Si possono evitare gli sprechi?
COSA pensereste di una persona che dopo avere impiegato tanto tempo e speso tanto denaro per acquistare cibo in un negozio andasse subito a gettare parte del cibo in un bidone dell’immondizia? Forse la cosa vi scandalizzerebbe; eppure questo è essenzialmente ciò che succede oggi in molte case americane. Succede anche in casa vostra?
Considerate questi punti: A Tucson (Arizona, USA), una città di circa 350.000 abitanti, un professore di antropologia della locale università ha diretto una ricerca effettuata allo scopo di determinare cos’avevano gettato nell’immondizia i cittadini. Si è scoperto che ogni anno venivano buttate via 9.500 tonnellate di cibo commestibile: quanto basta per sfamare annualmente 4.000 famiglie! Un’altra indagine indica che gli abitanti di uno stato gettavano via ogni anno metallo, vetro e carta riutilizzabili per un valore di 300 milioni di dollari, e la maggior parte di tutto questo non viene mai riciclata.
Gli Stati Uniti, pur essendo tra i più biasimevoli sotto questo aspetto, non sono l’unico paese ad avere questo problema. Anche altre nazioni sviluppate sono sprecone. La Repubblica Federale di Germania e la Gran Bretagna gettano via ogni anno oltre 160 milioni di tonnellate di rifiuti. E sebbene alcuni rifiuti industriali della Gran Bretagna siano riutilizzati, i rifiuti domestici disponibili non vengono riciclati quasi per nulla. Un giornale giapponese riferiva che le famiglie giapponesi eliminano quotidianamente 38.000 tonnellate di immondizie. Queste cifre rispecchiano l’attuale tendenza allo spreco da parte della società. Un abitante di New York ha riassunto la cosa in questi termini: “Siamo una società a cui viene insegnato a gettare via tutto dopo l’uso”.
Che spirito diverso da quello di molti pionieri che aprirono paesi come gli Stati Uniti! Il loro motto era: “Chi non spreca non si troverà nel bisogno”. Ed è probabile che questo spirito di conservare aiutasse molti negli Stati Uniti a incamminarsi sulla strada di una relativa abbondanza materiale. Perché allora c’è uno spirito così diverso oggi? E individualmente possiamo fare qualcosa per evitare gli sprechi?
Sulle ali dell’abbondanza
È interessante considerare come l’abbondanza stessa resa possibile da quei frugali pionieri ha generato una società di spreconi. Quando gli Stati Uniti cominciarono a svilupparsi, e la gente scoprì l’abbondante ricchezza del paese, sorsero industrie per produrre le cose necessarie della vita. A poco a poco, però, i bisogni fondamentali venivano soddisfatti per cui i fabbricanti cominciarono a produrre articoli di lusso.
I fabbricanti si resero anche conto che se facevano prodotti così resistenti e durevoli come la tecnologia avrebbe consentito, avrebbero finito per saturare il mercato, e i clienti non li avrebbero comprati tanto spesso. Così alcuni tentarono di produrre articoli di scadente qualità, ma questo divenne ovvio e tali ditte persero clienti. Cosa avrebbero fatto ora le industrie per garantirsi lo sviluppo?
La soluzione fu quella di produrre articoli che invecchiassero automaticamente con l’aiuto di una pubblicità molto insistente e persuasiva. Le agenzie pubblicitarie aiutarono molte ditte a capire che, anziché fabbricare prodotti qualitativamente inferiori, potevano continuare a cambiare il prodotto, anche se solo nell’aspetto. Quindi si potevano convincere i consumatori che i loro vecchi prodotti non erano più utili o piacevoli.
