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  • Quando un figlio è difficile

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  • Quando un figlio è difficile
  • Svegliatevi! 1994
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  • Vedi anche
  • Capire la situazione e intervenire
  • Bambini stressati
  • Riducete gli attriti
  • Controllare la condotta
  • Lodate, non condannate
  • L’esperienza del padre di Greg
  • Far fronte al problema
    Svegliatevi! 1997
  • “Sta seduto e sta attento!”
    Svegliatevi! 1997
  • Importanza della disciplina amorevole
    Come rendere felice la vita familiare
  • Addestrate i figli dall’infanzia
    Il segreto della felicità familiare
Altro
Svegliatevi! 1994
g94 22/11 pp. 6-11

Quando un figlio è difficile

SUSAN è andata a prendere il figlio Jimmy all’uscita di scuola. Non appena Jimmy si arrampica in macchina gli chiede: “Com’è andata oggi, bene?” Lui aggrotta le sopracciglia e non le risponde. “Oh, devi aver avuto una brutta giornata”, dice Susan con tono comprensivo. “Ti va di parlarne?”

Per tutta risposta il bambino borbotta: “Lasciami in pace”.

“Sono solo preoccupata per te. Hai un’aria così triste . . . Ti voglio aiutare”.

“Non voglio che tu mi aiuti!”, urla il bambino. “Lasciami in pace! Ti odio. Vorrei essere morto!”

“Jimmy!”, esclama Susan, “non parlarmi in quel tono, se no . . . se no poi le prendi! Stavo solo cercando di essere gentile. Non capisco cosa ti prende. Non ti va mai bene niente di quello che dico o che faccio”.

Nervosa e stanca dopo una giornata di lavoro, Susan guida in mezzo al traffico chiedendosi cos’ha fatto per meritarsi un figlio del genere. Si sente confusa, impotente e arrabbiata, e in più prova risentimento nei confronti del figlio ed è tormentata da gravi sensi di colpa. Solo l’idea di portare Jimmy a casa la fa star male. Quasi non vuol sapere cosa è successo oggi a scuola. Senz’altro l’insegnante le telefonerà di nuovo. A volte Susan non ce la fa più.

In questo modo incidenti apparentemente piccoli sfociano in grossi conflitti emotivi che sono fonte di grande ansietà. I bambini affetti da un disturbo dell’attenzione, iperattivi o comunque “difficili” in genere reagiscono in maniera alquanto violenta quando si trovano di fronte a un problema. Fanno presto ad esplodere, e così i genitori si arrabbiano, rimangono sconcertati, e alla fine si ritrovano esausti.

Capire la situazione e intervenire

In genere questi bambini sono intelligenti, creativi e molto sensibili. È importante capire che sono bambini sani con speciali necessità, per cui vanno trattati con particolare comprensione. Ecco alcuni princìpi e alcune idee che genitori di bambini di questo tipo hanno trovato utili.

Per prima cosa bisogna imparare a riconoscere le situazioni e gli stimoli che agitano il bambino. (Confronta Proverbi 20:5). È essenziale che il genitore noti nel bambino i segni che precedono i conflitti emotivi e intervenga subito. Un indizio fondamentale è l’espressione facciale che riflette un grado di frustrazione sempre maggiore e l’incapacità di affrontare una determinata situazione. Può essere utile ricordare al bambino, in tono gentile, che deve controllarsi, o addirittura toglierlo da quella situazione. È bene, ad esempio, sospendere la discussione, non tanto come forma di punizione ma perché sia il bambino che il genitore possano ritrovare la calma per poi agire in maniera razionale.

Nell’esempio fatto Jimmy ha reagito in maniera inappropriata alle domande che gli venivano fatte. Jimmy si comporta spesso così, ogni giorno. Anche se è facile per un genitore considerare tale ira e tale risentimento come rivolti contro di lui, è essenziale capire che questi bambini, quando raggiungono il limite della sopportazione, spesso non ragionano più. È perciò importante agire con perspicacia. (Proverbi 19:11) Nel caso di Jimmy, Susan avrebbe potuto sdrammatizzare la situazione evitando di insistere e dando al figlio il tempo di controllarsi, e forse in seguito avrebbero potuto parlare degli avvenimenti della giornata.

Bambini stressati

Mai come ora l’umanità ha dovuto affrontare problemi, pressioni e ansietà così enormi. I tempi sono cambiati, si hanno più esigenze e dai bambini si richiede di più. A questo proposito il libro Good Kids, Bad Behavior (Bambini buoni che si comportano male) afferma: “Molti dei problemi che i bambini sembrano avere possono essere causati o influenzati dai cambiamenti in ciò che si aspetta la società”. Per i bambini affetti da un disturbo dell’attenzione o iperattivi la scuola può essere un incubo. Mentre lottano per superare le proprie manchevolezze devono adattarsi a un’esplosione di novità tecnologiche in rapida evoluzione in un’atmosfera che può sembrare sia ostile che pericolosa, e che fa aumentare la loro ansietà. I bambini non hanno la maturità emotiva necessaria per affrontare tutte queste difficoltà. Hanno bisogno dell’aiuto dei genitori.

