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  • g83 8/3 pp. 4-6
  • La scienza, vista nella giusta luce

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  • La scienza, vista nella giusta luce
  • Svegliatevi! 1983
  • Sottotitoli
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  • Di chi è la colpa?
  • Le teorie scientifiche
  • Fino a che punto ci si può fidare della scienza?
    Svegliatevi! 1998
  • Come hanno avuto origine l’universo e la vita?
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    Svegliatevi! 1984
Altro
Svegliatevi! 1983
g83 8/3 pp. 4-6

La scienza, vista nella giusta luce

LA SCIENZA ha portato grandi benefici all’umanità. Ma ciononostante dovremmo vedere queste cose che la scienza ci ha dato nella giusta luce. La scienza è un frutto dell’attività umana, e gli uomini sono imperfetti. Quindi il progresso scientifico non è stato sempre e solo un bene.

Per esempio, l’automobile è un mezzo di trasporto veloce e comodo. Ma uccide anche centinaia di migliaia di persone ogni anno in incidenti stradali, oltre a causare inquinamento e un pericoloso impoverimento delle riserve energetiche del mondo. Anche la televisione ci porta proprio dentro casa notizie e svago. Ma spesso nelle famiglie essa diventa come una droga, e gli spettacoli che offre possono essere insulsi e deleteri.

Nuove sostanze chimiche hanno rivoluzionato molte industrie, ma inquinano anche l’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo. Grazie agli insetticidi la produzione agricola è notevolmente aumentata. Però essi hanno anche distrutto la fauna selvatica e messo a repentaglio la salute dell’uomo. Il progresso scientifico ha prodotto risultati sia buoni che cattivi. Dovremmo darne la colpa agli scienziati?

Di chi è la colpa?

Non sempre la colpa è degli scienziati. La ricerca scientifica ha reso l’automobile relativamente sicura, eppure l’errore umano, la follia criminale e l’ubriachezza sono frequenti cause di incidenti stradali. Gli scienziati possono ridurre l’inquinamento, ma spesso la realtà economica impedisce loro di farlo. Le scoperte scientifiche hanno reso possibile il televisore, ma non sono gli scienziati a preparare i programmi che così spesso sono guastati da sesso, violenza e idee corrotte. Né è colpa loro se la gente non sa controllarsi in quanto al numero e al tipo di spettacoli televisivi che vede.

D’altra parte, non possiamo pensare che gli scienziati non siano per niente responsabili dei problemi dovuti al loro progresso. Per esempio, la scienza ha reso la guerra moderna estremamente pericolosa. Di chi è la colpa? Certo, almeno in parte è di quegli scienziati che dedicano il loro tempo a fabbricare bombe nucleari più distruttive o migliori sistemi di lancio per quelle bombe o che usano la propria intelligenza e le proprie capacità per sviluppare gas o materiali venefici per l’orribile guerra batteriologica.

È vero, gli scienziati non scatenano guerre. Sono i politici a farlo. Ma è appropriato fare la domanda posta dal giornale londinese The Guardian: “Essendo oltre metà dei migliori scienziati e ingegneri del mondo impiegati nella corsa agli armamenti, come si può iniziare il disarmo ed evitare un olocausto nucleare?”

Le teorie scientifiche

Ci vuole buon senso anche quando si considerano le teorie scientifiche. Gli scienziati hanno formulato alcune idee che fanno colpo per spiegare cose come la struttura della materia e l’origine dell’universo. Ma non si deve perdere di vista il fatto che queste idee sono semplici teorie: in certi casi sostenute da prove sensazionali ma pur sempre soggette ad essere rivedute. Nessuna teoria scientifica è considerata dagli scienziati come l’ultima parola su alcuna cosa.

Il professor Pascual Jordan ha detto: “Da quando ho cominciato i miei studi mi sono reso conto che le scienze naturali e particolarmente la fisica sono non un sistema di pensiero finito e chiuso, ma piuttosto qualcosa di vivo, soggetto a continui cambiamenti”. Un altro scienziato ha ammesso che ciò che la scienza offre è “tutt’al più verità relativa”. Lo scrittore di saggi scientifici dottor Lewis Thomas ha detto: “Non riesco a pensare a un solo campo della biologia o della medicina in cui possiamo dire di capirci veramente qualcosa, e mi sembra che più impariamo intorno alle creature viventi, specialmente intorno a noi stessi, meno conosciamo la vita”.

Inoltre, mentre esamina la storia del progresso scientifico, al ricercatore viene continuamente rammentato che gli scienziati sono uomini. Noterà che esistono preconcetti. Il Daily News di New York riferiva che “nella controversia della saccarina, per esempio, è stato osservato che tutti gli studi pagati dall’industria dello zucchero hanno riscontrato che il dolcificante artificiale era nocivo alla salute, mentre tutti gli studi pagati dall’industria degli alimenti dietetici non hanno trovato nulla di male nella saccarina”.

Troverà anche il pregiudizio, come nel caso descritto dallo scrittore scientifico Isaac Asimov: “Il geologo tedesco Alfred Wegener asserì nel 1912 che i continenti erano andati lentamente alla deriva per milioni di anni. Gli fu impedito a forza di risate di farsi ascoltare e morì prima che la sua idea fosse infine riconosciuta”. (Science Digest, luglio 1981) Ora l’idea di Wegener è una teoria accettata in geologia.

Lo studioso troverà anche casi di frode. Una rivista scientifica inglese fece un sondaggio dopo che un illustre scienziato era stato trovato colpevole di manipolazioni deliberate. Dei 204 scienziati partecipanti, 92 asserirono che durante la loro carriera avevano incontrato almeno un caso di preconcetto intenzionale, un’espressione un po’ più gentile di falsificazione, ma che significa la stessa cosa.

Un esempio del genere si ebbe nel 1976. I giornali tedeschi definirono “sensazionale” un reperto fossile che era stato portato alla luce. Si pensò che fosse un anello mancante in una catena di cefalopodi, e quindi che fosse una prova dell’evoluzione. Nel 1979 la frode fu smascherata, e si scoprì che il fossile era un falso. “Ma”, disse sospirando un giornalista, “la paleontologia [lo studio dei fossili] ha alle spalle una pittoresca storia di fossili falsificati”.

Perciò, pur non sminuendo i grandi contributi della scienza all’umanità, dovremmo anche ricordare le sue limitazioni. Questo è particolarmente importante quando la paragoniamo a quell’altra grande fonte di informazioni che è la Bibbia.

[Riquadro a pagina 5]

Come può un uomo istruito, forse con moglie e figli, lavorare alla progettazione di armi che provocheranno la morte di letteralmente milioni di persone?

La dottoressa Helen Caldicott, presidentessa dei Medici per la Responsabilità Sociale, descrive com’è andata l’intervista, rilasciata a una rivista, a uno scienziato a cui aveva posto la stessa domanda: “Ho detto: ‘Joe, perché gli uomini progettano queste armi che possono provocare una distruzione in massa?’ Ha risposto: ‘Sai perché? È uno spasso. Ti si presenta un problema insolubile: come mettere dieci testate nucleari su un missile, munirlo di computer, e farle cadere una alla volta su città diverse. È uno spasso’”. — U.S. Catholic.

Ma anche se per gli scienziati la sfida e la conquista intellettuale sono un diletto, a loro va gran parte della colpa per le tensioni e i pericoli che il loro costoso “spasso” procura a tutti noi.

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