allora non ti ammalerai più, e potrai metterti a sedere da solo e giocare con i tuoi giocattoli; potrai vedere e camminare e parlare, e fare tutte le cose che fanno gli altri bambini. Potrai giocare con loro e imparare ogni sorta di cose meravigliose’.

“Potevamo dirgli queste cose perché sapevamo con certezza che si sarebbero avverate sotto il dominio del regno per il quale Gesù Cristo ci ha insegnato a pregare. (Matteo 6:10) Sapevamo che in Rivelazione 21:4 la Bibbia contiene questa meravigliosa promessa: ‘[Dio] asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena. Le cose precedenti sono passate’. Sapevamo inoltre che, anche se la morte ci avrebbe separati, ‘vi sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti’. — Atti 24:15.

“Nonostante tutti i nostri sforzi per difenderlo dalle infezioni, Sasha prese la polmonite ed essa fu seguita da altre complicazioni. Divenne sempre più magro e più debole, e a tre anni pesava meno di sette chili. Che coraggioso bambino, lottava tanto per restare in vita ed era sempre grato di quello che facevamo per lui. Anche poche ore prima di morire raccolse abbastanza energie per fare un grande sorriso e un piccolo sospiro con cui ci disse ‘Vi voglio bene’ in modo più eloquente di quanto non avrebbe potuto fare un poeta.

“Quando Sasha era all’ospedale poche settimane prima di morire, un’infermiera che in precedenti occasioni era stata particolarmente gentile con lui, animata da buone intenzioni mi disse: ‘Sarà un angioletto’. ‘No’, replicai, ‘sarà un bambino. Potrà arrampicarsi sugli alberi e inseguire le farfalle e raccogliere i fiori, e fare tutte le cose che fanno di solito i bambini. È questo che chiediamo quando preghiamo: “Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra’”. (Matteo 6:10)”. — Da una collaboratrice.

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