Come nasce una chitarra
ANDRÉS Segovia, Carlos Montoya e Chet Atkins sono nomi noti a milioni di persone in tutto il mondo. Cosa hanno in comune? Hanno deliziato gli ascoltatori suonando la chitarra, un fragile strumento a corde fatto di legno.
La chitarra viene suonata in tutte le parti della terra, da dilettanti e professionisti. Fra coloro che hanno contribuito ad accrescerne il prestigio c’è il defunto chitarrista spagnolo Andrés Segovia, che ha tratto fuori questo strumento dall’oscurità e ne ha fatto uno strumento classico da concerto.
Perché la chitarra è tanto amata? Forse perché, a seconda di ciò che si suona, flamenco, musica classica o musica moderna, suscita stati d’animo diversi. Un altro fattore è che si può trasportare con facilità.
Indipendentemente dai motivi della sua popolarità, il suono dipende in larga misura dal modo in cui la chitarra viene costruita. Le chitarre migliori sono di solito create con grande amore e cura da un artigiano comunemente detto liutaio. Visitiamo il laboratorio di un liutaio nel Tennessee (USA) e osserviamolo al lavoro.
Materiali di qualità
Mentre entriamo nel laboratorio la nostra attenzione è attirata dall’enorme quantità di legno. Ma non è legno qualsiasi. Ciascun pezzo è stato selezionato e conservato con cura in vista delle chitarre da costruire. Abete rosso e cedro per la tavola armonica; palissandro del Brasile, mogano e acero per il fondo e le fasce; e mogano e falso acagiù per il manico. Il fondo e le fasce delle chitarre per flamenco si fanno di solito con legno di cipresso e platano. Ne prendiamo in mano un pezzo e notiamo che vi è scritta una data. Il nostro amico liutaio spiega: “Preferisco non usare nessun tipo di legno finché non si sia asciugato naturalmente per circa cinque anni”. Come mai? “Perché anni di esperienza dimostrano che l’età, la qualità del legno e l’abilità del liutaio determinano le caratteristiche finali della chitarra”.
Mettiamoci alle spalle del liutaio e osserviamolo mentre costruisce una chitarra classica. Ci sono in genere due categorie di chitarre: quelle classiche e quelle a corde metalliche. In che cosa differiscono? Il liutaio risponde: “Le differenze sono molte, ma il sistema più semplice per distinguerle è osservare il materiale di cui sono fatte le corde. Per quel che riguarda la chitarra a corde metalliche, il nome stesso dice tutto. Di queste chitarre ce ne sono di molte grandezze e forme. La chitarra classica, invece, ha tre corde di nylon o di minugia, cioè budella di animali, e le altre tre di seta rivestita di metallo”.
Il nostro liutaio desidera che ciascun cliente vada nel suo laboratorio perché vuole sentirlo suonare. In questo modo può fargli una chitarra ‘su misura’. In che modo? L’artigiano spiega: “Osservo con quanta forza pizzica le corde, il tipo di suono che produce. Voglio anche sapere come suonerà la chitarra. Così posso modificare leggermente la tecnica di costruzione per adattarla ai suoi bisogni. Suona con delicatezza? Allora certe parti della chitarra saranno più sottili o più piccole affinché lo strumento produca più facilmente il suono. È energico? Allora la chitarra dev’essere un tantino più robusta”.
La costruzione passo per passo
La tavola armonica: L’effettivo lavoro di costruzione ha inizio con la scelta del legno da usare. Il liutaio cerca con cura in una catasta di abete rosso e ogni tanto se ne porta un pezzo all’orecchio e vi tamburella sopra con le dita. Ci sono parecchie cose che ha bisogno di scoprire: il suono è chiaro, alto, musicale, durevole, oppure produce un rumore sordo? La tavola armonica e il fondo della cassa si fanno quasi sempre con due pezzi di legno ricavati dalla stessa tavola. La tavola viene segata e aperta a mo’ di libro. In tal modo le due metà si somigliano e hanno lo stesso potenziale musicale. — Vedi foto in basso.
La rosetta: La tavola armonica viene ridotta allo spessore di circa 3 millimetri e nella scanalatura praticata appositamente viene inserita con cura la bella rosetta, che fa da rinforzo al foro di risonanza. La rosetta è ottenuta con molti pezzetti di legno di colore diverso ed è uno dei punti in cui il liutaio può esprimere la sua abilità artistica. Occorre spesso un’intera giornata di lavoro per fare e applicare una rosetta. Quando la colla della rosetta è ben secca, la tavola armonica viene ulteriormente assottigliata, riducendola di solito allo spessore di 2,5 millimetri. Ora la tavola armonica viene tagliata secondo la forma della chitarra, e sulla sua parte inferiore vengono incollate delle strisce di legno di rinforzo. Queste strisce sono importanti per il suono e per la robustezza della chitarra. La maggioranza dei liutai è del parere che il suono dipenda soprattutto dalla tavola armonica e la considera la parte singola più importante della chitarra.
Il palissandro del Brasile è di solito il legno preferito dai liutai per il fondo e le fasce a motivo della bella grana, della varietà dei colori e delle caratteristiche sonore.
L’impiego del legno
Fasce: Ora il liutaio assottiglia le fasce in palissandro della chitarra riducendole allo spessore di circa 2,4 millimetri. Segue una delle fasi più difficili, quella di dare alle fasce della chitarra la sagoma voluta. Le fasce in palissandro sono di solito tenute immerse nell’acqua per 24 ore, dopo di che vengono sagomate premendole contro un tubo caldo. L’acqua contenuta nel legno evapora e questo fa ammorbidire il legno, ciò che permette di dargli delicatamente la forma voluta. “Oh, sì”, dice il liutaio, “ne ho rotto qualcuna quando ero alle prime armi”. Il liutaio che fa solo poche chitarre preferisce curvare le fasce in questo modo perché ciò gli permette di modificare leggermente la curva delle fasce di ciascuna chitarra, e di rado due sue chitarre hanno esattamente la stessa forma.
Il manico: Bisogna ora sgrossare il manico. I legni usati più spesso sono il mogano e il falso acagiù. Vengono scelti questi legni a motivo delle loro qualità: robustezza, stabilità e relativa leggerezza. Dato che questa è una chitarra classica, verrà costruita secondo la scuola spagnola, per cui le fasce verranno incollate in scanalature praticate nel manico, e quest’ultimo non si potrà più estrarre, come invece avviene con altre chitarre. La sagomatura definitiva del manico verrà fatta dopo che tutte le parti della chitarra saranno state incollate insieme.
La tavola armonica viene ora incollata alle fasce, ma dato che queste ultime sono così sottili una striscia di legno detta controfascia viene curvata e incollata ad esse. Talora si sceglie il salice perché è leggero e si piega facilmente dopo essere stato tenuto immerso nell’acqua.
Il fondo: La fase successiva a cui il liutaio si dedica è la costruzione del fondo in palissandro del Brasile. La maggior parte dei liutai preferisce impiegare un fondo che si abbini bene per colore e grana con le fasce. Ascoltate attentamente mentre il nostro amico assottiglia un po’ il fondo, lo curva per saggiarne la solidità, vi tamburella sopra con le dita, ascoltandone il suono, e quindi lo assottiglia ancora un po’. Quando il fondo è abbastanza sottile, il suono che produce è simile a quello che si sente percuotendo una lamiera. Dopo di che vengono incollate al fondo le tre strisce trasversali. Di solito si sceglie l’abete rosso o il mogano per fare le strisce, perché queste varietà di legno sono resistenti e leggere, e si mantengono stabili quando il grado di umidità cambia. La resistenza è essenziale dato che il fondo è così sottile. Il passo successivo è quello di incollare il fondo alle fasce come si è fatto con la tavola armonica.
Ora la chitarra comincia ad assumere il suo aspetto. La tavola armonica e il fondo erano stati costruiti volutamente più grandi per cui adesso vengono rifilati, così da dare loro la forma definitiva. Per proteggere i bordi della chitarra vengono incollate sottili strisce di legno attorno ai bordi della tavola armonica e del fondo. Si sceglie di solito il palissandro per la sua bellezza e per la sua resistenza.
