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  • L’attaccamento di una madre per i suoi piccoli

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  • L’attaccamento di una madre per i suoi piccoli
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Svegliatevi! 1996
g96 22/9 pp. 24-25

L’attaccamento di una madre per i suoi piccoli

ERA solo una gatta randagia, spelacchiata e senza nome, con cinque gattini, che cercava di tirare avanti nelle squallide strade del quartiere di East New York. Si era stabilita in un garage abbandonato e cadente, esposto a molti incendi di origine sospetta. Girovagava per il quartiere in cerca di avanzi nella spazzatura per sfamare la sua cucciolata.

Tutto questo stava per cambiare alle 6,06 del 29 marzo 1996. Un incendio avvolse rapidamente il garage. La casa di mamma gatta era in fiamme. Un’unità mobile dei vigili del fuoco intervenne e presto le fiamme furono sotto controllo. David Giannelli, uno dei pompieri, sentì i miagolii dei micini. Ne trovò tre appena fuori dell’edificio, un altro quasi dall’altra parte della strada e il quinto sul marciapiede. I gattini erano troppo piccoli per essersi messi in salvo da soli. Giannelli notò che ciascun gattino aveva bruciature progressivamente più gravi, poiché alcuni avevano aspettato più a lungo mentre mamma gatta li portava in salvo a uno a uno.

L’articolo del Daily News di New York del 7 aprile 1996 forniva questo resoconto circa la situazione della madre e la sua amorevole cura: “Giannelli trovò la gatta straziata dal dolore in un terreno vicino, e la vista gli spezzò il cuore. Aveva le palpebre chiuse, gonfie a causa del fumo. I cuscinetti sotto le zampe erano gravemente ustionati. Aveva orribili scottature sul muso, le orecchie e le zampe. Giannelli cercò una scatola di cartone. Delicatamente ci mise dentro mamma gatta e i gattini. ‘Non poteva neanche aprire gli occhi’, disse Giannelli. ‘Ma li toccava a uno a uno con la zampa, contandoli’”.

Quando arrivarono al centro di assistenza per animali (la North Shore Animal League) la situazione era critica. L’articolo proseguiva: “Furono somministrati farmaci per combattere lo shock. La coraggiosa bestiola fu sottoposta a terapia antibiotica per via endovenosa. Le vennero spalmate con cura pomate antibiotiche sulle ustioni. Quindi venne messa in una gabbia e le fu somministrato ossigeno per aiutarla a respirare, mentre tutto il personale stava col fiato sospeso . . . Nel giro di 48 ore l’eroina si mise a sedere. Gli occhi gonfi si aprirono e i medici constatarono che non avevano subìto alcun danno”.

Soffermatevi un momento a riflettere. Con gli occhi della mente vedete questa madre coraggiosa, con la sua paura naturale del fuoco, che entra nell’edificio in fiamme, pieno di fumo, per salvare i suoi piccoli che piangono. Entrare una volta per portare fuori i gattini indifesi sarebbe stato incredibile; farlo cinque volte, ogni volta con il dolore delle ulteriori ustioni alle zampe e al muso, è inimmaginabile! Questa gatta coraggiosa fu chiamata Scarlett perché le ustioni misero a nudo la pelle sottostante, che era rosso scarlatto.

Quando questa toccante storia dell’attaccamento di una madre per i suoi piccoli fece il giro del mondo, i telefoni del centro di assistenza cominciarono a squillare senza sosta. Più di 6.000 persone da paesi lontani come il Giappone, i Paesi Bassi e il Sudafrica chiamarono per informarsi della salute di Scarlett. Circa 1.500 si sono offerte di adottare Scarlett e la sua cucciolata. Un gattino in seguito è morto.

Scarlett ha toccato il cuore di molti in tutto il mondo. Vien fatto di chiedersi se il cuore dei milioni di madri che oggi si sbarazzano dei figli non ancora nati mediante l’aborto o, dopo che sono nati, sottoponendoli a maltrattamenti non è turbato dall’esempio di Scarlett, un esempio dell’attaccamento di una madre per i suoi piccoli.

[Fonte dell’immagine a pagina 24]

North Shore Animal League

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