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  • Sappiamo cosa diceva in origine la Bibbia?

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  • Sappiamo cosa diceva in origine la Bibbia?
  • Svegliatevi! 1985
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  • Dimostrata l’accuratezza della Bibbia
  • La Bibbia in paragone con gli scritti moderni
  • Perché la Bibbia è così diversa
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Svegliatevi! 1985
g85 22/7 pp. 19-21

Sappiamo cosa diceva in origine la Bibbia?

OGGIGIORNO ci si lamenta spesso delle notizie di cronaca non solo per il loro contenuto, ma anche perché sono troppo numerose. Non c’è quasi nessuno che sia perfettamente in grado di afferrarle e assimilarle tutte. E non potendone verificare l’accuratezza, alcuni sono diventati piuttosto scettici nei confronti di quello che odono e che vedono. Ma in linea di massima le notizie sono lette e accettate per buone. La gente ne tiene conto e regola la propria vita di conseguenza.

Quando si tratta della Bibbia, però, molti si sentono giustificati a rimanere scettici. Spesso chiedono: “Perché dovrei conformare la mia vita alla Bibbia? Come posso essere sicuro che le informazioni in essa contenute, che si dice siano da Dio, lo siano veramente? E, in tal caso, come faccio a sapere che sono giunte fino a noi — dopo tutti questi secoli — senza cambiamenti?”

Un libro che può produrre cambiamenti permanenti nella personalità di un individuo — ciò che secondo molti la Bibbia dovrebbe fare — dev’essere esaminato attentamente per quanto riguarda la sua attendibilità. La Bibbia stessa incoraggia tale indagine. Uno scrittore della Bibbia espresse questo punto dicendo: “Diletti, non credete ad ogni espressione ispirata, ma provate le espressioni ispirate per vedere se hanno origine da Dio, perché molti falsi profeti sono usciti nel mondo”. — I Giovanni 4:1.

Questa indagine, però, dev’essere fatta in tutta onestà e sincerità. Bisogna essere disposti ad accettare i risultati veritieri anche se sono del tutto contrari a idee e opinioni accettate in precedenza. Ma è veramente possibile fare tale indagine per stabilire l’accuratezza della Bibbia?

Dimostrata l’accuratezza della Bibbia

Sebbene la Bibbia sia un libro antichissimo, è degno di nota il fatto che molti antichi manoscritti biblici ne dimostrano l’accuratezza. Nelle collezioni private e nelle biblioteche del mondo esistono letteralmente migliaia di questi antichi manoscritti, i quali comprovano che la Bibbia che abbiamo oggi ha resistito ai danni del tempo ed è stata accuratamente copiata e tramandata fino ai nostri giorni.

Lo si può verificare. Ad esempio, l’Istituto per gli Studi Testuali del Nuovo Testamento, un istituto tedesco di vecchia data, ha messo a disposizione per lo studio scientifico — su microfilm o sotto forma di fotografie — intorno al 95 per cento delle sue circa 5.300 copie manoscritte delle Scritture Greche Cristiane. Perciò il visitatore a cui la cosa interessa, sia egli un profano o un esperto in materia, può farsi mostrare da un’abile guida come il testo biblico è stato accuratamente tramandato fino al XX secolo. Fra il tempo in cui furono scritte in origine le Scritture Greche Cristiane e quello in cui furono scritti i più antichi manoscritti papiracei ancora esistenti l’intervallo è brevissimo, non superiore a 25 anni.

La Bibbia può quindi vantare di essere stata tramandata accuratamente molto più di altri scritti dei tempi antichi. Nel suo libro Das Buch der Bücher (Il Libro dei libri), Karl Ringshausen scrive a pagina 3:

“Giulio Cesare scrisse i Commentari della guerra gallica nel 52 avanti Cristo. Le più antiche copie esistenti, però, scritte da una mano posteriore, sono del IX secolo dopo Cristo. Il filosofo greco Platone visse dal 427 al 347 avanti Cristo; la copia più antica che abbiamo delle sue opere filosofiche porta la data dell’895 dopo Cristo. Passano quasi mille anni o più fra la prima stesura, la stesura originale di libri antichi, e le loro copie più antiche esistenti”.

E riguardo al numero di copie di quell’epoca oggi esistenti, il libro The Bible From the Beginning (La Bibbia dal principio) dichiara: “Tutti insieme i MSS. classici sono pochi in paragone a quelli biblici. Nessun libro antico è così ben documentato come la Bibbia”.