Dove nasce la musica
La tastiera e il ponticello: Restano da incollare solo la tastiera di ebano e il ponticello di palissandro. La tastiera viene assottigliata fino ad avere uno spessore di 6 millimetri e le si dà la forma finale con la sega. Quindi, in scanalature praticate nella tastiera a distanze precisamente calcolate, vengono infilati i tasti o barrette metalliche. Le distanze sono calcolate con una formula matematica, e la loro esatta posizione è determinante. Se non sono nel punto giusto l’orecchio avvertirà immediatamente l’errore e la chitarra sarà inutilizzabile. La tastiera viene incollata sul manico sgrossato, dopo di che si comincia a lavorare sull’ultimo pezzo essenziale, il ponticello.
Il ponticello è un pezzetto di palissandro, incollato alla tavola armonica, a cui vengono legate le corde. La sua posizione è importante quanto la spaziatura dei tasti e viene determinata con la stessa formula matematica. No, il nostro liutaio non deve fare questo calcolo per ogni chitarra. Si limita a costruire tutte le chitarre della stessa grandezza e a usare la stessa spaziatura. L’incollatura del ponticello è importantissima. Alcuni chitarristi hanno fatto l’imbarazzante esperienza di vedersi allentare il ponticello! E non c’è da meravigliarsene quando si pensa che le corde tese di una chitarra possono esercitare una pressione di oltre 45 chili, a cui si aggiunge la pressione generata dalla vibrazione delle corde.
Rifinitura
Ma siamo andati un po’ troppo avanti. Ricordate il manico appena sgrossato? Be’, ora bisogna dargli la forma definitiva. Il liutaio spiega: “A questo punto desidero che il futuro proprietario della chitarra sia presente affinché approvi la forma del manico, dato che un buon chitarrista può sentire la differenza di un millimetro di spessore!”
Ora la chitarra è quasi finita. C’è solo da pulirla, levigarla e cartavetrarla. Quando il liutaio è soddisfatto del grado di levigatura e della forma della sua opera, non gli resta che verniciare la chitarra con qualche prodotto che servirà a proteggerla.
In quanto al miglior tipo di verniciatura, le opinioni dei liutai variano. Tuttavia la maggioranza dei liutai moderni vi spruzzano sopra una vernice a solvente. Usando questo prodotto, lo strumento può essere rifinito così da poterlo suonare nel giro di due settimane circa. Quali tecniche di verniciatura danno a una chitarra il suono migliore? Il nostro amico risponde: “Ci sono vari punti di vista, ma molte delle famose vecchie chitarre spagnole erano rifinite con French polish. Questo prodotto, però, dopo neppure cinque anni dev’essere riapplicato”.
Finalmente la musica!
Man mano che si avvicina il momento della verità la nostra eccitazione cresce. Le corde vengono legate al ponticello a un’estremità della chitarra e ai piroli a vite che sono nel cavigliere all’altra estremità. C’è infine la prova del suono. Le corde sono tese fino al punto giusto in modo da tenere l’accordatura. Finalmente, dopo un lungo e paziente lavoro, la chitarra è pronta!
Ma non lo è ancora per l’impiego professionistico. Il liutaio spiega: “Di solito una chitarra nuova comincia a dare il meglio solo dopo essere stata suonata per circa sei mesi. Ma in genere si può stabilire qual è il potenziale di una chitarra subito dopo che è stata terminata. Le note basse sono piene e rimbombanti? Le note alte hanno un suono argentino simile a quello di campanellini di vetro? La chitarra produce un suono armonioso indipendentemente dai tasti premuti? La qualità del suono che il musicista produce dipenderà in larga misura dall’abilità con cui il liutaio ha scelto i materiali migliori e con cui li ha messi insieme per sfruttarne al massimo le possibilità”.
Perciò la prossima volta che ascoltate affascinati qualche bravo chitarrista, ricordate che dietro al suono del suo strumento c’è l’accurata scelta dei materiali e l’abilità di un liutaio. — Da un collaboratore.
[Immagini a pagina 15]
A sinistra: Il blocco di legno da cui si ricavano la tavola armonica e il fondo della cassa
A destra: Applicata la rosetta e sagomate le fasce
[Immagini a pagina 16]
Sopra: Applicate le strisce di rinforzo alla tavola armonica. Sotto: Fissate le controfasce
[Immagine a pagina 17]
I tasti vengono inseriti nel manico