BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g90 22/11 pp. 21-24
  • Colmare il divario tra medici e pazienti Testimoni

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Colmare il divario tra medici e pazienti Testimoni
  • Svegliatevi! 1990
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Comitati sanitari
  • Instaurato un clima di cooperazione
  • Un nuovo comitato consegue il suo scopo
  • Testimoni di Geova e medici cooperano
    Svegliatevi! 1993
  • Tecniche di avanguardia per operare senza sangue i testimoni di Geova
    Svegliatevi! 1991
  • Siete pronti ad affrontare un problema medico che mette alla prova la fede?
    Il ministero del Regno 1990
  • Aiutati a rispettare la santità del sangue
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2003
Altro
Svegliatevi! 1990
g90 22/11 pp. 21-24

Colmare il divario tra medici e pazienti Testimoni

I MEDICI di tutto il mondo sanno basilarmente una cosa dei testimoni di Geova, che rifiutano le trasfusioni di sangue. Molti medici però non sanno quasi nient’altro dei Testimoni. Perciò, quando vogliono trasfondere sangue a un paziente Testimone, sentirsi opporre un rifiuto può suonare loro del tutto irragionevole. Può esistere quindi uno spiacevole divario di opinioni che separa il medico dal paziente.

Sono pochi purtroppo i medici consapevoli del fatto che i testimoni di Geova non sono contrari alle cure mediche e che la loro presa di posizione riguardo al sangue è sia irremovibile che saldamente radicata nella legge contenuta nelle Scritture. Nel contempo la ragionevolezza di questa presa di posizione scritturale è stata regolarmente sostenuta da un gran numero di nuove scoperte scientifiche sia sui pericoli delle trasfusioni omologhe che sulla sicurezza delle alternative alle trasfusioni. Ma come possono i testimoni di Geova far intendere queste informazioni alla classe medica?

Comitati sanitari

A tal fine, sotto la supervisione del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova, sono stati istituiti comitati sanitari in grandi città dotate di importanti complessi ospedalieri. Negli Stati Uniti un centinaio di comitati, costituiti in media da cinque ministri ciascuno, svolgono già funzione di collegamento tra la classe medica e i Testimoni. Agli inizi di quest’anno questa disposizione è stata estesa ad altri paesi. Nel periodo dal 19 febbraio al 27 marzo tre membri del reparto Servizio di informazione sanitaria (Hospital Information Services) di Brooklyn si recarono in otto filiali dei testimoni di Geova nella zona del Pacifico.

Avevano un triplice obiettivo: tenere seminari per addestrare al lavoro di un comitato sanitario alcuni ministri Testimoni appositamente scelti, addestrare personale delle filiali al lavoro di curare in ciascuna filiale un reparto Servizio di informazione sanitaria e infine visitare e contattare ospedali e medici così da favorire un regolare ed esteso trattamento dei testimoni di Geova senza impiego di sangue. Sono stati tenuti quattro seminari: uno a Sydney per l’Australia e la Nuova Zelanda; uno a Manila per le Filippine, Hong Kong e Taiwan; uno a Ebina City per il Giappone e la Corea e infine uno a Honolulu per le Hawaii.

Nel programma ci si è serviti di diapositive e videoregistrazioni per spiegare il funzionamento e il contenuto del sangue e il crescente elenco di alternative mediche al sangue omologo. Le trattazioni vertevano sui modi di aiutare i testimoni di Geova quando si trovano di fronte a problemi connessi col sangue. Il seminario metteva inoltre in risalto il valore della cooperazione con i medici e gli ospedali, cosa che rende a questi più facile rispettare la posizione dei Testimoni. Un membro del comitato giapponese ha detto: “Il programma ci ha veramente preparati per accingerci all’opera di favorire la collaborazione”. In questi quattro seminari sono stati addestrati oltre 350 Testimoni di ogni ceto sociale.

Predisponendo le visite, le filiali avevano preso appuntamento con importanti chirurghi e altro personale specializzato di grandi ospedali per discutere l’adozione di terapie alternative alle emotrasfusioni nel caso dei testimoni di Geova. In ogni filiale il compito di fare queste visite fu affidato a tre équipe, ciascuna delle quali era diretta da uno dei tre rappresentanti di Brooklyn. In tal modo quelli che erano stati incaricati di far parte del comitato sanitario non solo ricevettero addestramento pratico, ma poterono anche sentirsi a loro agio quando conversavano con medici e specialisti in campo sanitario. In quel periodo di sei settimane furono fatte oltre 55 visite di questo genere.