La Bibbia in paragone con gli scritti moderni

La Bibbia regge il paragone con gli scritti più moderni? È interessante che vi è incertezza riguardo all’effettivo contenuto dei testi originali anche rispetto a opere di tempi più recenti i cui autori sono deceduti. Esistono cosiddette edizioni critiche delle opere di autori tedeschi come Goethe, Schiller, Hölderlin e di molti altri. Si tratta di tentativi di ricostruire scientificamente il testo originale. Spesso gli esperti non sono d’accordo su quale versione mostri d’essere l’opera originale dell’autore.

A volte c’è di mezzo anche la politica. Dopo la morte di Mao Tse-tung, il quinto volume della raccolta delle sue opere fu atteso a lungo. Gli esperti cinesi erano dell’opinione che questo ritardo fosse dovuto all’instabilità politica interna della leadership del paese, la quale poteva non essere d’accordo sulle parole da accettare infine come frutto della penna di Mao. Quando infine il quinto volume uscì, molti esperti ne misero in dubbio l’autenticità.

Perché la Bibbia è così diversa

Com’è diversa la Bibbia da queste opere di uomini scritte molto più di recente! Benché essa sia più antica, l’accuratezza del suo testo la pone in una classe a sé. Come mai? Come fu possibile tramandare la Bibbia attraverso un periodo di tempo molto più lungo eppure con un’accuratezza tale che possiamo essere certi dell’autenticità della sua forma attuale?

Primo, quasi tutti quelli che copiarono o aiutarono a copiare la Bibbia nutrivano grande rispetto per essa e per il suo divino Autore. È noto che i masoreti (un gruppo di eruditi biblici ebrei vissuti fra il VI e il X secolo E.V.) contavano diligentemente ogni singola lettera del testo biblico per evitare errori o anche l’omissione di una sola lettera degli Scritti Sacri. È possibile che questo metodo venisse seguito anche molto prima del loro tempo per evitare errori nella copiatura della Bibbia. Fu forse in riferimento a questa abitudine dei copisti che Gesù disse nel Sermone del Monte: “Il cielo e la terra passeranno piuttosto che una minima lettera o una particella di lettera passi in qualche modo dalla Legge senza che tutte le cose siano adempiute”. — Matteo 5:18.

Questo sforzo dei copisti di conservare la purezza e l’accuratezza del testo biblico spiega perché i Rotoli del Mar Morto del I e del II secolo a.E.V., contenenti fra l’altro l’intero libro di Isaia, corrispondono quasi esattamente al testo che abbiamo al presente.

Secondo, la maggioranza di questi eruditi e copisti si interessavano solo del lavoro in sé, cioè di tramandare il testo sacro, non del merito che potevano acquistare. Infatti questi uomini sacrificarono spesso l’onore, i beni, la salute e anche la vita per fare in modo che i manoscritti fossero copiati correttamente o messi nelle mani di eruditi che li avrebbero usati per preservare il testo biblico.

Verso la metà del XIX secolo Konstantin von Tischendorf, per esempio, fu disposto a correre i pericoli del deserto e di un viaggio in una regione desolata per mettere al sicuro uno dei più attendibili manoscritti biblici del IV secolo. Lo aveva precedentemente scoperto in un cestino della carta straccia nel monastero di Santa Caterina sul Monte Sinai.

Terzo, molti di coloro che si interessavano così vivamente di tramandare in modo accurato il testo biblico avevano grande amore per la Parola di Dio. Come uno scrittore dei Salmi, provavano diletto nella Parola di Dio e si rallegravano di poter rendere accessibile ad altri il testo biblico. — Salmo 1:1, 2.

Quarto — ed è il fatto più importante — non si deve dimenticare che l’Autore divino della Bibbia ispirò l’originale stesura delle Sacre Scritture. Diede agli uomini che lavoravano alla Bibbia l’aiuto decisivo di cui avevano bisogno per scrivere cose che hanno suscitato nell’uomo i più profondi sentimenti e che lo hanno aiutato a “correggere” le cose difettose. (II Timoteo 3:16, 17) Logicamente avrebbe fatto in modo che la sua Parola fosse tramandata fedelmente fino ai nostri giorni.

[Immagine/Riquadro a pagina 20]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

La capacità di stabilire dove si trovava la lettera centrale mostra che i masoreti avevano contato le lettere dell’intero testo dei cinque libri scritti da Mosè e dei Salmi. Rispecchia l’estrema attenzione prestata dai copisti per tramandare la Bibbia in modo accurato.

[Riquadro]

Brano della Biblia Hebraica Stuttgartensia in Levitico 11:42, dove la lettera ebraica waw è scritta più in grande per farla risaltare come lettera che si trova a metà del Pentateuco.

Brano del Codice di Aleppo in Salmo 80:14 (in italiano è il versetto 13), dove la lettera ebraica ʽàyin è scritta più in alto rispetto alle altre per indicare che è la lettera a metà dei Salmi.

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