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  • g93 22/11 pp. 28-29
  • Uno sguardo al mondo

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  • Uno sguardo al mondo
  • Svegliatevi! 1993
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  • Leader migliori cercansi
  • Riconoscimento giuridico ai testimoni di Geova in Messico
  • Diritti umani privi di senso
  • Boom della prostituzione minorile
  • Le fatiche della casalinga
  • Un pianeta acqueo
  • La lunga vita dei rifiuti
  • La carie è contagiosa
  • Caschi per ciclisti
  • Gli acari della polvere
  • Peggio della peste nera
  • Uno sguardo al mondo
    Svegliatevi! 1994
  • Sono tutelati i diritti dell’uomo nel nostro tempo?
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    Svegliatevi! 1994
  • Diritti umani e violazioni: La situazione odierna
    Svegliatevi! 1998
Altro
Svegliatevi! 1993
g93 22/11 pp. 28-29

Uno sguardo al mondo

Leader migliori cercansi

In tutto il mondo la gente si sta stufando dei propri capi politici. “A detta di alcuni”, osserva il Wall Street Journal, “l’attuale classe di leader mondiali non sarebbe all’altezza del suo compito”. L’ex presidente francese Valéry Giscard d’Estaing afferma: “Siamo di fronte a una crisi della democrazia rappresentativa”. A cosa è dovuto il crescente malcontento? La gente “è infastidita da leader che appaiono piccoli in un momento in cui i problemi da risolvere sono così grossi”, risponde il Journal, ed “è disgustata dal trovare indecisione e corruzione quando è in cerca di una guida. E non sono solo singoli uomini politici ad essere oggetto dell’insoddisfazione pubblica: in paesi come Giappone e Italia è l’intero sistema politico ad essere messo in discussione”. Anche se è normale che i governi diventino impopolari in periodi di crisi economica, “questa situazione è atipica perché colpisce tanti luoghi contemporaneamente e perché riguarda non solo i partiti al potere, ma anche quelli all’opposizione”. Per ricreare un’atmosfera di ottimismo non basterà una ripresa economica, dice Giscard d’Estaing. “Le nostre società hanno bisogno di una speranza per il futuro”.

Riconoscimento giuridico ai testimoni di Geova in Messico

Il 7 maggio i testimoni di Geova sono stati legalmente riconosciuti come religione in Messico. Un documento che certifica tale riconoscimento è stato consegnato loro il 31 maggio dal sottosegretario del Ministero degli Interni. In Messico si è compiuto così un altro passo avanti verso la libertà di religione. Fu il 1º aprile 1989 che per la prima volta i testimoni di Geova poterono pregare liberamente alle adunanze di congregazione e usare la Bibbia nel ministero di porta in porta. In Messico ci sono oltre 370.000 Testimoni. Il governo messicano riformò le proprie leggi l’anno scorso e cominciò a concedere il riconoscimento giuridico a organizzazioni religiose presenti nel paese.

Diritti umani privi di senso

Secondo il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung, il Centro delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, con sede a Ginevra, calcola che “metà dell’umanità è vittima di gravi violazioni dei diritti umani”. Queste vanno da tortura, stupro e condanne a morte a schiavitù, fame e abusi all’infanzia. Il centro calcola che dai 150 ai 200 milioni di bambini in oltre 50 paesi vengano sfruttati essendo costretti a fare lavori pesanti. Oltre a ciò, milioni di persone sono vittime di razzismo e xenofobia. “In un ambiente di povertà e miseria, i diritti umani non significano niente”, ha detto Ibrahime Fall, capo di questo centro. “È vero, abbiamo mandato un uomo sulla luna, ma il mondo in cui viviamo resta difficile, pericoloso, e spesso letale”.

Boom della prostituzione minorile

“Medici, poliziotti e operatori sociali . . . riferiscono che bambini e adolescenti sono sempre più richiesti sul mercato della prostituzione perché i clienti li considerano ‘più sicuri’ e probabilmente non infetti da AIDS”, afferma il quotidiano parigino International Herald Tribune. A una recente conferenza dell’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) tenuta a Bruxelles sul tema “Commercio del sesso e diritti umani”, gli esperti hanno confermato che i clienti sono disposti a pagare somme molto più alte per bambine e bambini ritenuti vergini. Oltre a riconoscere nell’epidemia mondiale di AIDS una delle cause principali di questo fenomeno, gli esperti hanno anche fatto notare che i molti settori della lucrosissima industria del sesso “hanno normalizzato la libera compravendita del sesso e hanno gradualmente infranto i tabù contro lo sfruttamento sessuale dei bambini”. Gli studi dell’UNESCO indicano che il problema è particolarmente sentito in Benin, Brasile, Colombia, Thailandia e Filippine. Si calcola che su 2 milioni di prostitute thailandesi 800.000 siano bambine e adolescenti, e si dice che oltre 10.000 bambini dai 6 ai 14 anni lavorino come prostituti nello Srī Lanka.

Le fatiche della casalinga

“Fatica come un maratoneta . . . ma non ha neppure la soddisfazione di una medaglia”, dice il quotidiano Il Messaggero (30 maggio 1993) parlando della normale casalinga. Una ricerca dell’Istituto di Scienza dello Sport del CONI, a Roma, ha infatti mostrato che il lavoro di una casalinga “tipo” impegnata nelle faccende domestiche richiede un dispendio energetico (più di 200 calorie all’ora) “paragonabile a quello di alcuni sport”. Ci sono ovviamente sport che richiedono il consumo di molte più calorie, “ma il dato assume rilevanza se si considera che quella della casalinga è un’attività quotidiana e che dura intorno alle otto ore al giorno”. La velocista Marisa Masullo, detentrice di parecchi titoli italiani, ha ammesso: “Mi stanco molto di più a lavorare in casa che non ad allenarmi”.

Un pianeta acqueo

Se l’acqua esistente sulla superficie del pianeta fosse distribuita uniformemente, formerebbe un oceano globale profondo 2 chilometri e mezzo, afferma la rivista People & the Planet. In effetti, il bacino del Pacifico potrebbe contenere tutte le terre emerse, e avanzerebbe ancora moltissimo spazio. Eppure, di tutte le vaste riserve d’acqua del pianeta, solo il 3 per cento è formato da acqua dolce. E solo l’1 per cento dell’acqua dolce del pianeta è facilmente disponibile all’uomo: il resto è intrappolato in ghiacciai e nelle calotte polari oppure si trova sottoterra. Ugualmente, quell’1 per cento rappresenta il doppio o il triplo del fabbisogno dell’attuale popolazione mondiale. “Purtroppo”, osserva la rivista, “l’acqua dolce è ripartita in maniera molto ineguale e dappertutto viene sprecata”. Di conseguenza, secondo una stima, due miliardi di persone vivono in regioni in cui la scarsità d’acqua è un problema grave.

La lunga vita dei rifiuti

Quanto tempo ci vuole perché i rifiuti urbani si decompongano? Secondo dati riportati dal mensile italiano Focus (aprile 1993), ci vogliono dai tre ai sei mesi perché fazzoletti di carta o scarti vegetali vengano distrutti. Per un filtro di sigaretta ci vogliono da uno a due anni, per la gomma da masticare cinque anni e per una lattina di alluminio dai 10 ai 100 anni. Ma alcune materie plastiche ‘rimangono inalterate per secoli . . . non si sciolgono con l’acqua, e . . . non c’è nessun microrganismo disposto a cibarsene’. Il polistirolo, usato comunemente per imballaggi e contenitori per bevande e cibi, si degrada forse solo nell’arco di un millennio, mentre per le bottiglie di vetro ci vogliono ben 4.000 anni prima che tornino a far parte del ciclo naturale.

La carie è contagiosa

“La carie dentaria è contagiosa”. Lo dice un articolo dell’agenzia di stampa Agence France-Presse che commenta uno studio condotto da una scuola odontoiatrica svizzera e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questa ricerca rivela che lo Streptococcus mutans, il batterio che provoca la carie, viene spesso trasmesso da un familiare a un altro, ad esempio quando i genitori usano lo stesso cucchiaio che usa il bambino oppure assaggiano il contenuto del biberon prima di darlo al bambino. Il rischio è proporzionale alla quantità di batteri presenti nella saliva. I batteri, che trasformano gli zuccheri in un acido che intacca i denti, sembrano prosperare particolarmente nella bocca dei bambini di età compresa tra gli uno e i quattro anni, periodo in cui i denti dei bambini si cariano con particolare facilità.

Caschi per ciclisti

Usate il casco! Questo è il consiglio che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) dà ai ciclisti. Nonostante i caschi protettivi riducano i danni alla testa del 75 per cento, attualmente l’uso del casco è obbligatorio per i ciclisti solo in Australia. Negli Stati Uniti due terzi di tutti i decessi per incidenti di bicicletta sono dovuti a lesioni alla testa e al cervello, e la categoria più a rischio sono i giovani tra i 6 e i 14 anni. L’OMS deplora: “La riluttanza di alcuni ciclisti [a indossare il casco] è difficile da capire, visto che nessuno nega ormai che il casco è una protezione efficace per i motociclisti”.

Gli acari della polvere

“Nessuno sa bene come ci arrivino, ma gli acari della polvere domestica vivono in quasi ogni casa”, afferma la rivista Science News. Invisibili agli occhi umani, questi invertebrati si nutrono delle desquamazioni della pelle che gli esseri umani perdono in continuazione. Queste creature si possono trovare in materassi, coperte, tappeti e mobili imbottiti. Quanti ce ne sono? Ricercatori armati di aspirapolvere e microscopio hanno analizzato la polvere di due case infestate. Il divano di una di esse conteneva 7.454 acari per grammo di polvere, mentre nel tappeto sotto il divano ce n’erano 2.361 per grammo.

Peggio della peste nera

“Nell’Europa del XIV secolo la peste nera uccise circa 25 milioni di persone, ovvero una su quattro”, afferma la rivista American Health. “Nuovi dati indicano che se la gente continua a fumare al ritmo attuale, le sigarette faranno un numero di vittime 10 volte maggiore: almeno 250 milioni, ovvero una persona su cinque fra quelle ora in vita nei paesi industrializzati”. Questi risultati, basati su un vasto studio che ha interessato oltre un milione di persone, hanno dimostrato che il fumo è ancora più letale di quanto si pensava. “Credevamo che circa un fumatore su quattro morisse a motivo del suo vizio”, ha detto Richard Peto, docente all’Università di Oxford. “Ora invece sappiamo che almeno un terzo del totale dei fumatori — e probabilmente molti di più — muore a causa del fumo. Il fumo è di gran lunga il fattore che più incide sulla mortalità in una nazione”. Dei 250 milioni di vittime previste, più della metà sarà costituita da persone tra i 35 e i 69 anni, che fumando avranno accorciato la propria vita, in media, di 23 anni.

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