Cosa pensano i Testimoni di Geova dell’istruzione

COME indica questa citazione tratta da un’enciclopedia, uno dei principali obiettivi dell’istruzione è preparare i figli per la vita di ogni giorno, dando loro anche la possibilità di mantenere in futuro una famiglia. I Testimoni di Geova credono che questa sia una sacra responsabilità. La Bibbia stessa dice: “Certo, se uno non provvede ai suoi, e specialmente a quelli della sua casa, ha rinnegato la fede ed è peggiore di uno senza fede” (1 Timoteo 5:8). Gli anni della scuola preparano i ragazzi per le responsabilità che si assumeranno nella vita. Perciò i Testimoni ritengono che l’istruzione debba essere presa molto sul serio.

I Testimoni si sforzano di vivere secondo il comando biblico che dice: “Qualunque cosa facciate, fatela di cuore come per il Signore e non per gli uomini” (Colossesi 3:23, CEI, 1974). Questo principio vale per tutti gli aspetti della vita quotidiana, inclusa la scuola. I Testimoni quindi incoraggiano i figli a studiare con profitto e a prendere sul serio i compiti assegnati loro a scuola.

La Bibbia insegna anche la sottomissione alle leggi del paese in cui si vive. Perciò i Testimoni di Geova si adeguano a quanto la legge stabilisce sull’istruzione obbligatoria (Romani 13:1-7).

Pur non sottovalutando l’importanza di prepararsi per la vita di ogni giorno, la Bibbia indica che questo non è né l’unico né il principale obiettivo dell’istruzione. Per essere efficace l’istruzione dovrebbe anche produrre nei ragazzi gioia di vivere e aiutarli a inserirsi nella società come individui equilibrati. Pertanto i Testimoni di Geova ritengono che la scelta delle attività extrascolastiche sia molto importante. Credono che svago sano, musica, hobby, esercizio fisico, visite a biblioteche e musei, ecc., abbiano una parte importante in un programma educativo equilibrato. Inoltre insegnano ai propri figli a rispettare gli adulti e a cercare le occasioni per rendersi loro utili.

Che dire dell’istruzione supplementare?

A motivo delle nuove tecnologie, il mercato del lavoro cambia di continuo. Di conseguenza molti giovani dovranno fare lavori per i quali non hanno ricevuto una preparazione specifica. Stando così le cose, le buone abitudini di lavoro e la formazione, in particolare la capacità di adattarsi ai cambiamenti, diventano ancora più preziose. Quindi è meglio che gli studenti diventino adulti con “una testa ben fatta anziché ben piena”, come si espresse Montaigne, moralista del Rinascimento.

La disoccupazione, sia nei paesi ricchi che nei paesi poveri, spesso colpisce i giovani che non sono abbastanza qualificati. Perciò, se il mercato del lavoro richiede un’istruzione supplementare, spetta ai genitori guidare i figli nel prendere una decisione in tal senso, soppesando sia i potenziali benefìci sia i sacrifici che gli ulteriori studi comporterebbero.

Comunque, sarete forse d’accordo che il successo nella vita non si misura solo dalla prosperità materiale. Di recente uomini e donne per cui la carriera era l’unico scopo della vita, perdendo il lavoro, hanno perso tutto. Alcuni genitori, assorbiti completamente dal lavoro, hanno sacrificato la famiglia e il tempo che avrebbero potuto dedicare ai figli, lasciandosi sfuggire l’opportunità di aiutarli a crescere.

Senza dubbio un’istruzione equilibrata dovrebbe tener presente che la prosperità materiale non basta a renderci veramente felici. Gesù Cristo disse: “Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Matteo 4:4, La Bibbia Concordata). Quali cristiani, i Testimoni di Geova riconoscono l’importanza di sviluppare qualità morali e spirituali come pure di prepararsi per provvedere alle proprie necessità materiali.