L’orientamento morale degli spettacoli attuali
“E buoni autori, che un tempo conoscevano parole migliori,
Ora usano soltanto parolacce
Quando scrivono in prosa...
Tutto è lecito.
Oggi il mondo è impazzito
e il bene è male oggi
E il nero è bianco oggi
E il giorno è notte oggi...
Tutto è lecito”. — Parole di Cole Porter, autore americano di testi di canzoni, 1934.
“Guai a quelli che dicono che il bene sia male
E che il male sia bene,
A quelli che mettono le tenebre per la luce
E la luce per le tenebre”. — Parole del profeta ebreo Isaia, 732 a.E.V. (Isaia 5:20)
OLTRE 26 secoli separano le citazioni riportate sopra. Ciascuna di esse fu scritta per uno scopo diverso: una per divertire gli spettatori di Broadway, l’altra per sondare l’illegalità degli abitanti dell’antico paese di Giuda. Eppure entrambe ben si applicano al nostro decennio. Oggigiorno, mentre i concetti del bene e del male cambiano di continuo, sembra che ‘tutto sia lecito’.
Forse il campo degli spettacoli è quello dove questo fatto è più evidente. Gli spettacoli sono una parte della cultura, e la cultura è il complesso di cognizioni che una società ha acquisito sotto il profilo del comportamento, del pensiero e della sensibilità. È il modo di vivere di un popolo. Perciò il pensiero morale di una società si riflette nella sua cultura.
Probabilmente nessun’altra arte si è diffusa tanto in questo secolo o ha acquistato tanta popolarità ed esercita tanta influenza quanto il cinema e la televisione. Alcuni dicono che i film sono lo specchio della vita. Ma nello stesso tempo, dato che i divi del cinema sono moderni eroi popolari, i film possono ampliare, imporre e sanzionare nuovi costumi morali. L’industria cinematografica sa che il cinema ha questo enorme potere di manipolare. Il suo “Codice di produzione” dice: “Lo spettacolo può essere sia BENEFICO che DANNOSO per la razza umana”. Considerando gli spettacoli attuali, cosa notate riguardo alla morale del mondo e alla direzione presa dalla razza umana?
Nel film Via col vento (premiato con l’Oscar) del 1939 veniva pronunciata una parolaccia che scandalizzò molti. Oggi non solleverebbe neppure un mormorio. In pochi brevi decenni gli spettacoli, da innocente passatempo per famiglie, sono diventati una cosa “solo per adulti”. Alcuni giustificano questo drastico cambiamento come un’innocente evasione dalla realtà. Ma lo è? In effetti, tre cose hanno privato la maggioranza degli spettacoli moderni di qualsiasi valore morale potessero avere: la droga, la violenza sfrenata e il sesso descritto nei minimi particolari.
Droga e violenza
Per decenni sia la radio che la televisione hanno trasmesso quotidianamente romanzi a puntate. Ora il soggetto di questi romanzi è la droga. L’estesa diffusione della droga nella società tradizionale è presentata in teatro e sullo schermo cinematografico e televisivo come una cosa normale, come una cosa di tutti i giorni. Gli spacciatori e i consumatori di droga non sono più automaticamente presentati come perversi e cattivi, quelli che perdono. Invece diventano spesso gli eroi, i vincitori, i divi, degni d’essere imitati da giovani e meno giovani. E i produttori degli spettacoli scaricano la responsabilità di questo cambiamento sul pubblico esclamando: ‘Diamo loro quello che vogliono!’
L’industria dello spettacolo sta anche sfornando una gran quantità di film pieni di scene dell’orrore. Mai nella storia del cinema la violenza era stata così esplicita o desensibilizzante. Scene truculente e piene di sangue passano davanti agli occhi degli spettatori. Seghe elettriche smembrano parti del corpo, trapani praticano buchi nella testa delle vittime mentre il sangue zampilla, e parti del corpo vengono rumorosamente masticate in atti cannibaleschi. Spesso questa rivoltante carneficina si svolge sullo sfondo di qualche situazione erotica. Queste scene e altre ancor più ripugnanti sono divenute parte integrante del tipo di spettacoli che molti vogliono.
Oggigiorno non c’è bisogno di entrare furtivamente in un cinematografo per vedere questo tipo di film dell’orrore. Chi ha un videoregistratore può noleggiare o comprare questi film. La pubblicità di una videocassetta annunciava “92 minuti di stupri e massacri”! Il mercato di questi film degradanti e violenti è in rapida espansione. Ad esempio, un periodico inglese specializzato nel campo, al termine della recensione di una delle nuove videocassette dell’orrore o con soggetti pornografici in cui le vittime sono fatte a pezzi, prediceva: “Un film che ogni negoziante deve tenere. Non rimarrà a lungo nello scaffale”.
Coloro che vedono regolarmente spettacoli così violenti non possono trarre nessun’altra conclusione riguardo alla vita che questa, cioè che nella vita normale la violenza è frequente e gratuita. È dunque strano che un numero sempre crescente di persone trovi ora più facile accettare la violenza vera? In breve, questo tipo di spettacolo è pornografia violenta.
