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  • g84 22/3 pp. 11-13
  • La religione fa per me?

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  • La religione fa per me?
  • Svegliatevi! 1984
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Ipocrisia religiosa
  • Cos’è che attira nelle sette?
  • Bisogno spirituale
  • Benefici derivanti dal perseguire la santa devozione
  • Perché la giovinezza è il tempo migliore
  • Perché i giovani si volgono alla religione?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1979
  • Chi s’interessa più di religione?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1978
  • Sètte: Cosa sono?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
  • La “buona notizia” di un mondo senza falsa religione
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
Altro
Svegliatevi! 1984
g84 22/3 pp. 11-13

I giovani chiedono...

La religione fa per me?

“SE VUOI avere un futuro, se vuoi fare progresso, se vuoi diventare qualcuno, lascia perdere la tua fede. Se vuoi rimanere antiquato, resta nella Chiesa! È in gioco il tuo successo”.

Questo è il grido di avvertimento che molti lanciano ai giovani pensando che, quando si contrappongono i principi religiosi agli appariscenti valori del sofisticato mondo d’oggi, i primi appaiono superati e vuoti. Forse anche tu ti chiedi se la religione serva a qualcosa. Ma perché fra tanti giovani la religione ha perso la sua importanza? Molti ce l’hanno con la religione a causa della

Ipocrisia religiosa

La parola “ipocrisia” deriva dal greco “hypòkrisis” che significa “recitare una parte sul palcoscenico”. Un diciassettenne scrive: “Dovrei forse andare in chiesa, che è come un teatro dove tutti recitano?” Esitando a condannare tutti, ha continuato: “Suppongo che alcuni siano sinceri; ma quello che mi disgusta è che altri recitano male la parte. Odio questa ipocrisia”. Su questo stesso tono, una diciottenne ha detto: “Vedo come vivono i cristiani attorno a me. Vorrei trovare dei veri cristiani. Cerco in loro l’amore, quella certezza che la fede dovrebbe dar loro”. Eppure essa non ha trovato “altro che egoismo, meschinità e un amore finto”.

Ciò che sorprende pertanto è che un recente sondaggio effettuato fra adolescenti negli USA ha rivelato che il 95 per cento degli intervistati confessava ancora di credere in Dio o in uno “spirito universale”! La conclusione a cui perviene la pubblicazione The Adolescent (L’adolescente) di F. Philip Rice è questa: “Pur essendo contro la chiesa, la generazione moderna non è né indifferente, né . . . irreligiosa”.

Sebbene fra i giovani si sia notato un risveglio dell’interesse per la Bibbia, molti si sono radicalmente allontanati dalla religione “tradizionale”. Forse si interessano di religioni orientali o si uniscono a strane sette.

Cos’è che attira nelle sette?

Il libro Those Curious New Cults (Quelle curiose nuove sette) spiega: “I giovani cominciarono a scorgere molto più chiaramente che mai l’ipocrisia degli anziani. Videro l’ipocrisia . . . nel fatto che i genitori scherzavano con la religione . . . Ovunque guardavano gli pareva di vedere qualcuno che diceva una cosa e ne faceva un’altra”. Quelle sette sembravano diverse. In apparenza offrivano una partecipazione con uno scopo, un autentico impegno verso i precetti della religione.

Alcuni giovani dicono di queste sette: “Manifestano un calore e uno spirito di cameratismo che di rado si vedono nelle grandi religioni”. Sullo stesso tono, uno psichiatra ha detto della sua esperienza all’interno dell’organizzazione di Sun Myung Moon: “Per un anno sono stato . . . bombardato d’amore. . . . L’individuo riceve tutte le attenzioni, l’affetto e l’approvazione che mai si possano desiderare”.

Essendo il mondo così sprofondato nell’avidità e nel materialismo, il modo di vivere semplice promosso da queste sette appare invitante. Dice il succitato libro Those Curious New Cults: “Reagendo all’odierna cultura stressante e orientata verso il successo, i giovani comprendono che il denaro e i beni materiali non hanno dato soddisfazione ai loro genitori”. Nondimeno le sette, anche se in apparenza risolvono alcuni problemi, ne hanno creato altri altrettanto gravi. Per esempio, sostituiscono l’individualità con l’identità di gruppo. Quanto ciò sia pericoloso è sottolineato dalla tragedia di Jonestown. Inoltre, questo interesse per le sette e il fascino che esse esercitano sono un chiaro indice che i giovani si occupano di religione e cercano di soddisfare un

Bisogno spirituale

Nel libro Man, God and Magic (L’uomo, Dio e la magia), il dottor Ivar Lissner afferma che una “fondamentale differenza fra l’uomo e la bestia” è che “l’uomo non si accontenta semplicemente di dormire, mangiare e riscaldarsi”. L’uomo ha uno “strano e innato desiderio” che si può chiamare spiritualità. Quindi in Great Religions of the World (Le grandi religioni del mondo) si legge: “Gli antropologi non hanno trovato nessuna cultura senza religione”.

