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  • Gesti ed espressioni facciali
  • Traete beneficio dalla Scuola di Ministero Teocratico
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Traete beneficio dalla Scuola di Ministero Teocratico
be studio 12 p. 121-p. 123 par. 2

STUDIO 12

Gesti ed espressioni facciali

Cosa bisogna fare?

Muovere le mani, le spalle o l’intero corpo per esprimere pensieri, sentimenti e stati d’animo.

Valersi degli occhi e della bocca, nonché della posizione della testa, per avvalorare ciò che si dice e per esternare i propri sentimenti.

Perché è importante?

I gesti e le espressioni facciali danno rilievo visivo ed emotivo a ciò che dite. Possono alimentare i vostri sentimenti e dare quindi vigore alla vostra voce.

IN CERTE culture fare gesti è più comune che in altre. Ma praticamente tutti parlano modificando l’espressione facciale e facendo qualche gesto. Questo vale sia nelle conversazioni private che quando si parla in pubblico.

I gesti erano una cosa naturale per Gesù e i primi discepoli. Una volta qualcuno gli disse che sua madre e i suoi fratelli volevano parlargli. Gesù rispose: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?” La Bibbia aggiunge: “Stesa la mano verso i suoi discepoli disse: ‘Ecco, mia madre e i miei fratelli!’” (Matt. 12:48, 49) Fra gli altri riferimenti, la Bibbia mostra in Atti 12:17 e 13:16 che anche gli apostoli Pietro e Paolo facevano gesti spontanei.

Idee e sentimenti si comunicano non solo con la voce ma anche con i gesti e l’espressione facciale. Se chi parla non ne fa buon uso può dare l’impressione di essere indifferente. Ma quando questi mezzi espressivi sono ben armonizzati, il discorso ne guadagna notevolmente in efficacia. Anche quando parlate al telefono, se fate un uso appropriato dei gesti e delle espressioni facciali la vostra voce trasmetterà meglio l’importanza del vostro messaggio e anche cosa provate per ciò che state dicendo. Perciò, sia che parliate estemporaneamente o che leggiate, sia che gli ascoltatori guardino voi o la propria copia della Bibbia, i gesti e le espressioni facciali sono importanti.

I gesti e le espressioni facciali non dovrebbero essere artificiosi. Non avete mai dovuto imparare a ridere o a mostrare sdegno. Allo stesso modo i gesti dovrebbero esprimere i sentimenti che provate interiormente. Più i vostri gesti sono spontanei, meglio è.

I gesti rientrano in due categorie principali: gesti descrittivi e gesti enfatici. I gesti descrittivi esprimono azione o indicano dimensione e luogo. Quando vi preparate su questa qualità alla scuola, non accontentatevi di fare solo uno o due gesti. Cercate di fare gesti in maniera naturale durante tutto il discorso. Se avete difficoltà al riguardo, potreste cercare le parole che indicano direzione, distanza, misura, ubicazione o posizioni relative. In molti casi, comunque, basta essere assorti nel discorso, non preoccupandosi dell’impressione che si dà, ma dicendo e facendo le cose come si farebbe nella vita quotidiana. Quando si è rilassati, i gesti vengono spontanei.

I gesti enfatici esprimono sentimento e convinzione. Accentuano le idee, dando loro vita e vigore. I gesti enfatici sono importanti, ma state attenti perché tendono a diventare manierismi. Se chi parla usa ripetutamente lo stesso gesto, finisce per richiamare l’attenzione su di sé anziché sul discorso. Se il sorvegliante della scuola vi dice che avete questo problema, per qualche tempo cercate di limitarvi ai gesti descrittivi. Dopo un po’ ricominciate a fare gesti enfatici.

Per determinare in che misura fare gesti enfatici e di che tipo, prendete in considerazione i sentimenti delle persone a cui parlate. Puntare il dito verso l’uditorio può metterlo a disagio. In certe culture, se un uomo fa certi gesti, come mettersi la mano sulla bocca per esprimere sorpresa, viene considerato effeminato. In certe parti del mondo è considerato segno di immodestia che le donne gesticolino. Perciò in quei luoghi, specialmente le sorelle devono ricorrere di più alle espressioni facciali. E quasi in ogni parte del mondo fare ampi gesti davanti a un gruppetto di persone sarebbe considerato comico.

Man mano che acquistate esperienza e parlate con più disinvoltura, i vostri gesti enfatici esprimeranno spontaneamente i sentimenti che provate, dimostrando la vostra convinzione e la vostra sincerità. Renderanno più significativi i vostri discorsi.

Espressioni facciali. Più di qualunque altra parte del corpo, spesso è il viso a esprimere i sentimenti che si provano. Gli occhi, la forma della bocca, l’inclinazione del capo fanno tutti la loro parte. Senza bisogno di proferir parola, la faccia può manifestare indifferenza, disgusto, perplessità, stupore o gioia. Unite alle parole, simili espressioni facciali producono un profondo effetto visivo ed emotivo. Il Creatore ha posto nella faccia un gran numero di muscoli: più di 30 in tutto. Quando sorridete, quasi la metà entra in azione.

Che siate sul podio o nel ministero di campo, state cercando di trasmettere ad altri un messaggio piacevole, che può renderli gioiosi. Un largo sorriso lo confermerà. Viceversa, se avete un viso inespressivo, chi vi ascolta potrebbe dubitare della vostra sincerità.

Inoltre, un sorriso dice agli altri che provate buoni sentimenti nei loro confronti. Oggi questo è particolarmente importante, perché spesso le persone hanno paura degli estranei. Il vostro sorriso può metterle a loro agio e aiutarle a essere più ricettive.

PUNTI DA TENERE PRESENTI

  • I gesti e le espressioni facciali più efficaci scaturiscono da una spinta interiore. Osservate ciò che fanno altri a questo riguardo, ma non cercate di imitarli pedissequamente.

  • Studiate il materiale del discorso finché non ne siete padroni. Fatelo vostro con la mente e con il cuore, e poi usate la voce, le mani e il viso per esprimerlo.

ESERCIZI: (1) Leggete Genesi 6:13-22. Descrivete con parole vostre la costruzione dell’arca e il radunamento degli animali. Non preoccupatevi dei dettagli ma dite semplicemente quello che ricordate. Nel farlo, usate gesti descrittivi. Chiedete a qualcuno di osservarvi e di dirvi come ve la siete cavata. (2) Parlate come se steste dando testimonianza a qualcuno circa il Regno di Dio e le benedizioni che porterà. Accertatevi che la vostra espressione facciale rifletta quello che provate realmente per ciò che descrivete.

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