Erano ora antiquati, superati, fuori moda! Le agenzie pubblicitarie cominciarono così ad allettare il pubblico in generale, assicurando che qualsiasi cosa avessero in loro possesso al momento poteva essere sostituito da qualcosa di molto meglio. Fu detto alla gente che gettando via le cose vecchie e comprandone di nuove ne avrebbero tratto un vantaggio materiale, sarebbero stati rispettati e ammirati e avrebbero avuto uno stile di vita superiore. Ben presto le masse ci credettero, e sebbene l’espansione dell’industria fosse assicurata, si diffuse l’attuale tendenza allo spreco. Per di più, sorsero altri gravi problemi che influiscono sulla qualità della vita di tutti noi.
Inquinamento, depauperamento e tensioni
1. Il primo problema fu l’enorme inquinamento. Tutte le cose gettate via dovevano finire da qualche parte, e l’uomo fu presto sommerso da montagne di rifiuti.
Alcuni pensarono che la soluzione fosse quella di seppellire tutti i rifiuti, che presto si sarebbero decomposti liberando i loro elementi naturali. Ma i fabbricanti producevano materie sempre più indistruttibili, come materiali plastici e leghe metalliche di superiore qualità che non si decompongono così facilmente come alcuni dei vecchi materiali. L’uomo si trovava nuovamente davanti al problema di come sbarazzarsi di tutti i rifiuti.
In alcuni paesi si cerca di riciclare questi materiali di scarto. Il successo, tuttavia, è stato limitato, specialmente perché per la maggioranza dei fabbricanti è meno costoso e meno fastidioso usare materiali vergini. Recentemente sono stati fatti passi avanti nell’utilizzo di alcuni rifiuti come combustibile, ma anche qui ci sono problemi.
Anzitutto, solo una certa percentuale dei rifiuti può essere impiegata come combustibile; quindi i rifiuti devono prima essere trattati. Anche se esistono i mezzi tecnologici per bruciare efficientemente i rifiuti, molte società non hanno il capitale da spendere nelle attrezzature necessarie. Quindi, malgrado gli sforzi dell’uomo a questo riguardo, abbiamo ancora il crescente problema dell’inquinamento.
2. Un altro preoccupante aspetto dello spreco è il depauperamento delle risorse terrestri. Ovviamente l’accresciuto riciclaggio delle risorse materiali in diminuzione potrebbe essere utile. Ma ai problemi menzionati sopra va ad aggiungersi quello delle risorse energetiche impoverite, risorse necessarie per i processi di fabbricazione.
Le risorse che ora destano la maggiore preoccupazione sono il petrolio e il gas naturale, i combustibili principali delle nazioni sviluppate. La maggioranza delle fonti alternative — come l’energia solare e quella nucleare — o sono troppo costose per essere prese in considerazione o non sono ancora sfruttabili sul piano pratico. Vengono presi provvedimenti temporanei nella speranza di nuove scoperte, ma se la gente non smette di sprecare, i guai sono inevitabili.
3. Un terzo problema, forse meno evidente, sorto a causa degli sprechi, è quello dei rapporti tesi fra i paesi materialmente più prosperi e i loro vicini in via di sviluppo. I paesi in via di sviluppo protestano sempre più a gran voce che ricevono poco aiuto per soddisfare le loro popolazioni bisognose.
Intanto le nazioni più prospere, per mantenere stabili i prezzi, permettono che il bestiame sia macellato, che i raccolti siano distrutti e che le derrate alimentari rimangano in giacenza e si deteriorino. I paesi in via di sviluppo si sono uniti per rappresentare ciò che molti chiamano il Terzo Mondo. E in alcuni casi questi paesi sentono il bisogno di aizzare una grande potenza contro l’altra per ottenere quello che vogliono. Ne nascono tensioni.
Cosa si può fare?
Certuni avevano previsto molti dei problemi che ora ci si presentano e si son dati molto da fare per informare altri di ciò che sarebbe accaduto. Grazie in parte ai loro sforzi, in molti luoghi ci sono ora leggi per ridurre l’inquinamento e gli sprechi, e c’è crescente preoccupazione per la salvaguardia delle risorse terrestri. Tuttavia il motivo dell’odierna tendenza allo spreco è il desiderio delle persone d’avere le cose più nuove e migliori indipendentemente dalle conseguenze per persone di altri paesi o per le future generazioni. Ognuno di noi pertanto dovrebbe combattere le tendenze allo spreco che hanno pervaso la società moderna.
