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  • g98 22/7 pp. 28-29
  • Uno sguardo al mondo

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  • Uno sguardo al mondo
  • Svegliatevi! 1998
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Oceani in pericolo
  • Donatori di organi
  • Un anno sfavorevole per gli indovini
  • Sesso ad alto rischio
  • Obesità e cardiopatie
  • Foreste che scompaiono
  • Prevista una penuria di viveri mondiale
  • L’alligatore dell’Orinoco sta scomparendo
  • Una stella di straordinaria potenza
  • Guidare e telefonare: una combinazione pericolosa
  • Obesità infantile: Cosa si può fare?
    Svegliatevi! 2009
  • Obesità: È davvero un problema?
    Svegliatevi! 2004
  • Obesità: Sta diventando un’epidemia mondiale?
    Svegliatevi! 2003
  • Obesità: Da cosa è provocata?
    Svegliatevi! 2004
Altro
Svegliatevi! 1998
g98 22/7 pp. 28-29

Uno sguardo al mondo

Oceani in pericolo

Oltre 1.600 oceanografi e biologi di 65 nazioni hanno firmato un “invito all’azione” per proteggere i mari da ulteriori danni, riferisce il Journal of Commerce. “Il mare è veramente nei guai, molto più di quanto pensassimo prima”, dice Elliot Norse, un ecologo marino. Viene citato l’esempio del tratto di oceano di 18.000 chilometri quadrati nel Golfo del Messico noto come “zona morta”. L’espressione indica che si tratta di una zona priva di pesci, gamberi e della maggior parte delle altre forme di vita marina. Gli scienziati attribuiscono il problema alle grandi popolazioni di alghe che si alimentano delle sostanze nutritizie contenute nel deflusso superficiale delle acque piovane portato al mare dal Mississippi. Morendo, le alghe si depositano sul fondo dell’oceano. Allorché i batteri cominciano a decomporre le alghe morte, il fondo dell’oceano esaurisce l’ossigeno. L’oceanografa Nancy Rabalais dice: “Tutto ciò che non può muoversi alla fine muore”.

Donatori di organi

Volete che qualcuno chieda i vostri organi alla vostra morte? Questa è la domanda che si presenta a molti brasiliani da quando il 1º gennaio 1998 è andata in vigore una nuova legge secondo cui tutti i brasiliani al di sopra dei 18 anni diverranno automaticamente donatori di organi a meno che non firmino un documento con la richiesta di essere esentati. Ma “ci sono ampie indicazioni secondo cui la maggioranza dei brasiliani preferirebbe rimanere intatta dopo la morte”, scrive il Miami Herald. “Negli scorsi sei mesi tre neopatentati su quattro hanno negato il consenso alla donazione di organi”. Perché? Alcuni temono che i medici possano essere indotti a dichiarare prematuramente la morte cerebrale dei pazienti per espiantarne gli organi.

Un anno sfavorevole per gli indovini

Nel 1997 gli indovini tedeschi sono stati quasi colpiti da “cecità”, scrive il Nassauische Neue Presse di Francoforte. Di circa 70 previsioni analizzate dall’Associazione per l’Investigazione Scientifica delle Discipline del Paranormale (GWUP) non se n’è avverata neppure una. Gli avvenimenti veramente sorprendenti del 1997 sono rimasti nascosti ai chiaroveggenti. Neppure un medium, per esempio, aveva predetto la morte improvvisa della principessa Diana. Molti indovini sono diventati così cauti che cercano di prevedere solo lo sviluppo delle tendenze, come le difficoltà economiche e i disordini politici. Sono “cose a cui qualsiasi lettore potrebbe comunque arrivare leggendo il giornale”, dice Edgar Wunder del GWUP.

Sesso ad alto rischio

Dal 1994 al 1996 i ricercatori del Rhode Island Hospital e del Boston City Hospital, negli Stati Uniti, hanno rivolto a 203 pazienti contagiati dall’HIV domande in merito alla loro attività sessuale. Cos’è emerso da questo sondaggio? “Su dieci persone contagiate dall’H.I.V. quattro non hanno informato il partner della loro condizione e quasi i due terzi di loro non usavano sempre il profilattico”, riferisce il New York Times. È comune, dicono i ricercatori, non informare il partner che si è stati contagiati dall’HIV. “Non è che non lo sappiano”, dice il dott. Michael Stein della facoltà di medicina della Brown University di Providence (Rhode Island, USA). “La gente si rende conto che rischia di trasmettere l’H.I.V. Non lo ignora. È questione di assumersi le proprie responsabilità”.

Obesità e cardiopatie

“La strategia più efficace per la prevenzione delle malattie delle arterie coronarie nell’età adulta potrebbe essere la prevenzione dell’obesità nell’infanzia”, scrive il Journal of the American Medical Association. Da qualche tempo i sanitari sono a conoscenza del fatto che l’obesità a insorgenza precoce accresce il rischio di ipertensione, diabete, iperlipemia (eccesso di grassi nel sangue), affezione cardiaca di origine coronarica e altre malattie croniche. Ma nonostante le raccomandazioni dei medici di limitare il consumo di grassi e di fare esercizio fisico regolare, si dice che un terzo dei nordamericani sia in sovrappeso od obeso. “Di quanti dati abbiamo bisogno affinché siamo indotti come società ad agire per prevenire l’obesità insegnando ai nostri figli a prendere buone abitudini alimentari e a fare esercizio fisico?”, chiede Linda Van Horn della facoltà di medicina della Northwestern University di Chicago. “I possibili benefìci sono incommensurabili. Se non viene curata, si possono prevedere conseguenze cardiovascolari invalidanti e costose”. Tuttavia dai risultati di una ricerca più recente apparsi nel New England Journal of Medicine è emerso che l’obesità comporta modesti pericoli per la salute. Si è riscontrato che “accresce le probabilità di morte prematura, ma non tanto quanto sospettavano molti esperti in medicina”, riferisce il New York Times.

Foreste che scompaiono

Quasi due terzi delle foreste che coprivano la terra prima che l’uomo cominciasse ad abbatterle sono scomparsi, dice il WWF (Fondo Mondiale per la Natura). Malgrado gli strenui sforzi compiuti dall’uomo per consapevolizzare la gente riguardo al problema, in questo decennio la deforestazione è aumentata a tal punto che presto vari paesi potrebbero rimanere senza foreste naturali. L’abbattimento dei boschi per ricavarne legname e aumentare il suolo arabile decima le specie vegetali e animali. Inoltre, bruciando gli alberi si libera anidride carbonica nell’atmosfera, e molti temono che questo porterà al riscaldamento del globo. Il WWF raccomanda di proteggere entro l’anno 2000 almeno il 10 per cento di tutti i tipi di foreste del mondo, scrive il Guardian, un giornale londinese.

Prevista una penuria di viveri mondiale

Secondo uno studio della Johns Hopkins University, “a meno che la crescita demografica non rallenti e la produzione agricola non aumenti sensibilmente, per il 2025 non ci sarà abbastanza da mangiare per i previsti 8 miliardi di bocche da sfamare in tutto il mondo”, afferma un comunicato dell’Associated Press. Stando alle previsioni dei ricercatori, “se l’indice di fertilità non scende a circa due bambini per donna”, per il 2025 la produzione alimentare dovrà raddoppiare se si vuole rendere “accessibile una quantità sufficiente di cibo buono e nutriente” per conservarsi in salute. Il problema è aggravato da scarsità d’acqua, inquinamento del suolo, continua diminuzione dello strato coltivabile del terreno a causa dell’erosione e cambiamenti climatici. Anche al presente circa 18 milioni di persone all’anno muoiono di fame, malgrado si produca cibo a sufficienza per sfamare i quasi 6 miliardi di persone ora viventi sulla terra.

L’alligatore dell’Orinoco sta scomparendo

Gli alligatori dell’Orinoco, un fiume del Venezuela, sono in pericolo, secondo la rivista Estampas di Caracas. Questi animali vengono cacciati per le pelli dal 1930. All’epoca “in Venezuela la popolazione degli alligatori superava quella umana”, afferma la rivista. Ma dal 1931 al 1934 si esportarono quasi un milione e mezzo di chili di pelli, il che corrisponde ad almeno 4 milioni e mezzo di alligatori. Nel 1950, “dopo anni di caccia ininterrotta”, la popolazione degli alligatori si era talmente assottigliata che si potevano esportare “solo” 30.000 chili di pelli. Oggi rimangono meno di 3.000 alligatori dell’Orinoco e, secondo gli esperti, sono minacciati di estinzione per colpa dell’uomo, insieme ad altre 312 specie animali del Venezuela.

Una stella di straordinaria potenza

Una recente immagine trasmessa dal telescopio spaziale Hubble fornisce ulteriori prove che una stella della nostra galassia è un raro tipo di stella detto “variabile azzurra luminosa”. Secondo gli astronomi, la brillante stella e la nebulosa che la circonda hanno la forma di una rivoltella, per cui è stata chiamata “Pistola”. Si calcola che sia almeno 60 volte più massiccia del nostro Sole e quasi 10 milioni di volte più potente. Potrebbe essere “la stella che sprigiona la maggior quantità di energia nei cieli”, dice la rivista Science News. Ma a causa della nube di polvere che la nasconde, è visibile solo ai raggi infrarossi. Questo spiega perché tale stella, che si trova a 25.000 anni luce dalla Terra, è stata scoperta solo al principio degli anni ’90. Nella nostra galassia sono state individuate solo altre sei stelle di questo tipo.

Guidare e telefonare: una combinazione pericolosa

Gli automobilisti che telefonano mentre sono al volante possono commettere errori gravi senza neppure accorgersene. A questa conclusione si è pervenuti dopo un esperimento effettuato per conto dell’Automobile Club Generale tedesco. Ai conducenti è stato chiesto di compiere un percorso di prova tre volte: la prima volta senza usare il telefono, la seconda volta usando un telefono viva voce e la terza parlando con il telefono in mano. Quali sono stati i risultati? In media quando non telefonavano hanno fatto 0,5 errori nel frenare e nel rimanere nella propria corsia, quando usavano il telefono viva voce ne hanno fatti 5,9 e parlando con il telefono in mano 14,6. Quindi, scrive il Süddeutsche Zeitung, lo studio è pervenuto alla conclusione che tenere in mano il telefono mentre si guida “presenta un considerevole rischio per la sicurezza”.

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