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  • Gli ultimi giorni: “Regno contro regno”

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  • Gli ultimi giorni: “Regno contro regno”
  • Svegliatevi! 1988
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Svegliatevi! 1988
g88 8/4 pp. 5-6

Gli ultimi giorni: “Regno contro regno”

“Il conflitto combattuto fra le nazioni dal 1914 al 1918 non fu una ‘vaga notizia di qualche altra guerra’. Quel combattimento introdusse una guerra di nuove proporzioni, la prima guerra totale nell’esperienza umana. La sua durata, la sua intensità e la sua portata superarono ogni confronto e aspettativa. Il tempo della guerra su vasta scala era arrivato”. — The World in the Crucible, di Bernadotte E. Schmitt e Harold C. Vedeler.

LA GUERRA del 1914-18 fu così grande per distruttività e perdita di vite che in Francia si possono ancor oggi trovare monumenti eretti ai caduti di quella che fu chiamata La Grande Guerre. Lo scrittore americano Ernest Hemingway la definì in seguito “la più colossale, la più sanguinosa, la più maldiretta carneficina che ci sia mai stata sulla terra”. La Grande Guerra fu ribattezzata prima guerra mondiale quando il mondo fu devastato dalla seconda guerra mondiale.

La prima guerra mondiale si distinse dalle guerre precedenti in molti modi. Imponenti eserciti formati di milioni di uomini si scannarono sui campi e nei boschi dell’Europa occidentale. La mitragliatrice imperava falciando a più non posso la fanteria avanzante. Nel suo libro War Gwynne Dyer afferma: “A due mesi [dall’inizio della guerra] erano morti più di un milione di uomini . . . Le armi automatiche — artiglieria a tiro rapido e mitragliatrici che sparavano seicento pallottole al minuto — riempivano l’aria di una micidiale pioggia d’acciaio”. Il carro armato, il sommergibile e l’aereo cambiarono il modo di pensare e i sistemi tattici. Ora la morte pioveva dal cielo e saliva dal mare.

La guerra di trincea, insieme all’uso di gas venefici, spinse l’uomo ai limiti della sopportazione, della sofferenza e della degradazione. La Grande Guerra fu diversa anche in un altro modo: “Fu la prima guerra in cui vennero fatti milioni di prigionieri (8.400.000 in tutto) e in cui questi rimasero tali per lunghi periodi”. (The World in the Crucible) Fu anche la prima guerra che coinvolse praticamente tutta la popolazione civile, o nella difesa e nella produzione di armi o come vittime di invasioni e battaglie.

Nel 1914 i testimoni di Geova videro in quella terribile guerra l’inizio dell’adempimento delle importanti profezie di Gesù. Ma il peggio doveva ancora venire.

La seconda guerra mondiale: una forza distruttiva senza precedenti

Un’altra prova che, anche da un punto di vista umano, questi potrebbero essere gli ultimi giorni è il fatto che l’uomo ha mezzi sufficienti per annientarsi. Nel discorso pronunciato in occasione del conferimento del Nobel per la pace, il dott. Bernard Lown disse: “La seconda guerra mondiale introdusse la guerra totale: senza scrupoli in quanto a metodi, senza limiti in quanto a violenza e senza distinzione in quanto alle vittime. I forni di Auschwitz e l’olocausto atomico di Hiroshima e Nagasaki scrissero un capitolo ancora più oscuro nella storia della brutalità umana”.

Da questa terribile esperienza l’umanità ha forse imparato la compassione e la misericordia? Il dott. Lown prosegue: “La lunga agonia che lasciò 50 milioni di morti [quasi l’equivalente della popolazione di Gran Bretagna, Francia o Italia] non fornì una base duratura per sospendere le barbarie. Al contrario, ben presto gli arsenali erano pieni di armi con un potenziale distruttivo pari a quello di molte migliaia di seconde guerre mondiali”. — Il corsivo è nostro.

Non c’è dubbio che abbiamo visto “popolo contro popolo e regno contro regno”, e che colui che cavalca il cavallo color fuoco dell’Apocalisse ha seminato la morte da un capo all’altro della terra. (Matteo 24:7; Rivelazione 6:4) Ma l’invenzione e la produzione delle armi nucleari quale ulteriore significato avrebbe avuto per gli “ultimi giorni”? — 2 Timoteo 3:1

[Riquadro/Immagine a pagina 6]

“In paragone coi due secoli precedenti, nel XX secolo la violenza è andata aumentando sempre più. . . . Il XX secolo registra già 237 guerre, cioè ostilità che hanno provocato sui 1.000 morti o più all’anno”.

“Non solo ci sono più guerre, ma la loro distruttività è aumentata paurosamente. Nelle guerre combattute nel XX secolo hanno perso finora la vita 99 milioni di persone, 12 volte di più che nel XIX secolo, 22 volte di più che nel XVIII secolo. . . . Nel secolo scorso ci sono state due guerre con oltre un milione di morti; in questo secolo ce ne sono state 13”. — World Military and Social Expenditures 1986, di Ruth Leger Sivard.

[Fonte]

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