Riducete gli attriti

Per avere figli più sani e più felici è importante farli vivere in un ambiente ordinato e stabile. Un sistema efficace per ridurre gli attriti in casa potrebbe iniziare con un modo di vivere più semplice. Visto che questi bambini sono impulsivi, si distraggono facilmente e sono iperattivi, è necessario ridurre le conseguenze nocive dell’eccesso di stimoli. Diminuite il numero di giocattoli con cui hanno il permesso di giocare contemporaneamente. Dedicatevi a un solo lavoro alla volta finché non lo portate a termine. Dato che spesso questi bambini sono disorganizzati, l’organizzazione riduce al minimo la frustrazione. Meno sono le cose con cui hanno a che fare, e più sono accessibili, più facile diventa per loro portare a termine le cose importanti.

Un altro modo efficace per ridurre lo stress in famiglia è avere una routine regolare, non rigida, che dia ai figli un senso di stabilità. Ciò che conta non è tanto l’orario in cui si fanno le cose, quanto l’ordine in cui vengono fatte. A questo scopo, ecco alcuni suggerimenti pratici: Provvedete un’alimentazione sana con pasti e spuntini semplici ed equilibrati a orari regolari. Rendete calorosi, amorevoli e rilassanti i preparativi da fare prima di andare a letto. Accompagnarvi quando fate la spesa può stimolare eccessivamente i bambini iperattivi, perciò programmatevi in anticipo e cercate di non andare in troppi negozi. Quando uscite, inoltre, spiegate quale tipo di condotta vi aspettate. Le abitudini precise aiutano il bambino che ha speciali necessità a dominare la propria impulsività. In più, contribuiscono a rendere prevedibili le reazioni dei genitori.

Oltre a dare un senso di organizzazione, è utile formulare un sistema di norme e stabilire le conseguenze per chi infrange quelle norme su cui non si può transigere. Con un sistema di norme chiare e coerenti, accettate da entrambi i genitori, i figli capiscono quali sono i limiti del comportamento accettabile, e in più imparano a rispondere delle proprie azioni. Se necessario, affiggete un elenco di norme in un luogo bene in vista (a beneficio sia dei genitori che dei figli). La coerenza è la chiave della sicurezza emotiva.

Conoscendo le preferenze e i gusti del bambino, e tenendone conto, si può far molto per evitare tensioni non necessarie in famiglia. Poiché questi bambini sono spesso imprevedibili e impulsivi, possono avere molti problemi nei rapporti con gli altri bambini. Potrebbero nascere problemi quando si tratta di dividere le cose con gli altri, specie i giocattoli, perciò i genitori di questi bambini possono permettere loro di scegliere gli oggetti preferiti da dividere con altri. Inoltre, possono anche tener conto della loro scarsa capacità di controllarsi evitando stimoli eccessivi, facendoli giocare con un numero limitato di compagni e creando attività che non li eccitino eccessivamente.

È importante che i genitori permettano a ciascun figlio di crescere a modo proprio senza costringerlo a conformarsi agli altri in cose non necessarie. Se un bambino detesta un certo cibo o un certo capo d’abbigliamento, eliminatelo. Non vale la pena di insistere su queste piccolezze che causano irritazione. In sostanza, non cercate di controllare tutto. Siate equilibrati, ma una volta deciso cosa si può e cosa non si può accettare in una famiglia cristiana, attenetevi a tali decisioni.

Controllare la condotta

I figli imprevedibili in genere richiedono un maggior grado di controllo. Succede così che molti genitori, dovendo disciplinare i figli spesso, sono tormentati da sensi di colpa. È importante, comunque, saper distinguere tra disciplina e violenza. Secondo un libro dedicato a questo argomento, il 21 per cento di tutti i casi di violenza ai bambini si verifica quando questi si comportano in modo aggressivo. Pertanto i ricercatori concludono che i bambini affetti da un disturbo dell’attenzione o iperattivi sono “più soggetti a violenza e abbandono”. (A Fine Line—When Discipline Becomes Child Abuse) Non si può negare che allevare figli che hanno speciali bisogni può essere stressante, ma costoro vanno controllati in maniera sana ed equilibrata. Visto che in genere sono molto intelligenti e creativi, questi bambini rappresentano una sfida per i genitori nelle situazioni in cui è richiesto il ragionamento. Tali bambini riescono spesso a trovare da ridire sui ragionamenti dei genitori, per quanto logici possano essere. Non permettete che lo facciano! Mantenete la vostra autorità di genitori.

In maniera benevola ma ferma date spiegazioni brevi; in altre parole, non perdetevi in spiegazioni e non scendete a compromessi quando si tratta di norme su cui non si può transigere. Il vostro “sì” significhi sì e il vostro “no” no. (Confronta Matteo 5:37). I bambini non sono dei diplomatici; di conseguenza, negoziare con loro porta a discussioni, rabbia e frustrazione, e può anche sfociare in grida e violenza. (Efesini 4:31) Similmente, evitate di minacciarli in continuazione. Se c’è bisogno di disciplina, impartitela prontamente. Il libro Raising Positive Kids in a Negative World (Allevare figli positivi in un mondo negativo) dà questa esortazione: “Calma, sicura e ferma: è così che dev’essere l’autorità”. E notate questi ottimi consigli contenuti nel German Tribune: “Parlate sempre al bambino in modo da attirare la sua attenzione: chiamatelo spesso per nome, guardatelo negli occhi e usate parole semplici”.

La violenza nasce quando i genitori perdono il controllo. Se un genitore urla, vuol dire che ha già perso il controllo. Il capitolo 15 di Proverbi tratta l’argomento dell’educazione dei figli e della disciplina. Ad esempio, il versetto 4 afferma: “La calma della lingua è un albero di vita, ma la distorsione in essa significa abbattimento di spirito”; il versetto 18 dice: “L’uomo infuriato suscita contesa, ma chi è lento all’ira acquieta la lite”; infine, il versetto 28 aggiunge: “Il cuore del giusto medita per rispondere”. È importante, quindi, badare non solo a cosa diciamo, ma anche a come lo diciamo.

Lodate, non condannate

Visto che i bambini difficili fanno cose creative, strane, persino maniacali, è facile che i genitori cedano alla tentazione di criticarli, metterli in ridicolo, sgridarli o aggredirli in un accesso d’ira. Tuttavia, secondo la traduzione biblica Parola del Signore, in Efesini 6:4 la Bibbia dice ai genitori di allevare i figli dando loro “un’educazione e una disciplina degna del Signore”. In che modo Gesù disciplinava quelli che sbagliavano? Gesù usò misure disciplinari istruttive che addestravano e ammaestravano, e trattò gli altri con imparzialità e fermezza. La disciplina è un processo, un metodo di istruzione, che, quando si ha a che fare con i bambini, di solito dev’essere ripetuto più volte. — Vedi l’articolo “Il punto di vista biblico: ‘La verga della disciplina’ è antiquata?” in Svegliatevi! dell’8 settembre 1992.

La giusta disciplina genera un clima di fiducia, calore e stabilità; pertanto, quando è necessario impartire disciplina, bisogna farlo fornendo spiegazioni. Non esistono soluzioni istantanee quando si educano i bambini, perché i bambini imparano gradatamente, con il tempo. Allevare bene un figlio richiede sempre molta cura e molto amore, molto tempo e molto lavoro, tanto più se si tratta di un bambino difficile. Può essere utile ricordare questa piccola massima: “Parla chiaro, sii coerente e mantieni la parola data”.

Quando si ha a che fare con bambini difficili uno degli aspetti più frustranti è il loro smodato desiderio di attenzione. Troppo spesso l’attenzione che ricevono è negativa anziché positiva. Siate desti, invece, a notare, lodare o ricompensare un buon comportamento o un lavoro ben fatto. Questo è molto incoraggiante per un bambino. All’inizio i vostri sforzi potrebbero sembrarvi esagerati, ma alla luce dei risultati che si possono ottenere, vale la pena di farli. I bambini hanno bisogno di ricompense piccole ma immediate.

L’esperienza del padre di Greg

“A nostro figlio Greg fu diagnosticata la sindrome ipercinetica all’età di cinque anni, quando andava all’asilo. Andammo da un pediatra specializzato in psicologia dell’età evolutiva, il quale confermò la diagnosi. Ci disse: ‘Non è né colpa sua né colpa vostra. Lui non può farci niente, ma voi sì’.

“Ripensiamo spesso a quelle parole, perché ci fanno capire che in qualità di genitori abbiamo la grande responsabilità di aiutare nostro figlio a vincere il suo problema. Quel giorno il dottore ci diede delle pubblicazioni da leggere a casa, e crediamo che quello che abbiamo imparato negli ultimi tre anni sia stato molto importante per assolvere le nostre responsabilità nei confronti di Greg.

“Quando si alleva un figlio iperattivo è essenziale usare rinforzi positivi per incoraggiare i comportamenti appropriati e avvertire il bambino di non comportarsi male, punendolo se necessario. Più si riesce ad essere sistematici e coerenti, migliori saranno i risultati. Queste semplici affermazioni racchiudono probabilmente la chiave per allevare un bambino iperattivo. Tuttavia, dato che bisogna far questo tante volte al giorno, è più facile a dirsi che a farsi.

“Un sistema che abbiamo trovato molto efficace è quello di interrompere ciò che si sta facendo e fare una pausa. Ogni volta che usiamo questo sistema per modificare un comportamento sbagliato, istituiamo anche un programma di rinforzo per incoraggiare un comportamento migliore. Il rinforzo può consistere in una parola di approvazione, un abbraccio, o persino un pegno o un privilegio. Siamo andati in un negozio e abbiamo comprato una tabella per affiggervi degli adesivi. In cima vi abbiamo scritto qual è il comportamento giusto. Ogni volta che vediamo Greg comportarsi in quel modo gli diamo un adesivo da mettere sulla tabella. Quando la tabella è piena, e ci sono diciamo 20 adesivi, Greg riceve una ricompensa. Di solito si tratta di qualcosa che gli piace molto, come andare al parco. È un buon sistema perché lo spinge a comportarsi bene. Greg applica gli adesivi e può capire come sta andando e quanto è vicino alla ricompensa.

“Un altro sistema che abbiamo trovato efficace è presentare a Greg delle alternative. Anziché dargli un comando diretto, gli diamo la possibilità di scegliere. Può scegliere se comportarsi nel modo corretto oppure affrontare le logiche conseguenze della sua condotta. In questo modo impara il concetto della responsabilità e a prendere decisioni giuste. Se si tratta di un problema ricorrente, ad esempio se si comporta male in un negozio o al ristorante, possiamo ricorrere alla tabella degli adesivi legata ad una ricompensa. In questo modo Greg vede i vantaggi che ci sono a comportarsi bene, e noi dimostriamo di riconoscere i suoi progressi.

“La maggioranza delle persone non si rendono conto che la sindrome ipercinetica influisce sulla capacità del bambino di controllare il suo comportamento e le sue reazioni. Molti credono che questi bambini potrebbero concentrarsi più a lungo e comportarsi meglio se si sforzassero di più, e quando non ci riescono viene data la colpa ai genitori.

“Per un bambino iperattivo è fisicamente impossibile starsene seduto buono buono per due ore nella Sala del Regno durante un’adunanza cristiana. Non dimenticheremo mai come Greg, a soli cinque anni, piangeva prima di ogni adunanza e ci chiedeva: ‘È un’adunanza lunga o un’adunanza corta?’ Quando si trattava di un’adunanza di due ore piangeva a dirotto, perché sapeva che non poteva rimanere seduto e composto per tanto tempo. Bisogna tener conto del problema dell’iperattività e delle limitazioni che comporta. Sappiamo che Geova comprende il problema meglio di chiunque altro, e questo ci conforta. Attualmente Greg non sta assumendo farmaci e frequenta la classe corrispondente alla sua età.

“Riporre le nostre speranze in Geova e pensare sempre al nuovo mondo ci dà la forza di andare avanti. La nostra speranza vuol dire già molto per Greg. Si entusiasma fino ad avere le lacrime agli occhi quando pensa a come Geova eliminerà la sindrome ipercinetica nella terra paradisiaca”.

[Riquadro a pagina 9]

Possibili ricompense per la buona condotta:

1. LODI — complimenti per un lavoro ben fatto; parole di apprezzamento per la buona condotta, accompagnate da amore, abbracci ed espressioni facciali calorose.

2. TABELLA — in un luogo bene in vista, con begli adesivi o stelline per incoraggiare la buona condotta.

3. ELENCO DI COSE BUONE — di cose fatte bene e degne di lode. Ogni volta che il bambino fa bene qualcosa, in principio anche se si tratta di una cosa molto piccola, scrivetelo da qualche parte e leggetelo a un familiare.

4. BAROMETRO DEL COMPORTAMENTO — a seconda dell’età del bambino mettete in un barattolo dei fagioli o delle caramelle ogni volta che fa bene qualcosa (rinforzo positivo concreto). L’obiettivo è stabilire un sistema a punti per concedere una ricompensa che potrebbe includere qualcosa che la famiglia avrebbe fatto comunque, come andare al cinema, a pattinare o al ristorante. Anziché ripetere al bambino: “Se ti comporti male non ci andremo”, cercate di dire: “Se ti comporti bene ci andremo”. Il punto è trasformare i modi di pensare negativi in modi di pensare positivi, dando al bambino un tempo ragionevole per cambiare.

[Immagine a pagina 7]

Le conversazioni a volte possono degenerare in scoppi d’ira

[Immagine a pagina 8]

Quando prendete delle decisioni, spiegatele e attenetevi ad esse

[Immagine a pagina 10]

Con orgoglio aggiunge un’altra stellina alla tabella

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