I giovani chiedono...
Come andare d’accordo col patrigno o la matrigna?
Quando a Lino, allora sedicenne, fu chiesto di fare un componimento scolastico sul tema: “Qualcuno che ammiro”, lo cominciò dicendo: “Ammiro il suo modo di pensare e il modo in cui tratta mia madre. Gli voglio veramente bene”. Scrisse queste parole del suo patrigno. Se si pensa che il ‘mito del patrigno o della matrigna cattiva’ è ancora molto diffuso, la scelta di Lino può sembrare strana. Dato che le statistiche comprovano l’instabilità di molte famiglie con un genitore acquisito, come si può conseguire una così buona relazione?
NORMALMENTE i componenti delle famiglie hanno avuto anni per adattarsi l’uno all’altro. Ma quando un genitore si risposa tutti i componenti della famiglia si trovano insieme all’improvviso. E se il tuo patrigno o la tua matrigna insiste sulla pulizia e tu sei piuttosto trasandato, sorgeranno senz’altro dei dissapori fra voi. Sebbene col tempo la maggioranza dei problemi si risolvano, alcuni sono molto difficili.
“Mi ha fatto portar fuori l’immondizia!”, protestò Lino, che allora aveva 11 anni, parlando con la madre. “Anche se volevo molto bene al mio patrigno, non riuscivo a capire come mai potesse dirmi cosa dovevo fare”, ha confessato Lino, ora ventenne. “Pensavo che solo mia madre potesse dirmi una cosa del genere. L’idea che lui mi correggesse mi sembrava così strana”. In effetti, in una famiglia in cui ci sono figliastri quello della disciplina è uno degli argomenti più delicati.
L’incapacità di comunicare i propri sentimenti è un altro serio problema che bisogna risolvere. Non è facile mettere a nudo il proprio cuore con qualcuno che ci è del tutto estraneo. Forse a volte non comprendi neppure i tuoi sentimenti. A causa di idee preconcette o per mancanza di familiarità, il tuo patrigno o la tua matrigna può fraintenderti.
Eppure questi ostacoli si possono superare. Come?
‘Sii adulto nel modo di ragionare’
“Fratelli, non ragionate come bambini. Siate come bambini per quel che riguarda il male, ma siate adulti nel modo di ragionare”. (I Corinti 14:20, Parola del Signore, Il Nuovo Testamento) Questo consiglio fu dato per aiutare a correggere il disordine e la confusione esistenti nella congregazione cristiana dell’antica Corinto. Sarà utile anche per creare un’atmosfera affettuosa e ordinata in una famiglia con un genitore acquisito. Ma come puoi applicarlo?
Puoi mostrare d’essere divenuto ‘adulto nel modo di ragionare’ accettando l’autorità che hanno il tuo patrigno o la tua matrigna di disciplinarti. Lui o lei assolve i doveri di un vero genitore, per cui merita rispetto e ubbidienza. (Proverbi 1:8; Efesini 6:1-4) Nei tempi biblici Ester fu allevata da un padre adottivo o “tutore” quando i suoi genitori morirono. Benché non fosse il suo vero genitore, Mardocheo ‘le imponeva comandi’, a cui lei ubbidiva anche da adulta. E divenne una donna eccellente, addirittura una regina! — Ester 2:7, 15, 17, 20.
“Da ragazza mi chiedevo se il mio patrigno me ne lasciava passare lisce tante perché non gli importava di me”, rammenta Elisabetta. Ma quando infine la disciplinò, lei ammise: “Ero furibonda e feci per andarmene precipitosamente, ma qualcosa mi fermò. Nonostante l’ira e l’imbarazzo, sentivo che mi amava e si interessava di me”. Effettivamente la disciplina è un segno che sei amato! — Proverbi 13:24.
La persona matura sa anche comunicare i propri sentimenti in modo da non esplodere in maniera infantile. Quando parli “con grazia” e ti sforzi di essere “dolce di labbra”, aggiungi “persuasione” a quello che dici, poiché non ‘respingi’ immediatamente gli altri. — Colossesi 4:6; Proverbi 16:21.
I malintesi comunque ci saranno. Quando vivi con qualcuno è probabile tu abbia qualche ragione legittima per lagnarti, ma altrettanto dicasi del tuo patrigno o della tua matrigna. Sforzati di seguire l’esortazione di Colossesi 3:13: “Continuate a sopportarvi gli uni gli altri e a perdonarvi liberalmente gli uni gli altri se alcuno ha causa di lamentarsi contro un altro. Come Geova vi perdonò liberalmente, così fate anche voi”.