Per esempio, nei paesi più ricchi, lo scarto di cibi commestibili può essere niente meno che del 15 per cento, il che rappresenta una perdita annua di miliardi di lire anche in una città di media grandezza (300.000-400.000 abitanti). Potete evitare lo spreco di cibo in casa vostra? Forse sarebbe utile ridurre le porzioni ed evitare i cibi poco graditi. Un altro utile suggerimento è quello di riciclare gli avanzi. All’Università della California Meridionale “un membro di un’associazione studentesca è riuscito a modificare le abitudini alimentari domestiche tanto da consentire un risparmio di ben 1.000 dollari [oltre un milione e mezzo di lire] all’anno”.
Anche il semplice fatto di essere consapevoli del bisogno di conservare ci è di grande aiuto. Ma otterremo molti risultati anche solo riconoscendo che non tutto ciò che abbiamo è inutile solo perché è uscito qualcosa di nuovo. Sono ora in circolazione libri e riviste che insegnano a fare riparazioni all’auto, alla casa, ai mobili e agli elettrodomestici. Tali riparazioni spesso rendono molto di più in proporzione all’investimento che non l’acquisto di nuovi articoli.
Naturalmente, dobbiamo riconoscere che in alcuni casi il costo della riparazione di un oggetto è molto superiore al costo dell’oggetto nuovo; e poi le cose si consumano. In tal caso, di solito è più ragionevole sostituirlo. Inoltre, ogni tanto vengono fatti certi sostanziali miglioramenti nei nuovi modelli per renderli più efficienti. Ma in molti casi la nostra vita sarà più semplice e meno deludente se faremo uso degli oggetti che già abbiamo invece di cercare d’avere sempre le ultime novità. Soprattutto, se ognuno di noi prenderà sul serio il fatto degli sprechi, i problemi che abbiamo considerati diminuiranno.
La soluzione migliore
Indubbiamente a molti non importa di evitare gli sprechi. Sosterranno che l’economia stessa di certe nazioni si sostiene perché la gente spreca. È vero che l’attuale struttura politica e commerciale non potrebbe consentire un grande cambiamento. Ma la futura salute e felicità del genere umano non sono più importanti che la perpetuazione di un sistema che promuove avidità e sprechi? Certo! Perciò consideriamo in breve l’alternativa: il dominio di Dio!
Per capire la saggezza di questo fatto dobbiamo solo esaminare i cicli naturali della terra. Primo, considerate il ciclo dell’acqua. L’acqua cade sulla terra ed è utilizzata dall’uomo in vari modi. Dopo di che non viene sprecata ma è purificata dai corsi d’acqua e mediante l’evaporazione per dare nuovamente inizio al ciclo.
C’è poi la catena alimentare. Gli elementi che piante e animali consumano sono continuamente restituiti alla terra per provvedere alle generazioni future.
Inoltre Dio ha fatto un uso molto efficiente dell’energia che la terra riceve dal sole. Non solo le sue radiazioni mantengono la terra alla temperatura giusta per l’uomo, ma vengono utilizzate dalla vita vegetale per produrre legno e combustibili fossili che l’uomo potrà usare in seguito. Solo il Creatore e Progettista della terra può mantenere condizioni così confortevoli per l’umanità.
Dio ha infatti promesso che presto ridurrà “in rovina quelli che rovinano la terra”. (Rivelazione 11:18) Eliminando coloro che ostinatamente continuano a sprecare, e ammaestrando quelli che accettano il suo dominio, egli stabilirà una società pura, esente da inquinamenti e sprechi. Quella società vivrà sotto il dominio del suo Regno. — Matteo 6:9, 10; Daniele 2:44.
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L’eliminazione di montagne di rifiuti costituisce un crescente problema