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  • Qualcosa che una tragica inondazione non ha potuto cancellare
  • Svegliatevi! 1984
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  • Racconti di testimoni oculari
  • I soccorsi giungono in fretta
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  • Il giusto atteggiamento è essenziale
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Svegliatevi! 1984
g84 8/5 pp. 25-27

Qualcosa che una tragica inondazione non ha potuto cancellare

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Spagna

LA TANTO attesa pioggia cominciò a cadere sulle ricche zone agricole di Valencia, Albacete e Murcia, nella Spagna sudorientale. Anche la regione di Alicante, che spesso è secca, ebbe la sua parte. Ma piovve più del necessario. In poche ore piovve più che nei tre anni precedenti! Un rinfrescante cambiamento si trasformò all’improvviso in un incubo. I fiumi cominciarono a gonfiarsi mentre dai monti la pioggia scendeva a valle.

A una cinquantina di chilometri dalla costa sorse all’improvviso un nuovo pericolo. La diga del lago artificiale di Tous si stava incrinando. Fu dato l’allarme, troppo tardi per alcuni. La diga cedette e un muro d’acqua, alto in alcuni punti quasi nove metri, si abbatté precipitosamente giù nella valle del fiume Júcar, inghiottendo tutto quello che incontrava nel suo cammino.

L’inondazione si lasciò dietro una scia di desolazione: 60 città furono devastate, 3.000 case scomparvero, altre 8.000 riportarono gravi danni e 5.000 veicoli andarono persi nel mare di fango. Circa 140.000 persone riportarono danni in un modo o nell’altro; certuni persero qualche persona cara. Nella provincia di Valencia a un certo punto erano stati contati 42 morti e 19 dispersi. Nella sola cittadina di Carcagente perirono 11 persone. Altre vite andarono perse nelle province di Albacete e Alicante.

Racconti di testimoni oculari

Anche i testimoni di Geova della zona riportarono gravi danni. Sebbene nessuno di loro abbia perduto la vita, diversi rimasero feriti, circa 25 persero la casa e un numero molto maggiore perse i mobili e i beni. Tre Sale del Regno furono gravemente lesionate. Certo tutti si resero ben conto della veracità delle parole della Bibbia: “Il tempo e l’avvenimento imprevisto capitano a tutti loro”. — Ecclesiaste 9:11.

Una giovane Testimone, avanzando in mezzo al fango e all’acqua, non vide che c’era un tombino della fogna aperto. E vi affondò. Mentre il fango le arrivava alle spalle, le sue grida richiamarono l’attenzione di un vicino che corse in suo aiuto salvandole la vita.

Un altro Testimone che si trovava nella zona dell’inondazione racconta: “Saranno state le due del pomeriggio e stavamo finendo di mangiare quando all’improvviso comparve sulla porta un vicino per avvertirci che una grande valanga d’acqua si avvicinava velocemente alla città. Allarmati, uscimmo in strada e vedemmo venire verso di noi un gran fiume d’acqua. Tornammo frettolosamente dentro, chiudemmo la porta e tentammo di impedire con sacchi e altre cose che entrasse l’acqua . . . ma l’acqua, con irresistibile forza, superò la barriera.

“In quel momento vedemmo e sentimmo l’acqua salirci su per le gambe. Tentammo di mettere in salvo libri e altri oggetti, ma l’acqua entrava così rapidamente da impedircelo. Prima che ce ne rendessimo conto avevamo l’acqua che ci girava vorticosamente attorno alla vita. Corremmo a metterci in salvo e con grande fatica riuscimmo a salire al piano superiore della nostra abitazione. Lì vedemmo il livello dell’acqua alzarsi fino quasi a coprire anche quel piano. Passammo la notte pregando Geova e desiderando che arrivasse presto l’alba. Furono ore di ansia!”

I soccorsi giungono in fretta

Organismi locali, come pompieri e Croce Rossa, raggiunsero velocemente la zona colpita per prestare soccorso. Il giorno dopo la distruttiva inondazione, anche un comitato di assistenza, nominato dalla filiale dei testimoni di Geova in Spagna, riuscì a stabilire i contatti con alcuni Testimoni delle zone colpite. Due giorni dopo, un autocarro carico di viveri, vestiario e altre cose raccolte dalle congregazioni di Valencia per aiutare i loro fratelli spirituali bisognosi raggiunse con grande difficoltà Alcira.

