BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g89 22/12 pp. 2-5
  • Funerale a un ex Dio

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Funerale a un ex Dio
  • Svegliatevi! 1989
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • La persona e il suo regno
  • Sentimenti contrastanti
  • Quando la fiducia è malriposta
  • Devoti a un uomo-Dio: Perché?
    Svegliatevi! 1989
  • Uomini chiamati “dèi”
    Svegliatevi! 1982
  • I lettori ci scrivono
    Svegliatevi! 1990
  • Dal culto dell’imperatore alla vera adorazione
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1998
Altro
Svegliatevi! 1989
g89 22/12 pp. 2-5

Funerale a un ex Dio

Dal corrispondente di Svegliatevi! in Giappone

Lo scorso 7 gennaio moriva all’età di 87 anni l’imperatore Hirohito del Giappone. Aveva regnato più di 62 anni. Al funerale svoltosi il 24 febbraio hanno partecipato rappresentanti di 164 paesi. Comunque, per molti è stato difficile decidere se parteciparvi o meno. Perché? E che relazione c’è fra la morte di Hirohito e la domanda di copertina: Il vostro Dio è vivo?

“L’IMPERATORE HIROHITO era considerato una divinità vivente”, osservava al principio di quest’anno un periodico, il Japan Quarterly. Un’enciclopedia (Kodansha Encyclopedia of Japan) lo mette al 124º posto nell’elenco dei discendenti umani della dea del sole Amaterasu ō-mikami, definita la “principale divinità del pantheon scintoista”.

Perciò quando ai soldati giapponesi veniva chiesto di sacrificare la propria vita per questa “divinità vivente”, lo facevano con sorprendente zelo. Durante la seconda guerra mondiale nessuno ha combattuto con più accanimento dei devoti giapponesi che combattevano per il loro dio, l’imperatore.

Tuttavia, sopraffatti da forze militari superiori di numero, i giapponesi persero la guerra. Il 1º gennaio 1946, meno di cinque mesi dopo, con uno storico editto Hirohito rinnegò davanti alla nazione la “falsa idea che l’Imperatore sia divino”. Disse che questa credenza era stata basata su “semplici leggende e miti”.

Che colpo! Milioni di giapponesi ne furono profondamente turbati. Per oltre 2.600 anni l’imperatore era stato considerato una divinità!a E adesso non era più un dio? Quest’uomo così eminente su cui la gente non alzava neppure lo sguardo, non era una divinità? Non fu facile smettere di credere, come si era fatto per tanto tempo, che l’imperatore fosse divino. A dire il vero, parecchi ex soldati dell’esercito imperiale giapponese si sono uccisi dopo aver appreso della morte di Hirohito, seguendo così una tradizione secolare.

Chi era veramente Hirohito? E cosa ha reso così controverso il suo ruolo nella storia? Il 24 febbraio 1989, mentre il carro funebre che trasportava il feretro lasciava il Palazzo Imperiale di Tokyo diretto al parco Shinjuku Gyoen per il funerale di stato, milioni di telespettatori e circa 200.000 persone assiepate lungo le strade ebbero l’opportunità di riflettere su queste domande.

La persona e il suo regno

Hirohito, che significa “Tollerante Benevolenza”, era il nome dato al figlio dell’imperatore Taisho alla sua nascita avvenuta il 29 aprile 1901. Il giorno di Natale del 1926, alla morte del padre, Hirohito gli successe nel trono. Il nome scelto dagli eruditi di corte per l’era del suo regno fu Showa, o “pace illuminata”. Così dopo la sua morte è stato chiamato non imperatore Hirohito, ma imperatore Showa.

Tuttavia, la prima parte del regno di Hirohito non fu certo contrassegnata da una pace illuminata, se si considerano le imprese militari giapponesi in Manciuria e Cina negli anni ’30, l’invasione dell’Indocina Francese nel 1940 e l’attacco agli Stati Uniti nel 1941. Il nome del regno di Hirohito è una vera e propria ironia se si pensa che nei primi anni letteralmente milioni di vite furono stroncate da guerre combattute con la sua presunta approvazione.

Malgrado la ripresa economica del Giappone nel dopoguerra, non per tutti il periodo di pace di cui ha goduto il Giappone da allora si può dire un periodo di pace illuminata. “Quando ripenso all’era Showa, provo un senso di vuoto”, dice l’ottantaseienne scrittore giapponese Sue Sumii. “Dopo la disfatta subita dal Giappone nella guerra, credo che il paese sia andato peggiorando . . . La prosperità del Giappone è illusoria”.