Il Figlio di Dio perciò dichiarò: “Felici quelli che si rendono conto del loro bisogno spirituale”. (Matteo 5:3) Unendosi a queste sette i giovani tentano semplicemente di riempire un vuoto spirituale che le chiese non hanno colmato.

Ma Fred Graham, professore di religione, osserva: “Praticamente ogni cosa può colmare un vuoto religioso, e può essere o qualcosa di sano o di demoniaco”.

Forse converrai di avere tali bisogni spirituali. Ma che dire dell’idea che la religione sia passata di moda? Ci sono vantaggi a praticare sinceramente la religione? La Bibbia afferma: “Davvero, è un mezzo di grande guadagno, questa santa devozione”. (I Timoteo 6:6) Per “santa devozione” si intendono la riverente adorazione di Dio e il servizio resoGli. Si può trarre un “guadagno” da questo?

Benefici derivanti dal perseguire la santa devozione

Alcuni giovani, che hanno imperniato la loro vita su valori religiosi, dicono che ciò li ha aiutati a frenare sentimenti ostili e a dominare il loro temperamento violento. Il diciannovenne Tyrone ha confessato: “Avevo un temperamento irascibile. Se la mia sorellina diceva una parola che non mi garbava, la picchiavo. Facevo altrettanto coi compagni di classe; ero pronto a fare a pugni”. Ora che ha deciso di servire Geova dice: “Ho imparato a controllarmi, anche quando ho torto”.

Ci sono dei vantaggi in questo? Alcuni pensano di no. ‘È da vili rimanere calmi; sfoga la tua ira!’ dicono. È saggio? No! L’ira incontrollata può farti compiere gesti violenti di cui in seguito potresti rammaricarti. (Genesi 4:5, 8) Saggio è davvero il consiglio della Bibbia: “Lascia stare l’ira a abbandona il furore; non ti mostrare acceso solo per fare il male”. — Salmo 37:8.

Altri giovani dicono che la loro religione li ha aiutati a resistere alla tentazione di fare cose vietate dalla legge. Vittorio, 21 anni, ripensando ai giorni della scuola rammenta: “Nell’intervallo del pranzo, molti miei compagni di classe si affollavano nei negozi distraendo i commessi mentre altri rubavano cibo, caramelle, fumetti e altre cose”. Perché lui non lo faceva? Si preoccupava soprattutto di non essere preso, o di ciò che avrebbero pensato i suoi genitori? “Sì”, risponde. “Pensavo a come avrebbero reagito i miei genitori e alle conseguenze, ma pensavo soprattutto agli effetti che questo avrebbe avuto sulla mia amicizia con Dio”.

Vittorio fu aiutato da consigli biblici come questo: “Figlio mio, se i peccatori ti vogliono sedurre, non cedere; se dicono: ‘Vieni con noi . . . riempiremo le nostre case di bottino; . . . avremo una sola borsa’; figlio mio, non andare nella via con loro, tieni lontano il tuo piede dai loro sentieri”. (Proverbi 1:10-15, Garofalo) Se darai ascolto a tale consiglio anche tu ne trarrai beneficio.

È interessante notare quanto rivela un sondaggio del 1979: “Coloro che rientrano nella categoria dei ‘molto religiosi’ . . . tendono a essere più felici . . . e hanno un successo maggiore”. Ma come raccomandò l’apostolo Paolo, è ancora più importante che la santa devozione sia un modo di vivere; infatti disse: “La santa devozione è utile per ogni cosa, giacché ha la promessa della vita d’ora e di quella avvenire”. (I Timoteo 4:8) Ma se desideri ottenere questi benefici devi praticare la santa devozione. A questo punto qualcuno chiederà: ‘Perché essere religiosi da giovani?’

Perché la giovinezza è il tempo migliore

Il saggio re Salomone ammonì: “Sta’ lieto, o giovane, nella tua giovinezza, e si rallegri il tuo cuore nei giorni della tua gioventù. . . . Sappi però che . . . la giovinezza e i capelli neri sono un soffio. Ricordati del tuo creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni tristi e giungano gli anni di cui dovrai dire: ‘Non ci provo alcun gusto’”. — Qoelet [Ecclesiaste] 11:9, 10; 12:1, CEI.

Vi sono decine di migliaia di giovani come Tyrone e Vittorio che ‘si ricordano del loro Creatore’. Sono vivamente consapevoli del fatto che le energie e il vigore giovanili sono effimeri, passeggeri. Sanno che il servizio che rendono al loro Dio e Benefattore invece porta benefici duraturi. Questi giovani non ce l’hanno con la religione, poiché frequentano persone che fanno quello che dicono, persone note in tutto il mondo per la loro sincera manifestazione d’amore. Come testimoni di Geova, sono felici perché il loro bisogno spirituale è soddisfatto. Perché non investighi la cosa? Vedi se la religione fa anche per te.

[Testo in evidenza a pagina 11]

“Dovrei forse andare in chiesa, che è come in teatro dove tutti recitano?”

[Immagini alle pagine 12 e 13]

Pii in chiesa...

...ma non in casa

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