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  • g85 22/9 pp. 16-18
  • Come posso smettere di drogarmi?

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  • Come posso smettere di drogarmi?
  • Svegliatevi! 1985
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  • Ricupero fisico
  • La falsa sensazione di benessere
  • L’astinenza totale è indispensabile!
  • Come posso riprendermi dagli effetti della tossicodipendenza?
    Svegliatevi! 1986
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    Svegliatevi! 1974
Altro
Svegliatevi! 1985
g85 22/9 pp. 16-18

I giovani chiedono...

Come posso smettere di drogarmi?

MENTRE la droga faceva lentamente il suo effetto, Anna attendeva il primo fremito di eccitazione. L’aveva già provato molte volte. Si sdraiava, chiudeva gli occhi e cadeva apparentemente in uno stato di semincoscienza, dimentica di tutto quello che la circondava.

Ma questa volta le cose andarono diversamente. Allorché chiuse gli occhi e fu sopraffatta dal senso di euforia, perse i sensi. Il respiro si fece affannoso e le palpitazioni cardiache divennero irregolari. Fu sul punto di morire.

“Mi svegliai all’ospedale”, rammenta Anna, con un’espressione di gratitudine sul viso per il fatto che oggi è viva per poterlo raccontare. “Ci sono andata molto vicino più di una volta, ma per fortuna ho ricevuto l’aiuto di cui avevo bisogno prima che mi togliessi la vita”.

Anna è stata davvero fortunata. Migliaia di altri giovani però non lo sono. Ogni anno un inquietante numero di giovani muore per la droga. Molti altri vogliono togliersi il vizio ma dopo aver tentato per un po’ di vivere senza droga ci ricadono.a Perché? La pubblicazione Recovery and Relapse (Ricupero e ricaduta) dà una spiegazione: “Il nostro obiettivo in realtà è l’equilibrio emotivo, non la semplice astinenza fisica”.

Conforme a ciò, un consulente di un grosso centro di riabilitazione di drogati a New York ha detto a Svegliatevi!: “Il segreto per togliersi il vizio della droga non è tanto quello di smettere di prenderla quanto quello di cambiare il proprio modo di pensare, tutto il proprio modo di vedere la vita. Bisogna arrivare al punto che ci si gode di più la vita senza droga che con essa”.

Ma come ci si può riuscire? Secondo vari programmi riabilitativi, per togliersi il vizio della droga è necessario un ricupero sia fisico che emotivo, a cui potremmo aggiungere quello spirituale. Sono necessari tutt’e tre per vivere felici e senza droga.

Ricupero fisico

Il primo passo è il ricupero fisico. (In un prossimo numero di Svegliatevi! parleremo del ricupero emotivo e spirituale). Naturalmente questo richiede che si smetta di prendere la droga. Chi ha una dipendenza fisicab dalla droga avrà probabilmente delle crisi di astinenza, che includono accresciuta ansia, tremito, nausea, insonnia, psicosi o convulsioni. — Confronta Proverbi 23:31, 32.

“Ero nervosissimo”, rammenta Allen, che si è drogato per 12 anni. “La prima volta che smisi di usare la droga, la sindrome di astinenza fu così forte che non riuscivo neppure a guidare”. Considerati i pericoli, sarebbe prudente chiedere aiuto a un medico esperto in problemi di disintossicazione dalla droga.

Nel caso di chi è fisicamente o emotivamente dipendente dalla droga, la maggioranza degli esperti in campo riabilitativo raccomanda caldamente la totale astinenza da qualsiasi psicofarmaco. Gli psicofarmaci sono sostanze ad azione psicotropa, cioè che intervengono sulle attività psichiche ed emotive. In parole semplici, sono farmaci che danno sonnolenza, che rendono calmi, energici, nervosi, più svegli o che provocano allucinazioni. Includono tranquillanti, narcotici, sedativi, alcool, perfino farmaci per cui non ci vuole la ricetta come medicine per il raffreddore o per la tosse, che possono contenere sostanze antistaminiche o alcool, sostanze che influiscono sull’attività psichica ed emotiva.

Perché l’ex drogato deve evitare tutti questi farmaci? Una pubblicazione specializzata in materia afferma: “Il solo modo per evitare di prendere o di perpetuare un vizio è quello di non prendere quella prima dose, quella prima pillola o quel primo bicchierino. . . . Sottolineiamo molto questo fatto poiché sappiamo che quando usiamo droghe di qualsiasi tipo, o ne sostituiamo una con un’altra, si ricomincia il processo di assuefazione”.

Illustriamo: Considerate l’esempio di un eroinomane che si sta disintossicando. Cosa succederebbe se dopo essersi astenuto dall’eroina per qualche tempo cominciasse a bere? Correrebbe il grave pericolo di riaccendere il suo irresistibile impulso di eccitarsi. Una volta ravvivato questo impulso, gli è molto difficile non tornare alla droga. “Impulso”, afferma Recovery and Relapse, “che una volta riacceso con una ‘dose’, una pillola o un bicchierino, non possiamo frenare con la nostra forza di volontà”. — Confronta Proverbi 23:35.

