Istruzione supplementare: sì o no?
CHE grado di istruzione è necessario per guadagnarsi da vivere? La risposta cambia da paese a paese. In molti paesi sembra che il grado di istruzione scolastica necessario per mantenersi sia più alto che alcuni anni fa. In certi casi la semplice scuola dell’obbligo non basta.
Senza dubbio è per questo che sempre più studenti che hanno terminato la scuola dell’obbligo proseguono gli studi anziché andare a lavorare. I vantaggi sembrano allettanti. Il New York Times cita un rapporto dell’Economic Policy Institute da cui risulta che “gli operai che avevano solo il diploma della scuola dell’obbligo hanno visto diminuire del 7,4 per cento il loro salario tra il 1979 e il 1987, mentre il salario dei laureati maschi è aumentato del 7 per cento”.
Chi esce dall’università riceve una laurea che può offrirgli possibilità di lavoro. William B. Johnston, capo ricercatore dell’Hudson Institute, dice: “In questo paese la laurea, o anche solo una dichiarazione che attesti che si è frequentata l’università, è diventata il documento più importante per trovare lavoro”.
D’altra parte, bisogna riconoscere che molti laureati stentano a trovare lavoro, e non sono immuni dai licenziamenti. “La maggior parte dei miei amici che si sono laureati insieme a me sono disoccupati”, dice il ventiduenne Karl. Jim, che ha 55 anni, si è laureato con lode in un’università prestigiosa, ma nel febbraio 1992 è stato licenziato. La sua laurea non l’ha salvato, né l’ha aiutato a trovare un lavoro sicuro. “Ti accorgi che le tue fondamenta poggiano sulla sabbia”, dice.
Come Jim, diversi laureati si sono trovati in una condizione che la rivista U.S.News & World Report definisce “il purgatorio dei colletti bianchi”: troppo giovani per andare in pensione e troppo vecchi per essere assunti da un’altra azienda.
Pertanto, sebbene la laurea possa offrire dei vantaggi, è chiaro che non è una panacea. Né è l’unica possibilità. Herbert Kohl, in un suo libro che esamina il problema di andare o meno all’università, scrive: “Ci sono molte persone di successo che non sono andate all’università e molti lavori decorosi che non richiedono una laurea”. (The Question Is College) Un’azienda, ad esempio, assume persone non laureate per compiti di solito affidati a laureati. Anziché badare al titolo di studio, l’azienda cerca persone che dimostrino di saper lavorare bene. “Una volta trovata una persona del genere”, dice un portavoce dell’azienda, “riteniamo di poterle insegnare a svolgere un lavoro specifico”.
Sì, molti sono riusciti a provvedere bene a sé e alla propria famiglia pur non avendo una laurea. Alcuni di loro hanno frequentato scuole professionali, istituti tecnici o i cosiddetti community college (college biennali, in genere statali, che rilasciano una specie di “laurea breve”), con un minimo investimento di tempo e di denaro.a Altri hanno avviato un’attività senza avere alcuna specializzazione. Essendo noti per la propria fidatezza, sono riusciti a non rimanere senza lavoro.
Un punto di vista equilibrato
Naturalmente, nessuna forma di istruzione scolastica — nemmeno l’università o qualche altra forma di istruzione supplementare — può garantire un lavoro sicuro. Inoltre, la Bibbia fa notare giustamente che “la scena di questo mondo cambia”. (1 Corinti 7:31) Quello che oggi è molto richiesto domani potrebbe non servire più.
Pertanto, chi pensa di conseguire un’istruzione supplementare farebbe bene a valutare attentamente i pro e i contro. ‘Posso permettermi il costo? A che genere di ambiente e di compagnie mi esporrei? I miei studi mi provvederebbero un addestramento pratico che mi consentirebbe di guadagnarmi da vivere? Mi aiuterebbero a mantenere una famiglia se un giorno mi sposassi?’ I genitori possono essere in grado di dare preziosi consigli in armonia con la responsabilità che la Bibbia affida loro. (Deuteronomio 4:10; 6:4-9; 11:18-21; Proverbi 4:1, 2) Se state valutando i vantaggi economici dell’istruzione supplementare, o qualsiasi altro aspetto di tale istruzione, sono appropriate le parole di Gesù: “Chi di voi volendo costruire una torre non si mette prima a sedere e non calcola la spesa, per vedere se ha abbastanza per completarla?” — Luca 14:28.
Sì, prima di decidere se conseguire o no un’istruzione supplementare bisogna riflettere bene. Il cristiano ricorda sempre le parole di Gesù riportate in Matteo 6:33: “Continuate dunque a cercare prima il regno e la . . . giustizia [del vostro Padre celeste], e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte”. Tra i veri cristiani chi non ha un’istruzione supplementare non viene guardato dall’alto in basso o considerato inferiore, né chi ce l’ha viene evitato o considerato presuntuoso. L’apostolo Paolo scrisse: “Chi sei tu da giudicare il domestico di un altro? Egli sta in piedi o cade al suo proprio signore. In realtà, sarà fatto stare in piedi, poiché Geova può farlo stare in piedi”. — Romani 14:4.
Gesù dimostrò di avere questo punto di vista equilibrato. Non disprezzò quelli che erano “uomini illetterati e comuni”, né si trattenne dallo scegliere il ben istruito Paolo per compiere una vigorosa opera di evangelizzazione. (Atti 4:13; 9:10-16) In entrambi i casi l’istruzione va tenuta al suo posto, come mostrerà il prossimo articolo.
[Nota in calce]
a Le possibilità che si offrono a chi vuole continuare gli studi variano da paese a paese. Scuole, biblioteche e uffici di collocamento statali sono fonti preziose per scoprire quali possibilità esistono nella vostra zona.
[Riquadro a pagina 5]
Istruzione supplementare
La Torre di Guardia del 1º novembre 1992 osservava a proposito dei testimoni di Geova e del ministero a tempo pieno: “Sembra . . . che in molti paesi la tendenza generale sia ormai che per trovare un lavoro retribuito in maniera decente occorre un grado di istruzione scolastica più alto che alcuni anni fa. . . . È difficile trovare posti di lavoro con una paga decente dopo aver completato la semplice scuola dell’obbligo (il livello di istruzione minima richiesto dalla legge) . . .
“Cosa si intende per ‘paga decente’? . . . Nel loro caso si può parlare di retribuzione ‘adeguata’ o ‘rispondente alle necessità’ se ciò che guadagnano consente loro di vivere decentemente pur avendo tempo ed energie sufficienti per svolgere il loro ministero cristiano”.
Perciò La Torre di Guardia diceva: “Non si dovrebbero stabilire rigide regole a favore o contro l’istruzione supplementare”.