Violenza nel video rock
Ora, specialmente negli Stati Uniti, ci sono spettacoli di video rock. In un crescente numero di città gli abbonati alle reti televisive via cavo possono non solo ascoltare il rock duro con il suo ritmo aggressivo, ma anche vedere certi spettacoli violenti che accompagnano la musica. Tali spettacoli di video rock sono in vendita in cassette oppure si possono vedere su un grande schermo in un rock club.
Uno spettatore, sbalordito dal programma di video rock che aveva visto, ne parla in The Wall Street Journal definendolo “il più ignobile e più rivoltante spettacolo di sadismo che abbia mai visto”. L’articolo del giornale prosegue dicendo: “Tra un numero e l’altro di rock venivano presentate brevi scene, come quelle in cui si vedeva una donna, che urlava istericamente e che veniva costretta a mangiare un topo morto”. Pochi spettatori si lamentano.
Dato che la musica può destare emozioni, questa nuova forma di rock ha il potere di avvalorare concetti distorti della vita. Perché? Perché sono direttamente interessati due sensi umani: l’udito e la vista. Sentendo la musica, l’ascoltatore dà una sua immagine al significato della musica. Combinando la musica con il video, l’individuo sacrifica la sua immaginazione per i valori morali di qualcun altro: il creatore del video rock. La rivista Newsweek fa questo commento: “Una delle segnalate virtù della musica è il suo potere di suscitare sensazioni profonde e inesprimibili, e questi effetti variano da un ascolto al successivo. Il video decide le vostre fantasticherie e le fissa sullo schermo ogni volta che si suona la canzone”.
Pornografia
Un altro ignobile modo per stuzzicare i sensi sono gli spettacoli a contenuto erotico. La pornografia non è una cosa nuova. Quello che c’è di nuovo è il fatto che venga esposta pubblicamente. I muri che nascondevano la pornografia agli occhi del pubblico in generale cominciarono a sgretolarsi negli anni sessanta quando la Danimarca, il primo paese a prendere un provvedimento del genere, legalizzò ogni forma di pornografia. Da allora, la turpe macchia della pornografia, come pus che cola da una piaga infetta, si è estesa in tutto il mondo.
In alcuni paesi la pornografia è ancora un traffico clandestino, sebbene lucrativo. In altri è sfacciatamente alla portata di tutti, anche dei giovani. Scene erotiche, esplicite e depravate sono descritte nei romanzi o presentate in riviste, alla televisione o al cinema a un ritmo d’aumento esplosivo. Spesso la gente corre nei cinema a luce rossa come le mosche sui mucchi di letame.
Per esempio, in Spagna le edicole sono piene di pubblicazioni erotiche. E alcuni giornali pubblicano annunci pornografici come questo: “Sesso, depravazione e aberrazioni in un film che sembra fatto dal Diavolo”. Il giornale inglese Daily Telegraph riferisce: “Il fatto è che oggi i sex-shop sono all’incirca l’unica industria prospera in Gran Bretagna”. E in Giappone “le aziende produttrici di materiale pornografico sono in continuo aumento”, scrive il Mainichi Daily News. “Offrono servizi sempre più scandalosi”. Nel 1982, solo negli Stati Uniti, i produttori di letteratura pornografica fecero un incasso lordo di circa sette miliardi di dollari!
Perché la pornografia prospera? A causa della secolare legge della domanda e dell’offerta. Come riferiva il Manchester Guardian Weekly, un’attrice francese che in precedenza era stata protagonista di molti film pornografici ha dato questa risposta: “La pornografia, anche se mediocre, ha un futuro perché è richiesta”. E ora coloro che sarebbero imbarazzati a farsi vedere a entrare in una sala dove si proiettano film pornografici diventano spettatori bramosi attraverso le videocassette che possono vedere nell’intimità della loro casa. Così, pare, la domanda giustifica l’offerta.
La decadenza in campo sessuale prende in trappola anche i giovani: dai bambini agli adolescenti. “Atti osceni commessi su bambini di appena otto mesi sono filmati e fotografati da trafficanti clandestini che lavorano per una sempre più estesa subcultura, quella della pornografia infantile”, scrive il Daily News di New York. La stessa fonte aggiunge che negli Stati Uniti “si calcola scompaiano ogni anno 50.000 bambini dei quali non si ha più notizia”. Molti cadono nelle mani di pornografi o sono costretti a prostituirsi. I pornofilm sono mandati nei paesi scandinavi dove vengono riprodotti e da lì distribuiti in tutte le parti del mondo per soddisfare il gusto depravato di un crescente numero di pervertiti.
Perciò gli spettacoli, sia che presentino rapporti sessuali espliciti fra adulti o giovani, o che descrivano la violenza, fanno apparire ciò che è “male” e degradato come se fosse “bene” e accetto.
È possibile che questo sistema sopravviva dal momento che le sue fondamenta sono corrose da simili influenze corruttrici? “Può un uomo raccoglier fuoco nel suo seno eppure non bruciare le sue medesime vesti?” (Proverbi 6:27) Pertanto, la morale corrente dove sta portando il mondo?