Instaurato un clima di cooperazione

I risultati sono stati soddisfacenti. In Australia una di queste équipe ebbe un incontro col viceministro della Sanità dello stato del Nuovo Galles del Sud. Parlarono con lui della possibilità di eseguire in vari centri ospedalieri operazioni chirurgiche senza far uso di sangue, suggerendo l’idea che l’Australia potesse diventare un centro per questo genere di interventi a beneficio dei testimoni di Geova del Pacifico meridionale. Egli non aveva nulla in contrario per quanto riguarda la formazione di équipe di medici per eseguire queste operazioni. In Australia si fecero 22 visite. Il direttore di un ospedale disse: “Ne sapete più voi che noi sul soggetto del sangue e sulle terapie alternative”. Il massimo dirigente di un gruppo di sette ospedali garantì che avrebbe nominato un ordinario di chirurgia con l’intento di formare in uno dei loro ospedali un’équipe di chirurghi disposti ad attuare nel caso dei testimoni di Geova trattamenti alternativi alle emotrasfusioni.

Nel centro cardiologico di Manila — considerato da alcuni il migliore in Oriente — fu fatto notare al primario, una dottoressa, che un centinaio di testimoni di Geova in attesa di essere sottoposti a interventi al cuore erano stati messi in fondo alla lista perché rifiutavano il sangue. La dottoressa disse che la cosa non si sarebbe più ripetuta. Al primario del più prestigioso ospedale delle Filippine, il San Luca, fu mostrato ciò che dice ora la letteratura medica riguardo agli interventi eseguiti senza sangue, ed egli convenne che comportano meno rischi. “È qualcosa che promette bene”, ammise. “È il solo modo in cui possiamo evitare l’AIDS e l’epatite”. Lasciò intendere che era pronto a dare ai Testimoni la possibilità di ricevere nel suo reparto cure alternative alle emotrasfusioni; egli è anche presidente della banca del sangue dell’ospedale.

Al seminario di tre giorni tenuto in Giappone era rappresentata anche la Corea, con una delegazione di 44 testimoni di Geova, dei quali 5 erano medici. Dal Giappone vennero 255 ministri Testimoni, che comprendevano 41 medici, fra cui alcuni neurochirurghi e anestesisti, oltre a due avvocati. In Giappone vennero formati venti comitati, e sette in Corea.

Dopo il seminario gli istruttori si recarono insieme a componenti del comitato sanitario locale a far visita a medici e ospedali nella zona di Tokyo allo scopo di promuovere relazioni basate sulla cooperazione. “Visitammo un professore aggiunto di ostetricia presso una clinica universitaria”, riferisce un ministro giapponese. “Aveva assistito al parto di almeno dieci donne testimoni di Geova. Una di esse aveva perso 2,8 litri di sangue, e il suo livello di emoglobina era sceso a 3,5 grammi per decilitro. (Nella donna il contenuto medio è di 14 grammi per decilitro). Ma il medico riuscì a portare a termine il parto senza far uso di sangue. Benché sia buddista, segue la prassi di rispettare le credenze delle sue pazienti. Acconsentì a continuare ad agevolare le pazienti testimoni di Geova”.

A Yokohama un primario acconsentì a far inserire il suo ospedale nell’elenco di quelli disposti a cooperare e disse che sarebbero stati felici di accettare pazienti Testimoni rifiutati da altri ospedali. “Curare i testimoni di Geova senza far uso di sangue”, disse questo medico, “è veramente una sfida, ma stimo i Testimoni perché mi hanno dato modo di diventare un medico più esperto”. Sempre a Yokohama un ginecologo disse: “Lotterei per i diritti dei pazienti in tribunale se mi fosse intentata una causa per aver rispettato la volontà di una paziente e non averle somministrato trasfusioni di sangue”.

I comitati costituiti per la Corea riferiscono che stanno avendo un buon successo. Il 26 maggio si fece visita alla clinica universitaria Yonsei. È molto conosciuta in tutta la Corea e ha tre succursali. All’incontro furono presenti membri del personale di tutti questi istituti ospedalieri, per un totale di 62 persone. Un anestesiologo parlò sul tema “Applicazione di tecniche di anestesia su pazienti testimoni di Geova”. Le informazioni da lui presentate verranno pubblicate da un periodico di anestesiologia della Corea. Essendo questo uno degli ospedali più importanti della Corea, ciò dovrebbe avere un buon effetto su altri ospedali e medici. Non sorse alcun problema che non fosse stato accuratamente preso in esame durante il seminario tenuto in Giappone.

Nelle Hawaii furono formati cinque comitati sanitari ed essi vennero tutti a Honolulu per il seminario. Quasi tutti i componenti furono portati a fare visita agli ospedali. Il direttore di un ospedale (Hawaii Healthcare Center) disse che avrebbe scritto un articolo su di noi nel loro bollettino di informazione da inviare a tutti gli ospedali delle Hawaii.

