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  • g97 22/2 pp. 3-5
  • Convivere con un disturbo dell’apprendimento

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  • Convivere con un disturbo dell’apprendimento
  • Svegliatevi! 1997
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  • Definizione dei disturbi dell’apprendimento
  • Provvedere l’aiuto necessario
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    Svegliatevi! 1983
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    Svegliatevi! 1983
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Svegliatevi! 1997
g97 22/2 pp. 3-5

Convivere con un disturbo dell’apprendimento

La parte della giornata preferita da David, che ha sei anni, è quella in cui gli leggono le storie. Gli piace ascoltare la madre quando gli legge qualcosa e non ha difficoltà a ricordare quello che sente. Ma David ha un problema. Non riesce a leggere per conto proprio. Anzi, qualsiasi compito che richieda una capacità visiva gli provoca frustrazione.

Sarah fa la terza elementare, eppure è molto disordinata nello scrivere. Le lettere sono malformate e alcune sono scritte al contrario. A preoccupare ulteriormente i suoi genitori c’è il fatto che Sarah ha difficoltà perfino a scrivere il proprio nome.

Josh, appena adolescente, riesce bene in ogni materia eccetto che in matematica. Il concetto dei valori numerici lo disorienta completamente. Il solo guardare i numeri lo fa arrabbiare, e quando si mette a fare i compiti di matematica, cambia subito umore.

COS’È che non va in David, Sarah e Josh? Sono semplicemente pigri, ostinati, forse duri di comprendonio? Niente affatto. Ciascuno di questi bambini ha un’intelligenza normale o superiore alla media. Tuttavia ognuno di essi ha anche un disturbo dell’apprendimento. David soffre di dislessia, termine usato per indicare vari problemi di lettura. La grande difficoltà che Sarah incontra nello scrivere viene definita disgrafia. E l’incapacità di Josh di afferrare i concetti basilari della matematica è detta discalculia. Questi sono soltanto tre disturbi dell’apprendimento. Ce ne sono molti altri e secondo alcuni esperti interessano, complessivamente, almeno il 10 per cento dei bambini degli Stati Uniti.

Definizione dei disturbi dell’apprendimento

È vero che a volte la maggioranza dei ragazzi trova difficile studiare. Questo, però, di solito non è indice di un disturbo dell’apprendimento. Invece dimostra semplicemente che ogni bambino ha lati forti e lati deboli. Alcuni hanno buone capacità uditive; sono in grado di assimilare molto bene le informazioni ascoltando. Altri si avvalgono maggiormente della vista; imparano meglio leggendo. Ma a scuola, gli studenti sono raggruppati in un’aula e ci si aspetta che tutti imparino indipendentemente dal metodo di insegnamento seguito. Pertanto è inevitabile che alcuni abbiano problemi di apprendimento.

Secondo alcuni esperti, però, c’è differenza fra semplici problemi di apprendimento e disturbi dell’apprendimento. Viene spiegato che i problemi di apprendimento con pazienza e sforzo possono essere superati. I disturbi dell’apprendimento, invece, avrebbero radici più profonde. “Il cervello del bambino che ha disturbi dell’apprendimento sembra percepire, elaborare o ricordare certi tipi di lavori mentali in modo imperfetto”, scrivono Paul ed Esther Wender, medici esperti in materia.a

Tuttavia che un bambino abbia un disturbo dell’apprendimento non significa necessariamente che sia ritardato. Per spiegare il punto, i Wender fanno un paragone con chi è affetto da sordità tonale, chi non riesce cioè a distinguere le differenze di tono in musica. “Chi è affetto da sordità tonale non ha lesioni cerebrali e non c’è nulla che non funzioni nell’udito”, scrivono i Wender. “Nessuno insinuerebbe che la sordità tonale sia dovuta a pigrizia, metodi di insegnamento scadenti o motivi errati”. Avviene la stessa cosa, dicono, con quelli che hanno disturbi dell’apprendimento. Spesso il problema sta in un particolare aspetto dell’apprendimento.

