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  • g90 22/3 pp. 25-27
  • Dovrei battezzarmi?

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  • Dovrei battezzarmi?
  • Svegliatevi! 1990
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Svegliatevi! 1990
g90 22/3 pp. 25-27

I giovani chiedono...

Dovrei battezzarmi?

SUSANNA stava morendo di cancro quando assisté per l’ultima volta a un’assemblea dei testimoni di Geova. Aveva tredici anni e non sapeva che sarebbe morta entro dieci giorni appena. Tuttavia neppure il cancro le impedì di realizzare il desiderio che le stava più a cuore: fare il battesimo in qualità di dedicata testimone di Geova e discepola di Gesù Cristo.

Susanna era solo una delle migliaia di giovani tra i testimoni di Geova che in anni recenti hanno ambito il privilegio di battezzarsi. Ma forse l’idea di assumere una posizione così decisa ti spaventa un po’. Non che tu non creda alle verità bibliche che ti sono state insegnate. Forse assisti regolarmente alle adunanze cristiane e partecipi con regolarità all’opera di parlare ad altri delle verità bibliche. Tuttavia, quando si tratta di dedicare la tua vita a Dio, forse esiti. Quanto è dunque importante il battesimo? E perché tanti giovani ne rifuggono?

Religiosi ma non dedicati

Nella cristianità il problema del battesimo è spesso risolto per i giovani dai genitori. Alcune sette incoraggiano i genitori a far battezzare i figli da piccoli. E anche quando quello del battesimo è un rito riservato agli adulti, ci si aspetta di solito che i giovani seguano la religione dei genitori anziché fare una scelta propria.

È interessante, però, osservare i risultati di un sondaggio Gallup condotto negli Stati Uniti: mentre ‘quasi tutti gli adolescenti (96 per cento) credevano all’esistenza di un Dio’, solo il 39 per cento pregava di frequente. E solo il 52 per cento aveva fiducia nella religione organizzata. Un commento tipico dei giovani è quello che ha fatto una ragazza, Diana: “Credo in Dio e in tutto quanto, ma penso sia più importante cercar d’essere una brava persona che leggere ogni rigo della Bibbia”.

Sì, la religione ha ben poca forza quando è stata imposta dai genitori. Questo fatto è ulteriormente illustrato da uno studio condotto su un gruppo di delinquenti minorili cattolici. Metà di essi andava in chiesa. La maggioranza conosceva le dottrine basilari della propria fede. E quasi il 90 per cento di loro non approvava il furto. Tuttavia oltre i due terzi erano ladri! Il libro The Adolescent osservava: “Una ragione potrebbe essere il fatto che l’impegno religioso dei ragazzi era minimo. Erano tutti cattolici di nascita; l’impegno iniziale era stato preso per loro dai genitori. Non era la loro propria religione”.

Battesimo: perché si richiede dai cristiani

È quindi con buone ragioni che la Bibbia richiede che tu — non i tuoi genitori — ti dedichi a Dio personalmente.a ‘Benissimo’, potresti dire, ‘ma se la dedicazione è una cosa personale, tra Dio e me, perché devo battezzarmi?’

Perché il battesimo riguarda ‘la salvezza della tua anima’. (1 Pietro 1:9) Dio si propone di recar “vendetta su quelli che non conoscono Dio e su quelli che non ubbidiscono alla buona notizia intorno al nostro Signore Gesù. Questi stessi subiranno la punizione giudiziaria della distruzione eterna”. (2 Tessalonicesi 1:8, 9) Secondo ogni indicazione, questa distruzione verrà nel nostro tempo.b

Dio però vuole che “ogni sorta di uomini siano salvati”. (1 Timoteo 2:4) Vuole che tu eviti la fine di questo sistema di cose e viva per sempre su una terra paradisiaca! (Rivelazione 21:3, 4) Ma come puoi identificarti come uno che ubbidisce alla buona notizia? Non basta che tu creda alle verità della Bibbia che ti sono state insegnate, né basta che accompagni i tuoi genitori alle adunanze cristiane. (Confronta Giacomo 2:19). Chi desidera la salvezza deve dedicarsi a Dio e fare la sua volontà. In Romani 12:1 l’apostolo Paolo dice: “Quindi vi supplico per le compassioni di Dio, fratelli, di presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo [“a lui dedicato”, Parola del Signore], accettevole a Dio, sacro servizio con la vostra facoltà di ragionare”.

Ma la dedicazione non può restare una faccenda strettamente privata. Dopo tutto, un discepolo segreto quanto potrebbe essere veramente dedicato? (Confronta Giovanni 19:38). Ti fideresti di un amico che volesse tenere segreta la vostra amicizia? Saggiamente, dunque, Dio richiede che tutti ‘facciano pubblica dichiarazione per la salvezza’. (Romani 10:10) Si inizia col battesimo. In quel momento si fa una dichiarazione verbale della propria fede. Quindi segue il battesimo in acqua. (Matteo 28:19, 20) Ma a cosa potrebbe servire l’immersione in acqua?

