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g84 8/8 pp. 4-6

Lezioni che l’uomo non ha imparato

Lo studio della storia nelle scuole e nelle università spesso sembra non consistere in altro che acquisire nozioni su avvenimenti, battaglie, documenti e personaggi. H. G. Wells disse che il “gretto insegnamento della storia” che abbiamo ricevuto a scuola era per lo più “un elenco noioso e parzialmente dimenticato di re o presidenti”.

Ma per le persone riflessive, la storia dovrebbe essere un faro che getta luce sulle trappole del passato e del presente. Dovrebbe infondere speranza per il futuro. Considerate ora alcune notevoli lezioni della storia e ciò che da queste l’umanità non ha imparato.

I LEZIONE — Cambiamenti di governo: Come ai giorni della Rivoluzione francese, la tendenza è che a un tipo di governo ne succeda un tipo simile, e il “cambiamento” è più apparente che reale. Così alla tirannide può benissimo succedere la tirannide. Nelle società democratiche occidentali, come quelle degli Stati Uniti o della Gran Bretagna, un partito è eletto al posto di un altro. Ma in effetti non avvengono cambiamenti fondamentali.

Degna di nota è l’osservazione del famoso scrittore Paul Valéry: “Tutti gli uomini politici hanno letto la storia; ma potremmo dire che l’hanno letta solo per imparare da essa come ripetere le stesse calamità”. Ma perché? Sostanzialmente perché quello che la Bibbia dice è vero: “Non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo”. — Geremia 10:23.

Quale lezione se ne può trarre? “Non confidate nei nobili, né nel figlio dell’uomo terreno, a cui non appartiene nessuna salvezza”. (Salmo 146:3) Di solito non ci si può fidare delle promesse degli uomini. Per quanto si sforzino scrupolosamente, non aspettatevi che gli uomini portino un governo del tutto soddisfacente. Solo Geova Dio può farlo e lo farà per mezzo del suo Regno di cui Gesù Cristo è Re. — Matteo 6:9, 10; Isaia 9:6, 7; Daniele 2:44.

II LEZIONE — Ingerenza della religione nella politica: La storia indica che in qualsiasi epoca il sacerdozio della religione organizzata, quando è in grado di influenzare politicamente il popolo, è uno strumento per mantenere lo status quo, spesso a vantaggio della classe dominante. Un caso pertinente è il ruolo esercitato dalla gerarchia cattolica romana in Europa e altrove per perpetuare il sistema feudale dopo la caduta dell’impero romano nel quinto secolo E.V. Per un millennio o più sia in Occidente che in Oriente la Chiesa collaborò strettamente con re, zar e signori per conservare i privilegi e le prerogative dei pochi che erano al vertice della piramide sociale.

In cambio la Chiesa riceveva terre (alla base del potere nel sistema feudale), e i suoi rappresentanti erano chiamati con titoli onorifici. Il papa stesso era forse il più potente sovrano della cristianità. Che avesse tale potere si vede da un elenco di prerogative papali pubblicato nell’XI secolo da papa Gregorio VII. Includevano fra le altre “il potere di deporre imperatori” e di “annullare i decreti di chiunque”.

I governanti degli antichi paesi di Babilonia, Egitto, America azteca e India indù — e forse di tutte le società del passato — si sono serviti del sistema religioso per rafforzare i propri interessi. E per il vantaggio egoistico le religioni del mondo hanno sempre cercato di favorire stretti legami con lo Stato. Ma quale lezione possiamo imparare da tutto questo? Che quando la religione si immischia nella politica ed è coinvolta negli affari politici mondani le masse soffrono e ne risulta confusione. Tale fornicazione spirituale la rende disgustante agli occhi di Dio. (Rivelazione 17:3-5) Dalla Bibbia inoltre apprendiamo che l’adorazione approvata da Dio, fra l’altro, deve “mantenersi senza macchia dal mondo”. — Giacomo 1:27.

III LEZIONE — Prosperità materiale: In alcuni paesi e periodi della storia c’è stata notevole prosperità materiale. Molti ritengono che con il conseguente miglioramento del tenore di vita felicità e contentezza aumentino. Ma cosa insegna veramente la storia? Che per essere più felici la prosperità materiale da sola non basta. Cosa occorre oltre ai beni materiali?

Nel suo libro Man, God and Magic (L’uomo, Dio e la magia) Ivar Lissner fa questi commenti: “Ci si può solo meravigliare per la perseveranza con cui l’uomo si è sforzato, nel corso di tutta la storia, di raggiungere qualcosa al di fuori di se stesso. Le sue energie non sono mai state rivolte unicamente al conseguimento delle cose necessarie. Ha sempre cercato, è andato avanti a tentoni, aspirando all’irraggiungibile. Questo strano e innato desiderio dell’essere umano è la sua spiritualità. . . . L’uomo non si accontenta semplicemente di dormire, mangiare e riscaldarsi . . . Tutte le civiltà umane esistite hanno avuto origine dalla religione e dalla ricerca di Dio. Senza fede, senza religione e senza Dio, la civiltà è inconcepibile”.

Diciannove secoli fa Gesù Cristo disse: “Felici quelli che si rendono conto del loro bisogno spirituale, poiché a loro appartiene il regno dei cieli”. (Matteo 5:3) Quindi, anche se la prosperità materiale reca un certo piacere, la storia insegna che la vera felicità si ottiene coltivando e appagando il proprio bisogno spirituale.

IV LEZIONE — Miglioramento della società: È impossibile costruire un mondo migliore senza migliorare le persone. In effetti la storia dimostra che “l’uomo ha dominato l’uomo a suo danno”. (Ecclesiaste 8:9) È vero che l’abolizione della schiavitù ha contribuito al miglioramento sociale. Ma vari fattori che dipendono dall’uomo continuano a causare milioni di vittime in guerre disumane. Perché ci sia un autentico miglioramento della società, bisogna insegnare alle persone ad amare i loro simili. (Matteo 22:39) È vero che secondo la Bibbia ci vorranno mille anni per elevare l’umanità alla perfezione sotto il Regno di Gesù Cristo e degli unti che governeranno con lui. Ma quel periodo sta per cominciare, ed è una delle molte cose che saranno realizzate dal Regno di Dio. — Rivelazione 20:4-6; 21:1-5.

Possiamo senz’altro imparare molte lezioni dalla storia dell’uomo. Ma che dire delle quattro lezioni appena menzionate? Quale applicazione personale possiamo farne?

[Testo in evidenza a pagina 5]

‘L’hanno letta solo per imparare come ripetere le stesse calamità’

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