Sentimenti contrastanti

Molti dei paesi sui quali il Giappone aveva dominato e contro i quali aveva combattuto hanno dovuto giustificare l’invio di rappresentanti al funerale di Hirohito. I coreani, per esempio, vedono ancora i ‘segni lasciati sul loro paese’ dalla dominazione giapponese nella penisola coreana “in nome dell’Imperatore”. La stampa inglese ha chiesto di boicottare il funerale. Molti non riuscivano a dimenticare che per mano degli eserciti imperiali erano morti circa 27.000 prigionieri di guerra inglesi.

Una situazione analoga esisteva negli Stati Uniti dove la colpa delle aggressioni militari del Giappone viene fatta ricadere in gran parte su Hirohito. Il giorno della sua morte un editoriale del New York Times ha detto: “Nella sua posizione eminente avrebbe potuto contribuire a risparmiare al mondo infinite tragedie”.

Perfino in Giappone, dove Hirohito è stato generalmente celebrato come un imperatore amante della pace, alcuni ritengono che abbia una pesante responsabilità. Katsuro Nakamura rammenta che alla notizia della morte del suo fratello maggiore, suo padre disse: “Mio figlio è stato ucciso da quell’individuo, Hirohito”. Un altro vecchio giapponese, Masashi Inagaki, si è così espresso: “Per molto tempo l’ho incolpato della guerra che ci ha causato tante sofferenze”. Ma ha aggiunto: “La mia amarezza ha cominciato a svanire quando mi sono reso conto che anche l’imperatore ha dovuto portare il peso del passato per tutta la vita”.

Quando la fiducia è malriposta

Si potrebbe dire che milioni di giapponesi abbiano offerto la loro vita sull’altare di questa divinità scintoista, per non parlare della vita di milioni di altri che sono stati offerti sullo stesso altare dagli eserciti imperiali. I credenti sono stati condotti nei meandri del militarismo nel nome del loro dio, solo per scoprire più tardi che dopo tutto non era un dio. L’Asahi Evening News infatti ha detto: “Milioni di giapponesi sono stati sacrificati per questa errata concezione”.

Come reagirono i credenti quando nel 1946 il loro dio rinnegò le sue prerogative di divinità? Uno che aveva combattuto per l’imperatore disse di essersi sentito come “una barca che aveva perso il timone in alto mare”. Questa è stata la reazione generale. I superstiti della guerra “caddero improvvisamente in un vuoto abissale”, lamenta Sakon Sou, un poeta giapponese. Come hanno potuto riempire quel vuoto?

“Ero stato completamente ingannato. Non avevo combattuto per Dio ma per un uomo comune”, dice Kiyoshi Tamura. “Che mi rimaneva quindi da credere?” Kiyoshi si gettò anima e corpo nel lavoro per accumulare ricchezze, ma queste non gli diedero conforto. Quando ciò in cui si crede va in frantumi, il vuoto può essere frettolosamente riempito da falsi valori.

Riflettendo sull’imperatore Showa e sul suo funerale si può imparare qualcosa: adorando ‘ciò che non si conosce’ si hanno conseguenze disastrose. (Giovanni 4:22) Voi chi adorate? Avete una solida base per credere che sia veramente Dio e che meriti la vostra adorazione?

Tutti noi dovremmo riflettere su questo fatto, perché anche oggi alcuni, come ad esempio il Dalai-lama, sono considerati dei Budda viventi e sono adorati dai fedeli. A molti che si professano cristiani è stato insegnato a credere in una Trinità, per cui adorano come Dio una triade che si suppone sia formata da Padre, Figlio e spirito santo. Considerate nel prossimo articolo come i giapponesi furono indotti a credere in un dio che in realtà non è Dio e vedete cosa possiamo imparare da questo.

[Nota in calce]

a Sebbene si ammetta che i primi dei 124 imperatori dell’elenco (125 contando Akihito, il figlio di Hirohito) siano leggendari, almeno dal V secolo E.V. circa gli imperatori sono veramente esistiti. Questo rende l’istituzione imperiale del Giappone la monarchia ereditaria più antica del mondo.

[Immagine a pagina 2]

Il carattere giapponese (in alto a sinistra) significa “dio, divinità”

[Fonte dell’immagine a pagina 3]

Hirohito (nella pagina accanto): U.S. National Archives photo

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi