I giovani chiedono...
Come posso conservare il posto di lavoro?
“Felice colui che ha trovato il suo lavoro; non chieda altra felicità”.
SIETE d’accordo con queste parole di Thomas Carlyle, storico e scrittore inglese del XIX secolo? La maggioranza dei giovani lo sarebbe. Nel corso di un recente sondaggio si è riscontrato che, dei molti adolescenti intervistati, l’84 per cento classificava il lavoro fisso fra i principali obiettivi della vita.
Eppure è sempre più difficile per i giovani trovare e conservare un posto di lavoro.a Dall’America del Nord all’Europa e all’Asia il numero complessivo dei disoccupati è più alto che in qualsiasi altro periodo dalla seconda guerra mondiale. Mentre l’economia mondiale è in crisi, la disoccupazione aumenta. I giovani lavoratori sono tra i primi a risentirne. Perché? Perché in tempi di difficoltà economiche il mondo del lavoro dice: “L’ultimo assunto è il primo a essere licenziato”. Ma questo deve proprio capitare a te?
Non necessariamente. È vero che le condizioni economiche sono qualcosa per cui non puoi fare niente, ma potresti perdere il posto per motivi che non hanno nulla a che vedere con l’economia. Quali sono? Uno è lo spirito sbagliato verso il lavoro. Un altro è che il datore di lavoro non considera più necessario il dipendente. Queste sono due cose che si possono cambiare. Quindi, anche durante una crisi economica, forse riuscirai a conservare il posto se ti sforzi di
Avere uno spirito volenteroso
“Coloro che riescono a conservare il posto di lavoro sono persone pronte a lavorare, che manifestano uno spirito volenteroso essendo disposti a fare qualsiasi cosa il principale chieda”, dice Cleveland J. Jones, un esperto che aiuta i disoccupati a trovare e conservare un posto di lavoro.
“Fate vedere al datore di lavoro che non solo sapete seguire le istruzioni ma che potete fare più di quanto è richiesto senza che qualcuno stia continuamente a sorvegliarvi”, consiglia Jones. “Quando il lavoro scarseggia, i dipendenti che conservano il posto non sono necessariamente quelli assunti prima, ma quelli che rendono”.
Il giovane Sal lo sa per esperienza. Egli dice: “Ho sempre cercato di accontentare il mio datore di lavoro. Ero disposto a modificare il mio programma all’occorrenza, a seguire le istruzioni e a rispettare i miei superiori”. Questo fa venire in mente un versetto biblico: “Servi, siate docili in tutto con i vostri padroni terreni; non servendo solo quando vi vedono, come si fa per piacere agli uomini, ma con cuore semplice e nel timore del Signore”. (Colossesi 3:22, CEI) Anche se la relazione fra datore di lavoro e dipendente è diversa da quella fra schiavo e padrone, il principio è sempre valido. Se hai questo spirito forse riuscirai a conservare il posto, mentre altri meno disposti a cooperare verranno licenziati.
Cosa si intende per “spirito”? Si intende la disposizione d’animo, da cui deriva un modo d’essere e di agire verso il lavoro, verso il datore di lavoro e i compagni di lavoro. Uno spirito positivo, di cooperazione, accresce le tue probabilità di conservare il posto; uno spirito negativo e indifferente le riduce. Il tuo spirito si rifletterà nella qualità del lavoro che fai. Il tuo principale giudicherà il tuo merito non solo in base al tuo rendimento nel lavoro ma anche in base al tuo spirito.
Il tuo spirito non rimarrà necessariamente tale per sempre. Lo spirito è contagioso. Un saggio proverbio avverte: “Va’ con i saggi e saggio diventerai, chi pratica gli stolti ne subirà danno”. (Proverbi 13:20, CEI) Attento! Anche se hai un buono spirito puoi inasprirti e sviluppare uno spirito di lamentela se ‘pratichi’ quelli che trovano sempre da ridire. Evitali come la peste, specie se sei stato assunto da poco!
Se sei nuovo del lavoro un sentimento comune nei primi giorni è il timore, il timore dell’ignoto. Forse ti chiedi: ‘Cosa penseranno di me? Sono all’altezza del posto? Gli piacerà il mio lavoro? Spero di non dare l’impressione che sono stupido’. Qui devi fare attenzione, altrimenti i tuoi timori rovineranno il tuo spirito positivo.
Puoi accelerare il tuo inserimento e tranquillizzare il tuo animo apprendendo qualcosa di più sulla ditta. Guarda, ascolta e leggi. Scegli il momento appropriato per fare al caporeparto domande ragionevoli sul tuo lavoro e sul modo in cui lo svolgi: non darai l’impressione d’essere sciocco. Chiediti: Che relazione ha il mio lavoro col mio reparto, con l’obiettivo della ditta in generale? Le risposte possono aiutarti a prendere buone abitudini di lavoro e a trarre soddisfazione dal lavoro mantenendo il tuo interesse a un ragionevole livello. Questo ti renderà anche più facile
Andare d’accordo coi colleghi
Non basta essere bravi per conservare il posto di lavoro. Insieme alla bravura ci vuole la capacità di andare d’accordo e cooperare con gli altri. In ogni lavoro si viene a contatto con altri. Riconosci l’importanza dei buoni rapporti col prossimo e sappi come mantenerli. Nessuno è completamente isolato. Anche se lavori in una stanza per conto tuo, prima o poi verrai a contatto con altri; passerà il caporeparto a vedere come va e incontrerai i colleghi mentre vai e vieni dal luogo dove lavori. È utile seguire questo consiglio: “Se possibile, per quanto dipende da voi, siate pacifici con tutti di uomini”. — Romani 12:18.
Non pensare che qualcuno sia inferiore solo perché è diverso. Rispetta il suo diritto d’essere diverso. A nessuno piace che gli si manchi di rispetto; lo fa sentire una nullità. A tutti piace essere desiderati e necessari, sentirsi qualcuno. I tuoi compagni di lavoro, il caporeparto, sì, anche il principale hanno bisogno di sentirsi qualcuno, e tali si sentiranno se mostri loro il debito rispetto. Ciò aiuta gli altri ad avere il morale alto e aiuta te a
Evitare i pettegolezzi
“È una trappola pericolosa”, dice Sal, “perché i pettegolezzi possono darti una cattiva impressione del principale o di altri”. Le dicerie non sono la migliore fonte di informazione. Le chiacchiere aumentano passando da una bocca all’altra. Di solito una piccola verità viene esagerata e svisata, perciò molte voci sono false! Pertanto, soffoca l’impulso di pettegolare.
Chi si lamenta non piace a nessuno. Se nel lavoro c’è qualcosa che ti turba, non mettere in giro chiacchiere. Va a parlare al tuo caporeparto. Ma prima di farlo, accertati di non essere tu in difetto. Se poi la cosa continua a turbarti, chiedi un colloquio al caporeparto, anziché piombare nel suo ufficio in un accesso di collera per poi rammaricarti di qualche parola avventata. Mentre sei lì evita il laccio di mettere la cosa sul piano personale. Attieniti ai fatti. Sii più chiaro e sincero che puoi nel descrivere il problema. Forse potresti cominciare dicendo qualcosa del genere: “Ho bisogno del suo aiuto...”, oppure “Forse ho torto, ma la penso così riguardo a...”.
Una cosa importantissima per conservare il posto di lavoro è
Essere puntuali
Due delle ragioni principali per cui alcuni non riescono a conservare il posto sono che arrivano tardi al lavoro e si assentano per giornate intere. Un esperto in materia di occupazione e di addestramento di una grande città industrializzata ha detto riguardo ai giovani lavoratori: “Devono imparare ad alzarsi la mattina, devono imparare a prendere ordini. Se non imparano mai queste cose, la sindrome della disoccupazione si perpetua”.
Sal imparò a sue spese a essere puntuale. “Persi il primo posto dopo tre mesi perché facevo tardi”, dice con un sospiro, “e così fu più difficile trovare un altro posto”. Quindi per conservare il posto sii al lavoro IN ORARIO. Un’altra cosa essenziale è quella di
Essere onesti
Il succitato signor Jones dice: “L’onestà aiuterà l’individuo a conservare il posto”. Gli impedisce non solo di rubare oggetti ma anche tempo con inutili intervalli. Il dipendente onesto è fidato. Per esempio, Morris è un testimone di Geova diciassettenne che lavora in un negozio di articoli di abbigliamento esclusivi in cui si serve gente ricca e famosa. Egli si sforza di seguire i principi biblici nella vita quotidiana, anche al lavoro. Questo ha aiutato Morris a diventare un elemento più utile per il suo datore di lavoro.
“Un giorno”, comincia Morris, “il direttore trovò un articolo nel magazzino, nascosto fra altri capi di vestiario. Uno dei dipendenti rubava. All’ora di chiusura salii nell’ufficio del direttore e con mia sorpresa c’erano tutti i dipendenti. Erano lì perché dovevano essere tutti perquisiti. Ero l’unico dipendente esonerato dalla perquisizione. La cosa mi fece molto piacere”.
Perciò, se hai un lavoro, siine grato. Metticela tutta per conservare il posto!
[Nota in calce]
a Gli articoli “Come posso trovare lavoro?” e “Come regolarsi a un colloquio di lavoro?” sono stati pubblicati in Svegliatevi! rispettivamente del 22 giugno e dell’8 luglio 1983.
[Riquadro a pagina 23]
Ciò che il datore di lavoro cerca nei suoi dipendenti
● Puntualità e regolarità
● Che avvisino se prevedono di arrivare tardi o di non arrivare
● Osservanza delle norme della ditta
● Onestà e fidatezza
● Quantità e qualità del lavoro svolto in paragone con quello di altri
● Rispetto per il caporeparto e i compagni di lavoro
● Cura delle cose appartenenti alla ditta
● Iniziativa
● Che seguano le istruzioni
● Che non siano lamentatori
[Immagine a pagina 22]
Quale di questi dipendenti vale di più per il datore di lavoro?