Questo spiega perché molti bambini che soffrono di disturbi dell’apprendimento hanno un’intelligenza media o superiore alla media; alcuni, anzi, sono eccezionalmente intelligenti. È a motivo di questo paradosso che spesso i medici cominciano a pensare all’esistenza di un disturbo dell’apprendimento. Il libro Why Is My Child Having Trouble at School? (Perché mio figlio ha problemi a scuola?) spiega: “Il bambino che soffre di un disturbo dell’apprendimento ha una capacità di apprendere inferiore di due o più anni a quella prevista per la sua età e il suo QI stimato”. In altre parole non solo il bambino ha difficoltà a star dietro ai suoi coetanei ma il suo rendimento è inferiore alle sue capacità.

Provvedere l’aiuto necessario

Le conseguenze emotive di un disturbo dell’apprendimento spesso aggravano il problema. Quando i bambini che soffrono di un disturbo del genere vanno male a scuola, insegnanti e compagni, forse perfino i familiari, possono considerarli degli inetti. Purtroppo molti di loro hanno un concetto negativo di sé che può persistere quando crescono. Si tratta di una preoccupazione fondata, visto che in genere i disturbi dell’apprendimento non scompaiono.b “I disturbi dell’apprendimento sono disturbi che durano tutta la vita”, scrive il dott. Larry B. Silver. “Gli stessi disturbi che rendono difficile la lettura, la scrittura e l’aritmetica costituiranno un ostacolo anche nello sport e in altre attività, nella vita familiare e nell’andare d’accordo con gli amici”.

È essenziale, perciò, che i bambini con disturbi dell’apprendimento abbiano l’appoggio dei genitori. “I figli che sanno di avere nei genitori dei forti sostenitori hanno una base su cui sviluppare un senso di capacità e autostima”, dice il libro Parenting a Child With a Learning Disability (Avere un figlio con un disturbo dell’apprendimento).

Ma per poter sostenere i figli, i genitori devono prima esaminare i propri sentimenti. Alcuni genitori si sentono colpevoli, come se il problema del figlio dipendesse in qualche modo da loro. Altri si fanno prendere dal panico, pensando che i problemi che hanno dinanzi siano troppo grandi. Nessuna di queste reazioni serve a qualcosa. Impedisce ai genitori di agire e al figlio di ricevere l’aiuto necessario.

Perciò se un bravo specialista diagnostica a vostro figlio un disturbo dell’apprendimento, non disperate. Ricordate che i bambini affetti da questi disturbi hanno solo bisogno di un aiuto extra per imparare determinate cose. Prendetevi il tempo di vedere se nella vostra zona ci sono delle iniziative per bambini con disturbi dell’apprendimento. Molte scuole sono più preparate di anni fa a far fronte a tali situazioni.

Gli esperti fanno notare che dovreste lodare il vostro bambino per qualsiasi risultato, anche se piccolo. Siate generosi con le lodi. Nello stesso tempo non trascurate la disciplina. I bambini hanno bisogno di organizzazione e tanto più quelli con disturbi dell’apprendimento. Dite a vostro figlio quello che vi aspettate da lui e attenetevi alle norme che stabilite.

Infine, imparate a considerare la vostra situazione in modo realistico. Il libro menzionato sopra illustra la cosa in questo modo: “Immaginate di andare nel vostro ristorante preferito e di ordinare scaloppine di vitello. Quando il cameriere vi mette il piatto davanti, vedete una costoletta d’agnello. Sono entrambe deliziose ma voi vi aspettavate il vitello. Molti genitori devono cambiare il loro modo di pensare. Forse non eravate preparati per l’agnello, ma lo trovate squisito. Così è quando si allevano figli con particolari necessità”. — Parenting a Child With a Learning Disability.

[Note in calce]

a Alcuni studi fanno pensare che i disturbi dell’apprendimento abbiano una componente genetica o che siano anche determinati da fattori ambientali come avvelenamento da piombo o uso di alcool o droga durante la gravidanza. Comunque, la causa o le cause precise non sono note.

b Certi bambini hanno un disturbo dell’apprendimento temporaneo perché in qualche campo il loro sviluppo è ritardato. Con l’età i sintomi scompaiono.

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