BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g91 8/10 pp. 24-25
  • Il dingo, controverso animale australiano

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Il dingo, controverso animale australiano
  • Svegliatevi! 1991
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Da dove viene?
  • Si può addomesticare?
  • Una minaccia per gli agricoltori
  • Provvedimenti costosi per tenerli sotto controllo
  • Assalgono l’uomo?
  • I lettori ci scrivono
    Svegliatevi! 1992
  • Abbiate una veduta equilibrata degli animali
    Svegliatevi! 1976
  • Una splendida isola sabbiosa
    Svegliatevi! 2006
  • Animali da compagnia: un punto di vista equilibrato
    Svegliatevi! 2004
Altro
Svegliatevi! 1991
g91 8/10 pp. 24-25

Il dingo, controverso animale australiano

Dal corrispondente di Svegliatevi! in Australia

IL DINGO è oggetto di una disputa di vecchia data in Australia. Ha diritto di vivere nelle immense e solitarie estensioni australiane? O è così pericoloso che dovrebbe essere tenuto entro recinti e gradualmente eliminato?

Il dingo è un cane selvatico. Ha una corporatura robusta, pelo corto e morbido e orecchie diritte e appuntite. L’animale adulto è alto una sessantina di centimetri al garrese ed è lungo circa centoventi centimetri dal muso alla punta della folta coda, lunga una trentina di centimetri. Ha il cranio molto più grande e i denti più lunghi dei cani domestici di uguale mole ma può incrociarsi con loro. Il nome dingo era usato dagli aborigeni che vivevano nei pressi di Sydney e compare per la prima volta in uno scritto del 1790 circa.

I dinghi sono presenti in tutto il continente australiano, ad eccezione dello stato insulare della Tasmania. Hanno un attraente mantello che può essere di color crema, giallo pallido, bianco, bruno-rossastro intenso, ruggine, bruno-giallastro e nero. I dinghi adulti di razza pura hanno sempre la punta della coda bianca e bianche sono di solito le estremità delle zampe, indipendentemente dal colore del mantello.

Da dove viene?

Il dingo non è originario di questo vasto e assolato paese, ma vi fu probabilmente portato via mare. Quando e da chi non si sa. Per quel che riguarda le sue origini, le indicazioni più plausibili fanno pensare che sia un discendente del lupo indiano. I fossili rivelano una forte rassomiglianza con i cani della valle dell’Indo prodotti incrociando cani domestici con lupi indiani.

Altre somiglianze con il lupo sono il modo di cacciare in silenzio e il fatto che non abbaia ma emette un lungo ululato. Secondo una teoria popolare, viaggiatori dell’India le cui imbarcazioni potevano attraversare il mare portarono il dingo prima sull’isola di Timor e poi più a sud fino in Australia.

Si può addomesticare?

Il piccolo del dingo è un simpatico animaletto. Anticamente gli aborigeni li tenevano come animali domestici. Ma quando i piccoli crescevano, tornavano sempre allo stato selvatico.

Il prof. N. W. G. MacIntosh dell’Università di Sydney non ha molta fiducia nei tentativi di addomesticare il dingo. Egli afferma che persino chi addestra cani poliziotto, nonostante la grande esperienza, la pazienza e l’affetto per gli animali, non è riuscito a insegnare al dingo ad ubbidire.

D’altro canto, George Bingham, che ha lavorato con i dinghi per circa due decenni, dice che quelli con cui lui ha lavorato non erano affatto sospettosi ed erano dei gran giocherelloni, mai aggressivi. Ammette tuttavia che se non si tiene conto della loro indole naturale, possono diventare incontrollabili e distruggere le cose, anche se non diventano necessariamente selvaggi. Riconosce pure che in loro c’è il desiderio di tornare allo stato selvatico e avverte che se un dingo tenuto come animale domestico viene lasciato libero diventerà presto un visitatore anziché un animale da compagnia.

Una minaccia per gli agricoltori

Nonostante i dinghi siano animali che si lasciano coccolare, non si può negare che quando vivono allo stato selvatico sono voraci cacciatori e possono devastare i greggi e le mandrie. Cacciano di rado in branco. Sono solitari per natura, ma ogni tanto cacciano a coppie. Questo avviene specialmente quando assalgono un animale grosso come ad esempio un canguro; in questo caso un dingo si attacca alla coda o a una zampa della vittima mentre l’altro le azzanna la gola.

I dinghi rivelano la loro astuzia in vari modi. Spesso seguono per settimane un pastore, uccidendo gli animali che si allontanano dal grosso del gregge. Oppure, senza dare nell’occhio, fanno in modo che una mucca si abitui alla loro presenza per diversi giorni e poi all’improvviso, quando questa non se lo aspetta, assalgono il suo vitellino.

Alcuni allevatori dicono che i dinghi uccidono fino al 50 per cento degli agnellini o dei vitellini appena nati. In soli quattro mesi uno di essi che aveva un gregge di 5.500 pecore ne ha perse 900. Il fatto che i dinghi uccidano le pecore e poi mangino solo una piccola parte della carogna fa infuriare ancora di più l’allevatore.

Perciò è facile capire perché il dingo è uno degli animali più controversi dell’Australia. La maggioranza degli allevatori li descrive come animali che uccidono in maniera crudele e astuta. Gli ambientalisti insistono per proteggerli insieme ad altri animali selvatici australiani e fanno notare che sono utili per togliere di mezzo le carogne.

Provvedimenti costosi per tenerli sotto controllo

Fra i tentativi compiuti per tenere sotto controllo un crescente numero di dinghi c’è una recinzione alta due metri e mezzo e lunga più di 8.000 chilometri. Questa “grande recinzione dei dinghi” è considerata più lunga della grande Muraglia Cinese ed è costata una somma colossale. Si prefigge l’ambizioso obiettivo di tenere i dinghi nel nord, lontano dalle regioni degli allevamenti di pecore del sud. Fra i vari metodi impiegati con diverso successo ci sono: caccia con le trappole e con il fucile da parte di uomini addestrati a tal fine, esche avvelenate, anche lanciate dall’alto. Spesso, purtroppo, altre forme di fauna selvatica ne fanno le spese.

Assalgono l’uomo?

Finora non c’è nessun racconto attendibile che dimostri che i dinghi, da soli o in branco, abbiano assalito l’uomo. Quando vivono nei pressi delle città, i dinghi hanno abitudini saprofaghe e mangiano qualsiasi tipo di cibo che trovano nei contenitori dell’immondizia. Nelle vaste estensioni della boscaglia australiana di solito cacciano e mangiano qualsiasi animale più piccolo di loro, tra cui conigli, opossum, vombati, roditori e piccoli uallabia.

È difficile dire quale definizione biblica — “bestia selvaggia” o “animale domestico” — si possa usare per il dingo. (Genesi 1:25) Ma qualunque sia l’esatta funzione del dingo, non è da escludere che questo controverso animale australiano sia presente con i suoi affettuosi piccoli nella terra paradisiaca quando tutte le creature animali allieteranno l’uomo e renderanno onore al loro fantasioso e generoso Creatore. — Isaia 11:6-9.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi