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g 9/11 p. 18

“Scrivete ad Anton!”

● Anton, un giovane testimone di Geova, viveva nello sperduto villaggio russo di Ščelkan, nel territorio di Stavropol’. Da bambino gli era stata diagnosticata la distrofia di Duchenne, una malattia incurabile che danneggia rapidamente i muscoli e che di solito porta alla morte prima dei 20 anni. Da quando aveva nove anni, Anton non poteva più camminare e neppure alzarsi.

Evgenij e sua moglie Diana conobbero Anton mentre visitavano una congregazione dei testimoni di Geova. “Anton era molto fragile fisicamente”, racconta Diana, “ma spiritualmente era forte. Suo fratello era morto della stessa malattia a 19 anni, quindi Anton era consapevole che non gli rimaneva molto tempo. Eppure era sereno e ottimista”.

Diana e suo marito incoraggiarono Anton a espandere il suo ministero scrivendo lettere agli abitanti di altri villaggi sperduti. Nel 2005 scrisse circa 500 lettere che inviò ad alcuni indirizzi di villaggi non lontani dal suo. Tuttavia provò una certa delusione non ricevendo nessuna risposta. Sebbene scoraggiato, Anton continuò a scrivere lettere. Inoltre pregò intensamente per ricevere la guida necessaria in modo da svolgere un ministero produttivo nonostante la sua situazione.

Un giorno, mentre leggeva un giornale, Anton si imbatté in una lettera scritta da una donna malata che aveva bisogno di conforto. Le rispose con una lettera che venne pubblicata in parte sullo stesso giornale. “Leggere la Bibbia mi aiuta a guardare al futuro con fiducia anche se ho una malattia incurabile”, scrisse. E aggiunse: “Mi piace ricevere lettere: le aspetto sempre con ansia”.

La donna ne fu profondamente toccata e scrisse un’altra lettera allo stesso giornale, che fu pubblicata all’interno di una rubrica col titolo: “Scrivete ad Anton!” Nella lettera esprimeva il suo apprezzamento per i pensieri spirituali di Anton e aggiungeva: “Aiutate Anton! Scrivetegli. Il ragazzo ha tanto bisogno di parole di conforto!” Di seguito fu messo a disposizione l’indirizzo di Anton.

Al piccolo ufficio postale del suo villaggio cominciarono ad affluire le lettere destinate a lui: ne arrivavano fino a 30 al giorno! Provenivano da ogni parte della Russia, dai paesi baltici, dalla Germania e anche dalla Francia. I lettori del giornale gli scrissero centinaia di lettere. “Anton non stava più nella pelle”, ricorda Diana. “Ora aveva centinaia di persone a cui rispondere e a cui trasmettere le sue convinzioni basate sulla Bibbia”.

Anton dedicò più di un anno a rispondere a chi gli aveva scritto e parlò a tutti delle verità della Bibbia. Col tempo le sue mani si indebolirono al punto che dovette cominciare a dettare le sue lettere. Nel settembre 2008, all’età di 20 anni, Anton è morto. Nonostante la fragilità fisica, la sua fede e il suo amore per il ministero gli hanno permesso di toccare il cuore di centinaia di persone.

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