Questo è quanto accadde ad Allen, che si era astenuto dalla droga per oltre un anno. Durante una degenza in ospedale gli fu somministrato un sedativo ad azione narcotica. Il farmaco riaccese il suo impulso di eccitarsi. Con quale risultato? “Quando uscii dall’ospedale, bevvi come un pazzo”, rammenta Allen. “Ricominciai infine a usare qualsiasi tipo di droga”.

La falsa sensazione di benessere

Per capire meglio questo fatto, è utile considerare la ragione principale per cui ci si droga: per provare una sensazione di benessere. Questo è esattamente lo scopo degli psicofarmaci. In certi casi servono a uno scopo utile. Per esempio, che dire se tu soffrissi molto in seguito alle ferite riportate in un grave incidente automobilistico? Il medico potrebbe prescriverti un sedativo ad azione narcotica per farti stare meglio mentre ti stai riprendendo. Oltre a calmare il dolore, il farmaco può anche rilassarti riducendo l’ansia. Questo è dovuto alle proprietà del sedativo di agire sulle attività psichiche, ciò che può contribuire alla guarigione del paziente che ha subito un grave trauma. — Confronta Proverbi 31:6.

Ma è diverso nel caso del drogato. Perché? Ebbene, perché si droga? È malato fisicamente? Ha riportato gravi ferite? Nella stragrande maggioranza dei casi egli desidera semplicemente provare l’effetto psicotropo della droga. E perché? Forse in principio si droga solo per divertimento, per il piacere di eccitarsi. Ma presto scopre che le proprietà psicotrope della droga possono istantaneamente (anche se temporaneamente) alleviare le difficoltà emotive della vita. E più fa uso di droga, più ne ha bisogno per sottrarsi a quelle cose della vita che lo rendono infelice. È questa voglia di evadere che lo riporta alla droga nella ricerca sempre maggiore del suo effetto psicotropo.

Perciò quando si parla di ricupero dei drogati non c’è solo il problema dell’assuefazione fisica alla droga, ma anche quello della dipendenza psichica dalla droga per il suo potere di intervenire sull’attività mentale ed emotiva. Per questa ragione, una volta smesso di prendere la droga, il drogato in fase di ricupero deve lavorare sul problema a lungo termine di imparare a vivere felice senza droga.

L’astinenza totale è indispensabile!

Pertanto il nocciolo della questione è questo: Per il ricupero è indispensabile astenersi completamente dalla droga.c La Bibbia ci dice: “Se la tua mano destra ti fa inciampare, tagliala”. (Matteo 5:30) È meglio ‘tagliare’, o troncare di netto, qualsiasi cosa che può esserci di inciampo nella vita. Non si applicherebbe questa norma a qualsiasi cosa di così potenzialmente micidiale come l’abuso di droga? — I Pietro 2:11.

Ma una volta presa la decisione di astenersi dalla droga, come può il drogato attenervisi? La Bibbia risponde: “Siate trasformati rinnovando la vostra mente”. (Romani 12:2) Sì, deve cambiare il suo modo di pensare, tutto il suo modo di vedere la vita. Deve smettere di cercare un’evasione nell’effetto psicotropo della droga e imparare ad affrontare con fiducia i problemi della vita, facendolo in un modo che gli permetta di provare veramente piacere nella vita nonostante le difficoltà che può incontrare.

Ma come si può riuscire in questo? Con i successivi due passi: il ricupero emotivo e quello spirituale. Li prenderemo in esame in un prossimo numero.

[Note in calce]

a Vedi l’articolo “I giovani chiedono... Perché dire di no alla droga?” in Svegliatevi! del 22 luglio 1985.

b Con questo non intendiamo dire che tutti coloro che prendono la droga ne siano fisicamente dipendenti. Alcuni prendono ogni tanto degli stimolanti. Ma questi potrebbero scoprire presto che quello di stimolarsi può essere un modo per sottrarsi alle cose sgradevoli della vita. Questo, a sua volta, può portare alla dipendenza emotiva e all’assuefazione fisica.

c Ovviamente possono esserci certe situazioni in cui la vita è in pericolo e nelle quali può essere necessario somministrare a un ex drogato uno psicofarmaco. In tal caso il farmaco svolge un’azione importante nell’effettiva guarigione da un trauma dovuto a malattia o incidente. È responsabilità dell’ex drogato informare il suo medico che in passato si drogava. Essendo in possesso di queste informazioni, il medico è maggiormente in grado di decidere se un farmaco è necessario o no.

“Per ogni cosa ho forza in virtù di colui che m’impartisce potenza”. — Filippesi 4:13.

[Immagine a pagina 17]

Potrebbero dei farmaci prescritti dal medico renderlo di nuovo tossicodipendente?

[Immagine a pagina 18]

Prima di prescrivere un medicinale, il medico dovrebbe essere informato del fatto che il paziente in passato si drogava

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