La cittadina di Alcira, con una popolazione di 37.000 abitanti, fu una delle più colpite, essendo situata sulle rive dello Júcar e ad appena quattordici metri sopra il livello del mare. In alcune città il livello dell’acqua raggiunse l’altezza di otto metri circa al di sopra del livello stradale! Quando le acque calarono, rimase un gran pantano, con oltre mezzo metro di fango maleodorante.

A causa delle difficoltà del traffico e del pericolo di epidemie dovuto alle carogne di animali in putrefazione, le autorità controllavano l’accesso alle città più colpite. Il comitato di assistenza comunque ottenne il permesso di entrare nelle zone chiuse per soddisfare i bisogni più urgenti delle congregazioni di Testimoni della zona. Oltre a provvedere viveri e vestiario, era necessario ripulire le case dallo strato di fango che vi si era depositato. Nel primo fine settimana dopo la catastrofe, circa 200 componenti delle congregazioni di Valencia e provincia vennero a dare una mano. Furono aiutati anche altri che non erano Testimoni, come ad esempio i vicini e coloro che abitavano nei pressi delle Sale del Regno. L’aiuto giunse da ogni parte della Spagna poiché i fratelli furono all’altezza del bisogno in vari modi. Molti Testimoni specializzati in vari lavori si offrirono di aiutare a riparare case e Sale del Regno.

Il ruolo essenziale degli anziani

Per raggiungere coloro che erano nel bisogno furono di grande aiuto le registrazioni aggiornate delle congregazioni, indicanti l’indirizzo completo di ognuno. In momenti di emergenza, queste informazioni sono essenziali. Un sorvegliante di circoscrizione che prestò il suo aiuto nella zona alluvionata aggiunse: “La presenza di un anziano della congregazione che va a cercare i fratelli è un incomparabile mezzo di incoraggiamento e di conforto. In momenti difficili come questo nulla può dare tanto conforto e forza quanto dei bravi e fedeli anziani”.

Quindi richiamò l’attenzione su un’altra cosa di vitale importanza nei momenti di difficoltà. “Il mercoledì 27 ottobre, una settimana dopo il disastro, tenemmo la nostra prima adunanza con la congregazione di Carcagente. Dato che la Sala del Regno aveva riportato danni ci riunimmo in una casa privata. Fu un’esperienza rincorante. I fratelli entrarono nell’appartamento ed era la prima volta che si rivedevano dopo l’inondazione. I loro occhi si riempirono di lacrime e si abbracciarono affettuosamente.

“Le adunanze hanno avuto una parte importante nel rafforzare i fratelli. Credo che l’avere continuato a svolgere regolarmente le attività teocratiche abbia dato ai fratelli forza da Geova.

Neppure un’inondazione che è arrivata al soffitto è stata abbastanza forte da cancellare le nostre abitudini teocratiche. Le adunanze sono state il primo passo per il ritorno alla normalità, e hanno risollevato il morale dei fratelli.

“Alle adunanze sono state prese disposizioni per l’attività di predicazione. Anche se limitata per via delle circostanze, essa ha aiutato i fratelli a sentire che erano sempre ministri. Questi tre fattori — l’aiuto prestato dagli anziani locali, le adunanze e la predicazione — possono essere considerati provvedimenti di Geova stesso, ‘l’Iddio d’ogni conforto’”. — II Corinti 1:3, 4

Il giusto atteggiamento è essenziale

Le inondazioni dell’ottobre 1982 hanno aiutato i Testimoni a capire l’importanza del giusto atteggiamento verso le cose materiali. Se uno ripone tutta la sua fiducia in ciò che possiede, in un disastro di questo genere tutto è perduto. Un Testimone ha detto: “L’espressione dell’apostolo Paolo ‘tanti rifiuti’ è veramente appropriata. Perché i nostri beni non sono altro che questo: lavori tutta una vita per metterli insieme e in mezz’ora un po’ d’acqua li riduce a dei rifiuti. Quindi vengono ammucchiati nella strada e marciscono”. — Filippesi 3:8.

I Testimoni tuttavia, nonostante le perdite materiali subite, riconoscono di avere qualcosa che la peggiore delle inondazioni non può cancellare: l’amore e la solidarietà dei fratelli che sono corsi in loro aiuto. Hanno anche il privilegio di far conoscere ad altri l’incoraggiante speranza del dominio del Regno di Dio per l’umanità, nonché la benedizione di riunirsi insieme per edificare la loro fede e fiducia in Geova.

[Immagine a pagina 26]

Le strade si trasformarono in fiumi

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