Il suddetto consiglio biblico è veramente efficace, ma richiede che tutti i familiari cooperino. Forse pensi che nonostante tu cerchi di seguire questi suggerimenti, non riesci ancora ad andare d’accordo con il tuo patrigno o la tua matrigna. Non darti per vinto! Forse i tuoi sforzi contribuiscono ugualmente alla pace in famiglia. Fatto interessante, Svegliatevi! ha intervistato alcuni giovani cristiani che sono riusciti a stabilire un buon rapporto con il patrigno o la matrigna, anche se non è stato facile.
Come ci sono riusciti alcuni
Svegliatevi!: Come facevate a non irritarvi quando il vostro patrigno vi disciplinava?
Lino: Mia madre e il mio patrigno erano sempre d’accordo sulla disciplina da impartirmi. Se succedeva qualcosa decidevano insieme di disciplinarmi, per cui quando prendevo una sculacciata sapevo che veniva da entrambi.
Linda: In principio era molto difficile perché dicevo: “Che diritto hai di dirmi questo?” Ma poi pensai a quello che dice la Bibbia: ‘Onora tuo padre e tua madre’. Anche se non era il mio vero padre, agli occhi di Dio era sempre mio padre. Cercai di vedere le cose dal punto di vista di Dio. Non si trattava di una semplice questione familiare; si trattava di piacere a Geova.
Roberto: Sapevo che avrei dato un grande dolore a mia madre se me la fossi presa con la persona che amava. Se non sono scappato è proprio per questo, anche se volevo farlo. Ma in seguito, quando mi resi conto che lui mi aveva protetto da certi problemi, capii che aveva ragione.
Svegliatevi!: Cosa ha favorito un buon dialogo?
Lino: Devi interessarti di quello di cui si interessa il tuo patrigno o la tua matrigna. Io aiutavo il mio patrigno nel suo lavoro secolare. E mentre lavoravamo non facevamo altro che parlare. Così fui aiutato a vedere come la pensava. Altre volte mi limitavo a sedermi con lui e parlavamo del più e del meno. Può sembrare tempo sprecato, ma se almeno si parla si raccolgono messaggi non dichiarati che aiutano a capire quella persona. Si scopre anche quali cose la feriscono e si acquista empatia.
Valeria: Quando qualcuno ti è antipatico, c’è la tendenza a non stare con lui. Ma si deve fare esattamente il contrario. La mia matrigna ed io passammo molto tempo assieme e imparai veramente a capirla. Divenimmo amiche molto intime.
Roberto: La mamma si risposò un anno dopo che mio padre era morto. Io mi rifiutai di avvicinarmi al mio patrigno perché non volevo che prendesse il posto di mio padre. Il mio patrigno comprese quanto avessi amato mio padre. Così mi fu più facile parlargli e aprirgli il mio cuore. Ma fui aiutato soprattutto pregando Dio di assistermi a superare la morte di mio padre e ad avvicinarmi al mio patrigno. Pregai ripetutamente. Geova ha veramente esaudito queste preghiere.
Svegliatevi!: Cosa avete fatto per avvicinarvi a loro?
Valeria: A volte chiedevo alla mia matrigna di venire a vedere uno spettacolo con me, noi due soltanto. Oppure quando ero fuori le compravo dei fiori o una pianta, qualcosa per mostrarle che la pensavo. Lei lo apprezzava molto.
Enrico: Bisogna cercare qualcosa che piace a entrambi. L’unica cosa che avevo in comune con il mio patrigno era il fatto che era sposato con mia madre e che abitavamo nella stessa casa. Il fatto di aver trovato lavoro dove lavorava lui ci diede, per la prima volta, qualcosa di cui parlare. Questo fu di una certa utilità, ma fui aiutato soprattutto quando cominciai a interessarmi, come lui, della Bibbia. Avvicinandomi a Geova Dio mi avvicinai maggiormente al mio patrigno. Ora avevamo davvero qualcosa in comune!
Svegliatevi!: Che beneficio ne avete tratto personalmente?
Roberto: Quando vivevo solo con mia madre ero ribelle e viziato. Volevo sempre fare come mi pareva. Ora ho imparato a tener conto degli altri e a essere più altruista. Quando avevo sette anni pensavo che il mio patrigno non mi sarebbe mai stato simpatico. Ma se gliene dai l’opportunità, vedrai che il tuo patrigno o la tua matrigna impareranno ad amarti come se fossi il loro vero figlio. Ora, dopo 11 anni, lui si sente come se fosse il mio vero padre.
Lino: Il mio patrigno mi ha aiutato a pensare da uomo. Mi ha aiutato a imparare a fare certi lavori, anche manuali. Quando i tempi erano duri e avevo bisogno di qualcuno, lui era sempre lì. Quando mia madre si risposò stavo avendo un sacco di guai a scuola e facevo a pugni ogni giorno. Mia madre non ce la faceva con me. Ma grazie all’autorità del mio patrigno fui aiutato a correggermi. È davvero il padre migliore che si possa avere.
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In una famiglia in cui ci sono figliastri quello della disciplina è uno dei problemi più delicati