BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g91 22/1 p. 14
  • L’etica del tabacco

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • L’etica del tabacco
  • Svegliatevi! 1991
  • Vedi anche
  • Milioni di vite vanno in fumo
    Svegliatevi! 1995
  • Mettiamo il nostro lavoro in armonia con ‘l’amore verso il prossimo’
    Ministero del Regno 1974
  • Il vostro paese è uno degli obiettivi principali?
    Svegliatevi! 1989
  • Tabacco e censura
    Svegliatevi! 1989
Altro
Svegliatevi! 1991
g91 22/1 p. 14

L’etica del tabacco

“La B.A.T. Uganda 1984 Ltd. [un’industria anglo-americana del tabacco] non crede che il fumo delle sigarette sia dannoso per la salute”. Quest’affermazione, contenuta in una lettera indirizzata al ministero della Sanità di Entebbe (Uganda), ha suscitato un vespaio in Gran Bretagna, dove l’industria è accusata di impiegare metodi commerciali discutibili sul piano etico e di usare due pesi e due misure. Perché?

Nella maggioranza dei paesi occidentali, dove il consumo di tabacco attualmente diminuisce dell’1 per cento all’anno, sui pacchetti di sigarette devono comparire avvisi governativi che mettono in guardia sui rischi del fumo. Nei paesi in via di sviluppo, invece, di solito queste esigenze legali non esistono, e anche dove esistono è probabile che i fumatori non se ne accorgano se comprano le sigarette sfuse anziché in pacchetti. In quei paesi le vendite stanno aumentando del 2 per cento all’anno. Ma questa è solo una parte del problema. Secondo il dott. Roberto Masironi, capo del programma “Tabacco o salute” dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), i paesi europei esportano in Africa e in altri paesi in via di sviluppo tabacco ad alto contenuto di catrame, tabacco “troppo pericoloso per fumarlo essi stessi”.

Tecniche di marketing aggressive, inoltre, pubblicizzano nuove marche di sigarette, più forti e più a buon mercato. Nello Zimbabwe, dove metà della popolazione ha meno di 16 anni e dove non esistono limiti di età per acquistare il tabacco, si teme che i bambini diventino schiavi del vizio del fumo. Il dott. Timothy Stamps, ministro della Sanità dello Zimbabwe, ha anche espresso preoccupazione per “gli insidiosi messaggi rivolti alle donne giovani” allo scopo di farle diventare schiave della nicotina, che è stata definita “la droga del mondo occidentale ad azione più rapida”. A una conferenza dell’OMS, la massima autorità britannica in campo sanitario ha dichiarato: “Non riesco a capire come si possa continuare a promuovere questo vizio letale”.

Come mai tutto questo non fa vacillare la campagna per aumentare le vendite? Ci sono due motivi fondamentali. In primo luogo, questo significherebbe perdere migliaia di posti di lavoro nell’industria europea del tabacco. In secondo luogo, è in gioco l’economia dei paesi in cui si vende il tabacco. Il Kenya, ad esempio, ricava il 5 per cento del suo gettito fiscale dalle tasse legate alla vendita del tabacco. Un altro fattore che contribuisce all’aumento delle vendite del tabacco è il fatto che le industrie del tabacco sponsorizzano attività sportive.

Nel frattempo, i problemi sanitari del mondo occidentale si stanno lentamente diffondendo nei paesi africani. Mentre continuano a combattere la malaria e tutta una serie di malattie endemiche, questi paesi devono usare le loro limitate risorse anche per combattere le malattie legate al fumo.

Il nuovo mercato su cui le industrie del tabacco hanno ora messo gli occhi è l’Asia. Lì, nei prossimi dieci anni, le vendite di sigarette dovrebbero salire almeno del 18 per cento. Ci si aspetta che un giorno la Cina aprirà le porte al tabacco occidentale. Si sa già che il 30 per cento delle sigarette del mondo viene fumato dai cinesi. Il Sunday Times di Londra riferisce che, secondo le previsioni dell’oncologo britannico prof. Richard Peto, di tutti i bambini cinesi oggi in vita, 50 milioni moriranno per malattie legate al tabacco.

Una delle caratteristiche che distinguono i testimoni di Geova — che sono oltre quattro milioni — è che non fanno uso di tabacco. Tuttavia, molti di essi un tempo erano forti fumatori. Hanno smesso quando si sono resi conto che il fumo non si poteva conciliare con la fede cristiana. (Matteo 22:39; 2 Corinti 7:1) Se volete davvero liberarvi della schiavitù del tabacco, chiedete a uno di loro di darvi aiuto e consigli. Lo farà volentieri.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi