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  • g91 22/3 pp. 4-9
  • Prendersi cura degli anziani: Un problema sempre più esteso

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  • Prendersi cura degli anziani: Un problema sempre più esteso
  • Svegliatevi! 1991
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  • Uno sforzo particolare per aver cura dei propri anziani
  • Quando è necessaria la casa di riposo
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Svegliatevi! 1991
g91 22/3 pp. 4-9

Prendersi cura degli anziani: Un problema sempre più esteso

SI NARRA di una ragazzina che chiese alla madre: “Perché la nonna mangia nella ciotola di legno mentre noi mangiamo nei piatti belli?” La madre spiegò: “Le mani della nonna tremano, e potrebbe lasciar cadere i piatti buoni facendoli rompere, così usa la ciotola di legno”. Dopo aver riflettuto un attimo, la ragazzina chiese: “Allora me la conservi la ciotola di legno? Così ce l’avrò per te quando sarò grande”. Può darsi che questa visione anticipata del futuro abbia allarmato o perfino scosso un po’ la madre. Ma dopo averci pensato, forse si è anche sentita rassicurata: la sua bambina intendeva prendersi cura di lei!

Forse le prospettive di molti anziani non sono altrettanto rosee. In molte parti del mondo sono divenuti il settore della popolazione che cresce più in fretta. World Press Review dell’agosto 1987 riferiva che circa 600 milioni di persone, che in quel momento rappresentavano il 12 per cento della popolazione del pianeta, erano allora ultrasessantenni.

Negli Stati Uniti è la prima volta che gli anziani superano la popolazione degli adolescenti. Il redattore scientifico di un giornale di New York ha scritto: “Trenta milioni di americani hanno ora 65 anni o più: uno su otto, una proporzione mai raggiunta prima; inoltre: la popolazione anziana cresce due volte più in fretta del resto della popolazione. . . . Nel 1786 la vita media degli americani era di 35 anni. Per il bambino americano nato nel 1989 è di 75 anni”.

In Canada si prevede che per la fine del secolo il numero dei vecchi — 85 anni e più — sarà più che triplicato.

Cento anni fa in Europa gli anziani costituivano solo l’1 per cento del totale della popolazione. Oggi il loro numero è salito al 17 per cento.

In un rapporto su “Invecchiamento nel Terzo Mondo”, l’Ufficio americano dei censimenti diceva: “L’aumento degli anziani si verifica, per quattro quinti, nel Terzo Mondo”.

Quarant’anni fa la vita media dei cinesi era di circa 35 anni. Nel 1982 questa cifra era salita a 68 anni, un bel salto. Oggi si stima che in Cina ci siano oltre 90 milioni di anziani, e si calcola che per la fine del secolo la cifra salirà a 130 milioni, vale a dire l’11 per cento della popolazione.

Uno sforzo particolare per aver cura dei propri anziani

Mentre il numero delle persone molto anziane aumenta in modo vertiginoso in tutto il mondo, il problema di come prendersi cura di loro si fa più difficile. Nei tempi biblici non era così. C’era la famiglia estesa: figli, genitori e nonni vivevano insieme. I rapporti fra nonni e nipoti erano reciprocamente utili, e i genitori potevano provvedere le cose materiali necessarie e fare anche in modo che agli anziani della famiglia venissero prestate le cure particolari di cui potevano aver bisogno. Queste famiglie estese in cui ci si prendeva cura degli anziani sono ancora la norma in alcuni paesi. (Per avere degli esempi, vedi il riquadro a pagina 8). Ma questo non può dirsi delle nazioni più ricche dove la cerchia familiare è costituita unicamente da genitori e figli. Quando i figli crescono, si sposano e a loro volta hanno figli, spesso devono affrontare il problema di come aver cura dei genitori anziani, deboli e molte volte affetti da malattie croniche.

Nel sistema di cose attuale assolvere questo compito può essere davvero un problema gravoso! Per quanto sia poco piacevole, nelle attuali condizioni economiche entrambi i genitori possono dover lavorare. Il vitto costa caro, gli affitti sono alti, le bollette sono da pagare. Anche due stipendi possono volatilizzarsi in fretta. Se la donna di casa non lavora fuori, può essere occupata con i figli, la spesa, le faccende: un’occupazione che è di per se stessa a tempo pieno. Con questo non vogliamo dire che non ci si debba prendere cura di un genitore o di genitori anziani nella propria casa. Vogliamo dire che può essere difficile. Gli anziani hanno i loro acciacchi, e si può capire se a volte sono lamentosi e capricciosi, o se non sono sempre amabili e allegri. Ma non per questo non si dovrebbe fare un deciso sforzo per aver cura di un genitore anziano in casa.

Spesso la responsabilità ricade sulle spalle delle figlie. Da uno studio dopo l’altro emerge che, sebbene gli uomini provvedano l’aiuto finanziario, sono soprattutto le donne a provvedere le cure di natura pratica e personale. Preparano da mangiare per gli anziani — spesso li imboccano — fanno loro il bagno e li vestono, li cambiano, li accompagnano in macchina dal medico e all’ospedale, si interessano che abbiano le medicine necessarie. Spesso fanno da occhi, orecchi e mente ai genitori anziani. È un lavoro enorme, e la loro disponibilità, malgrado le difficoltà che comporta, è davvero lodevole e gradita a Geova Dio.

Secondo il dott. Carl Eisdorfer, direttore di un centro (Center on Adult Development and Aging) presso l’Università di Miami (Florida, USA), non è assolutamente vero che la maggior parte dei figli adulti mandi i genitori anziani a trascorrere gli ultimi anni della loro vita in una casa di riposo. Infatti egli ha detto: “Dagli studi è emerso che nella maggioranza dei casi è la famiglia a prendersi cura degli anziani”.

Le statistiche avvalorano le sue parole. Negli Stati Uniti, per esempio, il 75 per cento degli intervistati ha detto che vorrebbe tenere i propri genitori con sé, qualora non fossero più in grado di vivere da soli. “Questo conferma che le famiglie vogliono effettivamente prendersene cura”, ha detto il dott. Eisdorfer. E un articolo della rivista Ms. diceva: “Solo il 5 per cento degli ultrasessantacinquenni si trova in un qualsiasi dato momento in case di riposo, perché sia gli anziani che la maggioranza dei loro parenti preferiscono l’assistenza in casa anziché in un istituto”.

Il seguente caso illustra gli sforzi che alcuni fanno per occuparsi di un genitore anziano. A riferire il caso è un sorvegliante viaggiante dei testimoni di Geova che visita congregazioni in tutti gli Stati Uniti. Egli spiega come lui e la moglie erano decisi a tenere con sé la madre ottantatreenne di lei anziché metterla in una casa di riposo. “Ricordavo il detto”, ha osservato, “che una madre poteva prendersi cura di 11 figli, ma 11 figli non potevano prendersi cura di una madre. Ebbene, noi due eravamo decisi a prenderci cura di una madre anziana. Sebbene soffrisse della malattia di Alzheimer nello stadio iniziale, viaggiava nella roulotte con noi.

“Dapprima veniva con noi quando predicavamo il messaggio del Regno di porta in porta. In seguito dovevamo portarla su una sedia a rotelle. Le persone alle porte parevano apprezzare il modo in cui ci prendevamo cura di lei. A volte diceva cose inesatte, ma non la mettevamo mai in imbarazzo correggendola. Comunque, aveva conservato il senso dell’umorismo. Ci siamo presi cura di lei fino alla sua morte, avvenuta quando aveva 90 anni”.

Quando è necessaria la casa di riposo

Negli Stati Uniti quasi due milioni di anziani vivono in case di riposo. Nella maggioranza dei casi, tuttavia, quando si decide di mettere un anziano in una casa di riposo non è per “posteggiarlo”, come dicono certuni. Piuttosto questo è spesso l’unico modo per prestare le debite cure a chi non è in grado di badare a se stesso. Molto spesso i figli non sono in condizione di prendersi cura dei genitori anziani, molti dei quali forse soffrono della malattia di Alzheimer nello stadio avanzato o sono costretti a letto per qualche altra grave malattia che richiede cure speciali ventiquattr’ore su ventiquattro. Forse, in simili circostanze, la casa di riposo è l’unico luogo capace di soddisfare questi bisogni particolari.

Un missionario della Società (Watch Tower) che si trova nel paese africano della Sierra Leone ha detto quanto ha sofferto sua madre allorché è stata costretta a mettere la propria madre in una casa di riposo: “Recentemente mia madre, che abita in Florida, ha messo sua madre Helen in una casa di riposo. È stata una decisione molto difficile per lei. Si era presa cura di Helen per quattro anni, ma ora Helen aveva bisogno di cure infermieristiche continue. Gli amici e la famiglia di mia madre nonché vari assistenti sociali e medici hanno appoggiato la decisione di mettere Helen nella casa di riposo, ma è stata ugualmente una decisione molto difficile da prendere. Mia madre faceva questo ragionamento: siccome sua madre si era presa cura di lei da bambina, ora toccava a lei prendersi cura della madre nella sua vecchiaia, per ripagarla o darle il ‘dovuto compenso’ di cui aveva parlato l’apostolo Paolo. Ma in effetti nella casa di riposo Helen era assistita meglio di quanto avrebbe potuto esserlo a casa di mia madre”. — 1 Timoteo 5:4.

Un altro Testimone, che lavora presso la sede mondiale dei testimoni di Geova, narra di quando il padre si ammalò di cancro. “Mio padre è stato uno zelante Testimone per oltre 30 anni. Negli ultimi nove anni della sua vita si è ammalato di cancro. Mia moglie ed io passavamo le vacanze con lui e prendevamo lunghe licenze per stare con lui e renderci utili. Altri parenti si sono resi utili in vari modi. Ma per la maggior parte del tempo, sono state la moglie e una figlia sposata che abitava alla porta accanto a prendersi cura di lui. Riceveva anche le visite di componenti della congregazione di Testimoni che aveva frequentato. Negli ultimi due anni era entrato e uscito dall’ospedale, e ha trascorso gli ultimi cinque mesi in una struttura sanitaria dove poteva ricevere l’assistenza speciale di cui aveva bisogno.

“La decisione di trasferirlo da casa a questa struttura sanitaria fu presa da tutta la famiglia, lui compreso. Egli decise che per la famiglia stava diventando troppo difficile, addirittura impossibile, assisterlo a casa. ‘Vi ammalerete tutti!’, esclamò. ‘È ora che vada in questa struttura sanitaria. Meglio per voi; meglio per me’.

“Così ci andò. Per la maggior parte di nove anni la famiglia si era presa cura di lui, e solo quando non si poteva fare altro venne ricoverato in questa struttura sanitaria per le cure specialistiche e continue di cui aveva bisogno”.

Quando, come ultima risorsa, è necessario mettere l’anziano in una casa di riposo perché riceva l’assistenza necessaria, la famiglia dovrebbe cercarne una pulita e il cui personale sia gentile e qualificato. Se solo è possibile, disponete che qualcuno vada a trovare l’anziano — un familiare o qualcuno della congregazione — o come minimo che gli telefoni, affinché l’anziano non si senta abbandonato, dimenticato, completamente solo, e non pensi che nessuno si interessa di lui. Può sentirsi profondamente avvilito se nella casa di riposo gli altri ricevono visite e lui no. Cercate dunque di andare a trovare la persona regolarmente. Fate quattro chiacchiere. Ascoltatela. Pregate insieme a lei. Quest’ultima cosa è importantissima. Anche se pare sia in coma, pregate ugualmente. Non si sa mai fino a che punto possa sentire!

Quando prendete decisioni riguardo ai genitori, cercate di prenderle con loro invece che per loro. Fate in modo che si sentano ancora padroni della loro vita. Offrite l’assistenza necessaria con tutto l’amore, la pazienza e la comprensione possibili. Questo è il momento di ripagare i nostri genitori e i nostri nonni di quello che hanno fatto per noi, come scrisse l’apostolo Paolo.

“L’intero obbligo dell’uomo”

Nel frenetico mondo d’oggi è facile che gli anziani vengano messi da parte. Specie i giovani, che stanno appena iniziando la corsa e hanno fretta di farsi avanti, sono portati a pensare che gli anziani siano loro di intralcio, che non servano più. Forse dovremmo tutti soffermarci a pensare: Ma cos’è dopo tutto che determina se una vita è utile? Per i giovani è facile sottovalutare la vita degli anziani e sopravvalutare la propria.

Tuttavia non sono soltanto i vecchi e i deboli che forse contribuiscono poco o nulla a ciò che sembra importante. Nel libro di Ecclesiaste il re Salomone, riferendosi alle attività delle persone in generale, le definisce spesso vanità. Egli parla dei giovani e del loro temporaneo vigore e mostra come il passare degli anni devasterà il loro organismo com’è già avvenuto a milioni di altri. Tutti finiscono nella polvere per cui si può dire riguardo a loro: “La più grande vanità!”, per citare le parole di Salomone. “Ogni cosa è vanità”. — Ecclesiaste 12:8.

Egli tuttavia elogiò le parole dei saggi e riassunse le proprie osservazioni sulla vita dicendo: “La conclusione dell’argomento, avendo udito ogni cosa, è: Temi il vero Dio e osserva i suoi comandamenti. Poiché questo è l’intero obbligo dell’uomo”. (Ecclesiaste 12:13) Questa è la formula per condurre una vita utile, non quanti anni uno ha o che tipo di impronta lascia in questo vecchio mondo materialistico che sta per scomparire.

Per regolare i rapporti umani, Gesù fornì un principio che è stato chiamato regola aurea: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”. (Matteo 7:12, CEI) Per seguire questa regola, dobbiamo saperci mettere nei panni degli altri, vedere come vorremmo essere trattati se fossimo al loro posto. Se fossimo vecchi, deboli e bisognosi di aiuto, come vorremmo essere trattati da un figlio? Ora che i nostri genitori sono vecchi e indifesi li accudiremo per ripagarli delle cure che ci hanno prodigato quando eravamo bambini indifesi e del fatto che ci hanno mantenuto per 20 anni?

Osservando i nostri genitori anziani che hanno bisogno, forse passeremo in rassegna la nostra infanzia e ci tornerà in mente tutto ciò che hanno fatto per noi quando eravamo piccoli, come ci assistevano durante le malattie dell’infanzia, come ci sfamavano e ci vestivano, come ci portavano in giro per farci divertire. Allora, con amorevole interesse per il loro benessere, vedete qual è la cosa migliore per soddisfare le loro necessità.

Può darsi si debba disporre, se solo è possibile, di tenerli a casa. Per contro, la cosa migliore per tutti gli interessati, genitori anziani inclusi, potrebbe essere quella di ricoverarli in una struttura sanitaria o in una casa di riposo. Qualunque decisione si prenda, dovrebbe essere rispettata dagli altri. Infatti ci è detto: “Perché giudichi il tuo fratello? O anche tu, perché disprezzi il tuo fratello?” Inoltre: “Tu chi sei, che giudichi il tuo prossimo?” — Romani 14:10; Giacomo 4:12.

Qualunque sia la sistemazione più pratica per i genitori anziani, che vivano coi figli o in una casa di riposo, se le loro facoltà mentali sono intatte possono continuare ad avere una vita soddisfacente. Possono venire a conoscenza del proposito di Geova per tutta l’umanità ubbidiente: vivere per sempre su una terra paradisiaca in buone condizioni di salute. Possono perseguire una nuova carriera, gioiosa e soddisfacente, servendo il loro Creatore, Geova Dio. Allora questo diventa il periodo più significativo e felice della loro vita. Mentre per altri di età avanzata la vita non conta ormai più, alcuni hanno appreso che Geova promette di dare la vita eterna in un nuovo mondo di giustizia senza fine e hanno ritrovato la gioia parlando ad altri di questa speranza.

Concludiamo menzionando un caso pertinente. Una donna della California aveva 100 anni quando conobbe la promessa di queste benedizioni grazie a un’infermiera della casa di riposo, e alla bella età di 102 anni fu battezzata come testimone di Geova. Non terminò la sua vita senza alcuna speranza, ‘vanità delle vanità’, ma adempiendo l’‘intero obbligo della sua vita’, cioè quello di ‘temere il vero Dio e osservare i suoi comandamenti’.

[Testo in evidenza a pagina 6]

È stato detto che anni fa una madre poteva prendersi cura di 11 figli; ora 11 figli non possono prendersi cura di una madre

[Riquadro a pagina 8]

Onorare gli anziani prendendosi cura di loro: Commenti da varie parti del mondo

“In Africa lo stato provvede poco o nulla agli anziani: non ci sono né case di riposo né assistenza sanitaria né previdenza sociale né pensioni. Sono i figli a badare ai vecchi.

“Una ragione fondamentale per cui nei paesi in via di sviluppo è così importante avere figli è che in futuro saranno loro a prendersi cura dei genitori. Anche i poveri hanno molti figli, perché pensano che più ne hanno, maggiori possibilità ci sono che qualcuno sopravviva e si occupi di loro.

“Sebbene in Africa le cose stiano cambiando, nella maggioranza dei casi le famiglie prendono seriamente la responsabilità di occuparsi degli anziani. Se non ci sono figli, altri familiari si occuperanno di loro. In molti casi quelli che li assistono hanno poche disponibilità finanziarie, ma condividono quello che hanno.

“Un altro modo in cui i figli si occupano dei genitori è quello di ‘prestare’ loro i propri figli. Spesso sono i nipoti a sbrigare le faccende di casa.

“Nei paesi sviluppati la gente vive di più grazie ai progressi della medicina. Ma non è così nel mondo in via di sviluppo. I poveri muoiono perché non possono permettersi neppure la limitata assistenza medica disponibile. Nella Sierra Leone c’è un proverbio che dice: ‘I poveri non si ammalano’. È come dire che, siccome i poveri non hanno soldi per curarsi, o stanno bene o muoiono”. — Robert Landis, missionario in Africa.

“In Messico la gente ha molto rispetto per gli anziani. Quando i figli si sposano i genitori vivono da soli, ma quando i genitori diventano vecchi e hanno bisogno, i figli li prendono in casa propria e si prendono cura di loro. Si sentono in dovere di farlo.

“È comune vedere i nonni che vivono nella stessa casa con i figli e i nipoti. I nipoti amano e rispettano i nonni. La famiglia è molto unita.

“In Messico le case per anziani sono rare perché i figli e le figlie si prendono cura degli anziani. Se ci sono diversi figli maschi, di solito l’ultimo che si sposa continua a vivere coi genitori nella stessa casa”. — Isha Aleman, dal Messico.

“In Corea ci insegnano, sia a scuola che a casa, a onorare gli anziani. In una famiglia è il figlio maggiore quello che dovrebbe prendersi cura dei genitori anziani. Se non è in grado di mantenerli, provvederà un altro figlio o una figlia. Molte coppie vivono sotto lo stesso tetto coi genitori anziani e si prendono cura di loro. I genitori si aspettano di vivere coi figli e amano istruire i nipoti e badare a loro. È un disonore per una giovane coppia mettere i genitori vecchi in una casa di riposo.

“Mio padre era il figlio maggiore e abitavamo nella stessa casa coi nonni. Quando uscivamo di casa, dicevamo loro dove andavamo e quando saremmo tornati. Al nostro rientro passavamo prima dalla loro stanza per salutarli con un inchino e informarli che eravamo tornati, perché essi si preoccupavano del benessere dell’intera famiglia.

“Nel porgere loro qualcosa, tenevamo l’oggetto con entrambe le mani. Non è cortese passare qualcosa con una sola mano a persone reputate degne di rispetto come genitori, nonni, insegnanti o funzionari pubblici d’alto rango. Se c’era qualcosa di speciale da mangiare, servivamo prima i nonni.

“Non sono soltanto i familiari anziani a essere onorati, ma tutti gli anziani. A scuola, dalle elementari alle superiori, viene insegnata l’etica. In questi corsi, per mezzo di favole o di lezioni, abbiamo imparato a rispettare e onorare gli anziani.

“Quando un vecchio entra in una stanza, ci si aspetta che i giovani si alzino in piedi. Se sull’autobus un giovane è seduto e una donna o un uomo anziano è in piedi, c’è l’usanza che il giovane ceda il suo posto. Se un vecchio porta un pacco che sembra molto pesante, ci si ferma e gli si chiede se ha bisogno di aiuto. Se dice di sì, gli si porta il pacco a destinazione.

“Come profetizzava la Bibbia, in questi ultimi giorni del sistema di cose la morale sarebbe peggiorata di giorno in giorno. La Corea non è esente da questa influenza. Tuttavia, nel cuore di molti coreani persiste questo tipo di atteggiamento rispettoso verso gli anziani”. (2 Timoteo 3:1-5) — Kay Kim, dalla Corea.

[Immagine a pagina 7]

Il tempo impiegato a visitare gli anziani è tempo speso bene

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