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  • g98 8/2 pp. 13-15
  • L’unità cristiana è compatibile con la varietà?

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  • L’unità cristiana è compatibile con la varietà?
  • Svegliatevi! 1998
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Dio si rivolge a noi singolarmente
  • Il progetto originale di Dio
  • Interesse per gli altri
  • Unità e varietà: un delicato equilibrio
  • L’unità cristiana significa uniformità?
    Svegliatevi! 2003
  • Glorifichiamo Dio “con una sola bocca”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2004
  • Perfezione
    Ausiliario per capire la Bibbia
  • L’unità della famiglia di Dio
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
Altro
Svegliatevi! 1998
g98 8/2 pp. 13-15

Il punto di vista biblico

L’unità cristiana è compatibile con la varietà?

NELLA congregazione cristiana l’unità è essenziale. La mancanza di unità nelle credenze dottrinali darebbe origine a violente dispute, discordia e persino inimicizia. (Atti 23:6-10) La Bibbia dice che “Dio non è un Dio di disordine, ma di pace”. (1 Corinti 14:33) Quindi i cristiani sono esortati a parlare concordemente e a essere uniti nella stessa mente e nello stesso pensiero. — 1 Corinti 1:10.

Queste parole e passi biblici simili incoraggiano forse tra i cristiani rigida uniformità sotto ogni aspetto? (Giovanni 17:20-23; Galati 3:28) Il vero cristianesimo com’è descritto nella Bibbia scoraggia la varietà quando si tratta della personalità dei singoli? Si presume che tutti i cristiani si adeguino a una sorta di rigido modello?

Dio si rivolge a noi singolarmente

Alcuni credono fermamente che la Bibbia sia solo un altro strumento per il controllo arbitrario delle masse. Bisogna ammettere che spesso è stata usata in tal modo da alcune sette. Gesù però ha dato un’idea molto diversa delle Scritture e del loro Autore divino. Ha descritto Dio come colui che si interessa profondamente di ciascuna delle sue creature.

In Giovanni 6:44 Gesù spiegò: “Nessuno può venire a me a meno che il Padre, che mi ha mandato, non lo attiri”. Il verbo usato qui non fa pensare che Dio trascini le persone, contro la loro volontà. Anzi, Dio attira dolcemente, facendo appello al cuore. Come si espresse un biblista, ‘Dio in qualche modo influisce sulla mente per indurla a credere’. Il Creatore non considera la famiglia umana una massa amorfa. Fa una valutazione dei singoli individui e dolcemente attira a sé quelli che hanno il cuore ben disposto. — Salmo 11:5; Proverbi 21:2; Atti 13:48.

Notate come era adattabile l’apostolo Paolo. Era consapevole dei particolari bisogni di ciascuno e riconobbe che certi punti di vista erano propri di determinati paesi o ambienti. Quindi adattò di conseguenza il suo messaggio: “Ai giudei divenni come un giudeo, per guadagnare i giudei . . . Ai deboli divenni debole, per guadagnare i deboli. Son divenuto ogni cosa a persone di ogni sorta, per salvare a tutti i costi alcuni”. — 1 Corinti 9:20-22.

Chiaramente Paolo non riteneva che le persone fossero tutte uguali né le trattava tutte allo stesso modo. Diede loro questo incoraggiamento: “La vostra espressione sia sempre con grazia, condita con sale, in modo da sapere come dare risposta a ciascuno”. (Colossesi 4:6) Sì, Paolo e gli altri cristiani dovevano riconoscere e rispettare la personalità di ognuno per aiutarlo.

Il progetto originale di Dio

Questo rispetto per ciascuno singolarmente continua dopo che la persona è entrata a far parte della congregazione cristiana. I servitori di Dio non sprofondano in un mare di completa uniformità e assoluta conformità per accontentare chi ha la direttiva. Anzi presentano un’ampia varietà di personalità e hanno doti, abitudini e opinioni diverse. La diversità di temperamento non è considerata un impiccio o una seccatura. Fa parte del progetto originale di Dio.

Quindi nel nuovo mondo promesso nella Bibbia ai giusti, la perfezione fra gli esseri umani consentirà una grande diversità. (2 Pietro 3:13) Alla voce “Perfezione”, l’enciclopedia biblica Perspicacia nello studio delle Scritturea fa appropriatamente le seguenti osservazioni: “La perfezione tuttavia non significa la fine della varietà, come alcuni presumono. Il regno animale, che è il risultato della ‘perfetta attività’ di Geova (Ge[nesi] 1:20-24; De[uteronomio] 32:4), presenta un’enorme varietà”.

Perspicacia aggiunge: “La perfezione del pianeta Terra non è incompatibile con varietà, mutamento e contrasto: c’è posto per il semplice e il complesso, il comune e l’eccezionale, l’aspro e il dolce, il duro e il morbido, i prati e i boschi, i monti e le valli. Essa abbraccia la stimolante freschezza dell’inizio della primavera, il caldo dell’estate con i suoi cieli azzurri, lo splendore dei colori autunnali, la candida bellezza della neve appena caduta. (Ge[nesi] 8:22) Gli esseri umani perfetti non saranno quindi stereotipi con personalità, doti e talenti identici”.

Interesse per gli altri

Il vero cristianesimo, però, scoraggia l’egocentrica indifferenza verso chi ci sta intorno. L’apostolo Paolo analizzava attentamente ogni aspetto della sua vita e della sua condotta per evitare di far inciampare altri. Nella lettera alla congregazione di Corinto disse: “In nessun modo noi diamo alcun motivo d’inciampo, affinché non si trovi da ridire sul nostro ministero”. (2 Corinti 6:3) A volte dobbiamo tenere a freno i nostri desideri personali e mettere le necessità altrui al di sopra delle nostre preferenze. Per esempio, Paolo scrisse ai cristiani di Roma: “È bene non mangiare carne né bere vino né fare alcuna cosa nella quale il tuo fratello inciampa”. — Romani 14:21.

Similmente oggi uno potrebbe decidere di non bere alcolici in presenza di una persona che non riesce a controllarsi nel bere. (1 Corinti 10:23, 24) E questo lo fa, non perché è costretto a conformarsi, ma come nobile atto di benignità e amore. “Anche il Cristo non fece piacere a se stesso”. Gesù aveva la sua personalità, ma non impose le sue preferenze a spese dei sentimenti altrui. — Romani 15:3.

Eppure uno degli aspetti più piacevoli del vero cristianesimo è il rispetto per le libertà e le preferenze personali entro i limiti delle norme bibliche. La Bibbia insegna che Dio ci ha fatti per essere diversi e unici. In 1 Corinti 2:11 leggiamo: “Chi fra gli uomini conosce le cose dell’uomo eccetto lo spirito dell’uomo che è in lui?” Cerchiamo di capire gli altri per quanto è possibile. Ma questo versetto indica che ciascuno di noi è se stesso in un modo compreso solo da lui e dal Creatore. Abbiamo una “persona segreta del cuore” che manifestiamo come vogliamo. — 1 Pietro 3:4.

Unità e varietà: un delicato equilibrio

L’apostolo Paolo diede un ottimo esempio di equilibrio cristiano. Pur avendo autorità come apostolo di Cristo, stava attento a non imporre la sua opinione ad altri.

Per esempio, Paolo era ben convinto dei vantaggi del celibato in questo mondo imperfetto. Lui stesso non era sposato quando scrisse: “Quelli che si sposano avranno tribolazione nella loro carne”, e, “[una vedova] è più felice se rimane com’è, secondo la mia opinione”. Il fatto che le sue parole divennero parte dell’ispirata Parola di Dio indica che la sua opinione non era affatto sbagliata. Ma spiegò pure: “Anche se ti sposassi, non commetteresti peccato”. — 1 Corinti 7:28, 40.

Evidentemente la maggior parte degli apostoli erano sposati, come Paolo riconobbe dicendo: “Non abbiamo l’autorità di condurre con noi una sorella come moglie, come anche il resto degli apostoli e dei fratelli del Signore e Cefa?” (1 Corinti 9:5) I cristiani sapevano che in questo campo potevano fare scelte diverse da quelle di Paolo e che lui li avrebbe rispettati.

Gli adoratori di Dio hanno sempre avuto la possibilità di esprimere la propria fede in armonia con la propria personalità particolare. Infatti Dio permise agli scrittori biblici di usare uno stile personale. Per esempio, Neemia, benché umile, scrisse il suo libro in prima persona. (Neemia 5:6, 19) Viceversa, per modestia, l’apostolo Giovanni non usò neanche una volta il proprio nome nel suo Vangelo e raramente parlò di sé. Dio approvò lo stile di entrambi e fece preservare i loro scritti nella Bibbia.

Esempi simili di equilibrio e ragionevolezza si trovano in tutte le Scritture. Chiaramente l’unità cristiana è compatibile con la varietà. Certo quando mancano le qualità spirituali, origini e opinioni diverse possono causare disunione. (Romani 16:17, 18) Ma se ‘ci rivestiamo di amore, il perfetto vincolo di unione’, impariamo ad accettare e apprezzare la personalità degli altri. — Colossesi 3:14.

“Perciò accoglietevi gli uni gli altri”, dice la Bibbia, “come anche il Cristo accolse noi, in vista della gloria di Dio”. (Romani 15:7) Con l’aiuto dello spirito di Dio i cristiani possono raggiungere un delicato equilibrio: mantenere l’unità pur avendo nella congregazione una varietà di personalità.

[Nota in calce]

a Edita in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.

[Testo in evidenza a pagina 14]

Il Creatore non considera la famiglia umana una massa amorfa

[Testo in evidenza a pagina 15]

Ciascuno di noi è se stesso in un modo compreso solo da lui e dal Creatore

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