Nel più grande centro ospedaliero, il Queens di Honolulu, il comitato fece notare che il modulo di consenso usato dal centro conteneva una imprecisione nella dicitura che mal rappresentava i testimoni di Geova. Lasciava intendere che i Testimoni preferiscono morire piuttosto che accettare una trasfusione di sangue che “salva la vita”. Fu messo in chiaro che questa non è affatto la nostra posizione, e che se andiamo all’ospedale è per salvaguardare la nostra salute e la nostra vita. Quella dicitura faceva sembrare che il sangue fosse buono in assoluto e che il rifiuto di accettare sangue equivale a morte. Non riconosceva inoltre l’eventualità della morte dovuta a trasfusioni, non dando modo così al paziente di fare una scelta consapevole per quanto riguarda i rischi che era disposto a correre. L’avvocato dell’ospedale disse: “Fatemelo vedere!” Quando lo ebbe letto disse: “Non sono stato io a scriverlo!” Mentre se ne andavano via insieme, l’amministratore disse all’avvocato: ‘Credo che dovremmo riesaminare insieme questo documento’.

Un nuovo comitato consegue il suo scopo

Pochi giorni dopo il corso di addestramento nelle Hawaii, una Testimone fu trasportata d’urgenza in ospedale con una gravissima anemia, essendo il suo ematocrito pericolosamente basso. Non si riusciva a scoprire nessuna emorragia; era necessario compiere un intervento chirurgico esplorativo. Il medico non intendeva operare senza sangue. La paziente fu trasferita in un altro ospedale, dove un altro medico pure si rifiutò di operarla. Intervenne il comitato sanitario di recente formazione, che parlò col primario e con l’assistente e spiegò che in effetti si stava abbandonando la paziente. Il medico si rifiutò ancora di operare e così il caso non fu affidato nemmeno a lui. Si ricorse ad altri due chirurghi. Questi eseguirono l’operazione, rintracciarono la causa dell’emorragia e risolsero il problema. La nostra sorella sopravvisse. Senza l’intervento del comitato sanitario sarebbe potuta morire, e i mezzi di informazione ne avrebbero parlato come dell’ennesimo caso in cui un Testimone ‘era morto per non aver ricevuto sangue’. Per la verità in casi simili i Testimoni sono morti perché si è mancato di eseguire un intervento necessario quando chirurghi competenti avrebbero potuto salvare loro la vita.

A livello internazionale, poi, i comitati sanitari si stanno impegnando per colmare il divario tra la classe medica e i testimoni di Geova attraverso un dialogo significativo e la comprensione reciproca. I risultati sono soddisfacenti. Un numero sempre crescente di medici si rende ora conto che con una buona assistenza medica e l’impiego di abili tecniche chirurgiche si può senz’altro venire incontro alle credenze dei testimoni di Geova. Negli Stati Uniti oltre 6.500 medici sono disposti a far questo.

Da parte loro i Testimoni dovrebbero continuare a compiere ogni sforzo per essere pazienti ragionevoli e disposti a cooperare. In tal modo alcuni medici finiscono per rispettare i Testimoni perché si attengono a princìpi elevati. Un assistente universitario, professore di urologia presso una facoltà di medicina a Tokyo, ha detto: “Rispetto i pazienti che sono testimoni di Geova. Hanno valori morali ben precisi in un mondo in cui nessun altro li ha”.

L’obiettivo generale di questi seminari e di queste visite è stato quello di promuovere maggior cooperazione e rispetto e in tal modo evitare tensioni. Tutti coloro che si sono impegnati in tal senso sono convinti che questo obiettivo è stato raggiunto con risultati davvero soddisfacenti. Abbiamo fiducia che Geova continuerà a benedire questi sforzi e sosterrà coloro che ubbidiscono al Suo comando di astenersi dal sangue, come la sua Parola ordina loro di fare.

[Riquadro a pagina 24]

Genesi 9:3, 4:

“Ogni animale che si muove ed è in vita vi serva di cibo. Come nel caso della verde vegetazione vi do in effetti tutto questo. Solo non dovete mangiare la carne con la sua anima, il suo sangue”.

Levitico 17:10-12:

“In quanto a qualunque uomo della casa d’Israele o a qualche residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a voi il quale mangi qualsiasi sorta di sangue, certamente porrò la mia faccia contro l’anima che mangia il sangue, e in realtà la stroncherò di fra il suo popolo. Poiché l’anima della carne è nel sangue, e io stesso ve l’ho messo sull’altare per fare espiazione per le anime vostre, perché è il sangue che fa espiazione mediante l’anima in esso. Per questo ho detto ai figli d’Israele: ‘Nessun’anima di voi deve mangiare sangue e nessun residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a voi deve mangiare sangue’”.

Atti 15:28, 29:

“Poiché allo spirito santo e a noi è parso bene di non aggiungervi nessun altro peso, eccetto queste cose necessarie: che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli e dal sangue e da ciò che è strangolato e dalla fornicazione. Se vi asterrete attentamente da queste cose, prospererete. State sani!”

[Immagine a pagina 23]

Hospital Committee Seminar — March 12, 1990

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi