Il miraggio dell’ufficio senza carta
Per stampare la bozza finale di questo articolo ci sono voluti undici fogli di carta.a Nel corso dell’iter redazionale il materiale è stato ristampato una ventina di volte. Infine è stato inviato a un’ottantina di gruppi di traduttori in tutto il mondo, ciascuno dei quali ha stampato circa sei bozze nel corso del lavoro di traduzione. A conti fatti, perciò, questo articolo ha fatto consumare più di 5.000 fogli di carta prima ancora di finire in tipografia!
QUESTI fatti contraddicono in pieno le previsioni che alcuni avevano fatto all’alba dell’era informatica, secondo cui era imminente l’arrivo dell’“ufficio senza carta”. In un suo libro, il futurologo Alvin Toffler arrivò al punto di affermare che produrre copie cartacee di qualsiasi cosa significava usare in modo rozzo gli elaboratori di testi e ne tradiva il vero spirito. (La terza ondata) Fatto interessante, quando nel 1981 l’IBM introdusse il suo primo personal computer originale, scelse di non fornire una stampante. Secondo alcuni, l’azienda riteneva che gli utenti si sarebbero accontentati di leggere le informazioni sul monitor. Comunque sia, ci fu chi sognò “un paradiso senza carta”, pensando che di lì a poco la carta sarebbe stata relegata nei musei e in archivi polverosi.
Le promesse e la realtà
In realtà, però, proprio quegli strumenti che avrebbero dovuto creare l’ufficio senza carta ci hanno sepolto ancora di più sotto montagne di carta. Anzi, secondo alcuni negli ultimi anni il consumo totale di carta è aumentato. Scott McCready, che lavora per la International Data Corporation, un’azienda che fa ricerche di mercato, afferma: “Automatizzando gli uffici non abbiamo fatto che aumentare ogni anno di oltre il 25 per cento la nostra capacità di produrre carta”. Personal computer, stampanti, fax, posta elettronica, fotocopiatrici e Internet hanno fatto aumentare drasticamente il volume di informazioni che molti analizzano — e stampano — ogni giorno. Secondo una ditta di consulenza (la CAP Ventures, Inc.), nel 1998 in tutto il mondo c’erano 218 milioni di stampanti, 69 milioni di apparecchi fax, 22 milioni di apparecchi multifunzione (in grado di fungere da stampante, scanner e fotocopiatrice), 16 milioni di scanner e 12 milioni di fotocopiatrici.
In un suo libro del 1990, Toffler calcolava che in un solo anno negli Stati Uniti si producevano 1.300 miliardi di documenti: una quantità di carta sufficiente a tappezzare il Grand Canyon 107 volte! (Powershift: La dinamica del potere) E tutti dicono che le cifre sono in aumento. Qualcuno ha calcolato che nel 1995 gli Stati Uniti producevano quasi 600 milioni di documenti al giorno: abbastanza da riempire uno schedario orizzontale lungo 270 chilometri. Ora che siamo alle soglie del 2000 non sembra che ci sia un’inversione di tendenza: la maggior parte delle informazioni viene ancora comunicata su carta.
Perché la carta resiste
Cosa non ha funzionato nelle previsioni secondo cui l’elettronica avrebbe sostituito la carta? La International Paper, un gigante nel campo della produzione di carta, azzarda la seguente ipotesi: “La gente non si accontenta di avere le informazioni a portata di mano. Le vuole avere in mano. Vuole essere in grado di toccare, piegare e fare le orecchie alle pagine; vuole spedire via fax, fotocopiare e consultare; vuole annotare nei margini oppure attaccare messaggi sullo sportello del frigo. E soprattutto vuole stampare: velocemente, impeccabilmente e con colori brillanti”.
Bisogna ammettere che la carta ha chiari vantaggi. È facilmente trasportabile, economica, durevole, facile da archiviare e riciclabile. Permette anche di orizzontarsi facilmente tra le informazioni: si può vedere subito a che pagina si è arrivati e quante pagine ci sono ancora da leggere. “La gente è innamorata della carta. Vuole sentirla fra le mani”, dice Dan Cox, rappresentante di una ditta che vende forniture per uffici. “Abbiamo visto persone che hanno cercato di eliminare la carta dall’ufficio”, dice Jerry Mallory, che lavora presso il Dipartimento per le biblioteche e gli archivi dell’Arizona. “Ma tutte le migliaia di computer che vediamo hanno una cosa in comune: sono tutti collegati ad almeno una stampante”.
C’è da dire, poi, che le vecchie abitudini sono dure a morire. Le persone che oggi sono negli affari hanno imparato a leggere sulla pagina stampata. Un documento o un messaggio di posta elettronica si può stampare con un semplice clic del mouse e si può poi leggere quando e dove fa più comodo. La carta stampata si può portare in molti luoghi in cui in genere non sarebbe pratico usare il computer: ad esempio a letto, nella vasca da bagno o sulla spiaggia.
Non solo: Grazie ai computer oggi si possono facilmente produrre documenti di una qualità che fino a non molto tempo fa solo stampatori professionisti erano in grado di offrire. È diventato facilissimo produrre qualsiasi cosa: da fotocopie a colori, bozze e relazioni a presentazioni illustrate, diagrammi, grafici, biglietti da visita e cartoline. Tutte queste possibilità invogliano a fare esperimenti. Così chi ha un computer, dopo aver stampato un documento, può essere tentato di ristamparlo cambiando carattere tipografico e impaginazione. A ciò possono far seguito altre revisioni e, come avrete capito, altre stampe!
Anche Internet ha contribuito a questa situazione consentendo di accedere a una quantità di dati praticamente illimitata.b Inevitabilmente questo si traduce in un grosso consumo di carta, in quanto spesso gli utenti di Internet stampano i risultati delle loro ricerche.
Non va neppure trascurato il fatto che l’odierna inflazione di programmi e accessori per computer richiede sempre più libri tecnici. La diffusione dei computer ha portato alla produzione di una valanga di manuali e riviste specializzate.
Bisogna pure ammettere che leggere da uno schermo (specie con i monitor più vecchi) può presentare i suoi problemi. Alcuni utenti si lamentano ancora di affaticamento visivo. Comunque sia, è stato stimato che gli schermi più vecchi dovrebbero avere una risoluzione dieci volte superiore per dare immagini di ottima qualità.
Inoltre, ad alcuni un pezzo di carta può sembrare molto più decisivo e importante — in quanto molto più immediato ed efficace — di un’informazione che appare su uno schermo. Un foglio stampato sembra dare concretezza al proprio lavoro e ai propri sforzi, mettendoli in forma tangibile. Un pezzo di carta messo in mano a un superiore o a un cliente potrebbe anche essere preso più in considerazione e risultare più efficace di un messaggio elettronico.
Infine, molti temono di perdere i dati. Bisogna dire che spesso tale timore è giustificato. Nonostante tutti i sofisticati sistemi di backup attualmente esistenti, il frutto di ore di lavoro può ancora essere in balia di uno sbalzo di tensione, del malfunzionamento di un disco o di un tasto pigiato per sbaglio. Quasi tutti, perciò, considerano più sicura la carta. È interessante notare che secondo alcuni esperti i documenti elettronici rimarranno leggibili per un tempo molto inferiore ai 200-300 anni di vita della carta priva di acidi. È vero che l’informazione elettronica si degrada molto lentamente, ma la tecnologia progredisce rapidamente. E man mano che componenti hardware e software ormai obsoleti vengono eliminati, potrebbe diventare sempre più difficile leggere dati archiviati in forma elettronica molto tempo fa.
Resta quindi da vedere se un giorno il sogno dell’ufficio senza carta diverrà realtà. Nel frattempo è chiaro che, prendendo a prestito una frase di Mark Twain, le notizie sulla morte della carta sono probabilmente molto esagerate.
Abbatteremo tutti gli alberi?
Quanti fogli di carta si possono ottenere da un albero? Anche se entrano in gioco vari fattori, come le dimensioni e la specie dell’albero e il tipo e il peso della carta, si è calcolato che da un albero di dimensioni commerciali si ottengono circa 12.000 fogli di carta. Nonostante questo, le enormi quantità di carta che si consumano attualmente evocano immagini di foreste spoglie e denudate. Ci stiamo davvero avviando verso una crisi ecologica?
I produttori di carta avvertono di non farsi prendere dal panico. Fanno subito notare che molta carta — in alcuni paesi ben il 50 per cento — proviene da trucioli di legno, un prodotto di scarto dell’industria del legno che altrimenti finirebbe nelle discariche. Non solo: decomponendosi, i trucioli emettono metano, un gas a effetto serra che è stato messo in relazione con il riscaldamento globale. L’industria della carta, perciò, fa buon uso di questi trucioli. Ambientalisti e associazioni di consumatori, però, rispondono accusando l’industria della carta di inquinare e gestire male il patrimonio forestale. Sostengono che gli stessi combustibili usati nella produzione della carta producono gas a effetto serra! E fanno notare che altri gas a effetto serra vengono prodotti quando la carta straccia marcisce nelle discariche.
Nondimeno, uno studio del Consiglio Commerciale Mondiale per lo Sviluppo Sostenibile è giunto alla conclusione che è possibile produrre i quantitativi di carta necessari senza esaurire le risorse della terra. Gli alberi sono una risorsa rinnovabile, e la carta si può riciclare. Nonostante questo, lo studio sottolineava che “si dovranno apportare ulteriori modifiche nei procedimenti industriali impiegati in ciascuna fase del ciclo della carta: gestione delle foreste, produzione di pasta di legno e di carta, utilizzo della carta, riciclaggio, ricupero energetico e smaltimento finale”. Nel tentativo di produrre carta in maniera ecologica ed economicamente competitiva, l’industria cartaria sta valutando materie prime alternative come paglia di grano, alberi a crescita rapida, granturco e canapa. Resta da vedere in che misura questi provvedimenti verranno applicati, e se e quanto si dimostreranno efficaci.
[Note in calce]
a Compresi i riferimenti e le istruzioni per la parte grafica.
b Vedi gli articoli “Internet: Fa per voi?” in Svegliatevi! del 22 luglio 1997.
[Riquadro a pagina 27]
Come ridurre lo spreco di carta in ufficio
✔ Stampate meno materiale possibile. Rivedete e modificate i documenti sullo schermo. Riducete al minimo il numero delle copie e delle bozze.
✔ Se un documento è voluminoso, stampatelo con un carattere più piccolo, se questo non pregiudica la leggibilità.
✔ Se la stampante fa uscire un foglio di prova o un frontespizio ogni volta che viene accesa o che stampa un documento, disabilitate questa opzione.
✔ Riciclate la carta straccia.
✔ Prima di riciclare i fogli stampati solo da un lato, metteteli da parte e usateli per stampare bozze o per prendere appunti.
✔ Stampate i fogli da entrambi i lati ogni volta che è possibile.
✔ Se un documento deve essere visto da più persone all’interno dello stesso ufficio, provate a farlo circolare anziché farne una copia per ciascuno.
✔ Per evitare di fare copie a stampa, inviate i fax direttamente dal computer. Se dovete inviare via fax dei fogli stampati, risparmiate carta non usando un frontespizio.
✔ Non stampate inutilmente messaggi di posta elettronica.
[Immagine a pagina 24]
Secondo alcuni, proprio quegli strumenti che avrebbero dovuto creare l’ufficio senza carta ci hanno sepolto ancora di più sotto montagne di carta
[Immagine a pagina 26]
A volte è più pratico leggere un foglio stampato che lo schermo di un computer