Uno sguardo al mondo
‘Il buco nero della cultura degli italiani’
La Bibbia rappresenta “il grande buco nero della cultura degli italiani, popolo religioso ma poco abituato a leggere direttamente la parola di Dio”. Secondo La Repubblica (20-21 ottobre 1991), questo è quanto è emerso da un convegno tenuto a Bologna lo scorso ottobre, in occasione del quale alcuni professori e alcuni biblisti hanno parlato sul tema “Bibbia, cultura e scuola in Italia”. L’ignoranza del testo biblico in Italia deriva, come ha spiegato uno studioso, dalla proibizione della lettura diretta della Bibbia sancita dal Concilio di Trento nel XVI secolo. “Ma anche dopo il Concilio Vaticano II”, ha affermato lo stesso studioso, “il Libro è rimasto un testo praticato solo nelle comunità cristiane anziché un testo di sapienza di vita, un libro che non esige complicate premesse per essere compreso”.
La schistosomiasi si diffonde
Malgrado i nuovi metodi diagnostici e di cura, la schistosomiasi è in aumento. Il problema, secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), è che i paesi più colpiti dalla malattia sono anche quelli meno in grado di pagare gli strumenti per combatterla. L’OMS deplora che, nonostante il praziquantel sia un farmaco dimostratosi efficace nella cura di questa malattia, “il costo del farmaco in termini di denaro supera di solito la spesa sanitaria pro capite prevista dalla maggioranza dei ministeri africani della Sanità”. Kenya, Malawi, Zambia e Nigeria, dove oltre 30 milioni di persone soffrono di schistosomiasi, hanno chiesto all’OMS di invitare i fabbricanti del farmaco ad abbassarne il prezzo. Nel mondo ci sono circa 200 milioni di persone affette da questa malattia.
Bambini e armi da fuoco
Negli Stati Uniti ogni giorno circa 8 bambini — circa 3.000 all’anno — muoiono per ferite d’arma da fuoco. Il numero di quelli che riportano ferite non mortali sarebbe cinque volte superiore. Perché accadono queste cose? “In circa metà di tutte le case americane ci sono armi da fuoco”, afferma un comunicato dell’Università della California (University of California, Berkeley, Wellness Letter). “Pensateci: quando i vostri figli o nipoti sono a casa dei vicini, ci sono 50 probabilità su 100 che ci sia un’arma in casa, e se c’è, nella metà dei casi si tratta di una pistola. E l’arma potrebbe essere troppo accessibile”. I bambini corrono molti rischi non solo perché sono abituati ad armi giocattolo molto simili a quelle vere, ma anche perché vedono usare spesso e volentieri armi da fuoco nei film e in televisione. I bambini in genere non sanno come maneggiare un’arma senza farsi male, e quando si feriscono riportano più danni, in quanto i loro organi interni sono più vicini tra loro, e in proporzione la loro testa è più grande che negli adulti. Il comunicato consiglia: “Se volete essere al sicuro, non comprate né tenete in casa armi da fuoco”.
Piatto della colletta elettronico
Ora negli Stati Uniti potete ricevere un messaggio personale del papa, “grazie a un nuovo numero telefonico del Vaticano”, scrive un editoriale del Montezuma Valley Journal di Cortez (Colorado, USA). I messaggi fanno parte di sermoni papali registrati resi disponibili, secondo un dispaccio del Vaticano, “per soddisfare la richiesta, in continuo aumento, di udire le parole ispiratrici di papa Giovanni Paolo II”. “Sua Santità spera che queste parole vi siano utili e che possiate ascoltare i suoi messaggi ogni giorno”, dice all’inizio una voce. “Parte del costo [1 dollaro e 95, pari a circa 2.500 lire, al minuto] di queste telefonate viene utilizzata per finanziare la missione apostolica del Santo Padre, e ascoltando le sue parole date il vostro contributo per quest’opera”. “Quello che la voce non dice”, fa notare l’editoriale, “è che l’altra parte del costo — circa metà — va alla stessa organizzazione di Las Vegas che vende oroscopi, servizi telefonici diretti di lotterie e riassunti di telenovele”. Secondo il National Catholic Reporter, gli organizzatori di questo servizio telefonico dicono che è in assoluto il “primo piatto della colletta elettronico”.
La tubercolosi sfugge al controllo
La diffusione di forme di tubercolosi particolarmente pericolose in ogni parte degli Stati Uniti ha indotto le autorità sanitarie a dichiarare che la malattia è sfuggita al controllo. “Mai nella storia recente la tubercolosi ha destato tanta preoccupazione come ora”, ha detto la dottoressa Dixie Snider, una specialista dei Centri per il Controllo delle Malattie, “perché in questo paese la tubercolosi è sfuggita al controllo”. Sebbene fino a quarant’anni fa la tubercolosi fosse una delle principali cause di morte, con l’introduzione degli antibiotici, e con alloggi e condizioni igieniche migliori, venne messa sotto controllo. Ma dal 1984 la maggioranza degli stati ha registrato degli aumenti, nonché casi dovuti a ceppi resistenti perfino ai farmaci più nuovi. Questa malattia viene diffusa per via aerea quando una persona infetta tossisce. Portatori sani possono ospitare per anni il bacillo senza contrarre la malattia, ma se l’infezione iniziale non viene curata, alla fine un numero sostanziale di persone saranno vittime della malattia.
Il Messico riconosce le chiese
“Dopo oltre 70 anni di ostilità da parte del governo verso le chiese, i legislatori messicani hanno emanato leggi che concedono il riconoscimento giuridico alle istituzioni religiose”, scrive The Christian Century. “Sebbene le riforme legislative interessino altre denominazioni, a trarre beneficio dall’azione del governo è soprattutto la Chiesa Cattolica”. I cambiamenti costituzionali permetteranno alla chiesa di gestire scuole religiose, intestare proprietà a suo nome e criticare il governo. I sacerdoti potranno portare in pubblico l’abito talare e votare, ma non occupare cariche pubbliche. Dovranno anche pagare l’imposta sul reddito. La costituzione rivoluzionaria del 1917 impose certe restrizioni nel tentativo di combattere l’enorme ascendente e potere della chiesa. A quel tempo la Chiesa Cattolica possedeva circa metà delle terre del Messico, favoriva i ricchi proprietari terrieri e si opponeva al movimento indipendentista. Tuttavia i divieti non erano fatti rispettare quasi mai e venivano per lo più ignorati. Negli edifici pubblici, dice The Christian Century, si possono ancora osservare “pitture murali dell’artista rivoluzionario Diego Rivera che raffigurano in modo grottesco ecclesiastici tronfi che spogliano gli ignari contadini dei loro sudati guadagni”.
Il docile polpo
Il polpo avrà anche un aspetto sinistro, ma secondo la rivista African Wildlife, non è come sembra. Sebbene si difenda quando viene aggredito, in effetti il polpo è un animale timido e inoffensivo. Inoltre è molto bravo a risolvere problemi. Una volta gli scienziati hanno allettato due polpi con un’aragosta chiusa in un vasetto di vetro. I polpi hanno subito imparato a togliere il coperchio. La rivista riferisce inoltre come un polpo domestico faceva in modo di ricevere da mangiare: “Di solito la famiglia gli dava da mangiare prima di cenare. Quando si dimenticavano di dargli da mangiare prima di sedersi a tavola, il polpo si attaccava con tutt’e otto i tentacoli al vetro e cambiava rapidamente colore per richiamare l’attenzione. E se questo non serviva, prendeva dal fondo dell’acquario un sassolino e batteva con insistenza sul vetro finché non gli davano da mangiare”.
“Noi confidiamo in Dio”: Davvero?
Le parole “In God We Trust” (“Noi confidiamo in Dio”) appaiono sulle monete americane da 127 anni. “Com’è nato il legame fra Dio e il denaro americano?”, chiede la rivista Time. Ebbe inizio dall’ultima strofa dell’inno nazionale americano che diceva: “E questo sia il nostro motto: ‘In Dio è la nostra fiducia [In God is our Trust]’”. Poi, all’inizio della guerra civile (1861-65), M. R. Watkinson, un pastore battista, propose che se l’Unione, che rappresentava gli stati del nord, fosse stata sconfitta, avrebbe dovuto lasciare delle monete che ne attestassero la fiducia in Dio. Il presidente Abraham Lincoln e il segretario al Tesoro Salmon Chase furono d’accordo e nel 1864 si cominciò a imprimere sulle monete la frase abbreviata “In God We Trust”. Tuttavia solo nel 1955 essa apparve sulla moneta cartacea di taglio più grande, e l’anno seguente divenne motto nazionale. Sebbene l’uso di questo motto sia stato contestato in tribunale, la maggioranza è d’accordo con l’ex giudice della Corte Suprema William Brennan il quale ha scritto che lo slogan ha “perso qualsiasi vero significato religioso”.
Meno donne allattano al seno
Da uno studio condotto di recente è emerso che il numero delle americane che allattano al seno i loro bambini è diminuito costantemente. Il numero è sceso dal 60 per cento circa nel 1984 al 52 per cento nel 1989. “Questa è una tendenza molto pericolosa”, ha detto il dott. David Rush, uno specialista nel campo della nutrizione della Tufts University che è coautore dello studio. “L’allattamento al seno comporta molti vantaggi per il bambino anche nelle ricche società occidentali”. Sebbene la maggioranza delle donne sappiano che allattare è la soluzione migliore sia per loro che per il bambino, spesso lo trovano difficile e sconcertante se non hanno qualcuno a cui chiedere consigli pratici. In molti casi vengono dimesse dall’ospedale prima che comincino ad avere il latte, e viene semplicemente dato loro un pacchetto per preparare il latte artificiale. A casa non ricevono nessun appoggio, dal momento che spesso la loro stessa madre ha allattato i figli artificialmente. L’Istituto americano di medicina raccomanda di allattare il bambino esclusivamente al seno nei primi quattro-sei mesi e di continuare anche dopo l’introduzione di cibi solidi nella dieta, finché il bambino non abbia almeno un anno.