BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g88 8/9 pp. 16-18
  • A vele spiegate verso Sydney

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • A vele spiegate verso Sydney
  • Svegliatevi! 1988
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Il primo viaggio, un trionfo della navigazione
  • Il viaggio comincia
  • Simili eppure diverse
  • Altri velieri rendono più pittoresco lo spettacolo
  • Sydney, città portuale piena di vita
    Svegliatevi! 1999
  • Lungo le rotte oceaniche
    Svegliatevi! 1978
  • Imbarcazioni
    Ausiliario per capire la Bibbia
  • Navi, Barche
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
Altro
Svegliatevi! 1988
g88 8/9 pp. 16-18

A vele spiegate verso Sydney

Dal corrispondente di Svegliatevi! in Australia

“Voglio di nuovo prendere il mare,

per esser solo tra l’acque e il cielo,

E una vela è quel che anelo,

e una stella con cui navigare”.

QUANDO John Masefield, poeta laureato della corte d’Inghilterra nel XX secolo, scrisse queste parole nella sua ballata dal titolo “La febbre del mare”, forse non immaginava l’eccitazione che le navi a vela possono suscitare negli spettatori. Ma la vista dei velieri ha senz’altro colpito più del previsto la gente di Sydney e le moltitudini di visitatori. Era il 26 gennaio 1988, la Giornata dell’Australia, e il porto di Sydney era splendente di vele che annunciavano l’inizio dei festeggiamenti per il bicentenario dell’Australia.

Imbarcazioni cariche di spettatori intasavano le vie di navigazione e, secondo i calcoli, due milioni di pedoni erano allineati lungo il fronte del porto. Ma perché tanto interesse per un gruppo di grandi velieri? Perché si stava ripetendo il viaggio in Australia della Prima Flotta partita da Portsmouth, in Inghilterra, 200 anni fa. Gli undici velieri di quella flotta salparono dall’Inghilterra il 13 maggio 1787 e arrivarono a Sydney Cove il 26 gennaio 1788.

Il primo viaggio, un trionfo della navigazione

Nel suo libro Australian Discovery and Colonisation, Samuel Bennett fornisce interessanti particolari su quella Prima Flotta. Egli scrive: “Fu scelta l’isola di Wight [Inghilterra] come punto d’incontro della flotta, consistente di undici vele. . . . L’equipaggio era formato da 200 marinai, . . . quaranta dei quali ebbero il permesso di portare con sé moglie e figli, 81 persone libere e 696 galeotti. I fondatori della colonia furono perciò rappresentati da una persona libera ogni due detenuti. . . . I detenuti erano per lo più giovani di regioni agricole dell’Inghilterra. . . . Pochissimi erano stati condannati per reati gravi. Di tutt’e seicentonovantasei, solo cinquantacinque avevano condanne superiori ai sette anni, e un gran numero di essi avrebbe finito di scontare la condanna entro due o tre anni dopo il loro arrivo”.

Non si sa bene quanti persero la vita durante il lungo viaggio dall’Inghilterra all’Australia. La cifra oscilla fra un minimo di quattordici e una cinquantina. Secondo uno scrittore, fu un’eroica impresa di navigazione e di organizzazione riuscire a stipare in undici piccole navi più di mille persone per fare mezzo giro del mondo, un viaggio durato più di otto mesi, in cui pochissimi persero la vita e neppure una nave fu perduta.

Il viaggio comincia

Così il 13 maggio 1987 undici velieri salparono nuovamente da Portsmouth, in Inghilterra, esattamente come aveva fatto la Prima Flotta 200 anni prima. Erano state noleggiate per l’occasione quattro navi affinché ci fosse l’esatto numero complessivo di undici navi per l’inizio ufficiale del viaggio. Alle sette navi che fecero rotta verso sud per l’Australia se ne aggiunsero altre due a Tenerife, una delle isole Canarie, e due si unirono infine alla flotta a Sydney. Questo significava che le undici navi a vele quadre al completo erano pronte a entrare nel porto di Sydney.

Fu scelta la stessa rotta marittima seguita nel primo viaggio durato otto mesi: Tenerife, Rio de Janeiro, Città del Capo e poi Sydney. Questa volta, però, vennero fatti due scali in più: uno a Port Louis, nell’isola di Maurizio, e uno a Fremantle, nell’Australia Occidentale. Il luogo finale dell’appuntamento era Botany Bay, poco più a sud del porto di Sydney. Il martedì mattina 26 gennaio 1988 la flotta riunita partì di lì per entrare in convoglio nello splendido porto.

Simili eppure diverse

Mentre le navi di questo viaggio assomigliavano il più possibile, per aspetto e dimensioni, a quelle originali, sotto molti aspetti c’erano delle sostanziali differenze. Quelle del XX secolo erano molto comode, alcune addirittura di lusso. Oltre alle vele avevano motori per entrare e uscire dai porti, ed erano ben equipaggiate con generatori, surgelatori, lavatrici, asciugatrici, docce e perfino apparecchiature per produrre acqua potabile.

Che differenza dalla triste situazione dei galeotti di due secoli prima stipati in oscuri, fetidi alloggi! La maggioranza era incatenata e poteva uscire sul ponte solo di giorno e col bel tempo. In tutti gli altri momenti erano confinati in stive simili ai piani di una prigione. Le cuccette erano tavole di legno lunghe due metri e trenta e larghe un metro e ottanta e disposte a piani distanti novanta centimetri l’uno dall’altro. Ciascuna cuccetta era occupata da cinque persone!

Altri velieri rendono più pittoresco lo spettacolo

Le navi a vele quadre della flotta moderna erano relativamente piccole. La più grande era lunga appena quarantotto metri e aveva un dislocamento di sole 530 tonnellate. Quindi, per rendere più pittoresco lo spettacolo altri paesi furono invitati a mandare i loro velieri per partecipare ai festeggiamenti. La risposta superò ogni aspettativa. Giunsero a Sydney circa 200 navi, da una modesta di 13 tonnellate alla colossale Nippon Maru giapponese, un brigantino a palo lungo 110 metri, con un albero di maestra alto 50 metri e un dislocamento di 4.729 tonnellate. I pittoreschi velieri provenivano dai più disparati paesi, come Polonia, Oman, India, Uruguay, Spagna, Stati Uniti e Paesi Bassi.

Molte imbarcazioni ospiti si riunirono a Hobart, nello stato insulare della Tasmania, per una corsa oceanica di 620 miglia nautiche (pari a 1.150 chilometri) fino a Sydney, dove si schierarono nel porto per dare il benvenuto al convoglio di 11 navi salpate dalla vicina Botany Bay, nel corso della ripetizione del viaggio della Prima Flotta.

Questo è stato dunque l’imponente spettacolo che si è presentato alle migliaia di entusiastici spettatori in quel radioso 26 gennaio 1988. Si celebravano i primi 200 anni di colonizzazione europea di quel vasto paese scuro e bruciato dal sole che è l’Australia, dove ora risiedono circa 16 milioni di persone.

[Immagine a tutta pagina alle pagine 16 e 17]

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi