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  • g95 22/4 pp. 12-14
  • Herpes zoster: Come sopportare il dolore

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  • Herpes zoster: Come sopportare il dolore
  • Svegliatevi! 1995
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Svegliatevi! 1995
g95 22/4 pp. 12-14

Herpes zoster: Come sopportare il dolore

“Il dolore intenso che avvertivo dietro l’occhio mi spaventava”, ricorda Ann. “Avevo paura di avere un tumore al cervello”.

“Mi svegliai con una sensazione così fastidiosa e insolita al fianco che pensai di avere l’appendicite”, rammenta Jean.

“Avevo già avuto altre eruzioni cutanee”, spiega Dilip, “ma mi chiedevo perché questa fosse così dolorosa”.

COS’È esattamente l’herpes zoster? È la malattia volgarmente detta “fuoco di Sant’Antonio”, o “fuoco sacro”. Il nome medico della malattia deriva dal greco: hèrpes deriva da hèrpo, che significa “strisciare”, e zostèr significa “cintura”. In armonia con il suo nome, il virus dell’herpes zoster striscia furtivamente lungo un nervo sensitivo e spesso cinge un lato del torace con una scia serpentiforme di eruzioni dolorose. Il dolore spesso intenso del nervo infiammato può essere atroce, e questo spiega i nomi popolari della malattia.

I sintomi iniziali dell’herpes zoster, come febbre, brividi e malessere generale, spesso assomigliano a quelli dell’influenza, ma possono anche essere scambiati per attacco cardiaco, tumore cerebrale o qualche altro disturbo grave. I sintomi più comuni che le vittime lamentano sono intorpidimento, formicolio e un forte bruciore o prurito che si trasforma in dolore molto acuto.

Nel giro di una settimana circa dall’insorgere dei sintomi compaiono chiazze eritematose rigonfie che danno prurito lungo il decorso del nervo sensitivo attaccato dal virus, di solito sopra la cintola e solo da un lato. In genere le parti colpite sono il costato, la parte bassa della schiena, il torace, il collo, la fronte o gli occhi, a seconda dei gangli nervosi colpiti. Ben presto le chiazze si ricoprono di vescicole che si dispongono a grappoli. In una decina di giorni si formano delle croste che cominciano a cadere, spesso lasciando, a ricordo della malattia, piccole cicatrici e dolori persistenti.

Cause, diffusione e prognosi

Come si contrae l’herpes zoster? La cosa più probabile è che la malattia insorga spontaneamente. I ricercatori medici hanno concluso con ragionevole certezza che il virus responsabile dell’herpes zoster è lo stesso virus altamente contagioso che provoca la varicella. Questo spiega perché chi ha l’herpes zoster può contagiare di varicella un’altra persona, in genere un bambino. Per contrarre l’herpes zoster, invece, bisogna prima aver avuto la varicella.

Dopo un episodio di varicella, che in genere risale all’infanzia, il sistema immunitario non elimina completamente il virus varicella-zoster. Questo si annida in qualche remoto centro nervoso (situato, secondo i ricercatori, lungo la colonna vertebrale o nel cranio) e lì rimane quiescente finché non si verificano le condizioni favorevoli per colpire di nuovo, spesso a distanza di anni, quando il sistema immunitario tende ad essere più debole.

Anche se dal 10 al 20 per cento della popolazione prima o poi contrae l’herpes zoster, gli individui più a rischio sono quelli che hanno superato la cinquantina. I ricercatori calcolano che la metà di coloro che raggiungono gli 85 anni hanno avuto la malattia. Questa colpisce maschi e femmine praticamente nella stessa misura. La malattia può recidivare, ma forse vi conforterà sapere che questo accade solo nel 2-4 per cento dei casi.

L’herpes zoster insorge quasi sempre dopo una malattia grave, un periodo particolarmente stressante, un affaticamento prolungato o qualche altro trauma. Può far seguito a chemioterapia, radioterapia o ad altre metodiche che compromettono o indeboliscono il sistema immunitario. Questa recrudescenza del virus della varicella non produce un nuovo attacco di varicella, ma l’herpes zoster, che ha in comune con la varicella alcune caratteristiche generali, fra cui la sequenza di eruzioni cutanee, vescicole e croste. Nondimeno, l’herpes zoster è una malattia a sé.

Quanto è grave l’herpes zoster, e quanto dura? Pur essendo una malattia molto dolorosa, è raro che metta a repentaglio la vita. Ma se l’avete contratta, rassegnatevi a provare dolori persistenti per diverse settimane mentre il vostro organismo prepara le sue difese per affrontare questa riacutizzazione dell’infezione virale. Nella maggior parte dei casi la malattia dura dai sette ai dieci giorni, anche se possono volerci fino a quattro settimane perché le eruzioni guariscano. Non è insolito che chi ha contratto l’herpes zoster soffra di dolori nevralgici, la cosiddetta nevralgia posterpetica, per settimane, e a volte per mesi, dopo la scomparsa delle vescicole.

Se l’infezione si estende all’occhio, può compromettere gravemente la vista e anche provocare cecità. Per questo motivo se la zona colpita è sul volto è bene farsi vedere immediatamente da un oftalmologo. Spesso iniziando subito una terapia adatta si possono evitare serie complicazioni agli occhi.

La cura

Cosa si può fare per curare con efficacia l’herpes zoster? Anche se fin dall’antichità si sono sperimentati molti rimedi, in tutta onestà bisogna dire che la medicina non ha ancora trovato una cura che non si limiti a modificare leggermente gli effetti e a ridurre il dolore fino a che la malattia non ha fatto il suo corso.

Recenti ricerche sull’uso di farmaci antivirali nella cura di varie infezioni erpetiche hanno dato alcuni risultati promettenti per quanto riguarda l’herpes zoster. L’acyclovir, ad esempio, pur non essendo un rimedio, in alcuni pazienti rallenta la replicazione del virus e tende a placare il dolore e la durata della malattia. Secondo i ricercatori i migliori risultati si hanno iniziando il trattamento molto presto.

Nel corso di uno studio condotto presso l’istituto di medicina dell’Università del Colorado, i malati di herpes zoster a cui sono stati somministrati per via orale fino a 800 milligrammi di acyclovir cinque volte al giorno per dieci giorni hanno avuto ulcerazioni, croste e dolore significativamente minori di quelli trattati con placebo. I ricercatori non sono concordi nel dire se l’acyclovir riduce anche la gravità della nevralgia posterpetica o meno. Anche con la vidarabina, un altro farmaco antivirale, si è ottenuto qualche risultato positivo nel trattamento dell’herpes zoster. Si stanno facendo ricerche per sviluppare un vaccino, ma queste sono ancora in fase sperimentale.

Molti che hanno avuto l’herpes zoster dicono che il dolore sarebbe più sopportabile se non fosse così persistente. Esso dura notte e giorno, logorando sia mentalmente che fisicamente.

Nei giorni in cui il dolore è molto intenso i medici potrebbero decidere di somministrare per qualche giorno analgesici più potenti, anche se questi tendono ad avere effetti collaterali indesiderati. Se il paziente li tollera, gli impacchi freddi possono dare sollievo. Alcuni hanno tratto giovamento applicando localmente più volte al giorno una pomata contenente sulfadiazina argentica all’1 per cento. Lasciate stare le vescicole; non grattatele né copritele con fasciature.

Le lesioni gradualmente guariscono, ma per molti i dolori non cessano in quanto l’herpes zoster colpisce ancora: inizia la nevralgia posterpetica, particolarmente debilitante per i soggetti anziani o immunodepressi. Sopportare questi dolori lancinanti e pungenti non è facile. Si è tentato di ricorrere ai corticosteroidi, ma i dati medici disponibili non permettono di giungere a una conclusione definitiva sull’efficacia e la sicurezza di questi farmaci potenti. A volte i medici, quando il dolore persiste nel tempo, prescrivono l’amitriptilina, un antidepressivo, ma anche questo può aggravare il problema, specie con l’uso prolungato.

Stranamente, si sono ottenuti risultati molto promettenti nella terapia del dolore con un unguento contenente capsaicina, una sostanza estratta dal peperoncino piccante. Questo unguento, però, non si può applicare fino a quando le vescicole aperte non sono guarite. Jean, la donna menzionata all’inizio che soffriva di una grave forma di herpes zoster, trovò sollievo portando notte e giorno per varie settimane un’unità per la stimolazione elettrica transcutanea del nervo (TENS). I piccoli impulsi elettrici che questa generava mascheravano l’intenso dolore interno e le concedevano libertà di movimento.

L’elenco dei rimedi “fatti in casa” è lungo, e la maggior parte d’essi ha a che fare con una dieta sana (a basso contenuto di arginina) arricchita di integratori alimentari come le vitamine B e C e la L-lisina. C’è chi dice di sentirsi meglio applicando localmente aceto di mele; altri assumono vitamina E per favorire la guarigione delle eruzioni cutanee.

Se vi ammalate di herpes zoster, è probabile che nel giro di poco tempo amici vicini e lontani vi suggeriranno senza che glieli chiediate i loro rimedi preferiti. Alcuni suggerimenti forse saranno utili, molti no. Forse alcuni vi faranno anche sorridere un po’, nonostante il dolore. Se non altro i vostri amici si sono interessati di voi, e sapere questo può esservi più utile dei loro rimedi.

Perciò nell’affrontare l’herpes zoster paziente e medico possono fare qualcosa per alleviare la malattia e ridurre al minimo il dolore. Ma se il medico vi dice: “Si direbbe che ha un attacco di herpes zoster”, potrebbe semplicemente voler dire che è meglio armarsi di pazienza e sopportazione fino a quando le difese che il nostro Creatore ha incorporato in noi non avranno portato la malattia sotto controllo.

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