Il battesimo non è un semplice bagno, è una sepoltura simbolica. L’immersione nelle acque battesimali imprime nella tua mente il fatto che sei morto alla tua precedente condotta. In precedenza, le tue ambizioni, le tue mete e i tuoi desideri erano al primo posto nella tua vita. Ma Gesù disse che i suoi discepoli avrebbero ‘rinnegato se stessi’. (Marco 8:34) Perciò quando sei tratto fuori, ti viene rammentato che ora sei vivo per fare la volontà di Dio. Questo coraggioso atto pubblico è un aspetto essenziale del segno che bisogna avere per ricevere la salvezza! — Ezechiele 9:4-6; confronta 1 Pietro 3:21.

‘Ho paura d’essere disassociato’

Se il battesimo è così importante, perché allora alcuni giovani si trattengono dal farlo? Svegliatevi! ha rivolto proprio questa domanda ad alcuni giovani cristiani. Una ragazza ha detto: “Molti pensano di avere più libertà se non si battezzano. Pensano che se si mettono nei guai, non saranno considerati altrettanto responsabili”. Un giovane di nome Roberto ha fatto eco a queste parole dicendo: “Penso che moltissimi giovani esitino a battezzarsi perché temono che sia un passo su cui non potranno ritornare. Credono che se fanno qualcosa di sbagliato, saranno espulsi dalla congregazione”.

È vero che una volta dedicati a Dio non ci si può tirare indietro. (Confronta Ecclesiaste 5:4). Chi si dedica a Dio assume una seria responsabilità. Si impegna a “camminare in modo degno di Geova al fine di piacergli pienamente”. (Colossesi 1:10) Chi commette una grave trasgressione rischia perfino d’essere espulso dalla congregazione cristiana. — 1 Corinti 5:11-13.

Tuttavia non si può ragionare che finché non si è battezzati tutto sia lecito. Poiché “se uno sa fare il bene e non lo fa, commette peccato”, che sia battezzato o no. (Giacomo 4:17) Si può evitare la formale espulsione dalla congregazione, ma non si può sfuggire al giudizio di Geova. “Non vi fate illusioni”, avverte Paolo, “non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato”. — Galati 6:7, CEI.

Spesso la paura d’essere disassociati maschera in realtà il segreto desiderio di praticare il male. Una giovane di nome Natalia ha detto onestamente: “Sono cresciuta nel mondo di Satana e so com’è. Molti giovani, però, vogliono farsi la propria esperienza”. Anziché lasciare che desideri errati ti trattengano dal battezzarti — o anziché lasciarli sviluppare così che ti inducano a compiere azioni sbagliate — perché non ti fai aiutare, forse parlando della cosa con un genitore o con un cristiano maturo? — Giacomo 1:14, 15.

In effetti, la libertà che il mondo di Satana offre è una semplice illusione. Riferendosi ad alcuni del suo tempo che erano stati sviati l’apostolo Pietro disse: “Mentre promettono loro libertà, sono essi stessi schiavi della corruzione. Poiché chiunque è sopraffatto da un altro ne è reso schiavo”. (2 Pietro 2:19) È vera libertà permettere che il proprio modo di pensare e d’agire e la propria morale siano controllati da altri? È vera libertà compiere atti che avranno come risultato malattie, disonore e, infine, la morte? — Proverbi 5:8-14.

Un giovane giapponese di nome Hitoshi ha dovuto rispondere proprio a queste domande. Era stato educato da genitori cristiani e rammenta: “Mentre gli altri giocavano, io dovevo andare alle adunanze. Volevo più libertà. Pensavo di perdere qualcosa”. Sì, come il salmista Asaf, questo giovane ‘ebbe invidia’ dei malfattori. (Salmo 73:2, 3) Ma dopo avere riflettuto bene sulla cosa, Hitoshi cambiò idea. Infatti dice: “Capii cosa sarebbe stata la mia vita senza la verità: sarei vissuto 70 od 80 anni e poi sarei morto. Ma Geova offre la vita eterna!” Pertanto Hitoshi si dedicò a Dio e si battezzò. — Confronta Salmo 73:19-28.

Sei spinto a fare altrettanto? Un giovane di nome David lo fu. Egli rammenta: “Il fatto di essermi battezzato da ragazzo mi ha protetto. . . . Nella congregazione alcuni adolescenti non battezzati si sentivano svincolati dall’autorità degli anziani e, di conseguenza, si mettevano su una cattiva strada. Ma io ho sempre tenuto a mente che avevo dedicato la mia vita a Dio”. Forse tu, però, non sei sicuro d’essere veramente pronto per fare questo passo. In un futuro articolo saranno pubblicate informazioni per aiutarti sotto questo aspetto.

[Note in calce]

a Che il battesimo dei bambini sia una cosa assurda è trattato nell’articolo “Si dovrebbero battezzare i bambini?” nella Torre di Guardia del 15 marzo 1986.

b Vedi il libro Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca (pubblicato in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova), capitolo 18.

[Immagini a pagina 26]

Solo tu puoi prendere la decisione di servire Dio. Il battesimo ti identifica come dedicato discepolo di Cristo Gesù

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