BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g83 8/10 pp. 19-21
  • Terminal per superpetroliere

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Terminal per superpetroliere
  • Svegliatevi! 1983
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Pregi naturali
  • Grandi serbatoi e condutture
  • Il lavoro di una giornata
  • Petrolio: Come si ottiene?
    Svegliatevi! 2003
  • Si aggrava la crisi del petrolio
    Svegliatevi! 1974
  • Petrolio: Chiave del potere mondiale
    Svegliatevi! 1974
  • Fuoriuscita di greggio: Qui non succederà mai
    Svegliatevi! 1989
Altro
Svegliatevi! 1983
g83 8/10 pp. 19-21

Terminal per superpetroliere

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” nelle Antille Olandesi

GROSSE navi, fra le più grandi del mondo, giungono alla Bullen Bay, a Curaçao. Non vengono in questa isola tropicale delle Antille Olandesi per portare turisti o gente in vacanza. Vengono invece a portare quel bene prezioso così richiesto nel mondo, il petrolio.

Per essere economicamente utile, il petrolio grezzo dev’essere trasportato in grandissime quantità, con le superpetroliere. Queste colossali navi cisterna possono trasportare da 150.000 a 500.000 tonnellate di petrolio, e richiedono strutture portuali in fondali profondi da 15 a 29 metri. Non sono molti i porti nel mondo che possono accogliere una nave di questo genere. Infatti, in tutti gli Stati Uniti, il paese del mondo che consuma più petrolio, non c’è un porto dove possa attraccare anche solo la più piccola delle superpetroliere, quelle la cui stazza si aggira sulle 150.000 tonnellate. È qui che entra in gioco la Bullen Bay.

Il petrolio grezzo del Medio Oriente e dell’Africa Occidentale viene portato qui dalle superpetroliere. Viene quindi ricaricato su navi cisterna più piccole e mandato negli Stati Uniti e ad altre destinazioni. Il petrolio del Venezuela e del Messico viene portato qui con navi cisterna più piccole e trasbordato sulle superpetroliere per essere trasportato in varie parti del mondo. Pochi sanno che quello della Bullen Bay è il più grande terminal del mondo per il trasbordo del petrolio, il punto d’incrocio delle rotte petrolifere.

Pregi naturali

Ciò che rende Curaçao il posto ideale per questo genere di operazioni è il fatto che lungo tutto il litorale attorno all’isola scogli nascosti, barriere coralline e secche sono praticamente assenti. Le invitanti acque limpide di color verde azzurro sono così profonde che fra la gente del posto circola la storiella che l’isola di Curaçao è come un fungo in cima al gambo nel Mar Caribico. Un giorno, dice la storiella, il gambo si romperà e l’isola precipiterà nel mare. Intanto, però, i porti favoriti da profondi fondali attorno all’isola, come Bullen Bay, costituiscono un essenziale anello di collegamento nel mondo del petrolio.

Un altro pregio naturale di Curaçao è il suo clima favorevole. La temperatura si aggira per tutto l’anno sui 26-29 gradi centigradi, l’umidità è scarsa, non c’è mai un giorno di foschia e di rado la marea varia di oltre un metro. In breve, il tempo è stabile, proprio quello che potrebbero desiderare i capitani delle navi. Il terminal di Bullen Bay non ha mai perso una giornata di lavoro a causa del cattivo tempo! L’unico incidente di cui si abbia notizia è stato quando una volta un serbatoio è stato colpito da un fulmine, ma senza gravi danni.

Grandi serbatoi e condutture

Al centro delle strutture sono situati 61 serbatoi scintillanti come l’argento. Uno di essi è così enorme che quando fu costruito ci venne giocata una partita di calcio per dare un’idea della sua grandezza. È il più grande che ci sia nell’emisfero occidentale. Esso solo può contenere un milione di barili di petrolio. Tutti i serbatoi hanno una capacità complessiva di 17,5 milioni di barili, vale a dire più del doppio del petrolio importato giornalmente dagli Stati Uniti.

Una complicata rete di condutture e di pompe collega tutti i serbatoi e i sei moli o banchine dove le navi cisterna caricano e scaricano il petrolio. “Il bello di queste strutture”, dice il direttore operativo del terminal, “è che qualsiasi serbatoio, qualsiasi conduttura, qualsiasi pompa e qualsiasi banchina può ricevere il petrolio”. Questa elasticità permette al terminal di smistare contemporaneamente fino a 20 diversi tipi di petrolio grezzo.

Uno di essi è il pesante petrolio grezzo proveniente dal Venezuela. È così denso che solidifica se lo si lascia a temperatura normale. Tre serbatoi riscaldati e specialmente isolati, con una capacità totale di un milione di barili, insieme a un sistema indipendente di condutture isolate, mantengono allo stato fluido il pesante petrolio grezzo mentre viene scaricato dalle navi cisterna più piccole o ricaricato sulle superpetroliere per il lungo viaggio verso l’Europa, il Giappone e altri paesi.

Anche se la principale fonte di guadagno a Bullen Bay è il petrolio, non si deve dimenticare l’acqua, l’acqua di zavorra. Le navi cisterna che vengono a prendere petrolio sono cariche d’acqua di zavorra, acqua dolce. Invece di gettarla in mare, fino a un milione di tonnellate di quest’acqua dolce viene ricuperata ogni anno dagli efficienti impianti presso il terminal. Questo è un importante contributo per il benessere dell’isola, perché altrimenti l’acqua dolce viene ottenuta solo mediante distillazione dell’acqua di mare, un processo molto costoso.

Il lavoro di una giornata

Ogni giorno circa un milione di barili di petrolio passano dalla Bullen Bay. Quando arriva una superpetroliera, possono volerci fino a tre grandi navi cisterna per sistemarvi il suo carico. Per le operazioni di scarico viene ormeggiata a una delle sei banchine e collegata alle sue pompe e condutture per 40-48 ore. Arrivano altre navi cisterna per portar via il petrolio. E in qualsiasi giorno possono esserci una dozzina o più di navi cisterna che entrano ed escono dal terminal. Quando si devono programmare le operazioni, “è un po’ come ricostruire un puzzle”, dice un direttore di progettazione.

Tutte queste attività sono dirette dalla sala operazioni situata nell’edificio amministrativo. Per mezzo di dieci schermi televisivi e comandi a distanza, abili operatori possono seguire e controllare tutto quello che succede. Grazie a un laboratorio ben attrezzato e a sofisticate apparecchiature elettroniche mobili, viene mantenuta una continua sorveglianza affinché ciascuna operazione si svolga nel modo migliore. Tutto questo ha fatto conquistare al terminal l’invidiabile appellativo di ‘Rolls Royce dei terminal per navi cisterna’.

Il terminal di Bullen Bay non chiude mai. Navi cisterna d’ogni sorta e grandezza vanno e vengono a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ma le migliaia di turisti che vanno e vengono lo notano appena, e tanto meno lo notano i milioni di persone in altre parti del mondo la cui vita dipende dal prodotto che passa attraverso il più grande terminal esistente per il trasbordo del petrolio.

[Cartina/Immagine a pagina 19]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

COLOMBIA

VENEZUELA

CURAÇAO

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi